domenica 10 febbraio 2008

FALLIMENTO GLOBALE

In uno dei nostri post precedenti, abbiamo già detto come non tutti riescano a combattere il male esclusivamente con il bene, con il porgi l’altra guancia, con il perdono, tagliando in questo modo il filo della violenza.
Abbiamo affermato, anche che il contraddittorio diventa necessario per sé stessi.
Ricordo mia madre che quando mi trovavo a litigare con i miei fratelli, ripeteva spesso: “chi ha più intelligenza, l’adoperi!” e ricordo anche che da bambini, in tali circostanze, c’era chi arrivava alle mani mettendo da parte l’intelligenza.
Così si poteva notare che essere intelligenti e usare tale dono, portava a volte segni ben visibili e dolorosi.
Nelle cronache odierne, si nota come l’arma dell’intelligenza, ovvero la cultura, che ha il potere di radicare nelle coscienze civiltà più emancipate, venga usata come bastone, discriminando taluni, e come ponga divieto di confronto.
Questo è accaduto alla “Sapienza” e sta accadendo alla fiera del libro di Torino.
Confrontarsi, può significare trovare ragione nelle proprie tesi, ciò che si precludono coloro che impongono un radicale no! Non confrontandosi con i nemici presunti.
Non crediamo che le religioni, non abbiano colpa in questo, perché se la nostra società porta a forme di esclusione e non di confronto, in parte è anche colpa loro, come colpa ne ha l’educazione scolastica, quella programmata dallo stato, altre colpe si possono attribuire alla politica che estremizza il nemico: “è da abbattere” insomma tutto ha fallito affinché si istaurasse un clima di convivenza tra culture diverse.
E pensare che discendendo dai romani ed avendo vissuto invasioni barbariche, nel nostro dna dovrebbe trovarsi l’apertura a tali circostanze.
Che sia tutta colpa della povertà? Non intendo quella economica, ma quella intellettuale, molti hanno riconosciuto nei politici italiani, abilità di dialogo all’estero, nell’essere ambasciatori, nel trovare compromessi, ma purtroppo questo accade fuori dalle nostre mura, in Italia troviamo una cultura gretta e meschina e forse è vero che noi italiani leggiamo poco, ci confrontiamo poco con la letteratura, con pensatori ed intellettuali genuini.
Perché spesso è proprio l’intellettuale che diventa nemico della cultura di civiltà e di un confrontarsi civilmente, in tutte le situazioni e ideologie.
GRONCHI ROSA!

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