sabato 5 settembre 2009

Sono logiche che trasformano una partita di Tennis, in una di Ping Pong

Egregio Signor premio Nobel Beker, ho letto la sua intervista sul quotidiano: Il Messaggero e ci tengo a farle sapere, che non mi trovo d’accordo con le sue limitate e risicate risposte al giornalista.
È vero, che in una piccola intervista, si può dire poco, ma volendo si può far capire molto e se intuisco, ciò che lei vorrebbe far capire, non mi piace.
Vede signor Beker, questo atto della situazione economica, trova economisti divisi in due schieramenti, quelli che vorrebbero cambiare molte regole nella finanza, ritenendo la mancanza di regole un danno o potenziale danno e quelli da come intuisco, come lei che vorrebbero non cambiasse nulla o poco, tirando la volata a chi… lo sa lei.
Sappia caro Signor Beker, che la sua logica, troverà tutta la grande economia mondiale, alla corte Cinese e non per finta, il Giappone vorrebbe fare una moneta con la Cina.
Comunque, pur accettando per buona, quella fine della economia mondiale, ma che io ritengo pericolosa, solo per la filosofia di strategie, verrebbero meno molte libertà economiche, ma pur accettando questa fine, lei non considera, la creatività, come valore aggiunto alla economia e proprio la creatività, sarà l’unica arma a disposizione per la ripresa economica mondiale.
È vero che le persone maggiormente colpite, dalla crisi, sono quelle meno istruite, ma è anche vero che le uniche a far fronte ai momenti di crisi, sono quelle con più creatività e proprio parlando dell’Italia, se una città come Napoli, dove manca il lavoro da centinaia di anni, fosse in America e senza i Napoletani con la loro creatività, sarebbe una città fantasma, ho esagerato un po’ ma credo abbia compreso il concetto.
Il livello alto di istruzione, non sempre risponde positivamente alle necessità economiche di crisi, è la creatività, unita all’adattamento, cosa che, le chiedo scusa, ma quelli che la pensano come lei, non vogliono (forse per incapacità) fare, per tirare la volata a… .
Per, una grande potenza economica, come gli USA, dover necessariamente, scendere qualche scalino e contemporaneamente far salire scalini magari all’Europa, credo sia terrificante, ma se gli Usa insistono in quella via, non solo dovranno bussare le porte cinesi, ma come negli anni passati gli stessi USA hanno provato a fare con gli altri, accontentarsi, solo delle ricadute economiche, perdendo la posizione di traino, provi a studiare gli effetti collaterali dello sviluppo economico che lei auspica.
Tutti tentate di far finire questa crisi massacrante per tutti prima possibile, per apparire bravi economisti, ma più lentamente finisce, magari con qualche peso in più da sopportare, e più si risana la situazione economica, se non si sfebbra, non si guarisce.
Mi piacerebbe scambiare quattro chiacchiere con lei, ma solo per comprendere, il perché gli USA, si ostinano a andare contro i loro interessi, buona giornata: Filippo.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !

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