giovedì 13 gennaio 2011

"Yuppy Ya ya Yuppy Yuppy ya" questa la cantavo da Boy Scout, ma poi cambiò la musica

“Rose rosse per te” dimmi dove posso fartele recapitare Rosita, perché sei proprio splendida, bellissima ti ho vista in TV oggi e non dico altro.
Però, la RAI, l’ingaggio nelle varie trasmissioni in cui vai, te lo paga ugualmente agli altri ospiti? Se sì, chiedi almeno il doppio.
Sai? Raccontare il vissuto di un pezzo di storia musicale Italiana, tuo padre, non è come raccontare in TV, la tresca tra veline e tornisti, chiedi almeno il doppio.
Ma oggi, parlando di tuo padre, mi hai fatto ricordare una cosa molto divertente, perché tuo padre è sempre stato un innovatore in Italia, ha sempre fatto moda e scuola.
Ricordi quando ti scrissi che lavoravo in uno studio dove si facevano cartelloni pubblicitari? Beh, anche se poi riscuotevo solo mille lire alla settimana è stato veramente il lavoro più bello della mia vita, lo amavo a pensarci oggi è come se ero in una bottega di grandi maestri d’arte del Rinascimento, si faceva di tutto, anche tipografia e poi quella che allora era una vera innovazione: la Serigrafia.
Era bellissimo, e il vero bum delle magliette stampate in serigrafia, anche se tu non lo crederai, lo dette tuo padre.
Ricordi sicuramente il famoso disco: Yuppy Du, bene, quello dette tutta una svolta alla stampa in serigrafia di magliette.
Credo che tuo padre, non registrò il marchio della famosissima posa, tipo Airone, oppure anche se la registrò, noi la stampammo da pirati con la tecnica della Serigrafia, ma tante, ma tante, ma tante che non riuscimmo nemmeno a soddisfare la richiesta, era una vera industria, che ha dato guadagno a moltissime persone.
Sai? La cittadina dove io vivo, è sempre stata importante per il commercio ed era importante soprattutto per quello ambulante, poi la politica lo ha affossato invece di valorizzarlo, ma con qulla maglietta, almeno per tutta una stagione, molte famiglie riuscirono a guadagnarsi il pane.
E poi iniziò tutta una moda di immagini sulle maglie in Serigrafia, ma quello fu veramente l’inizio di tutta una industria di stampa.
Ha anticipato anche gli artisti di quadri, con le loro serigrafiette.
Fatte pagà Rositi, che quei ricordi valgono oro, quelli di tuo padre.
Ciao, Filippo.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !
P.S. se vuoi non leggere, non sono impertinente, ma hai due gambe da urlo.

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