Mi sono dispiaciuto, questa mattina quando ho letto l’articolo de: Il Messaggero di Roberto Renga dal titolo: “Rosella cacci un urlo, oppure cacci qualcuno”.
E con molta umiltà, vorrei dare una struttura più materiale a quel articolo e forse più “Realista” anche se solo dettata dall’immaginazione e dalla mia fantasia.
Credo caro Roberto, che il vero problema, non sia circoscritto alla Società AS ROMA, solo ai suoi dirigenti, ma dovrebbe essere allargato ad UniCredit.
Vede Signor Renga, io come sogno, tra i milioni di sogni che ho, appunto quello di poter diventare un giorno, proprietario di quella società e lo sogno anche solo per giocare, se mai possibile tale cosa e però, con una particolarità: “non faccio caso alla spesa”, non che a me piace gettare il denaro, ma non chiederei mai che una società di calcio, venga affossata economicamente e così lucrare sulle disgrazie altrui, sono prima di tutto un vero tifoso della squadra, che vorrei sempre vedere splendere, se non con i TiTUli, almeno nello spettacolo da offrire ai tifosi.
Credo però Renga, che ciò lo pensino coloro che come me, vorrebbero acquisirne la proprietà della AS ROMA, ho letto dei vari fondini, dei vari imprenditorini e di vari personaggini che vorrebbero riuscirci e credo che UniCredit, la pensi come loro per quanto riguarda la scelta dei proprietari ed UniCredit, ha la vera possibilità da proprietaria attuale, di creare all’interno della gerarchia societaria attuale, una vera confusione.
Ciò allo scopo di poter favorire economicamente il loro prescelto che credo già esista anche perché spinto dai politicanti padroni.
Quindi solo i vari azionisti di UniCredit, potrebbero richiamare UniCredit a fare il loro lavoro e cioè far aumentare il valore della AS ROMA e considerarla come un affare economico e non come una pedina di scambio con la politicanteria.
Sono veramnente dispiaciuto, ma credo che Rosella questa volta abbia poche armi a sua disposizione, anche se ha tutta la mia stima e la mia fiducia. Filippo!
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !
E con molta umiltà, vorrei dare una struttura più materiale a quel articolo e forse più “Realista” anche se solo dettata dall’immaginazione e dalla mia fantasia.
Credo caro Roberto, che il vero problema, non sia circoscritto alla Società AS ROMA, solo ai suoi dirigenti, ma dovrebbe essere allargato ad UniCredit.
Vede Signor Renga, io come sogno, tra i milioni di sogni che ho, appunto quello di poter diventare un giorno, proprietario di quella società e lo sogno anche solo per giocare, se mai possibile tale cosa e però, con una particolarità: “non faccio caso alla spesa”, non che a me piace gettare il denaro, ma non chiederei mai che una società di calcio, venga affossata economicamente e così lucrare sulle disgrazie altrui, sono prima di tutto un vero tifoso della squadra, che vorrei sempre vedere splendere, se non con i TiTUli, almeno nello spettacolo da offrire ai tifosi.
Credo però Renga, che ciò lo pensino coloro che come me, vorrebbero acquisirne la proprietà della AS ROMA, ho letto dei vari fondini, dei vari imprenditorini e di vari personaggini che vorrebbero riuscirci e credo che UniCredit, la pensi come loro per quanto riguarda la scelta dei proprietari ed UniCredit, ha la vera possibilità da proprietaria attuale, di creare all’interno della gerarchia societaria attuale, una vera confusione.
Ciò allo scopo di poter favorire economicamente il loro prescelto che credo già esista anche perché spinto dai politicanti padroni.
Quindi solo i vari azionisti di UniCredit, potrebbero richiamare UniCredit a fare il loro lavoro e cioè far aumentare il valore della AS ROMA e considerarla come un affare economico e non come una pedina di scambio con la politicanteria.
Sono veramnente dispiaciuto, ma credo che Rosella questa volta abbia poche armi a sua disposizione, anche se ha tutta la mia stima e la mia fiducia. Filippo!
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !
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