domenica 2 marzo 2008

"L'INTERPRETE DI UN FILM"

Cara MagicaRomAmoRmio, questa mattina, mi sono svegliato dopo che ièri sera ti ho vista in una registrazione di una tua gara con un risultato strabiliante, con una canzone nella mente, una vecchia canzone di Lucio Battisti: “l’interprete di un film” ed è vero: “tu, mi fai sentire, un altro uomo, l’interprete di un film...” e tutto il resto.
Ed anche con la canzone: “carte da decifrare” di Ivano Fossati, quando dice che: “e invece come un ladro, come un assassino…” dovrei scriverla tutta la canzone, perché ce stà.
Vedi Magica, il vero motivo di questo post, è che tra qualche giorno avrai una delle gare più impegnative della stagione ed io sarò lì, davanti al televisore come ormai da anni a guardare come tu ricambi il mio amore per te, lo ricambi partecipando, senza trucco, acqua e sapone come piaci a me, scontrandoti con le cose effimere della vita: ma tu sei vera, esisti anche nella realtà e non solo nella fantasia.
Dalla prima volta che ti ho vista, sei entrata nella mia mente come nessuna mai, devo confessare che la mia prima partita vista è stata un Lazio Milan allo stadio con il pulman, allora ero ancora piccolo e frequentavo un club della mia città: laziale ed andavo allo stadio con loro la domenica, ma fu un amore da ragazzino, invece dopo averti vista per la prima volta, ho scelto te! Non mi piace seguirti dal vivo, anche quando gareggi a Roma, preferisco guardarti alla TV, mi piacciono i primi piani che ti offrono, le smorfie nei momenti decisivi, la tensione che si può vedere solo in un primo piano e che può offrire solo la TV.
Sarebbe facile, dimostrare affetto solo nei momenti vittoriosi, io no! Lo faccio nei momenti meno indicati, quelli che precedendo gare importanti, sono più critici per l’aspetto emotivo, ti ho vista perdere ed allora mi entravi ancora di più nella mente, quando perdi per un soffio, per un momento poco fortunato, ma mi piaci.
Con l’immaginazione, gioco ad essere ricambiato da te e tu lo fai, solo esistendo, mentre scrivo, sto ascoltando la canzone: “Lindbergh” di Fossati ed in parte è vero, anche io mi sento: “il contabile dell’ombra di me stesso” giocando molto con la fantasia, perché la realtà ci offre solo cose brutte da guardare e per lo più ci fa soffrire.
Tu no sei silenziosa ed immagino che sei nata per me, cosa assurda con tutti gli innamorati che hai, ma a me piace pensarla così.
Comunque vada nella prossima gara, per me resterai la più GRANDE!
GRONCHI ROSA: !

Nessun commento: