sabato 12 gennaio 2008

SENZA "TITOLO" OVVERO "L'ESSENZIALE" 13 P.

Il mattino seguente, Aldo si trovava a sfogliare il suo quotidiano preferito, quando le sue tre amiche scesero in cucina, fece trovare dei maritozzi con la panna ed una tazza di cioccolata calda, per colazione, che tutte trovarono invitante, così tra baffi di panna e di cioccolata la mattina iniziò in allegria con le risate delle ragazze.
Finita la colazione scesero nel garage a prendere l’automobile per recarsi a Latina centro, dove le ragazze avrebbero dovuto incontrare il signor Di Martino, alla DECISA s.p.a., Aldo chiese l’indirizzo esatto a Martina e si avviarono.
Era bel tempo e faceva anche caldo, dopo una ventina di minuti di viaggio, Aldo le portò all’indirizzo esatto.
Era un grande centro commerciale con al centro un altissimo palazzo, informatesi alla guardiola del portiere, seppero che al settimo piano c’erano gli uffici della DECISA s.p.a., arrivate a destinazione chiesero della direzione dell’ufficio acquisti, avviate all’ufficio, chiesero alla segretaria del signor Di Martino, la segretaria disse di accomodarsi ed attendere, perché il direttore era occupato.
Attesero circa un ora, che era sembrata lunghissima, dopo di ché dall’ufficio ne uscirono due signori, ed il signor Di Martino, liberatosi da impegni ricevette le gemelle con gli accompagnatori, fece mettere ogni uno a proprio agio, scusandosi del fatto che era stato occupato a lungo, dopo di ché, illustro la situazione contrattuale che legava la loro azienda agricola alla DECISA s.p.a., non ci volle molto e le ragazze decisero di continuare il rapporto, così come lo avevano trovato.
Fu Valentina a chiedere se, avessero potuto risalire al loro padre, spiegando per bene la situazione in cui si trovavano e le difficoltà che avevano a rintracciarlo.
- Allora, per telefono ho già spigato che la nostra azienda, finanzia idee di imprenditori, costituendo una vera e propria società che dura fino al totale rientro del finanziamento, in quel arco di tempo la DECISA s.p.a., si occupa di tutto, dopo di ché l’imprenditore può decidere di rimanere in società, di acquistare il 50°/o della DECISA s.p.a. o di vendere alla DECISA s.p.a. la propria parte, nel vostro caso pare che l’imprenditore abbia scelto di acquistare, donando tutto a voi, io non sono riuscito a sapere il nome dell’imprenditore, ma se provate a rivolgervi al nostro ramo finanziario che è al piano di sopra, saranno più precisi in merito, adesso sento al telefono se il direttore dell’ufficio può ricevervi, altrimenti dovete prendere un appuntamento e ritornare domani.- alzò il telefono ed in breve riuscì a far ricevere le ragazze dal direttore del ramo finanziario della DECISA s.p.a., le ragazze ringraziarono e salutarono il signor Di Martino, preferirono le scale, all’ascensore pieno di gente e salite al piano superiore si fecero indirizzare dal direttore che le stava aspettando e per ciò si era liberato da impegni.
Quando la segretaria li fece entrare nell’ufficio, lo trovarono al telefono e mentre seguiva la telefonata faceva cenno di accomodarsi, cosa che fecero cercando di distrarsi dalla telefonata, posato il telefono, si presentò come il signor Di Marco, ed iniziò subito dicendo - Di Martino mi aveva messo già al corrente della vostra situazione e la telefonata che stavo facendo era proprio per il vostro problema, dunque, l’azienda che voi avete ricevuto in dono, al nostro archivio risultava proprietà della DECISA s.p.a. ma l’acquisto è stato fatto dalla UNICO banca a vostro favore, dovete sapere che la DECISA s.p.a. è controllata dalla UNICO banca, quindi tutto parte da più in alto, telefonavo appunto per avere chiarimenti dalla UNICO banca, ma non sono riuscito a sapere nulla che possa farvi rintracciare vostro padre, però si sono messi a vostra completa disposizione e potete rivolgervi a loro già da domani, vi aspettano, io ho cercato di essere più celere possibile, ma più di questo non posso fare - le ragazze iniziarono a pensare che rimanesse veramente difficile riuscire a sapere e ringraziarono molto della disponibilità il signor Di Marco e sconsolate iniziarono la via del ritorno a casa di Aldo.
Scese al pian terreno Silvia invitò le ragazze a fare un giro al centro commerciale, per farle svagare, con la scusa di portare un pensiero ai genitori di Aldo, l’invito venne accettato, ma non tolse lo scoramento dalle ragazze.
Ben presto, presero gusto a girare per il centro commerciale, le vetrine erano invitanti e c’erano molti negozi di abbigliamento firmato, scelsero un vestito per Silvia, convincendola a misurarlo e ad acquistarlo, pian pianino ritornarono dell’umore giusto per fare acquisti.
