sabato 5 settembre 2009

Dal punto di vista economico? Non tutti sono precari!

In questi ultimi giorni, abbiamo visto molti super eroi, da l’uomo ragno che si arrampica sopra i tetti, a moschettieri della carta stampata ma tutti con poche idee o almeno nessuno ha messo sul tavolo nessuna idea.
Per quanto riguarda la carta stampata, non me ne frega (importa) niente, ognuno si cuoce nel suo brodo, ma per quanto riguarda la pubblica istruzione, mi interessa, anche se sono della specie: autodidatta.
Cosa fare? Il clima è teso e alcuni lo esasperano e quindi va molto di moda, arrampicarsi sui tetti e fare proclami.
Molti post fa, ho ritenuto, che se gli studenti, come molte ricerche dicono, sono asini, forse lo è perché gli insegnanti, sono stati studenti asini e non cambio la mia opinione sugli insegnanti, per la maggior parte, sono asini, che non sanno neppure insegnare e questo perché, la maggior parte dei precari insegnanti, trovano nelle assunzioni scolastiche una facile via, per diventare statali.
Chiunque, con un diplomino ed una qualsiasi laurea, vuol fare anche l’insegnante e guardate, ho vissuto nel mondo dei concorsi, li conosco bene, anche se non lo credete, però, ho frequentato per una quindicina di anni una insegnante e in tutto il percorso, dalla formazione, ai concorsi per poi arrivare all’assunzione, ma acqua passata.
Conosco molti facente parte alle graduatorie e moltissimi sono asini, pensate che all’amico commercialista, dovevo spiegare io alcune sue lacune, però lui può insegnare ed io no! Ma cosa fare? Beh, il tempo che stiamo vivendo e particolare, sbandierano la crisi economica e quindi quelle assunzioni sarebbero una buona parte di risanamento, ma non è vero! Mentono, perché molti hanno gia lavori da professionisti, quindi proprio perché tempi particolari e di crisi, le graduatorie dei precari, dovrebbero essere due, quelli che hanno lavoro da professionisti e quelli che non lo hanno, suddividendoli per reddito, se solo da insegnamento scolastico e se unito ad altro reddito.
Si otterrebbe un scrematura delle graduatorie, ma non è legale? Perché, far passare tutto come un diritto e quindi anche obbligare alle assunzioni lo è? Tempi duri, richiedono modi diversi per affrontare i problemi.
Fatte le due graduatorie, si potrebbe fare, come per i disabili, esempio, ogni 10 incarichi dati a coloro che insegnano solamente, tre dati a chi svolge anche lavoro da professionista.
Poi si dovrebbe mettere in parziale pensionamento, gli insegnanti a cui mancano due anni alla pensione, dico parziale, perché si otterrebbe una lista per incarichi di supplenze brevi, quelle lunghe devono rimanere affidate ai precari, e se rifiutano giorni di supplenza, deve venire detratta la giornata lavorativa dalla pensione, si otterrebbero tutte le supplenze brevi già pagate, sì dall’inps, ma sarebbero sostenute da altre assunzioni, mentre nel caso del sostegno alla disoccupazione no! Si otterrebbero assunzioni dalle graduatorie, che per i primi tre anni, potrebbero anche essere a tempo determinato, ma stabilizzerebbe spesa da parte della Pubblica Istruzione.
Non parlo di graduatorie di meriti ne hanno pochissimi gli insegnanti moderni di meriti, ma se la via deve essere presa dal punto di vista della crisi, credo che questi possano essere dei buoni rimedi.
In attesa di vedere qualche altro super eroe, che combatte sì, ma contro gli sprechi, i auguro veramente, che venga trovata soluzione a questo problema, sarà perché la Gelmini mi è simpatica, ma le contestazioni violente contro le donne, non mi sono mai piaciute, staremo a vedere. FILIPPO.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !


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