Qualche anno fa, faceva tenerezza l’impegno dell’allora presidente della repubblica italiana: Ciampi, affinché all’udire l’inno nazionale di Mameli, gli italiani lo cantassero.
Come se il cantarlo potesse unirci in una nazione che potesse definirsi nazione con la n maiuscola.
Dal dopoguerra ad oggi, non si è mai verificato che il parlamento italiano abbia lasciato trasparire questo, se non in occasioni di voto di comodo comune.
Gli italiani, sono sempre stati divisi, allora, chi per il patto atlantico e chi per il comunismo sovietico, nascevano organizzazioni come: gladio da una parte e dall’altra arsenali nascosti se si fosse verificata una guerra civile.
Certo non è così semplice la nostra storia, è ancora peggiore.
I politici che il popolo italiano, ha espresso fino ad oggi, si sono sempre barcamenati con l’apparire politici di una grande nazione, forse per apparire grandi politici.
Qualcuno ne avremmo senz’altro avuto, ma quanto era libero di esserlo.
Il rimpasto è sempre stato essenziale, per sopravvivere al governo e le minacce di non voto al governo hanno da sempre fatto scuola ai futuri politici, tanto che oggi, sempre per somigliare di più ad una grande nazione, si parla di ennesima legge elettorale.
Non credete che sia meglio parlare di serietà!
Il nord, lo vogliono al nord, il sud in mano a non si sa chi, Roma, continua a rimanere ladrona come ancora ci ricordano dal nord e la popolazione o almeno gran parte, è sempre più in crisi: economica e anche di identità, non si trova più nessuno che parli della classe politica senza arrivare a frasi di disprezzo.
Ma sarà veramente così che fa comodo questa nazione? E se sì, a chi?
Come se il cantarlo potesse unirci in una nazione che potesse definirsi nazione con la n maiuscola.
Dal dopoguerra ad oggi, non si è mai verificato che il parlamento italiano abbia lasciato trasparire questo, se non in occasioni di voto di comodo comune.
Gli italiani, sono sempre stati divisi, allora, chi per il patto atlantico e chi per il comunismo sovietico, nascevano organizzazioni come: gladio da una parte e dall’altra arsenali nascosti se si fosse verificata una guerra civile.
Certo non è così semplice la nostra storia, è ancora peggiore.
I politici che il popolo italiano, ha espresso fino ad oggi, si sono sempre barcamenati con l’apparire politici di una grande nazione, forse per apparire grandi politici.
Qualcuno ne avremmo senz’altro avuto, ma quanto era libero di esserlo.
Il rimpasto è sempre stato essenziale, per sopravvivere al governo e le minacce di non voto al governo hanno da sempre fatto scuola ai futuri politici, tanto che oggi, sempre per somigliare di più ad una grande nazione, si parla di ennesima legge elettorale.
Non credete che sia meglio parlare di serietà!
Il nord, lo vogliono al nord, il sud in mano a non si sa chi, Roma, continua a rimanere ladrona come ancora ci ricordano dal nord e la popolazione o almeno gran parte, è sempre più in crisi: economica e anche di identità, non si trova più nessuno che parli della classe politica senza arrivare a frasi di disprezzo.
Ma sarà veramente così che fa comodo questa nazione? E se sì, a chi?
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