Prima di rientrare a casa passarono alla stazione per vedere gli orari dei treni , decidendo di partire con comodo alle dieci del mattino seguente, a Firenze sarebbero arrivati alle dodici e se per il pomeriggio non avessero ottenuto un appuntamento con qualche dirigente della clinica San Michele, sarebbero rimasti anche il giorno seguente , fu prendendo questi accordi che tornarono a casa per poi andare subito a dormire.
Il mattino seguente, Aldo che di solito era mattiniero , dormì un po’ di più, si alzò giusto in tempo per prendere un caffè al volo, con alle spalle uno zainetto che si era preparato la sera prima, perché le donne erano già pronte per partire, Silvia chiuse per bene la casa, il cancello e si avviarono verso la stazione.
Sul treno è vietato fumare ed Aldo quella mattina essendosi alzato tardi non aveva acceso la sua sigaretta mattutina quindi soffrì un po’ durante il viaggio, le ragazze nel frattempo ascoltavano musica dal telefonino e Silvia leggeva la sua rivista preferita, mancava poco all’arrivo e Valentina provò a telefonare alla clinica cercando la signora Salpieri c’era il suo nome nella cartellina che l’avvocato Cianelli lasciò a Silvia, lei rispose e Martina si presentò, la signora Salpieri saputo che stavano recandosi a Firenze disse a Martina - sono felice che state venendo a Firenze, guarda facciamo una cosa, se voi ci riuscite ad essere qui in clinica per le sedici io vi attendo, altrimenti possiamo vederci domani, se a voi sta bene.- Martina rispose senza interrogare la sorella - grazie è molto gentile da parte sua, penso che sicuramente veniamo direttamente in clinica, comunque se troviamo problemi per oggi le faccio un colpo di telefono,
a risentirci, grazie.-
Ben presto il treno entrò in stazione, e ad accoglierli a Firenze ci fu un acquazzone improvviso con anche del temporale, cercarono un taxi ma ci misero del tempo per trovarne uno, mentre attendevano, le ragazze decisero di recarsi direttamente alla clinica, così si sarebbero levate subito il pensiero, per poi mettersi a fare le turiste in visita a Firenze.
Dato l’indirizzo al taxista, furono informate che era alla periferia e ci sarebbe voluto un po’ di tempo perché c’era traffico per il brutto tempo.
Durante il tragitto, le ragazze fecero la lista di ciò che avrebbero voluto vedere nel tempo libero ed ogni uno diceva la sua proposta tanto che siccome le cose erano molte Silvia promise alle ragazze di rimanere un paio di giorni per farle evadere dal problema che pensava le tormentasse.
Quando il taxi imboccò il viale per entrare nella clinica ci fu un po’ di silenzio perché nessuno sapeva ciò che le aspettava.
Entrate, chiesero della signora Salpieri, l’addetto alla ricezione telefonò e disse di accomodarsi nella stanza d’attesa, non passarono più di cinque minuti che videro una signora quarantenne che si presentò dicendo - mi aspettavo una vostra visita, ma non così presto, sono stata informata del cambio di proprietà della struttura in Liguria e sapevo anche che era divenuta proprietà di due ragazze, ma non sapevo così graziose - Valentina si presentò e presentò anche gli altri alla signora Salpieri, che accennò un inchino a cui Aldo rispose.
