Il pettegolezzo, quello è quello che appare nella maggior parte dei programmi televisivi, da quelli di gossip a quelli sportivi e si è insinuato anche in programmi giornalistici più dediti alle cose serie, noi tre, siamo rimasti alle famose chiacchierate al bar, con personaggi più o meno folcloristici, con il commendatore di turno, il politico di passaggio per la colazione e coloro che fanno nei bar la loro vita, per precisione, inizia dal giornalaio, con brevi commenti e anticipazioni degli articoli da parte del giornalaio.
Oggi, vorremmo scrivere proprio pensando di fare pettegolezzi, le famose chiacchiere da bar e per le signore da parrucchiere, quindi iniziamo con il dire: cara Franca o Fabiana o comunque tu ti chiami, il fatto che hai trovato il tuo Simone, nome importante, ci ha messo in crisi, avevamo iniziato a leggere la rubrica: pagine di vita, su: Il Messaggero, proprio con la tua prima e-mail, iniziammo con spirito di curiosità e trovammo il tema da te espresso con uno sfogo, divertente, continuammo a leggere quella rubrica con la speranza di trovare altre tue e-mail, settimana per settimana, apparvero aperte discussioni su cui si può essere d’accordo o meno, il tutto era divertente, ma tu hai trovato Simone come un ago in un pagliaio e tutto è finito, si è tornati alle solite lagnanze dei o delle deluse, ai pettegolezzi.
Altro pettegolezzo che va forte nei dintorni di Roma, è la cessione se ci sarà della as Roma calcio, questo, sta facendo saltare i centralini delle emittenti romane radiotelevisive e quando un tema è così appassionante, mette in luce anche la maleducazione o ineducazione dei conduttori, di coloro che dovrebbero essere grati agli spettatori entusiasti di poter parlare, (libertà di espressione) mentre invece istaurando una dittatura, basata sulla figura del conduttore padrone della trasmissione, vorrebbero imporre le loro teorie a riguardo, pensando di favorire chi? Negli anni passati, con le stesse tecniche, volevano sfavorire tutti, anche la magica Roma ma non ci sono riusciti, grazie alla perseveranza del suo proprietario e noi tre, invogliamo l’ancora proprietario, di fare di testa propria, senza ascoltare i pettegolezzi.
La via del pettegolezzo
M’ha detto ieri
Uno che ho incontrato
Che nun te poi
Fidà più der curato
Che quello
Che je dici in confessione
Se scorda
De tenello segregato
Se mette
A dillo pure sull’altare
Pe rende
Quel vangelo sempre attuale
Je manca
Solo de citare il nome
De chi ricorre
Alla confessione
M’ha detto
Credi a me che so informato
Chiedendo
A me come m’era annato
Dal giorno
Che io non l’ho più incontrato
Voleva
Sapè tutto filo e segno
Pe raccontallo
Pure a su fratello
Ma che te posso di
Me so scordato
Ciò che
È successo nel tempo passato
E sta chiacchierata
A me m’ha ricordato
Che non
T’ho conosciuto nel passato
Perché
Te voi informà de cose mie
Pe raccontalle
Dopo nelle vie?
Poi pure raccontà
Che m’hai incontrato
E che d’istinto
Io t’ho ignorato
Zerodieci
lunedì 28 aprile 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento