Un guanto
Precipitò
Da una mano
Desiderata
Fino a toccare
Il pavimento
Del mondo
In una pista
Affollata
Un gentiluomo
Un infedele
Lo seguì
Con lo sguardo
E stava quasi
Per raggiungerlo
Ma già troppo in ritardo
E stava quasi
Per raggiungerlo
Ma troppo in ritardo
Era scomparsa
Quella mano
E tutta
La compagnia
E chi sa
Se sarà mai esistita
Era scomparsa
Quella mano
E restava la nostalgia
E il guanto
E la sua padrona
Scivolarono via
E il guanto
E la sua signora
Pattinavano via
Sotto un albero
Senza fiori
Si struggeva
L’amore amato
E il guanto
Era a pochi passi
Irraggiungibile
Consumato
In quella grande
Tempesta in terra
Non era estate
Ne primavera
E non sembrava
Nemmeno autunno
Però l’inverno
Non esisteva
E non sembrava
Nemmeno autunno
Perché l’inverno
Non esisteva
Quando un uomo
Da una piccola
Barca
Un mezzo marinaio
Vide qualcosa
Biancheggiare
Un uomo
Da una piccola barca
Sporgendosi sul mare
Era il guanto
Che rischiava
Di affondare
Era il guanto
Che rischiava
Di annegare
Un trionfo
Di conchiglie
Un omaggio
Di fiori
Per il guanto
Restituito
Alla banalità
Dei cuori
Ad una spiaggia
Senza sabbia
A una passione
Imprevista
Ad una gabbia
Senza chiave
E ad una stanza
Senza vista
Ad una gabbia
Senza chiave
Ad una vita
Senza vista
e intanto milioni
di rose
rifiorirono
su bagnasciuga
e chissà
se si può capire
e milioni
di rose
non profumano mica
se non sono
i tuoi fiori a fiorire
e se i tuoi occhi
non mi fanno più dormire
era la notte
di quel brutto giorno
e i guanti
erano sconfinati
come l’incubo
di un assassino
o i desideri
dei condannati
dietro
al guanto maggiore
la luna
era crescente
e piccoli guanti
risalivano la corrente
e piccoli guanti
risalivano la corrente
fino al capo
dei sogni
che era l’ira
nel letto
dell’innocente
che dormiva
Un mostro
Sconosciuto
Osservava
Non osservato
Sopra il tavolo
Il guanto incriminato
Sopra il tavolo
Un guanto intrappolato
E il guanto
Fu rapito
In una notte
D’inchiostro
Da quel mistero
Chiamato amore
Da quel amore
Che sembrava
Un mostro
Inutilmente
Due nude mani
Si protesero
A trattenerlo
Il guanto
Era già nascosto
Come nessuno
Può più vederlo
Il guanto
Era già lontano
Quanto nessuno
Può più saperlo
Oltre la pista
Di pattinaggio
E le passioni
Al dì di festa
E le onde
Di tutti i mari
E il trionfo
Nella tempesta
E le rose
Nella schiuma
Il guanto era volato
Più alto della luna
Oltre al luogo
E all’azione
E al tempo consentito
E all’amore
E alle sue pene
Il guanto
Si era già posato
In quel cielo infinito
Dove Psiche
E Cupido
Sorridono insieme
Dove Psiche
E Cupido
Governano insieme
Francesco De Gregori
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