Per molti, come per noi tre, la scuola dell’obbligo può essere stata fatta con fatica, noi tre che nei compiti in classe al massimo prendevamo un cinque, sempre con la testa tra le nuvole e innamorati di teorie stravaganti.
Sarei felicissimo di leggere oggi quei temi e poter costatare che delle idee di allora, poco sia cambiato e chissà forse nulla, però eravamo dei dissociati, dalle comuni interpretazioni di storia o di illustri personaggi da studiare e magari da esporre in compiti in classe.
Da questo, ci è nata la consapevolezza, che l’insegnamento, dovrebbe essere la prima materia da insegnare, ovvero insegnare agli studenti tecniche di insegnamento, affinché diventino insegnanti di loro stessi.
Le tecniche di comunicazioni, sono per lo più sconosciute anche agli insegnanti e allora? Come poter imparare a comunicare con chi comunica diversamente dalla normalità? Studiosi e soprattutto persone di buona volontà, anno studiato modi per comunicare con muti sordociechi, con animali, insomma con esseri fuori dalla normalità, da li, è facile comprendere che la stessa cosa possa essere comunicata diversamente e che una stessa frase, possa significare cose diverse a seconda dei soggetti.
I soggetti a cui ci proponiamo con i nostri post, nascono da una forma di follia immaginaria, ovvero l’esistenza di fedeli servitori di DIO, che non necessariamente siano riconoscibili, ma proprio perché fedeli, nascosti nell’isolamento della segretezza.
Follia immaginari, per l’appunto e come tale la trattiamo, niente di concreto, reale o verificabile, quindi rimaniamo consapevoli che pubblichiamo post al vento, il vento porta a sua volta i nostri post a coloro cui immaginiamo di rivolgerci, ho detto molto in questa frase, ma sicuramente solo per il vento.
Ci illudiamo che persone prima di noi, abbiano avuto tale follia e che persone l’hanno o l’avranno, quindi proprio per questo motivo pubblichiamo, affinché le nostre esperienze e di folli utopie, trovino utilità, ma anche questo, rimane nell’immaginario, senza verifiche.
Anche per questo pseudo lavoro abbiamo dovuto fare una scuola, dell’obbligo, per l’esattezza, abbiamo dovuto studiare le nostre depressioni, la nostra pazzia sana e tutto ciò che ci circondava nella follia di immaginare ciò.
È stata una scuola per lo più dolorosa per la nostra psiche, con un insegnante misterioso che si è appropriato del nostro cervello, della mente e delle espressioni del nostro corpo, sempre con follia immaginaria, riteniamo l’insegnante: DIO.
I nostri studi, li abbiamo descritti in mille modi, con poesie, con post, con tecniche imparate negli studi da LUI dateci, quella scuola è purtroppo per pochi e sempre in quella scuola, abbiamo imparato a sentirci ultimi, ma non per stato di inferiorità, ma semplicemente, perché il più grande deve servire il più piccolo.
Così che al nostro servizio, senza paura di bestemmiare, abbiamo DIO stesso, ci serve intuizioni, traduzioni da altri modi di comunicare, gioia anche nelle situazioni poco felici e tutto quel mondo immaginario che crediamo esista.
È un scuola, purtroppo a cui è difficile sottrarsi, perché ne si è tanto affascinati quanto intimoriti e sempre con illusione immaginiamo di svolgere un lavoro a LUI molto prezioso, più delle sapienti guide religiose dei nostri giorni, abbiamo la folle consapevolezza che siamo addetti agli inviti alla SUA mensa, quella che è nella SUA casa.
Non giudichiamo, rimettiamo tutto nelle sue mani, noi ce le laviamo, in questo siamo spietati come i nostri nemici, non raccomandiamo nessuno a LUI, nemmeno noi stessi, non intercediamo, ogni anima deve subire il giudizio e non facciamo miracoli, li chiediamo a LUI pregando.
Sono molte le forme di pazzia e quindi è con immenso piacere che se qualche nostro post, possa essere d’aiuto a chi accusa quella che abbiamo vissuto noi a schiarire le idee, ben venga.
Gronchi Rosa: !
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