Ciao EMME, no, non interrompermi, credo che anche tu, come molti in Italia, ti stia domandando quale sia il segreto che nascondo, il segreto che i miei fedelissimi hanno insabbiato e nascosto per molti anni.
Beh, credo sia arrivato il momento di svelarlo, sai a suo tempo ho rischiato la Corte Marziale, con conseguenze a dire poco disastrose.
Era il Gennaio del 1982 ed ero arruolato al decimo Autogruppo Interforze Salaria di Roma, facevo da autista ad un Generale e precisamente il Generale Ceruso, vice direttore della divisione Ufficiali Esercito presso il Ministero della Difesa di Roma.
È stato quello un inverno molto rigido e a me tocco una nottata di guardia nella caserma di via Nomentana, sai allora ero anche un po’ discolo e prima della chiamata alla guardia, la sera, mi preparai per affrontare il freddo notturno, quindi mi recai allo spaccio ed acquistai una bottiglia di Sambuca.
Al primo turno dalle 20 alle 22, iniziai a sorseggiare la Sambuca, per scaldarmi, ero in una garitta tutta in metallo e molto fredda, si tremava dal freddo.
Passato il primo turno, dopo il riposo di quattro ore, toccava al secondo turno di guardia, dalle 2 alle 4 ed anche in quel turno, continuai a bere, però fino a sentirmi male.
La Sambuca è tosta a digiuno e per il freddo, ne bevvi moltissima, mi ubriacai e poi mi addormentai nella garitta, mentre ero di guardia, ma fui allora abbastanza fortunato da risvegliarmi proprio poco prima che arrivò il cambio.
sai nella notte, mi sentii male e fortunatamente avevo con me una busta di plastica, che non ricordo più a cosa mi serviva allora, ma quella busta, mi salvò dal farmi scoprire ubriaco nella garitta.
Ti avevo detto, che se me la fossi ricordata, ti avrei raccontato la mia sbornia più tosta e sai me la hanno ricordata oggi in una trasmissione che guardavo mentre cucinavo il pranzo, il direttore del TG LA 7 Piroso, ed un comico di cui non mi viene mai in mente il nome, ma molto simpatico e parlavano della Sambuca nelle trattorie Romane, sempre scherzando, però da quel giorno, non assaggiai più la sambuca, anche se mi piace, perché poi, il giorno dopo, alla guida della macchina del Generale, a Piazza Venezia, anziché seguire il corso delle automobili, io senza accorgermene, mi fermai dietro una macchina parcheggiata in sosta e dopo alcuni minuti, il Generale mi chiese: “Filippo, cosa stai facendo?” ed io: “sto aspettando che scatti il verde” ma lui continuò: “se ti senti male, potevi marcare visita in caserma, ma tu vuoi tornare a casa in permesso e sei disposto ad andare pur sentendoti male”, quindi scese dall’automobile e prese il bus non sentendosi al sicuro.
Lo ricordo con molto affetto il Generale Ceruso, quando mi congedai, ci scambiammo anche dei doni e mi dispiace che il un trasloco persi il suo regalo.
Ti ho rivelato anche il mio più intimo segreto, quello che i miei fedelissimi hanno nascosto per molti anni, ma ne accetterò tutte le conseguenze, ciao, Pippo!
P.S. se di me non ne vuoi sentir più parlare, cambierò anche pseudonimo.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !
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1 commento:
ciao,io sono stato li,al 10° autogruppo interforze salaria,a marzo del 1982
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