martedì 29 aprile 2008

il "cavallo"

Molti anni fa, in un locale commerciale, lessi in un quadretto, una breve riflessione in metafora, di Winston Churchill, sull’iniziativa privata e più o meno egli diceva che: molti paragonano l’iniziativa e l’impresa privata a strani animali feroci, come ad esempio una tigre feroce da uccidere subito, mentre pochi la vedono come è nella realtà: “un robusto cavallo, che trina un carro molto pesante”.
Noi tre, abbiamo immaginato il nostro di cavallo da soma e lo vediamo così.


Il cavallo da soma

C’era un cavallo
Che usavano pe soma

Che a na cavalla
In continuo se negava

Er proprietario
Voleva n’ber puledro

Pe sostituillo
Man mano che invecchiava

Però er cavallo
Dar portamento fiero

Voleva un’fio
Sì ma pe fallo condottiero

De n’branco libero
Ar pascolo nel bosco

Com’era er padre
Prima d’esse catturato

E più er cavallo
Alla cavalla se negava

E più er padrone
Je dava bastonate

La cavalla
Che nun era na signora

Voleva n’fio
E lo cercò con’artro

S’era stufata
Dei sogni der cavallo

E diede ar fio
Sorte da fa soma

C’era n’carretto
Pronto ad aspettallo

E dopo poco
Je tocco trainallo

Così er cavallo
Che se negava sempre

Alla cavalla
Je fece n’discorsetto

Je disse guarda
C’avevi solo voja

De trastullatte
Cor cavallo der vicino

Non hai pensato
Ar peso der carretto

Che era già pronto
Da fa trainà a mi fio

Me costa caro
Nun potemme divertì

Ma pe qualcosa
So che devo soffrì

Zerodieci

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