Molti anni fa, in un locale commerciale, lessi in un quadretto, una breve riflessione in metafora, di Winston Churchill, sull’iniziativa privata e più o meno egli diceva che: molti paragonano l’iniziativa e l’impresa privata a strani animali feroci, come ad esempio una tigre feroce da uccidere subito, mentre pochi la vedono come è nella realtà: “un robusto cavallo, che trina un carro molto pesante”.
Noi tre, abbiamo immaginato il nostro di cavallo da soma e lo vediamo così.
Il cavallo da soma
C’era un cavallo
Che usavano pe soma
Che a na cavalla
In continuo se negava
Er proprietario
Voleva n’ber puledro
Pe sostituillo
Man mano che invecchiava
Però er cavallo
Dar portamento fiero
Voleva un’fio
Sì ma pe fallo condottiero
De n’branco libero
Ar pascolo nel bosco
Com’era er padre
Prima d’esse catturato
E più er cavallo
Alla cavalla se negava
E più er padrone
Je dava bastonate
La cavalla
Che nun era na signora
Voleva n’fio
E lo cercò con’artro
S’era stufata
Dei sogni der cavallo
E diede ar fio
Sorte da fa soma
C’era n’carretto
Pronto ad aspettallo
E dopo poco
Je tocco trainallo
Così er cavallo
Che se negava sempre
Alla cavalla
Je fece n’discorsetto
Je disse guarda
C’avevi solo voja
De trastullatte
Cor cavallo der vicino
Non hai pensato
Ar peso der carretto
Che era già pronto
Da fa trainà a mi fio
Me costa caro
Nun potemme divertì
Ma pe qualcosa
So che devo soffrì
Zerodieci
martedì 29 aprile 2008
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