Per la mamma di Aldo trovarono divertente, una copertina da divano, di quelle che si usano quando si guarda la televisione e fa freddo, era in pile con dei disegni peruviani, la trovarono molto bella e la presero, mentre per il padre presero un cardigan, era la cosa che trovarono più indicata ad una persona anziana tra tutte quelle viste.
Si fermarono anche ad un punto di ristoro del centro commerciale, prendendo un aperitivo e riposandosi un pochino, ma le ragazze non poterono fare a meno di constatare l’evidenza così Martina disse - sembra proprio che nostro padre abbia fatto terra bruciata, non un indizio per ritrovarlo, a questo punto mi chiedo cosa gli gira per la testa, insomma perché ci ha avviate alla sua ricerca se non si fa trovare? perché ha reso la nostra ricerca così difficile? - Aldo che ascoltò attentamente lo sfogo di Martina la invitò a riflettere - perché pensi che non voglia farsi trovare da voi, prova a pensare, con la vostra visita a Firenze avete conosciuto una parte di lui, conoscendo ciò per cui lui a realizzato la struttura di Santa Margherita Ligure, probabilmente con questo viaggio a Latina conoscerete altri aspetti di vostro padre, forse vuole prima presentarsi a voi utilizzando modi, forse discutibili, ma per lui importanti, io aspetterei ad essere deluso vorrei prima sapere e per quello ci vuole il tempo necessario e nessuno di noi può dire quanto - detto questo iniziarono ad avviarsi al parcheggio per tornare a Latina scalo, era l’una e Aldo conoscendo la madre, sapeva che di sicuro il pranzo era in tavola ad attenderli.
Rientrati in casa, Silvia dette subito i pensierini alla mamma ed al papà di Aldo, dicendo che la scelta era delle ragazze, i genitori di Aldo apprezzarono molto il gesto ringraziando le ragazze calorosamente, la mamma di Aldo invitò tutti a sedersi a tavola dicendo - ho preparato la zuppa di legumi, ad Aldo piace molto, spero anche a voi, per secondo c’è a vostra scelta o la lombata di maiale con le patate al forno oppure invece della lombata ci sono dei formaggi, vedete voi cosa preferite - assaggiata la zuppa, Valentina disse ad Aldo - buonissima, perché non l’hai mai preparata a casa nostra? - Aldo dando ragione a Valentina, fece notare
-sappi che il procedimento per fare questa zuppa è molto lungo, occupa tutta la mattinata, io a casa vostra preferisco fare cose più veloci, anche meno impegnative, però sono contento che vi piaccia, è uno dei miei piatti preferiti, ti farò scrivere la ricetta da mia madre, così quando tornerò a Rapallo me la farai trovare a tavola.-
Per secondo si accontentarono delle patate al forno, ma non dopo aver chiesto se vi fosse altra zuppa.
- Allora, cosa ci farai visitare della tua cittadina, oggi pomeriggio - chiese Martina ad Aldo, ma intervenne la mamma di Aldo che ridendo disse - se ti aspetti che Aldo ti faccia visitare Latina scalo, stai bene ad aspettare, a lui non piace questa città, di solito quando è qui è sempre nel suo studio, a fare cosa? Non lo so, però è sempre rinchiuso lì, con il suo computer -
- possiamo fare un giro nei dintorni, c’è un bel giardino a qualche km da qui, con anche un laghetto, si chiama Ninfa, poco più distante c’è anche una certosa di monaci cistercensi, Valv Visciolo, sapete hanno trovato quello che chiamano il quadrato magico facendo dei restauri, dicono che abbia qualcosa a che fare con i templari e facendo ancora un po’ di strada possiamo andare a far merenda a Bassiano c’è il prosciutto buono, se a voi sta bene, dopo il caffè possiamo andare - propose Aldo, Silvia si volse verso le gemelle per vedere cosa ne pensassero e Martina disse - si, è una bella proposta, ci vuole un po’ di distrazione e poi non ho mai visitato una certosa, con lo spirito del mistero, ci vestiamo con vestiti più comodi e andiamo - Valentina dette l’ok e si alzarono da tavola.
Arrivati a Ninfa, si fermarono al laghetto, perché il giardino era chiuso e guardando il cielo videro molti parapendii, Aldo spiego che si lanciavano da Norma un paese sulla montagna - in questo posto ci sono le correnti ascensionali, è molto frequentato da chi pratica questo sport - Silvia scattava fotografie alle figlie, mentre Aldo spiegava - vengo spesso da queste parti, si sta bene anche da soli, se rimarrete fino a domenica potremmo visitare i giardini, sono molto belli, dalla certosa, si può vedere tutto l’agro pontino, fino al mare è molto suggestivo, a me piacciono molto questi angoli della mia zona - le ragazze chiesero anche informazioni sulle rovine che si intravedevano oltre il laghetto, si vedeva una torre ed una parte di palazzo con dei merli sulle mura, Aldo spiegò quel poco che sapeva in merito e disse anche che c’erano delle leggende che però lui non conosceva.
