Mi sono appassionato, questa mattina alle quattro e trenta, nel guardare un servizio su RAI news 24, che illustrava la Biennale di Venezia, con commenti ed impressioni di molti Architetti, italiani ed anche stranieri.
Tutti, erano piuttosto critici sull’impatto dell’architettura che ha avuto nel processo di urbanizzazione delle nostre città ed alcuni commenti, erano molto irriverenti nei confronti di alcune linee guida date dall’architettura negli ultimi anni.
Premetto, io sono ignorantissimo in materia, però credo che anche da ignorante, come tutti ho il diritto di dire ciò che penso in proposito, per come intendo io lo spazio.
Credo che la movimentazione della politica dell’architettura, culturale, spostando la filosofia dall’immagine della creazione e quindi da un punto cardine che è DIO, alla centralità dell’uomo inteso come dominatore della natura, abbia di fatto sconvolto il concetto di architettura, arrivando a proporre degli orrori come il MAXI, orrori sia in senso visivo, che anche di insignificante concetto della costruzione e dello spazio.
Per architettura, purtroppo, rimane solo il concetto di abitazione, di spazio da dover essere occupato e vissuto, quindi in questo caso, un semplice tetto con quattro mura intorno, rientra nel concetto di architettura.
Però, quando lo spazio, inizia ad essere interpretato come scultura, oppure come una tela, il concetto cambia totalmente.
Per uno scultore, la scultura è già all’interno del blocco di marmo, è solo da ripulire quel blocco di marmo.
Per un pittore, il quadro è già rappresentato, è solo da imprimere nella tela, se si hanno le idee chiare di cosa voler esprimere e così è per quella grande e magnifica architettura, che la storia ci ha consegnato, l’opera è già rappresentata nel vuoto da riempire, basterebbe avere in mente il concetto della creazione, si troverebbero in uno spazio vuoto, tutti i punti cardine affinché possa una struttura, riempire il vuoto, gia architettato, solo da riempire.
I grandi geni dell’architettura del passato, non volevano impressionare le persone, mostrando magnificenze da loro costruite, solo basandosi sulle possibilità del potenziale costruttivo come accade oggi, quei geni, sapevano prendere i punti cardine già impressi nello spazio, solo da riempire ed uno spazio, non è mai uguale ad un altro, i punti sono diversi, da unire come nel famoso gioco con i numeretti.
Credo quindi che è proprio il concetto di architettura, che sia uscito dal binario del bello, della perfezione che è DIO.
Non a caso, il movimento interpretato dall’architettura intesa come politica, fa del concetto dell’architettura, un concetto di supremazia, di razzismo, artistico, con molta modestia, credo che debba prima essere reinterpretato il concetto di architettura inteso come arte, perché l’architettura ha deviato i binari dell’arte.
Architetti forse riderete di questa stupida interpretazione che ho di voi, ma vi assicuro che la stima nei confronti delle vostre opere, è ancora minore. Filippo.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !
Tutti, erano piuttosto critici sull’impatto dell’architettura che ha avuto nel processo di urbanizzazione delle nostre città ed alcuni commenti, erano molto irriverenti nei confronti di alcune linee guida date dall’architettura negli ultimi anni.
Premetto, io sono ignorantissimo in materia, però credo che anche da ignorante, come tutti ho il diritto di dire ciò che penso in proposito, per come intendo io lo spazio.
Credo che la movimentazione della politica dell’architettura, culturale, spostando la filosofia dall’immagine della creazione e quindi da un punto cardine che è DIO, alla centralità dell’uomo inteso come dominatore della natura, abbia di fatto sconvolto il concetto di architettura, arrivando a proporre degli orrori come il MAXI, orrori sia in senso visivo, che anche di insignificante concetto della costruzione e dello spazio.
Per architettura, purtroppo, rimane solo il concetto di abitazione, di spazio da dover essere occupato e vissuto, quindi in questo caso, un semplice tetto con quattro mura intorno, rientra nel concetto di architettura.
Però, quando lo spazio, inizia ad essere interpretato come scultura, oppure come una tela, il concetto cambia totalmente.
Per uno scultore, la scultura è già all’interno del blocco di marmo, è solo da ripulire quel blocco di marmo.
Per un pittore, il quadro è già rappresentato, è solo da imprimere nella tela, se si hanno le idee chiare di cosa voler esprimere e così è per quella grande e magnifica architettura, che la storia ci ha consegnato, l’opera è già rappresentata nel vuoto da riempire, basterebbe avere in mente il concetto della creazione, si troverebbero in uno spazio vuoto, tutti i punti cardine affinché possa una struttura, riempire il vuoto, gia architettato, solo da riempire.
I grandi geni dell’architettura del passato, non volevano impressionare le persone, mostrando magnificenze da loro costruite, solo basandosi sulle possibilità del potenziale costruttivo come accade oggi, quei geni, sapevano prendere i punti cardine già impressi nello spazio, solo da riempire ed uno spazio, non è mai uguale ad un altro, i punti sono diversi, da unire come nel famoso gioco con i numeretti.
Credo quindi che è proprio il concetto di architettura, che sia uscito dal binario del bello, della perfezione che è DIO.
Non a caso, il movimento interpretato dall’architettura intesa come politica, fa del concetto dell’architettura, un concetto di supremazia, di razzismo, artistico, con molta modestia, credo che debba prima essere reinterpretato il concetto di architettura inteso come arte, perché l’architettura ha deviato i binari dell’arte.
Architetti forse riderete di questa stupida interpretazione che ho di voi, ma vi assicuro che la stima nei confronti delle vostre opere, è ancora minore. Filippo.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !
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