giovedì 21 maggio 2009

Lettera di stima ad una "Velina"

Gentile Presidente della Confindustria: Emma Marcegaglia, le scrivo, perché secondo me, lei ieri con quel appello al Presidente del Consiglio, sulle riforme, ha acceso un fiammifero, che in questo momento è come accenderlo vicino ad una tanica di benzina.
Lei, meglio di me, sa che una qualsiasi azienda, amministrata con giudizio, periodicamente, fa il punto della situazione, per verificare le potenzialità future e quindi intraprendere nuove vie.
L’Italia, oggi si trova in un clima molto delicato, per un motivo semplicissimo: “non sappiamo dove siamo” e soprattutto, non sappiamo dove vogliamo andare, ognuno delle personalità politiche, ha una propria idea del futuro Italia.
Non credo di sbagliare, pensando che i nostri padri costituzionalisti, prima di mettere nero su bianco, il sistema Italia del dopoguerra, hanno fatto una accurata analisi del passato per sognare il futuro.
I risultati, li abbiamo oggi e con tutti i malesseri propagandati, l’Italia con il suo sistema, sta reggendo una crisi, la dove fino a qualche anno fa veniva sempre proposta come esempio da copiare, è stata quasi fatale: L’America.
In Italia, abbiamo sempre avuto il sospetto, dell’antistato, per cui dovevamo difenderci, ci hanno sempre raccontato di teoriche guerre civili all’orizzonte, per cui il futuro ognuno lo immaginava a modo proprio e quindi il risultato è questo clima di confusione, proprio perché alcuni hanno e continuano a volere lo scardinamento del nostro sistema, anche con colpi di mano per legge del più forte.
Proprio oggi, sul quotidiano il Messaggero, dopo aver letto la sua accorata richiesta, ho letto un titolo molto inquietante: “Giustizia e riforme, il disagio del Colle” le sembra “normale” che un Presidente della Repubblica, debba sentirsi a disagio alle proposte di parlamentari? Io credo che sia inquietante.
Lei, è alla presidenza, di un organismo di cui nessun politico può fare a meno: la Confindustria, quindi si faccia lei carico di quel antistato tanto pericoloso, metta in gioco, un tavolo di studio aperto a tutte le personalità Politiche, sociali, economiche e religiose, per arrivare ad una figura Italia del Futuro.
Ci sono molte idee diverse sul futuro Italia, ma non c’è una proposta collegiale e pubblica di come vorremmo la nostra Italia.
A me sinceramente veder proiettata l’immagine che alcune persone hanno del futuro Italia, mette paura.
Con Stima ed Affetto: Filippo.
Gronchi Rosa, crystal Ship e Zerodieci: !

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