domenica 12 luglio 2009

Carissima Mamma delle nostre bambine...

Cara mamma delle mie figlie, sai tra qualche tempo potrai cucinare ad acqua, non ci credi? Io già lo faccio, ti invierò le foto della mia cucina ad acqua.
Però, non è di questo che vorrei parlarti, ma siccome ci vedremo quando le bimbe avranno sedici anni e non vorrei che alle loro domande sul loro papà, tu tacessi, voglio raccontarti una storia tutta da ridere accadutami quando anche io avevo circa sedici anni, così avrai qualcosa da raccontare loro.
Sai, io facevo le ore piccole la notte e rincasavo a poche ore dal risveglio per andare a lavorare, se volevo mantenermi e una notte feci molto tardi in un ristorante, a me è sempre piaciuto mangiare bene e ricordo che eravamo fuori stagione per le nespole ed il ristoratore, non so da dove, ma ne tirò fuori alcune per i clienti più affezionati, così io presi l’osso, che era bellissimo e volevo tenerlo per ricordo dell’occasione e lo misi in tasca ai pantaloni.
Il mattino seguente, andai a lavorare e lasciai i pantaloni da lavare nella camera da letto, mia madre li prese per lavarli e nella tasca trovò l’osso di nespola.
Non riconoscendolo, chiamò mio padre e lui, che si credeva furbo, le disse: “io ho sentito parlare di droga, che si fuma e dicono che è marrone”.
Mia madre, credendo mio padre, prese quel osso e lo sotterrò in giardino.
Passò qualche mese e io non ricordai di aver perso quel osso, ma un giorno mia madre venne da me e mi disse: “ti ricordi, così così…” raccontandomi tutta la storia ed io esplosi a ridere e le raccontai che era un osso di nespola.
Allora, lei mi chiamo a sé in giardino e mi fece vedere una piantina, lei lo aveva sotterrato in giardino e credeva che era droga, passarono alcuni anni e poi mangiammo delle ottime nespole.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !


Nessun commento: