sabato 29 settembre 2007

LA FOLLE LOTTA

L’impavido cavaliere

“ Filippo vien chi
che vien giù la piova “

era d’urto alla mia allegrezza
la richiesta di chi mi osservava
atto a farmi rinunciare
all’ardore di battaglia

l’attendevo con gioia da bambino
il richiamo a fronteggiarla
con lo scudo di un ombrello colorato

mi schieravo al centro del cortile
tutto intorno era il campo di battaglia
deserto di anime e animali
perché tutti rifugiati nelle tane

dietro i vetri di un casale scolorito
occhi indiscreti osservavano stupiti
la mia folle battaglia con l’insidia della mia salute
cantando affrontavo disinvolto
gli spruzzi gelidi che avvolgevano il mio corpo

sparse nel campo di battaglia
si formavan pozze inzaccherate
da stanare e calpestare al mio avanzare

poi d’un tratto sentivo un brivido nel corpo
era l’urlo di mia madre imbestialita
“ tu sei pazzo ! entra in casa o te le do”

per ciò sconfitto
incominciavo a indietreggiare


Zerodieci

venerdì 28 settembre 2007

IL REVISIONISMO

L’ANTI-PATIA
Molti, dicono che lo sbaglio più grande che ha commesso Mussolini (Benito), sia stato l’allearsi con Hitler! Noi invece gliene siamo grati.
Grazie, per averlo fatto, perché siamo convinti che quella alleanza, per l’Italia sia stata una grazia.
Il nazismo, con gli orrori che ha commesso, lo avrebbero combattuto tutti e comunque, ma se Mussolini, fosse rimasto alla finestra, pochi avrebbero combattuto, la dittatura fascista, anzi alla fine della seconda guerra mondiale, ne sarebbe uscita anche rafforzata.
Noi siamo nati dopo la fine della guerra, quindi garantiti dalla democrazia, forse non grande come in altre nazioni, ma “liberi”, se non altro di parlare e di esporre le proprie opinioni, anche su chi ci governa e come ci governa.
Possiamo votare, possiamo perfino delinquere, senza il terrore della pena di morte, grande conquista qui in EUROPA!
Quindi non scorderò certo di ringraziare coloro che con la vita ci hanno liberato dalla dittatura, ma vorrei ringraziare anche Benito Mussolini della alleanza con Hitler, perché a noi la dittatura ci sarebbe stata ANTIPATICA.

giovedì 27 settembre 2007

la "VOCE" dall'alto

La quercia giudice

C’è una gran quercia
Che fa da guardia al mio balcone
Tra le tende io… nascondo il mio guardarla
Timido al suo sguardo severo
L’imperiosità del suo giudizio m’intimidisce
Inibendo il mio potere

Pe i suoi rami regna…regna sovrana una cornacchia
Possente ma sgraziata è la sua voce
Inibiti gli usignoli
Ed i passeri del posto
Giudiziosi e cinguettanti si posano al suo lato
Su di un ABBA abate abete

zerodieci

martedì 25 settembre 2007

POSTA PRIORITARIA

Il bivio.
Quando non si hanno cose da scrivere, perché non si hanno spunti, bisogna ricorrere o alla fantasia e a volte lo abbiamo fatto, oppure alla memoria, che conserva cose preziose, a nostro pensare.
Oggi, ricorreremo alla memoria, raccontando un accadimento raccontatoci da (?) alcuni anni fa.
Siamo intorno all’anno 1995 e (?) era nel momento del risveglio! Anni in cui a (?) veniva illustrato il tutto.
Anni di sofferenza e di passioni, di studio e di apprendimento, insomma gli anni in cui (?) ha acquisito la consapevolezza dell’essere.
(?) aveva un vecchio armadio in un magazzino dimenticato, armadio che faceva parte di una camera da letto che veniva ereditata dal primogenito a seguire.
Un mattino di buon’ora, a (?) arrivò un sussurro all’orecchio, che lo chiamava a cercare tra le tavole di quel vecchio armadio.
(?) lo fece a pezzi, cercando e ricercando e dopo averlo smembrato tutto, trovò in un angolo nascosto: un francobollo! Unico nel suo genere.(lo abbiamo visto e non lo illustriamo)
(?) lo mise da parte e ne ricercò la provenienza, ma niente era assolutamente unico, così lo riposò con cura.
Passò qualche anno, e il sussurro disse a (?):- al momento opportuno, dovrai gettarlo al vento, o al mare o in montagna, sarà tua la decisione e a seconda di dove lo getterai, ne trarremo le conclusioni-.
Passo ancora qualche anno, ed il sussurro tornò di nuovo:- è il momento, agisci!-
(?) prese il francobollo, lo mischiò con altri francobolli recenti e si avviò.
Salì nella macchina, e si diresse dal benzinaio:- metti la biada ai cavalli- poi andò verso? E si trovò ad un bivio, alla sua destra, sarebbe andato al mare, mentre alla sua sinistra in montagna.
Sappiamo con certezza che la decisione di (?) è stata la più giusta, nulla è andato perso, ma dove egli si sia diretto rimarrà un segreto, lo abbiamo costatato, perché quel francobollo è stato ritrovato ed ora è custodito con cura!

lunedì 24 settembre 2007

IL NOSTRO VACCINO

L’anti-polio.
Questa, mattina, abbiamo letto una riflessione, nelle pagine della cultura, su: “l’antipolitica”, chiedo scusa ma non ricordo a cura di chi, nel momento in cui scrivo non ho sottomano: Il Messaggero su cui abbiamo letto la riflessione.
La riflessione in questione, può essere letta a seconda dei punti di vista e quindi soddisfare o irritare il lettore, a seconda dell’umore del momento.
Nei nostri scritti, si potrà notare l’anti…, ma anti cosa? Non lo siamo sicuramente per quella che noi definiamo: “LA PERFETTA DITTATURA” che a nostro credere è propria di DIO nel SUO REGNO! Per quanto riguarda l’attualità, noi possiamo apparire: anti-patici e probabilmente lo siamo, ci definiamo anti-chi, perché crediamo che le nostre radici si perdano nella notte dei tempi, ma anche anti-cipatori, perché crediamo che ciò che è scritto, avverrà!
Politicamente, siamo anti-polio, perché crediamo che le correnti politiche cerchino sempre di monopolizzare e quando non ci riescono inventano il duopolio.
La libertà, non si può confondere con: “l’anti”, forse più con il cinismo, ma onestamente chi scegliereste per confessore in questo mondo di pro e di anti? Noi ci illudiamo di averlo realizzato con la nostra: “follia immaginaria” credendo che ciò che stiamo facendo sia: “l’anti-camera” dell’utopia, come da dizionario!

domenica 23 settembre 2007

AGGREDITI DALLA NOIA

Oh per bacco.
Vorremmo arrabbiarci, (detto elegantemente) ma non ce ne danno motivo!
Per tutta la giornata, io, Crystal Ship e Zerodieci, abbiamo fatto zapping, cercando notizie che ci facessero arrabbiare ma niente, non ci è riuscita neanche la Juventus (o la ROMA dir si voglia).
Continuiamo a godercela tutta! Ci rimbambiamo di risa e alla visione di Naomi, ci basta girare canale, però fortunatamente non ci perdiamo il sorriso di Hellen che dopo la doppietta del capitano e il pareggio dell’Inter ci fa capire che tutto quadra, anche l’esternazione del presidente della repubblica a Napoli ci rincuora e ci manda su di giri.
Questa sera, ci sentiamo un po’ Petrolini, ricordate il: “son contento di morire, ma mi dispiace…” secondo lui, non ne vale la pena, solamente perché il giorno dopo con la pagina del giornale, ci si fa una cosa strana.
E allora sì, aspettiamo domani per leggere i giornali e se mai dopodomani….
Comunque, tutto sommato, ringraziamo, sempre come Petrolini che di popolo ne capiva molto: “bene-bravo-grazie”.

sabato 22 settembre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "L'ESSENZIALE" 5 P.

