martedì 4 novembre 2008

Seguendi il TG 3, ci siamo ricordati che... già combattevamo a proposito

Seguendo il TG 3, questo pomeriggio, abbiamo ascoltato che si sta dibattendo nella comunità Europea, del tema I.V.A. e vorremmo proporre questa E-Mail, inviata alla trasmissione FORUM, nel 2004, con la speranza di ottenere opinione a riguardo, crediamo opportuno oggi riproporla a tutti i nostri lettori.



Celeberrimi, giudici di FORUM, è ormai da diversi anni (si può dire dalle origini) che io insieme alla mia famiglia, seguiamo il Vostro sentenziare quotidiano, su cause importantissime per il quieto vivere giornaliero, cause che diventano anche per noi, motivo di dibattiti e riflessione, che accompagnano i nostri pasti.
Io personalmente trovo imbarazzante per la “GIUSTIZIA” il non potersi presentare nella sua veste salomonica, perché un Giudice è vincolato dai vari codici e quindi poche possibilità di applicare il cuore nella giustizia, così porta me a capire il perché DIO nel SUO popolo istituì i RE ed anche il perché EGLI stesso li combatte.
Mi scuso per l’introduzione che se dilungassi mi porterebbe anche a contestare una famosa frase dell’allora Presidente Pertini “ meglio una imperfetta democrazia , che una perfetta dittatura” ma non credo sia il tempo questo.
Scrivo a Voi per proporVi un dubbio che ho nel cuore già da molti anni, per fare ciò devo illustrarVi una condizione lavorativa, sperando di esserne capace (ma non dispero).
Io sono un artigiano, precisamente gestisco una lavanderia, quindi servo dei clienti, nella pulitura e manutenzione dei loro abiti ed accessori in tessuto.
Per fare ciò, acquisto dei PRODOTTI che mi necessitano pagando su di loro, quella detta in sigla
I.V.A. ma che letteralmente è imposta sul valore aggiunta.
Ciò non è scandaloso anzi probabilmente giustamente doveroso, ma per quella che è la mia morale
Nella mia perfetta dittatura, dello stato che qui risiede solo nella mia fantasia, è immorale applicare l’I.V.A. sul lavoro dell’essere umano sul suo sudore, già perché uno dei tanti artigiani, consegna il lavoro eseguito al cliente, su di un oggetto di proprietà del cliente, emettendo la ricevuta fiscale, si vede detratta una per me tangente sul lavoro sotto il nome di I.V.A.
Ho provato e riprovato a considerare nello stesso modo un oggetto, frutto dell’ingegno umano, sul quale applicare l’ I.V.A., ed il sudore della fronte di un lavoratore che pur non producendo nulla applica le sue capacità nei servizi, ma proprio non riesco a darmene una ragione.
Non dilungo molto il mio pensiero su questo argomento, sperando di essere stato sufficientemente chiaro, chiedendo a Voi un giudizio che non sia una sentenza.
Vi ringrazio, per la semplicità con cui operate in FORUM e Vi invio i miei più affettuosi saluti.
Un artigiano in castigo.

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