lunedì 10 dicembre 2007

L'ARBITRO "CORNUTO"

Intendiamoci bene, a scanzo di equivoci, noi tre, siamo stati, lo siamo e lo resteremo in eterno: “cornuti”, anche per legittima difesa, festeggiamo sempre e con entusiasmo San Martino!
Però ricordo bene, che da bambino, quando assistevo alle partite di vari sport, l’offesa più oltraggiosa era dire: “arbitro cornuto”.
Andando avanti negli anni, si sentiva dire: “venduto” fino all’evoluzione: “mafioso”, già di strada ne hanno fatta anche gli arbitri fino ad arrivare ad essere: “politicizzati”, inseriti in una: “politica sportiva” alquanto discutibile.
Tutti credono di avere un rimedio, all’e-o-rrore arbitrale, propongono rimedi elettronici e di alta tecnologia per arginarli, ma il dibattito rimane aperto.
Io personalmente, ieri ho tradito la magica ROMA, rendendola “cornuta” dedicandomi a spupazzare mia nipotina che non vedo spesso, quindi apprendo solo dai giornali e la critica all’arbitro non se la risparmiano.
Noi tre, speriamo che l’arbitro, rimanga genuinamente, solo “cornuto”, credendo che l’errore sia parte di uno sport tanto amato dalla gente e che anche l’errore rimanga tale e non diventi orrore.
Diciamoci la verità, non è anche sportivo poter urlare: “arbitro cornuto” essendo sicuri che non sia: “venduto?”
I grandi campioni, dicono che per vincere ci vuole anche una buona dose di fortuna, e la fortuna, ha gli occhi bendati, quindi quando l’arbitro non vede, fa semplicemente il giuoco della: “fortuna” (degli altri).

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