Mentre prendevo appuntamento mi è venuta un’idea, ascoltatemi bene, a Genova c’è uno studio di araldica cosa ne pensate si ci facessimo un salto con quello stemma per fare delle ricerche? Potrebbe essere un primo passo- presero tutti con entusiasmo la proposta di Valentina, Martina prese la poesia, passò il foglio allo scanner del computer e ne estrasse lo stemma da portarsi dietro, salirono in macchina e Silvia disse ad Aldo
- oggi fai il cavaliere, guida tu - - va bene - disse Aldo - ma non lamentatevi se arriviamo tardi, lo sapete che io vado piano - così partirono destinazione studio di araldica di Genova e seguendo le coordinate di Valentina arrivarono, era tardi ed un signore anziano disse che aveva poco tempo a disposizione, quindi di sbrigarsi, Martina estrasse lo stemma dallo zainetto e chiese - senta, sia gentile noi due in un vecchio cassetto della nonna abbiamo ritrovato questo stemma, vorremmo sapere se appartiene alla nostra famiglia, quindi si può risalire dallo stemma al casato?- il signore guardò attentamente lo stemma e rivolto alle ragazze disse
-veramente sarebbe più facile che voi mi diate il vostro cognome ed io cerco lo stemma per poi confrontarli - allora Valentina spiegò la reale situazione, - Vede è l’unico indizio che abbiamo per ritrovare nostro padre ce lo ha fatto recapitare, facendoci sapere che se lo volevamo cercare, da questo stemma avremmo potuto risalire a lui, perché noi portiamo il cognome di nostra madre - mostrando anche l’anello che aveva al dito con l’incisione. - Bello veramente bello - rispose facendo delle smorfie con la bocca, alternava lo sguardo con ogni uno dei presenti fissando più volte il volto di Aldo, come per scoprire cosa ne pensasse dell’iniziativa delle ragazze e con il volto dubbioso si poneva delle domande senza darsi una risposta, così prese la parola di nuovo Martina ed indicando un’immagine in un quadretto disse alla sorella - guarda è la stessa immagine che ci ha fatto trovare nostro padre in questa medaglietta - mostrandola alla gemella, improvvisamente cambiò tono e l’anziano signore disse
- lasciatemi qui lo stemma ed il vostro numero di telefono, farò delle ricerche e vi telefonerò, ma non prima di un mesetto, voglio essere sicuro di ciò che vi dirò - così dicendo accompagnò tutti alla porta spiegando che si era fatto tardi e doveva chiudere, loro quattro uscirono e si diressero verso la macchina che era poco distante, saliti in macchina Valentina ridendo disse - certo che era proprio strano quel signore prima sembrava ci volesse cacciare, poi farfugliava non so bene cosa, poi d’un tratto si è reso disponibile , prendendosela comoda… ma pare ci dia una mano - - no, non è successo nulla di strano - disse Aldo - è accaduto quello che facendo un poco di attenzione vi capiterà d’ora in poi - - non capisco spiegati meglio - disse interessata Valentina - va bene - riprese Aldo - ricorda bene cosa è accaduto con quel signore, all’inizio lui sembrava intimorito nel vedervi con quello stemma in mano, immagina come ti ho già detto, che lui sappia tutto ciò che tu ancora non puoi sapere, visto che sei giovane, lui deve dare un cognome a quello stemma e poi darlo a te che te ne approprierai - - parli della privaci - interruppe Valentina, - no non esattamente è che in queste situazioni, si fa un gradino per volta, ogni passo gia l’ho detto, è un passo verso la sapienza, ricorda bene lui si è reso disponibile quando Martina ha notato l’immagine di San Michele ed ha esibito la sua e se lui sapeva, sapeva anche dell’incisione, prova a leggere l’incisione?- Valentina tirò fuori la medaglietta e disse - “è lui che chiedo al mio fianco” quindi vuoi dire che io ho chiesto il suo aiuto solo mostrando la medaglietta, se era al corrente dell’incisione - - bravissima inizi a capire il meccanismo invocando San Michele e sotto la sua protezione ti serviva aiuto da lui, è come se gli avessi dato un ordine, perché probabilmente da ciò che lui sa, tu alla fine della ricerca occuperai un posto più alto, ma devi sempre ricordare e non dimenticarlo mai che: “il più grande serve il più piccolo” così sta scritto , adesso voi sapete che lui sa, e lui che voi saprete il tutto, in pratica vi siete presentati ma dalla vostra bocca non uscirà mai parola esplicita in presenza di altri, solo allusioni, ma vedrete che imparerete se vi affiderete alla sapienza divina - ci fu un attimo di silenzio e poi riprese
- zuppa di pesce ? - e Silvia disse - a me sta bene , dove ci porti? - ma decisero le ragazze, facendo da guida, li portarono dalle parti del porto in una trattoria non molto raffinata, che loro già conoscevano visto che venivano a scuola qui a Genova, entrati trovarono posto a mala pena ma si accontentarono, anzi Aldo fu felice della scelta delle ragazze ed ascoltato il menu dal cameriere scelse di mangiare il baccalà alla livornese che a lui piaceva molto ed ordinò anche un filetto di baccalà fritto, invece le tre donne rimasero per la zuppa di pesce.
Mentre si attendeva di essere serviti Aldo iniziò chiacchierare con un tipo seduto al tavolo vicino, un omone barbuto e pelato in compagnia di altri due omoni, c’era molta confusione, ma le tre donne riuscirono a capire che parlavano dei baccalà, dalla pesca alla padella e ridevano, ridevano molto, tanto che le donne non riuscivano a capire cosa ci fosse da ridere sull’argomento baccalà .
Servirono la zuppa con crostini di pane in delle belle ciotole ricolme e Silvia assaggiata la zuppa fece i complimenti alle ragazze per la scelta del posto, visto che era squisita, anche Aldo trovò il baccalà buono e chiese alle ragazze come facevano a conoscere quel posto e loro risposero che avevano festeggiato un compleanno di un amico in quel posto .
La serata passò serena e spensierata e tra Aldo e l’omone del tavolo a fianco ci fu un continuo invito al brindisi, sembrava si conoscessero da una vita ma in realtà Aldo disse che era la prima volta che si vedessero e ricordò alle ragazze che sapere significa conoscersi, così le ragazze riflettendo un pochino capirono di aver ricevuto un altra lezione da Aldo.
Gli omoni avevano iniziato a mangiare pistacchi e biscottini , accompagnati da un buon vino, quando Aldo, Silvia, Martina e Valentina si alzarono per andare via così mentre uscivano, gli omoni si alzarono e salutarono i quattro, chi con il saluto fascista e chi con quello comunista, le ragazze ridendo rifletterono e iniziarono a domandarsi, parlando tra loro, dove li avrebbe portate il viaggio che avevano iniziato ed iniziarono a capire anche se non completamente, che veramente loro erano qualcosa di più di due bastardine, come disse Valentina.
Il viaggio di ritorno fu silenzioso, ogni uno era assorto nei propri pensieri ed Aldo immaginando che le ragazze riflettevano sulla giornata trascorsa stette in silenzio e non mise neanche la musica.
Arrivarono a casa a notte fonda e stanchi, si dettero la buona notte, Martina disse ad Aldo che avrebbe voluto parlargli da sola, quindi decisero che l’indomani avrebbero fatto una passeggiata al mattino presto e tutti andarono a dormire.

