Penso, che anche noi dobbiamo delle scuse a qualcuno, quando ci intromettiamo con nostre impressioni in discorsi altrui, cerchiamo di farlo il meno possibile e per quanto ci riguarda sempre con la speranza di apportare ai vari scenari, possibili immagini da altre vedute.
Abbiamo sempre parlato di illusione e quindi ci illudiamo che qualsiasi dei cittadini può esternare illudendosi di essere ascoltato, esterniamo quindi con questa speranza.
Per lo più, ci illudiamo di difendere i nostri amori, come una patria “madre” come potrebbe essere anche un “amore” sportivo sconosciuto o meglio conosciuto.
Ma quando lo facciamo e forse anche a sproposito, è perché ci assale la “gelosia” come esercitiamo per opposto la non curanza, in questo siamo un po’ come accenna DIO nella Sacra Bibbia, ovvero EGLI dice: “IO volgerò da voi la mia faccia” quindi il tanto imputato castigo che vuole promuovere DIO come “vendicatore” è semplicemente, ma non meno doloroso menefreghismo che popolarmente a ROMA se dice: “NUN TE CA…” e anche questa frase, della saggezza popolare romana, ha delle verità che non stiamo a spiegare, per il semplice motivo che si può essere fraintesi e sicuramente non capiti.
Nel nostro blog, non abbiamo mai ricevuto critiche se non paio di apprezzamenti, quindi ce le faremo noi tre, con la severità che ci è compagna.
Ma chi ci crediamo di essere, noi che ci poniamo su di un piedistallo? Ci illudiamo (perché la certezza non è di questo mondo) di essere persone semplici e con una buona dose di umiltà, che avendo amori e passioni spendono il loro tempo a giocare ad essere servi di DIO, non è importante se lo si è davvero, quella certezza non può averla nessuno degli esponenti delle religiosità ufficiali se minimamente autocritico e sereno nella critica.
La nostra arma, come già accennata in altri post, è il: TU LO HAI DETTO!” tutti, proprio tutti sono soggetti a salvarsi o condannarsi con una: “autosentenza” esce dalle proprie parole ognuno è giudice di sé stesso, quindi è vero che si può parlare al contrario, ad esempio esprimere approvazione con un insulto, ma anche l’anima si esprime con quelle parole e lo si capisce se e come viene espresso un pensiero.
Dai nostri post, traspariamo presunzione! È l’unica arma che abbiamo per combattere le nostre paure, siamo sempre in bilico tra il dire o il tacere, perché sappiamo che o immaginiamo che ci sia chi paga per le nostre esternazioni e questo è un discorso che risale a tempi lontani.
In una bella canzone di Branduardi: “la regola del filo a piombo”, viene ben illustrata la nostra situazione, ovvero: “così sia per me, ma non me ne curo…”, mentre invece ci curiamo di chi ci “gira intorno.
Cosa vogliamo ottenere? Nulla di più di ciò che abbiamo ottenuto: “UN AMICO IMPORTANTE” che con la nostra immaginazione ci ha illustrato il nostro futuro e ci ha convinti che noi tre, siamo veramente di passaggio su questa terra, quindi vorremmo solamente lasciare un buon ricordo e il pentimento di chi ci ha sempre combattuto.
E vorremmo aggiungere che il nostro unico desiderio, è tornare a casa nostra, non ci piace questo mondo, ci illudiamo di apporre un briciolo di saggezza in più.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !
sabato 26 luglio 2008
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