- Seguitemi - riprese la signora - vi faccio visitare la clinica e sono a completa disposizione delle vostre domande - mentre seguivano la signora Martina fece notare alla madre che lo stomaco le borbottava, per la fame, allora la signora Salpieri disse loro - sentite mi è venuta un’idea, su questo piano c’è una mensa, se avete fame possiamo andare a mangiare qualcosa, sono sicura che sia la maniera più giusta per iniziare questa visita e conoscere bene la struttura, ve ne spigherò le finalità - le ragazze accettarono e quindi seguirono la Signora, ritrovandosi in una specie di fast food, tanto che non sembrava di essere all’interno di una clinica psichiatrica, videro anche una ragazza che suonava la chitarra, la signora Salpieri nel vedere le ragazze che osservavano la chitarrista la chiamò, presentandola come una volontaria, scambiarono qualche battuta e lei tornò a suonare mentre loro iniziarono a pranzare, Martina disse alla signora Salpieri - senta noi abbiamo ricevuto quella struttura a Santa margherita Ligure, non le nascondo che nel sapere il tipo di ospiti che riceve siamo rimaste un po’ scioccate, insomma quale è il nostro compito? Probabilmente le sembreremo superficiali, ma se siamo qui è per avere le idee chiare, per farci un’idea precisa, spero che lei mi capisca.- ricevette un sorriso come risposta dalla signora Salpieri che aggiunse - state tranquille io vi capisco, non dovete sentirvi inquiete per i vostri dubbi, le vostre paure, guardatevi intorno in questa sala, riuscite a distinguere i medici dai pazienti? In questa struttura si curano tutte le dipendenze, escluse quelle da droghe che si fanno in appositi centri a cui noi offriamo personale specializzato, si curano anche i ritardati mentali, io sono la responsabile di tutti i progetti esterni a questa clinica, e si cerca per quel che si può di far sentire esseri umani i pazienti e non rifiuti della società, le strutture come quella che voi avete ricevuto, servono per svolgere il nostro lavoro in un clima diverso, diciamo vacanziero, io vi faccio una proposta, se voi lo vorrete domani vi affido a Sandra, la ragazza che suona la chitarra e la seguirete in una delle sue giornate, perché penso che ciò sia meglio delle mie spiegazioni, per farvi rendere conto bene ciò che può aspettarvi, non vorrei fare la parte di chi vuole convincervi a fare una scelta, al posto di un’altra, vi farò da guida in questa visita ma per il resto sarete voi a decidere, vi sta bene così?- Non ci volle molto per decidere alle due ragazze, accettarono la proposta .
Così chiamata Sandra la chitarrista, si misero d’accordo per la mattina alle sette, a Firenze alla stazione, in testa al binario sette, perché Sandra veniva da fuori.
Finito di pranzare fecero un giro veloce ma completo della clinica e le ragazze iniziarono a pensare che forse il loro timore era esagerato.
Erano circa le quattro quando salutata la signora Salpieri uscirono dalla clinica, fecero chiamare un taxi dall’addetto alla ricezione ed uscirono ad attendere.
Fu breve l’attesa del taxi ed Aldo dette l’indirizzo al taxista, dicendo che li vi abitava un suo amico e che se avesse saputo che essendo a Firenze fosse andato in albergo di certo lui, si sarebbe arrabbiato, Martina fece notare ad Aldo - di sicuro sarà anche un tuo grande amico, ma ci presentiamo a casa sua in quattro, non ti sembra che siamo troppi - - no state tranquille, ha una casa molto grande e se in casa non ha gia ospiti, cosa che dubito fortemente, sarà felicissimo di ospitarci, vedrete - rassicuro Aldo.
Il mattino seguente, Aldo che di solito era mattiniero , dormì un po’ di più, si alzò giusto in tempo per prendere un caffè al volo, con alle spalle uno zainetto che si era preparato la sera prima, perché le donne erano già pronte per partire, Silvia chiuse per bene la casa, il cancello e si avviarono verso la stazione.
Sul treno è vietato fumare ed Aldo quella mattina essendosi alzato tardi non aveva acceso la sua sigaretta mattutina quindi soffrì un po’ durante il viaggio, le ragazze nel frattempo ascoltavano musica dal telefonino e Silvia leggeva la sua rivista preferita, mancava poco all’arrivo e Valentina provò a telefonare alla clinica cercando la signora Salpieri c’era il suo nome nella cartellina che l’avvocato Cianelli lasciò a Silvia, lei rispose e Martina si presentò, la signora Salpieri saputo che stavano recandosi a Firenze disse a Martina - sono felice che state venendo a Firenze, guarda facciamo una cosa, se voi ci riuscite ad essere qui in clinica per le sedici io vi attendo, altrimenti possiamo vederci domani, se a voi sta bene.- Martina rispose senza interrogare la sorella - grazie è molto gentile da parte sua, penso che sicuramente veniamo direttamente in clinica, comunque se troviamo problemi per oggi le faccio un colpo di telefono,
a risentirci, grazie.-
Ben presto il treno entrò in stazione, e ad accoglierli a Firenze ci fu un acquazzone improvviso con anche del temporale, cercarono un taxi ma ci misero del tempo per trovarne uno, mentre attendevano, le ragazze decisero di recarsi direttamente alla clinica, così si sarebbero levate subito il pensiero, per poi mettersi a fare le turiste in visita a Firenze.
Dato l’indirizzo al taxista, furono informate che era alla periferia e ci sarebbe voluto un po’ di tempo perché c’era traffico per il brutto tempo.