credo che oggi si senta in PARADISO

La bandiera del cuore
Qualcuno probabilmente si domanderà: quale bandiera sventolare per tifare? La risposta è semplicissima: “ogni uno la propria bandiera! Che può alternarsi, la consapevolezza di far parte di un’ideale “immaginario di follia” utopica ne caratterizza il Sé!
Già da ieri sera, noi abbiamo una nuova bandiera da sventolare: Roberto Benigni, pare sia in lista per essere onorato del premio: “Nobel” per la letteratura e noi facciamo tifo per lui.
Ne sarà contento Fede, che spesso lo paragona a Grillo mettendo in risalto la bravura di Benigni e le mascalzonate di Grillo, a suo modo di vedere.
Siamo veramente Orgogliosi di Benigni se le voci sono vere e anche se siano e rimarranno solo voci, questo significa secondo noi che anche rimanendo in una nazione dove tutto scricchiola, la nostra cultura potrà sopravvivere anche alle previsioni più pessime per la nostra nazione e la cultura rimarrà sempre la base di future civiltà.

venerdì 21 settembre 2007

rammentatevi l'inno nazionale

La TV dei ragazzi
Per chi come me è cresciuto con la TV dei ragazzi che allora trasmetteva di pomeriggio, “le avventure di Ciuffettino”, “i ragazzi di padre Tobia” e molti altri telefilm che adesso mi sfuggono, è veramente difficile capire il perché la RAI oggi, ma già da molto tempo è allo sbando.
Non so di chi e di cosa è la colpa che alcuni dicono che ha radici quasi ventennali, però proprio non mi capacito del fatto che in Italia tutto sia altalenante ed in bilico.
Lo è l’Alitalia, lo è il Governo buono o cattivo che sia, lo sono molti impieghi e strutture: sanitarie, di sicurezza, basta guardare un telegiornale per vedere il malcontento generale.
Eppure non più di quarantenni fa si era in pieno “miracolo Italiano”, è possibile che quel miracolo non abbia lasciato in eredità niente altro che rottami? Io spero di no, la professionalità degli operatori in tutti i settori, mi dice che se non altro le nostre tradizioni esistono, ma allora perché dobbiamo vivere in bilico?
Non sono uno specialista di politica e soprattutto estera, quindi non saprei paragonare la differenza tra i politici Italiani e quelli di altre nazioni, però purtroppo è veramente tutto dominato dalla politica quindi condizionato dall’umore che si alterna da una parte o dall’altra.
Una cosa che mi fa molto pensare, è che anche gli Italiani che hanno avuto successo all’estero, se possono cercano di evitare l’aver a che fare con l’ITALIA, recente è la posizione del proprietario di ALINGHI, che pur, di fronte ai microfoni italiani mostratosi aperto all’Italia, se ne guarda bene dal proporre la coppa America a Napoli o in qualche altro posto d’Italia, perché?
Forse perché la burocrazia italiana è fastidiosa oppure perché l’Italia è solo un bel posto per prendere un caffè in piazzetta? Noi vorremmo fosse più amata, ma non solo da chi può fare dell’Italia un palcoscenico, ma soprattutto da chi ne ha le redini in mano che troppo spesso sfuggono alla presa e quindi con il pericolo di cattivo controllo si rischia veramente di deragliare e da tutte le parti arrivano ammonimenti: almeno facciamo finta di ascoltarli.

giovedì 20 settembre 2007

IL TOCCO DI UN'ANGELO

Ce la stiamo godendo tutta
Uno dei miei pochi amori sportivi, è la AS ROMA, insieme alla MC LAREN e ad una innominabile, (se non altro per senso di discrezione e visto che non tifo neppure la nazionale italiana, anche per non passare da esterofilo).
Quindi è con vero piacere che ieri sera allo stadio olimpico ho letto lo striscione: “grazie Rosella”, anche noi tre ci uniamo a quel coro, per ringraziare chi, anche con la piena fiducia del padre, forse perché ne conosceva la bravura, ha trasformato un manipolo di brocchi in una forza che mette paura, per quanto è bella e brava!
Vogliamo sì! Montarci la testa, dopo aver vissuto le stagioni litigiose dove nessuno voleva assumersi la responsabilità di allenarla! Quindi un grazie anche a Bruno Conti.
Allora mi sembrava di vedere il panorama politico italiano, dove c’erano molte chiacchiere e solo delusioni, pochissimi continuavano ad amarla in quanto nel cuore, le frasi che si dicevano allora in molti ambienti erano: “Sensi deve venne”, oppure: “famo l’azionariato popolare, pe levalla a Sensi”.
Fortunatamente anche chi come DE Bartolo, continuava a dire: “la ROMA si ama a prescindere”: FORTISSIMAMENTE ROMA!
ORAZI E CURIAZZI, era l’unica trasmissione per coloro che amano a “PRESCINDERE” i colori della Magica ROMA.
Quindi tutto ciò che è successo alla e nella AS ROMA, ci fa molto pensare e sperare, che anche nella politica italiana ci siano possibilità di “RISORGIMENTO”, che come per la Fenice di Venezia, possa rinascere dalle proprie ceneri restaurata e splendente come sogniamo.
Una cosa che fa molto pensare, Rosella Sensi, ha fatto un’opera d’arte in silenzio e in disparte e anche per quello criticata, da chi come molti amano le chiacchiere, chissà che anche nel panorama politico italiano, non ci sia chi come la Sensi vorrebbe trasformare una bolgia, in una opera d’arte! E che qualcuno lo urli per farlo capire a coloro che ancora non se ne accorgono?
P.s. Magica, facce impazzì!

