E si, anche papà, da bambino faceva parte di una Banda di mocciosi.
Sapete piccole mie, era una Banda strana, incutevamo terrore negli altri bambini, ma eravamo “tonti”.
Avevamo il rifugio al centro di un grande canneto e nel canneto avevamo realizzato degli spazi per vari scopi, uno per le armi perché ci rifacevamo alle nobili arti cavalleresche ed uno quello più importante per la cucina, per la merenda.
Il capo, era un bambino più grande di me di tre anni e spesso, facevamo giochi oggi proibiti, contro le altre bande, ma la nostra passione vera era la cucina.
Sapete, la zona in cui abitavo, era piena di canali fatti con la bonifica delle pianure Pontine e quindi andavamo a pesca di Rane e di Anguille, per poi cucinarle e mangiarle nel nostro rifugio.
Rane fritte e anguille alla brace, mangiare da Re.
Però nella nostra Banda a differenza delle altre del posto, mancavano le bambine, noi eravamo cavalieri e ci dedicavamo anche alla caccia, con archi e fionde, ma avevamo tutti la mira storta.
Facevamo molti giochi nei campi coltivati, rubavamo cocomeri e poi cercavamo di venderli ai passanti sulla Via Appia, ma non siamo mai riusciti a venderne uno: il crimine non paga.
Costruivamo trappole per uccellini indifesi, ma molto furbi: ci ingannavano sempre.
Sapete, alla fine della giornata, dovevo andare a recuperare qualcosa da mangiare nella cucina del ristorante dei miei genitori per fare merenda se non volevamo accontentarci sempre delle Rane e delle anguille, quindi pizza fritta per tutti, con la pasta lievitata presa in cucina.
Però è stato un periodo molto divertente, poco produttivo perché fallivamo sempre, ma molto divertente, pensate in TV, ancora non vedevo Pippi calzelunghe, la mia eroina preferita, un po’ “strana” come lo ero io da bambino.
Care piccole mie, raccontatemi le vostre avventure, anche quelle odierne nel passeggino, ciao Papà.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !
Sapete piccole mie, era una Banda strana, incutevamo terrore negli altri bambini, ma eravamo “tonti”.
Avevamo il rifugio al centro di un grande canneto e nel canneto avevamo realizzato degli spazi per vari scopi, uno per le armi perché ci rifacevamo alle nobili arti cavalleresche ed uno quello più importante per la cucina, per la merenda.
Il capo, era un bambino più grande di me di tre anni e spesso, facevamo giochi oggi proibiti, contro le altre bande, ma la nostra passione vera era la cucina.
Sapete, la zona in cui abitavo, era piena di canali fatti con la bonifica delle pianure Pontine e quindi andavamo a pesca di Rane e di Anguille, per poi cucinarle e mangiarle nel nostro rifugio.
Rane fritte e anguille alla brace, mangiare da Re.
Però nella nostra Banda a differenza delle altre del posto, mancavano le bambine, noi eravamo cavalieri e ci dedicavamo anche alla caccia, con archi e fionde, ma avevamo tutti la mira storta.
Facevamo molti giochi nei campi coltivati, rubavamo cocomeri e poi cercavamo di venderli ai passanti sulla Via Appia, ma non siamo mai riusciti a venderne uno: il crimine non paga.
Costruivamo trappole per uccellini indifesi, ma molto furbi: ci ingannavano sempre.
Sapete, alla fine della giornata, dovevo andare a recuperare qualcosa da mangiare nella cucina del ristorante dei miei genitori per fare merenda se non volevamo accontentarci sempre delle Rane e delle anguille, quindi pizza fritta per tutti, con la pasta lievitata presa in cucina.
Però è stato un periodo molto divertente, poco produttivo perché fallivamo sempre, ma molto divertente, pensate in TV, ancora non vedevo Pippi calzelunghe, la mia eroina preferita, un po’ “strana” come lo ero io da bambino.
Care piccole mie, raccontatemi le vostre avventure, anche quelle odierne nel passeggino, ciao Papà.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !
Nessun commento:
Posta un commento