Allora, giovani studenti universitari, questa proposta, è rivolta a voi e ad Emma Marcegaglia, fatene voi una eventuale valutazione, per me potrebbe funzionare.
L’industria italiana, ha problemi ad essere con un prodotto competitivo sui mercati esteri, soprattutto in quelli in via di sviluppo, nello stesso istante, i giovani studenti, hanno difficoltà a trovare un lavoro, che poi possa permettere loro, diciamo una paghetta settimanale, solo nei Bar, nei ristoranti come camerieri, oppure per chi non riesce in queste cose, il fine settimana è dedicato all’alcol ed alle discoteche, altrimenti non esiste niente, anche perché spesso si ha poca fantasia.
Prendendo in considerazione tutte queste cose, mi rivolgo ai giovani studenti di buona volontà, coloro che vorrebbero, ma non riescono a trovare una fonte economica, e poi anche alle aziende, che vorrebbero, ma non riescono ad ottenere prodotti competitivi in determinati mercati.
Se per esempio, esistesse, una forza lavoro per quelle aziende che vorrebbero ma non hanno prodotti a prezzi competitivi in determinati mercati, che a costo zero di stipendio, ma assicurati e mutuati dall’azienda, in regola, dessero la disposizione lavorativa nei Sabati e nelle Domeniche, potremmo ottenere un prodotto in quei giorni competitivo sui mercati anche difficili.
Adesso, come retribuire quei giovani?, si dovrebbe per quella fetta di prodotto messo in vendita nei mercati difficili e con il risultato di prezzo competitivo, fare una specie di azionariato ad ore lavorate, con dividendo a trimestre, sul quantitativo prodotto e messo in vendita, in pratica soci della produzione dell’azienda.
Fedelissimi, io con i conti e la calcolatrice, sono negato, ma credo che si riuscirebbe ad ottenere ad un giovane, una utile rendita allo studio, Emma, lei cosa ne pensa? E soprattutto, ci saranno giovani ad investire in ore lavorative su questo tema? Beh, io ci ho provato, fatemi sapere voi: Filippo.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !
L’industria italiana, ha problemi ad essere con un prodotto competitivo sui mercati esteri, soprattutto in quelli in via di sviluppo, nello stesso istante, i giovani studenti, hanno difficoltà a trovare un lavoro, che poi possa permettere loro, diciamo una paghetta settimanale, solo nei Bar, nei ristoranti come camerieri, oppure per chi non riesce in queste cose, il fine settimana è dedicato all’alcol ed alle discoteche, altrimenti non esiste niente, anche perché spesso si ha poca fantasia.
Prendendo in considerazione tutte queste cose, mi rivolgo ai giovani studenti di buona volontà, coloro che vorrebbero, ma non riescono a trovare una fonte economica, e poi anche alle aziende, che vorrebbero, ma non riescono ad ottenere prodotti competitivi in determinati mercati.
Se per esempio, esistesse, una forza lavoro per quelle aziende che vorrebbero ma non hanno prodotti a prezzi competitivi in determinati mercati, che a costo zero di stipendio, ma assicurati e mutuati dall’azienda, in regola, dessero la disposizione lavorativa nei Sabati e nelle Domeniche, potremmo ottenere un prodotto in quei giorni competitivo sui mercati anche difficili.
Adesso, come retribuire quei giovani?, si dovrebbe per quella fetta di prodotto messo in vendita nei mercati difficili e con il risultato di prezzo competitivo, fare una specie di azionariato ad ore lavorate, con dividendo a trimestre, sul quantitativo prodotto e messo in vendita, in pratica soci della produzione dell’azienda.
Fedelissimi, io con i conti e la calcolatrice, sono negato, ma credo che si riuscirebbe ad ottenere ad un giovane, una utile rendita allo studio, Emma, lei cosa ne pensa? E soprattutto, ci saranno giovani ad investire in ore lavorative su questo tema? Beh, io ci ho provato, fatemi sapere voi: Filippo.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !
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