mercoledì 19 settembre 2007

CHE RIMANGA UN SONO

La solitudine? E perché no!
Io, Crystal ship e Zerodieci, spesso ci sentiamo soli, siamo,
tenebrosamente “liberi”.
Nel nostro percorso di studio, abbiamo incontrato donne che non solo non comprendevano le nostre teorie, ma purtroppo, tutte anche prese solo dall’apparire come le veline, non che crediamo che le veline siano tutte oche, io personalmente ne conosco almeno due, degne di stima (forse tre o volendo esagerare quattro).
Così spesso perdiamo tempo ad immaginare la nostra “donna ideale” e quali dovrebbero essere le qualità della nostra “donna ideale”.
La: “pazienza” ad avere a che fare con noi tre uniti, sicuramente una delle qualità che ricerchiamo in un Donna con la D maiuscola, purtroppo nessuno ci può separare! Saper fare i “salti mortali” siamo spesso in contraddizione con noi stessi, “saper nuotare a due dita dal fondo” in un mare di m… e saperne riconoscere l’odore per evitarla, non ci rendono la vita facile.
Dopo molti anni di ricerca, diversi anni fa l’abbiamo trovata e ce la siamo costruita nella nostra mente così come la immaginavamo, la seguiamo continuamente da molto lontano e la immaginiamo nostra “Donna ideale”, tanto da creare un “Fan club” esclusivo, talmente esclusivo che per farne parte bisogna passare un esame lungo anni. È a lei che Zerodieci a dedicato una poesiola molto simpatica.

Il divano a due posti

Ho un divano
Nella stanza in casa mia
Un po’ logoro
E affossato verso il centro
Ma… resistente a chi lo vuol buttare via
Li disteso leggo imparo penso e sogno

Scomodissimo
Se si è seduti in due
Stretti , stretti
Manca l’aria pe il respiro
Così mi alzo
E mi siedo al tavolino

Lei rimane
Sorridente e silenziosa
Li seduta
Sul divano sulla destra
La metà
Della mia vita mezza vuota
Scalda e accende
La passione del mio cuore

Che nel sogno
Regna la mia metà vuota


Zerodieci

martedì 18 settembre 2007

SON TORNATI I PALINSESTI

Al sogno non si mente

Il sogno più insistente alla mia mente
È quello di vedermi intervistato
Su cosa penso del mondo corrente
E di quelli che governano nazioni
Andando tutti i giorni in trasmissioni
Con chi frequenta le televisioni

A guardarli bene sembran belli
Abbracci e baci come fossero fratelli
Elargiscono consigli ai spettatori
Che rintontiti battono le mani
Per ogni stupidata la sparata

Vorrebbero insegnare dallo schermo
Il modo di affrontare questa vita
Con l’esperienza che hanno accumulata
Con anni di carriera un po’ incipriata

Ma il giornalista giustamente
Essendo parte in causa si risente
Del modo in cui vedo ste persone
Che vanno tutti i giorni in trasmissione

L’intelligenza che mi porto in mente
Mi porta ad ignorar tutta sta gente
Compreso il giornalista di testata
Che a loro deve sta riconoscente
Della carriera spesa malamente

Così a pensarci bene forse è vero
Che fan programmi utili alla gente
Facendo veder bene a tutti quanti
Quale è il livello del loro intelletto

Così che se domani ci incontriamo
Mi basta cambiar strada ed evitarvi
È così che faccio io con sti programmi
Mettendomi a guardar solo i cartoni


ZERODIECI

lunedì 17 settembre 2007

INNO ALLA LIBERTà

La mosca bianca.
Vorremmo parlare anche noi del fenomeno del momento, quello che sta preoccupando un po’ tutti i politici italiani: il fenomeno: Beppe Grillo.
Dopo Mameli, ancora da Genova un inno in tutte le piazze: Vaffa…, ed ora, l’annuncio di un marchio per certificare liste civiche nelle elezioni comunali.
Io, Crystal Ship e Zerodieci, sono moltissimi anni che non votiamo, da quando abbiamo votato la nostra vita a DIO! Non possiamo più fare un atto così importante all’uomo.
Quindi caro Grillo pur con tutto il bene che ti vogliamo, noi non voteremo i politicanti da te certificati.
E questo perché? Perchè siamo sicuri che sarai l’alibi di politicanti che non trovano spazio in altri partiti, noi crescendo e seguendo la politica, anche a livelli più bassi, abbiamo visto come si trasformano coloro che nascono politicanti.
Conosciamo moltissime persone per bene, ma coloro che lo sono, rimangono in disparte, forse la timidezza o la consapevolezza che è difficile competere ed affermare le proprie idee, fanno sì che preferiscono l’isolamento.
Sono rinfrancati dalle voci, quelle che se non altro illustrano il panorama politico italiano come è nella realtà! Ma il voto è e dovrebbe essere una cosa seria, da destinare a persone che si votano all’elettore e non a persone che impongono lo sfracello di una nazione.
E noi che siamo tra quelli che soffriamo il mal governo di questa nazione, non ti auguriamo neanche buona fortuna, perché siamo e vorremmo rimanere liberi come l’aria da cui apprendiamo cose che non sono di questo mondo.
Siamo votati alla “follia immaginaria” dell’utopia e non a parole di politicanti.

sabato 15 settembre 2007

DICO EX

Tutto campato in aria.
Dico o non Dico, nessuno ne parla più, piazza o posti preposti, tacciono, non che vorremmo vedere una sollevazione popolare, ma ci mettiamo nei panni di coloro che essendo omosessuali, non vedono riconosciuti il loro impegno al mutuo soccorso.
Anni ed anni di convivenza che vanno in fumo solo per un po’ di ipocrisia.
Molti anni fa, ricordo una canzone del Banco del Mutuo Soccorso che parlava per l’appunto di omosessualità: “Paolo Pa”, allora era ancora molto difficile per un omosessuale, fare il grande passo, quello della visibilità agli occhi degli altri.
Io allora sono stato recuperato (scolasticamente) con delle lezioni datemi appunto da un omosessuale, con il quale ancora oggi quando ci incontriamo, ci salutiamo e devo dire che mai ho avuto insegnamento più buono.
Per quanto riguarda la convivenza fra uomo e donna, non ce ne po’ fregà de meno, loro hanno già il modo o laico o religioso di salvaguardare i loro diritti e doveri, ma per quanto riguarda l’omosessualità, ci dispiace moltissimo.
Questo è uno di quei momenti, in cui ci domandiamo a cosa sia servita: “ la breccia di Porta Pia” che la mostra del cinema di Venezia ci ha fatto tornare in mente, con quella palla nel muro e che i radicali qualche anno fa rievocarono.
Prima, dovremmo abbattere il muro che resiste nella testa di ogni uno di noi, certo anche a noi piace poco il modo eccentrico di manifestare nei loro raduni, se devo essere sincero ci imbarazzano, ma dobbiamo ammirare il loro rispetto delle regole ed il silenzio che c’è sul tema ce lo conferma.
Abbiamo detto nel post precedente, che oggi avremmo parlato d’amore e l’amore, ha mille sfaccettature, come un diamante, chi ci crediamo di essere se pensiamo di averle comprese tutte?