Poco dopo si rimisero in macchina per andare a visitare la certosa, era a dieci minuti di macchina andando piano come faceva di solito Aldo.
Arrivati al piazzale antistante la certosa, Aldo presentò alle ragazze l’agro pontino, facendo vedere dove erano posizionate le varie città, la giornata lo permetteva, quindi si vedeva anche il mare, stava iniziando una messa nella chiesa e Silvia non volle rinunciarvi, mentre Aldo e le gemelle decisero di aspettarla fuori, visitando il chiostro della certosa, dove era stato ritrovato il quadrato magico.
Valentina, vedendo un monaco chiese informazioni sulla certosa, lui le spigò tutto con molta pazienza ed invitò le ragazze a visitare la mostra, di opere d’arte donate alla certosa da pittori fin dall’antichità, le ragazze seguirono il consiglio, ma Aldo rimase a chiacchierare con il monaco, dicendo che le avrebbe aspettate davanti la chiesa.
Quando Silvia uscì dalla messa, le ragazze ancora non arrivarono ed Aldo disse a Silvia che avrebbero dovuto aspettarle, così si sedettero sui scalini del sagrato ad aspettare, attesero un po’ chiacchierando e le ragazze arrivarono, contente di aver seguito il consiglio del monaco e di aver accettato la gita proposta da Aldo.
Non era molto distante Bassiano, dalla certosa in cui erano, ma decisero di far rientro a casa, anche perché avrebbero voluto cenare con i genitori di Aldo e ormai si era fatto buio, quindi si avviarono alla macchina per far rientro a casa.
Arrivati a casa, cenarono all’istante, perché gli anziani signori erano soliti cenare presto la sera e sempre presto andare a dormire, fu così anche quella sera e ben presto si ritrovarono soli, loro quattro seduti ancora a tavola a guardare il telegiornale, mentre la domestica sparecchiava la tavola.
Aldo disse alle ragazze che se volevano fare una passeggiata, avrebbero potuto uscire, che la città era piccola e tranquilla, anche se non tranquillissima, gli avrebbe dato le chiavi e potevano rincasare senza disturbare, ma loro rifiutarono dicendo che iniziavano a pensare all’indomani, a cosa le avrebbe aspettate, così decisero di ritirarsi nella loro camera dandosi appuntamento per le sette del giorno seguente.
Così Silvia ed Aldo rimasti soli continuarono a vedere la televisione fino a tardi.
Il mattino seguente, Aldo fece trovare di nuovo i maritozzi con la panna e la cioccolata calda per colazione, perché apprezzati il giorno precedente e Martina , che fu la prima a scendere ci si tuffo sopra dicendo ad Aldo :- sei un angelo, se mi vizi così chiedo alla mamma se mi fa rimanere qui con voi - Aldo sorrise e nel frattempo arrivarono Silvia e Valentina che disse
- Allora oggi dovrebbe essere il giorno della verità, altrimenti ci rimane solo la carta dello studio di araldica di Genova, speriamo bene, io sono un pochino nervosa, però ho molta fame - ed anche lei iniziò a fare colazione unendosi a Martina, mentre Aldo continuava a dare un’occhiata al quotidiano che aveva in mano.
Così come il mattino precedente si avviarono verso Latina centro, stesso indirizzo ma agli uffici della UNICO banca, che era nello stesso stabile della DECISA s.p.a. ma ai piani superiori.
Dopo trenta minuti erano là, la strada ormai la conoscevano e silenziosi si avviarono, presero l’ascensore ed al nono piano trovarono la sede della UNICO banca, non sapendo a chi rivolgersi, Valentina fermò una signorina che con in mano delle cartelline usciva da un ufficio dicendo
- mi scusi tanto signorina posso rubarle due minuti, avrei un piccolo problema - - dica, se posso essere utile lo faccio volentieri - rispose interessata la signorina, Valentina si fece coraggio e chiese - dalla DECISA s.p.a. noi due abbiamo ricevuto una donazione e andando a fondo alla questione, abbiamo saputo che tutto è partito dalla UNICO banca, come possiamo fare per sapere a quale titolo ci è stata fatta quella donazione? A chi possiamo rivolgerci per saperne di più? - La signorina, capì perfettamente Valentina e disse - seguitemi vi porto io all’ufficio dove troverete tutti i chiarimenti - tutti seguirono la signorina che prendendo di nuovo l’ascensore li portò al piano superiore all’ufficio del direttore generale, busso alla porta ed entrò, senza attendere, stette un paio di minuti all’interno, poi chiamo le ragazze e le fece entrare .

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