Durante il tragitto, le ragazze fecero la lista di ciò che avrebbero voluto vedere nel tempo libero ed ogni uno diceva la sua proposta tanto che siccome le cose erano molte Silvia promise alle ragazze di rimanere un paio di giorni per farle evadere dal problema che pensava le tormentasse.
Quando il taxi imboccò il viale per entrare nella clinica ci fu un po’ di silenzio perché nessuno sapeva ciò che le aspettava.
Entrate, chiesero della signora Salpieri, l’addetto alla ricezione telefonò e disse di accomodarsi nella stanza d’attesa, non passarono più di cinque minuti che videro una signora quarantenne che si presentò dicendo - mi aspettavo una vostra visita, ma non così presto, sono stata informata del cambio di proprietà della struttura in Liguria e sapevo anche che era divenuta proprietà di due ragazze, ma non sapevo così graziose - Valentina si presentò e presentò anche gli altri alla signora Salpieri, che accennò un inchino a cui Aldo rispose.
- Seguitemi - riprese la signora - vi faccio visitare la clinica e sono a completa disposizione delle vostre domande - mentre seguivano la signora Martina fece notare alla madre che lo stomaco le borbottava, per la fame, allora la signora Salpieri disse loro - sentite mi è venuta un’idea, su questo piano c’è una mensa, se avete fame possiamo andare a mangiare qualcosa, sono sicura che sia la maniera più giusta per iniziare questa visita e conoscere bene la struttura, ve ne spigherò le finalità - le ragazze accettarono e quindi seguirono la Signora, ritrovandosi in una specie di fast food, tanto che non sembrava di essere all’interno di una clinica psichiatrica, videro anche una ragazza che suonava la chitarra, la signora Salpieri nel vedere le ragazze che osservavano la chitarrista la chiamò, presentandola come una volontaria, scambiarono qualche battuta e lei tornò a suonare mentre loro iniziarono a pranzare, Martina disse alla signora Salpieri - senta noi abbiamo ricevuto quella struttura a Santa margherita Ligure, non le nascondo che nel sapere il tipo di ospiti che riceve siamo rimaste un po’ scioccate, insomma quale è il nostro compito? Probabilmente le sembreremo superficiali, ma se siamo qui è per avere le idee chiare, per farci un’idea precisa, spero che lei mi capisca.- ricevette un sorriso come risposta dalla signora Salpieri che aggiunse - state tranquille io vi capisco, non dovete sentirvi inquiete per i vostri dubbi, le vostre paure, guardatevi intorno in questa sala, riuscite a distinguere i medici dai pazienti? In questa struttura si curano tutte le dipendenze, escluse quelle da droghe che si fanno in appositi centri a cui noi offriamo personale specializzato, si curano anche i ritardati mentali, io sono la responsabile di tutti i progetti esterni a questa clinica, e si cerca per quel che si può di far sentire esseri umani i pazienti e non rifiuti della società, le strutture come quella che voi avete ricevuto, servono per svolgere il nostro lavoro in un clima diverso, diciamo vacanziero, io vi faccio una proposta, se voi lo vorrete domani vi affido a Sandra, la ragazza che suona la chitarra e la seguirete in una delle sue giornate, perché penso che ciò sia meglio delle mie spiegazioni, per farvi rendere conto bene ciò che può aspettarvi, non vorrei fare la parte di chi vuole convincervi a fare una scelta, al posto di un’altra, vi farò da guida in questa visita ma per il resto sarete voi a decidere, vi sta bene così?- Non ci volle molto per decidere alle due ragazze, accettarono la proposta .
Così chiamata Sandra la chitarrista, si misero d’accordo per la mattina alle sette, a Firenze alla stazione, in testa al binario sette, perché Sandra veniva da fuori.
Finito di pranzare fecero un giro veloce ma completo della clinica e le ragazze iniziarono a pensare che forse il loro timore era esagerato.
Erano circa le quattro quando salutata la signora Salpieri uscirono dalla clinica, fecero chiamare un taxi dall’addetto alla ricezione ed uscirono ad attendere.
Fu breve l’attesa del taxi ed Aldo dette l’indirizzo al taxista, dicendo che li vi abitava un suo amico e che se avesse saputo che essendo a Firenze fosse andato in albergo di certo lui, si sarebbe arrabbiato, Martina fece notare ad Aldo - di sicuro sarà anche un tuo grande amico, ma ci presentiamo a casa sua in quattro, non ti sembra che siamo troppi - - no state tranquille, ha una casa molto grande e se in casa non ha gia ospiti, cosa che dubito fortemente, sarà felicissimo di ospitarci, vedrete - rassicuro Aldo.
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