Roma Milano

Er core de ROMA.
Io Crystal ship e Zerodieci, abbiamo deciso di parlare con un nostro post, di Amore.
Non quello dei bigliettini dei cioccolatini, ma di Amore per qualcuno esistente nella nostra mente.
Nannarella, così la chiamavano amorevolmente i romani de ROMA Anna Magnani, l’unica che a mio avviso, cantò una canzone napoletana con tanto Amore: “o sordato n’ammorato” ( non me ne vogliano i napoletani se ho sbagliato il napoletano) in un film di cui non ricordo il titolo, ma ambientato nella Grande Guerra.
Tanti e troppi vorrebbero farle assomigliare qualcuna, ma a nostro avviso tutto ciò è inesistente: Lei è stata e lo rimarrà per sempre UNICA! Come unica rimarrà Franca Valeri, la ricordiamo nel film: (se ricordo bene) “il segno di venere” con Alberto Sordi, dove in una festa lui le disse: “ n’amo fori, qui ce stanno i sorci” dopodichè la invitò a fare una bizzarra telefonata, chiedendo se a casa c’era Anna, “sì tu, sò io, stai bene, sto bene…” L’Albertone nazionale.
Una parola è poca, ma due sono troppe! Questo dice un vecchio proverbio popolare, quindi più che dire Nannarella, noi ti amiamo ancora non possiamo, aggiungendo Franca vorremmo rivederti in TV.

venerdì 14 settembre 2007

MINOLLO OFFRESI...

L’arte di arrangiarsi?
Siamo alle solite, tutti vogliono apparire, ma come dice un vecchio proverbio: “parere e non essere, è come filare e non tessere”, tutti ci provano, o per gli esami, o per dimostrare interessamento per gli altri, oppure solo per entrare o per cavalcare “ l’onda che cresce e che va” (frase di una canzone di Ligabue) ma dove? Mi torna alla mente una vecchia scenetta di Massimo Troisi, quella del “giudizio universale”, dove lui al cospetto di Noè, si spacciava per un: minollo, animale molto raro, chiedendo di entrare nell’arca.
Guardando all’orizzonte, ne vediamo molti di: minolli, nei branchi, nella cultura, nel mondo giornalistico, nelle università, insomma in tutti i campi vediamo minolli.
Chissà alle porte del Paradiso, quanti se ne presenteranno? Tutti i giorni, per ore ed ore, i minolli in fila per entrare, stando bene attenti a non mostrarsi per quello che sono in realtà.
Lello Arena, nella scenetta era molto severo e mostrava di conoscere l’enciclopedia degli animali molto bene, rispedendo tutti quei minolli fuori dall’arca.
Una vecchia canzone di Ivano Fossati: “oh che sarà” interpretata molto bene anche da Fiorella Mannoia, si domanda cosa ne sarà di Colui che: “non ha giudizio”(provate ad immaginare da chi).
Noi ci auguriamo che EGLI sappia riconoscere i minolli.
P.S. oggi siamo un po’ presuntuosi, ma a volte serve!

mercoledì 12 settembre 2007

MISERIA E NOBILTà!

Spaghetti e mandolino
Domani è stato indetto lo sciopero della pasta e del pane! però vi rassicuro subito: io, Crystal Ship e Zerodieci, abbiamo indetto il “P,P Day” (giorno della pasta e della panzanella”).
In Italia ci dicono che oltre ad essere un popolo di Santi, (penso perché sopportiamo tutto) siamo anche un popolo di allenatori e quindi vorrebbero allenarci alla fame! Piuttosto che acquistare pane e pasta rincarati, meglio non mangiarli! Quindi alleniamoci a non mangiare.
Già ci avevano aperto gli occhi Aldo, Giovanni e Giacomo con la pubblicità della wind, “bisogna leccare la madreperla!”, ma noi speriamo che per far vedere la riuscita dello sciopero, non taglino il rancio anche a coloro che si presentano alle mense per i più bisognosi! ( che da quanto ci risulta, ce ne sono sempre di nuovi).
Ci dispiace per Donadoni, in tutti i campi c’è chi ne sa più di lui, sarebbe bello interpellare Totò, oppure Nando Mattacchioni sullo sciopero indetto.
Preghiamo (quasi in ginocchio) il nostro presidente della repubblica: Napolitano(da noi apprezzato) anche a costo di farsi male al fegato, di mangiare una bella razione di spaghetti alla carbonara per pranzo e una balla panzanella per merenda, per dimostrare che un diritto (quello di mangiare) non venga scambiato con un privilegio.
Nessuno, ha fatto notare che anche le partite trasmesse alla TV, sono rincarate e anche quelle sono pane (metaforicamente parlando) oppure che i poveri non possono partecipare ai giochi della trasmissione “piazza grande”, (trasmissione RAI) perché le telefonate sono a pagamento e quindi inibite a coloro che hanno escluso dalla telecom i numeri a pagamento.
Le ondate di protesta, vorremmo fossero pertinenti, con tutto e tutti!
Quindi domani: buon appetito a tutti!
Dedichiamo ai nostri lettori una simpatica poesia di Zerodieci.

Oste:
un quarto de vino
e na panzanella

pane secco
acqua e pomodoro
con pizzico de sale e n’filo d’oio

tanto me si cara
ar fresco de sto pergolato
er sole è alto e picchia
ma tu m’hai consolato

te vedo sopra ar piatto
co l’occhi sorridenti
ristori n’affamato
e col vino n’assetato

me sento un po’ a disaggio
con le posate in mano
te prendo con le mani
facendo la scarpetta

poi sazio me disseto
col vino de fraschetta
il sole s’è abbassato
ma tu m’hai consolato

de tempo ne è passato
da che me so seduto
mo pago m’alzo e torno
ai problemi d’ogni giorno.




ZERODIECI


domenica 9 settembre 2007

Semplicemente perfetta!
Vi è mai capitato, di iniziare una giornata, che fin dai primi secondi dopo il risveglio, vi mette una strana euforia, una di quelle giornate in cui tutto coincide alla perfezione e non vi sentite mai al posto sbagliato nel momento sbagliato?
A me è capitato ieri, per tutta la giornata, e la stessa sensazione che provai ieri mattina, l’ho provata questa mattina al mio risveglio.
Dovete sapere, che dove abito io, al mattino il risveglio lo danno le automobili che iniziano a rumoreggiare nelle strade, quindi io come sveglia nel telefonino ho messo la traccia musicale 3 dell’album “nome e cognome” di Luciano Ligabue, è bello svegliarsi immaginando di essere in un prato verde circondato da grilli che cantano per svegliarti.
Fin dai primi momenti, ho organizzato questa giornata e mi sono accorto che la mia memoria inizia ad essere labile, non ricordo il titolo di un film di qualche anno fa, quello con la bravissima Whopi Goldberg, (attrice che a me piace moltissimo) quello in cui lei dalla postazione internet nella sede in cui lavorava, riesce da sola a recuperare un agente segreto, da una brutta situazione in cui si trovava, oggi vorrei rivederlo e rivedere anche: K-PAX da un altro mondo, un interessante film ambientato in un manicomio, dove uno psichiatra è combattuto se credere o no ad un bizzarro paziente.
E poi per chi come me “vive a orecchio” come nella canzone di Ligabue, è molto importante scendere dal letto con il piede giusto, le prime sensazioni della giornata, imprimono il ritmo di tutta la giornata.

sabato 8 settembre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "LESSENZIALE 4 P.

Senza “titolo”
Ovvero “l’essenziale”
Quarta puntata.
Aldo si appisolò perché era veramente stanco, ma Martina lo chiamò in causa chiedendogli un’opinione di quanto aveva ascoltato e se avesse dei consigli da dare per le ricerche del loro padre, lui non si fece pregare, fu immediata la risposta - beh… ragazze devo dirvi che i misteri mi appassionano e non sarei così propenso a dare dello strano a vostro padre vedete le lezioni di vita, si danno in molti modi, probabilmente lui vuole proporvi il suo, per vedere se caratterialmente siete uguali, forse vuole non solo riunirsi a voi, ma proporvi un nuovo stile di vita una nuova visione, della vita, quella poesia parla di una guerra tra male e bene ed oggi i modelli proposti dalla società ci illustrano solo cose frivole prive di significati e soprattutto prive di moralità, è probabile che sia questo un fronte della guerra della poesia - - Uao, siamo anche filosofi adesso, insomma non credi che sarebbe stato più giusto non abbandonare noi e la mamma, visto che parla di male e di bene - disse seccata Martina e la risposta di Aldo fu clemente ma rapida -vedi cara Martina, le circostanze della vita portano le persone a fare delle scelte ed ogni scelta è frutto della moralità di una persona, lui non si è presentato dicendo : eccomi qua, cosa vogliamo fare? Ma sta mettendo voi due in condizione di conoscerlo nel profondo e se mai di comprendere quella scelta che fece sedici anni fa, questa è l’opinione che mi sono fatto della situazione e ti dirò di più secondo me sta permettendo a voi di conoscerlo nel profondo, non credo si facile per lui proporsi a voi dopo sedici anni, volendo farsi conoscere nel profondo in quelli che sono i suoi segreti - - mah sarà cosi,comunque chi vivrà vedrà - rispose la ragazza.
Mentre i due discutevano Valentina si guardava nelle dita, l’anello con lo stemma ricevuto dal notaio e sempre con lo sguardo all’anello disse ai tre
- certo che è strana la vita, fino a questa mattina mi consideravo poco più di una bastardina ed ora mi scopro anche nobile con uno stemma di famiglia, però ancora senza il cognome di mio padre eh…ognuno ha i suoi problemi e se rifletto su oggi non so se ho più rabbia o felicità - - sentite ragazzi - interruppe la madre - stiamo per arrivare a Camogli ci fermiamo a mangiare? offro io! - tutti accettarono e decisero chi per la focaccia allo stracchino chi per la farinata, così si trovarono di lì a poco seduti a mangiare.
Misero fretta a tutti le gemelle, ansiose di chiudersi nella stanza ed aprire il plico per scoprire cosa racchiudesse e non passò molto tempo che si ritrovarono ad aprire il portone di casa, dettero la buona notte a tutti e l’appuntamento per la mattina alle sette e trenta, Aldo invece era stanchissimo e disse a Silvia che era contento per le ragazze, del loro entusiasmo, la tranquillizzò e le dette la buona notte, Silvia invece prima di andare a dormire bussò nella stanza delle gemelle per vedere come andava, ma loro riproposero la buona notte alla madre, immerse nelle carte sul letto.
Aldo era sempre in piedi al mattino presto, amava prepararsi il caffè in solitudine e sorseggiarlo all’aria aperta con una sigaretta per compagna, quella mattina non fece a meno di pensare alle gemelle , a come avessero trascorso la notte dopo l’appuntamento dal notaio e l’aver aperto quel
Plico, pensò a cosa avessero appreso da quel plico e a come questa esperienza le avrebbe cambiate, finito di fare ciò prese un vassoio e portò la colazione a Silvia, bussò alla sua porta e lei lo fece entrare lasciò il vassoio sul comodino e scese a preparare la colazione alle gemelle, ma fu Silvia a scendere per prima dalla stanza e di li a poco anche le due ragazze entrarono in cucina - allora di che umore siamo oggi? Quali sono le scoperte fatte nella notte? - chiese Aldo alle ragazze - Zero , tante carte ma zero assoluto - disse Valentina e la sorella aggiunse - sembra tutto un quiz, tante carte senza un senso, almeno in apparenza, chissà cosa vuol farci sapere? - - lo immaginavo- disse Aldo - ho ripensato alla poesia puoi andare a riprenderla, penso di avere trovato la chiave - andò di corsa Valentina e si precipitò per tornare in cucina da Aldo - ecco è come ricordavo, vedete qui parla di una lingua sconosciuta alle nazioni e l’armamento di battaglia sono parole, musica e canzoni, parla di re che si fronteggiano, insomma dovete sapere che i massoni, i templari o almeno i loro superstiti, non usano ad esempio l’italiano correttamente come da dizionario, ma a loro piacimento per allusioni, immaginate, voi due di essere al corrente di un fatto, solo voi due, bene con allusioni e parafrasando l’italiano, potreste discuterne in presenza di altre persone senza far capire nulla, non so se mi sono spiegato - - tu vuoi dire che nostro padre è un massone oppure un templare? E poi tu come fai a sapere queste cose? - dissero quasi in coro le ragazze - no ! No di certo, ma vedete alcune persone, lo prendono come uno stile di vita pur non essendolo, si gioca molto con le immagini, con l’araldica, ci si affida agli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele a San Giorgio, la parola ed il parlare diventa quasi un rito e tra chi è al corrente di queste cose ci si riconosce, anche gli intellettuali in tv si distinguono per queste cose tra di loro e la loro è una vera e propria guerra, un’altra cosa che mi fa sospettare ciò che dico è che la poesia dice che l’umido fa marcire tutto compresi i muri e tra i massoni ci sono anche i muratori, quindi i muri sono le opere dei muratori, quindi dei massoni.-
- Uao ci stiamo proiettando dal duemila e cinque al medio evo a velocità supersonica, mi affascina la tua tesi ma ancora non ci hai spiegato come fai a sapere queste cose così misteriose e segrete? Non dirci che sei un massone o un templare? - Ribatte Martina, così Aldo si mise a ridere e riprese dicendo - mi dispiace deludervi, ma io non sono nulla di tutto ciò, diciamo che sono temi che mi affascinano e quindi leggo molto a riguardo, certo lo so che soprattutto quando si parla di templari si dicono molte fesserie, ma io al posto vostro non escluderei questa tesi - poi cambiò discorso, chiedendo quale sarebbe stato il primo passo da fare per le ricerche che si erano prefissate di effettuare, Martina rivolgendosi alla sorella disse - visto che abbiamo un esperto facciamoci guidare da lui, può essere sulla giusta direzione - e la sorella annui, ma Aldo intervenne e disse - No ! Non posso guidarvi, dovete sapere che se veramente è come vi ho illustrato, si tratta di un percorso anche spirituale, ogni cosa che acquisirete nella ricerca è un passo avanti nella luce e nella sapienza, alla fine del percorso, potreste trovarvi cambiate e quelle sono cose personali, io non posso sapere cosa si è prefisso vostro padre e soprattutto i vostri limiti, se volete posso accompagnarvi in questa ricerca, ma le scelte devono essere le vostre - - mamma tu cosa ne pensi? - domandò Valentina - io la vedo come Aldo anche io mi metto a disposizione nell’accompagnarvi ma ritengo che siano cose che riguardano voi due - iniziando a sparecchiare la tavola Martina aggiunse - chi l’avrebbe mai detto che la guerra tra male e bene si combatte anche con le canzoni, se ci penso seriamente è da pazzi - e volta verso Aldo fece il gesto con la mano alla testa, ciò fece sorridere Aldo, così cercò di spiegare quel verso della poesia - Provate a pensare a Verdi, durante l’occupazione Austriaca si gridava e si scriveva : viva VERDI, gli Austriaci pensavano di fare un tripudio al compositore , mentre gli Italiani, i patrioti, facevano un tripudio Vittorio Emanuele Re Di Italia, ma questo penso l’abbiate studiato a scuola, quello che non studiate è che i tempi non sono cambiati, la guerra invisibile esiste ancora, si fa con tutto, con i film, con la pubblicità - e Valentina interruppe Aldo - già anche io ho sentito parlare di pubblicità occulta - Ma Aldo riprese - beh, non è proprio la stessa cosa, vedi una volta individuati i Re che si fronteggiano, si sceglie a chi essere fedeli, a quel punto ogni uno lo propaganda, se così si può dire con quello che ha a disposizione, ed i cantanti con le canzoni e coloro che ad esempio ascoltano una canzone o magari leggono un semplice articolo di giornale , già sapendo, capiscono se hanno il Re in comune, se si è dello stesso schieramento, è più o meno così che funziona, penso che vostro padre voglia farvi notare ciò che passa inosservato alla moltitudine e probabilmente poi farvi scegliere la vostra strada, dalla poesia sembra che a lui sia accaduto tutto per caso, in una mattina di Febbraio, come se fosse stato richiamato.-
- Si d’accordo può filare tutto come dici, ma quello che non capisco è questo attaccamento ai RE, infondo ormai nella nostra cultura esiste la repubblica.-
Stette un attimo zitto Aldo, giusto il tempo di decidere se fosse giusto o meno, introdurre nuovi elementi, decise di si - guardate, ed ascoltate attentamente, ho deciso di accompagnarvi nelle ricerche, ma lasciando a voi le scelte, io , ciò che posso fare è illustrarvi la situazione che io, leggo, negli avvenimenti e storici e correnti, dopo di ché voi dovrete prendere il vostro indirizzo, che potrebbe essere opposto sia al mio, che a quello di vostro padre, oppure potreste scegliere di fregarvene totalmente, perché nessuno può costringervi al contrario.
Dovete sapere che ci sono teorie e per alcuni sono certezze, che dicono che il figlio di DIO sia già tornato su questa terra, che sia vivo e vegeto, quindi quando si parla di Re si parla del figlio di Dio, che alcuni vorrebbero in uno, altri lo vorrebbero in altri tre indipendentemente l’uno dall’altro, un’alta teoria ancora vorrebbe i tre come la rappresentazione della
S.S. TRINITA, quindi la moltitudine si divide tra queste teorie e ci sono fedeli, che si dividono tra queste teorie, ma tutto ciò è segreto, viene narrato con immagini e canzoni, con poesie, nei libri ma sempre segretamente, senza mai dirlo apertamente, solo con allusioni, perché ciò che per alcuni è sacrosanto per altri sono bestemmie e nell’antichità, si rischiava anche il rogo.-
Rimasero senza parole le ragazze, ed anche Silvia non volle interrompere quei momenti di riflessione, aveva già rassettato la cucina durante quei discorsi, così fece passare ancora qualche istante in silenzio e prese a dire - ragazze, si sono fatte le nove e siete ancora in pigiama, anche oggi non siete andate a scuola, ascoltate la mia decisione, adesso ci vestiamo ed andiamo a parlare con il preside, io vi concedo quindici giorni per le vostre ricerche, quindi diremo che ci sono problemi in famiglia e che vi assenterete da scuola.-
Ringraziarono la madre con un bacio e si diressero nella loro stanza ed Aldo disse a Silvia che sarebbe rimasto a casa ad aspettarle ed avrebbe preparato il pranzo, decisero insieme cosa mangiare e che tutto sarebbe stato pronto per le dodici e trenta, quindi uscì di casa per fare la spesa.
Ci mise un paio d’ore per fare la spesa, passando nei negozi consigliati da Silvia, quando tornò a casa si mise subito ai fornelli, spaghetti alla carbonara e scaloppine di vitella al marsala, apparecchiò la tavola e si mise ad aspettare prima di mettere la pasta nell’acqua.
Aspettando le tre donne, si mise a riflettere se non fosse troppo e troppo presto ciò che stava accadendo alle ragazze e come avrebbero reagito se ciò che avrebbero scoperto le avesse deluse, lui però era tranquillo e si sentiva apposto con la coscienza per l’aiuto che poteva offrire alle ragazze e avendolo accettato come compagno di viaggio, oltre ad essere più tranquillo lo faceva sentire anche un poco orgoglioso.
Cercò di immaginare anche cosa ne pensasse Silvia di tutto ciò e pur potendo risolvere questo quesito domandandoglielo, decise di non farlo.
Era un quarto all’una quando la casa di Silvia si rianimò con l’arrivo delle tre, che trovando già apparecchiato, si sedettero, lasciando Aldo tra i fornelli, disse Martina - ho una fame da lupo, cosa hai preparato di buono? Sapendo che sei un ottimo cuoco, non ci siamo neanche fermate in un bar a prenderci una pizzetta, per non rovinarci l’appetito.-
Era allegra l’atmosfera e parlando del più e del meno trascorsero un paio d’ore senza accorgersene e più volte Aldo disse alle ragazze che il loro padre era stato fortunato con loro, lui le vedeva belle, eleganti nei movimenti, assennate e senza grilli per la testa, proprio ciò che lui da padre avrebbe voluto.
Cacciò tutte dalla cucina Aldo per riassettarla, disse di stendersi sul divano e riorganizzare le idee e senza farsi pregare lo fecero, quindi finito di ripulire Aldo salì nella sua camera per fare un pisolino.
Un’ora dopo Aldo scese e trovò Valentina al telefono che con tono professionale parlava di un appuntamento per il giorno seguente, salutò e rivolgendosi verso Martina disse - l’avvocato viene da Latina, ha detto che si libera da tutti gli impegni e che domani prende il primo aereo disponibile, l’appuntamento è per le quattro all’agriturismo, così ci illustra tutto.

venerdì 7 settembre 2007

ARIA FRESCA DAL NORD

“L’Algida”
Evviva, sono arrivate anche qui da noi, le giornate fredde! Dopo l’afa e il torrido agosto, finalmente l’aria dal NORD, ci schiarisce le idee.
È bello al mattino presto, andare ad acquistare il giornale, indossando il golfino e fumando una buona sigaretta, leggere le notizie rinfrescati dal freddo.
Poi quando si è in casa, potersi finalmente riaffacciare al balconcino, con il freddo, non si appostano più le coppiette, sulle panchine, quindi per non passare da indiscreto, sono costretto a tenerlo chiuso l’estate.
Una sera, di maggio, due ragazze, armeggiavano con una bomboletta spray di vernice sotto il mio terrazzino, premetto che rimane molto nascosto il posto in questione, allora chiesi alla giovane ragazza che era intenta a scrivere sul muro del palazzotto in cui abito, cosa volesse fare, ma senza cattiveria, lei rispose che voleva scrivere una frase d’amore per il suo ragazzo.
Io le dissi che ciò era alquanto comune oggigiorno, visto che i muri sono tutti imbrattati di frasi simili e che il posto era nascosto, quindi le consigliai di trovare qualche altra idea più originale per fare colpo.
Lei da innamorata quale era, rispose che avrebbe voluto scriverlo sui giornali, ma costava troppo e che avrebbe portato lei stessa, il ragazzo a leggere la frase scritta in un angolo nascosto della città!
Ci scambiammo ancora battute prendendoci un po’ in giro e tutto sotto gli occhi della sua compagna che aiutava a trovare le parole giuste.
Non so, quale sia stata la reazione del suo ragazzo, alla lettura della frase scritta con tanto amore, ma l’augurio che feci alla ragazza, è stato che speravo per lei che ne fosse valsa la pena, augurando al ragazzo che ciò non sia stato solo un amore estivo.

giovedì 6 settembre 2007

ho, o, ò?

I nodi, al pettine
Negli ultimi giorni, tutti hanno scoperto, la nostra ignoranza, i giornali riportano la difficoltà degli italiani con sintassi (parte della grammatica che contiene le regole di combinazione degli elementi lessicali e significativi e quindi della formazione delle frasi) e difficoltà nella matematica, da parte (io credo di noi tutti) degli studenti italiani.
Nell’ambito dell’istruzione, viene proposta una riforma l’anno, quindi penso che sia veramente difficile rimanere al passo.
Da come annunciano, l’informatica e l’inglese, non avranno più la priorità nell’insegnamento, ma sarà prioritaria la ricerca delle nostre origini, anche geograficamente.
Noi tre, speriamo di non far fare brutta figura, agli insegnanti che negli anni passati, ci hanno sopportato e supportato, ciò ci dispiacerebbe, perché con alcuni insegnanti, siamo ancora in contatto e possiamo dire che ci lega anche un rapporto di amicizia, oltre che di stima.
Sono sicuro che l’ortografia lasci un po’ a desiderare, confondiamo il si con il sì oppure il se con il sé (piccoli esempi, siamo sicuri che ad occhi esperti mostriamo molte lacune) ma tempo fa, credo alla trasmissione: uno mattina, una piccola rubrica nella trasmissione che tratta la lingua italiana, (che purtroppo và in onda in orari con poco ascolto) un esperto, portava l’esempio dell’ho, secondo l’esperto, in un futuro non molto distante, si potrà scrivere: ò.
Quindi quella che alle elementari viene chiamata la: muta, avrà sempre meno importanza nella nostra lingua, mentre per quanto riguarda l’accento ne troverà di più, allora potremmo dire: ò detto sì al sé! E non, se, ho detto si.

mercoledì 5 settembre 2007

OGNI GIORNO, NUOVE "EMOZIONI"

“Tu chiamale, se vuoi “EMOZIONI” (canzone di Lucio Battisti)
Ogni tanto rispolvero il grande Lucio Battisti dal mio archivio musicale, ricordo che ero ancora bambino, quattro o al massimo cinque anni (penso di essere esagerato, ne avevo almeno sette) che seguendo mio fratello più grande, iniziai ad ascoltare le sue canzoni, in uno di quei mangiadischi.
Allora andava forte acqua “azzurra acqua chiara” e crescendo, negli anni ho imparato ad apprezzarlo anche per la sua maniacale invisibilità, ogni tanto si affacciava con una nuova proposta, ed era un successo, anche di critica.
“il nostro caro angelo”, canzone enigmatica che ascolto sempre con piacere, pur non dandomi l’impressione di esperienze vissute, come nel caso di “pensieri e parole”, mi provoca sempre, suscitando in me, una vera e propria emozione nuova ogni volta che l’ascolto.
E poi diciamocela tutta, chi? Non ha mai provato a strimpellare “la canzone del sole” con la chitarra? Credo proprio siano pochi o stranieri!
“chissà che sarà, di noi, lo scopriremo, strada facendo!” (con il nastro rosa) certo che oggi lui sì che potrebbe rivelarcelo, da là su!
In attesa di scoprirlo, continueremo ad inseguire “la libellula in un prato” (sempre: con il nastro rosa) e ad “ubriacarci di fiducia” come dica in una canzone di cui non ricordo il titolo “per uscirne finalmente fuori”.
Così non ci resta che regolare il minimo, per continuare a “SI VIAGGIARE” e “perché no” (altre canzoni) anche a sperare che ciò in cui crediamo si realizzi al più presto.

martedì 4 settembre 2007

"Miss Mondo"

“Da adesso in poi”, recita così la bella canzone di Luciano Ligabue, bella come del resto è bello tutto l’album: “MISS MONDO” “Uno dei tanti” (per giocare con le canzoni dell’album) album belli di Ligabue e visto che lui è uno di quelli che vive “tra palco e realtà” altra canzone di Ligabue, è da noi invidiato, almeno lui ha la sua ribalta! Ha i suoi momenti di gloria.
Mentre noi tre, siamo qua, in una anonima cittadina, che ricorda un po’ quella di un’altra canzone di Ligabue “piccola città” di un album di cui adesso non ricordo il titolo ( dovrei cercarlo ma adesso non mi va) ma comunque bello anche quello, dove “radio flit” ha più ascoltatori della RAI, mentre noi ci sentiamo come “radio freccia” nella canzone “ho perso le parole” sempre di Ligabue.
Rimanere anonimi è l’unica boa di salvataggio a disposizione, è fastidioso sentire i ronzii nelle orecchie, quindi è meglio agire da eremiti.
Ci è sufficiente continuare con la nostra “vita da mediano”, altra canzone di Ligabue, sperando che di tanto in tanto, siamo d’aiuto a qualcuno, come nel caso de “L’uccellino di ferragosto” e siamo veramente felici quando i nostri tentativi, vanno in porto come dalle notizie ricevute dalla LIPU ci hanno confermato per “L’UCCELLINO” a noi molto caro!
Noi siamo come i partecipanti alle olimpiadi, o almeno come dovrebbero essere: l’importante è partecipare, ma guardando tutti i dopati, per molti non è così, allora in attesa delle prossime olimpiadi e per noi lo sono tutti i giorni, ci consoliamo ascoltando buona musica.
Ciao a tutti!



lunedì 3 settembre 2007

FUMETTI IN TV

Wuao!
Quando ero ragazzetto, mi piaceva molto il linguaggio dei fumetti, tutti quei splasc, gulp ecc…, non che non mi piacciano più, ma purtroppo, non li seguo più e quindi li ricordo a mala pena, quindi non ricordo come Nick Carter comunicasse gioia, sgomento ed altro.
Quando mi capita, seguo i cartoni in televisione, tutti quegli eroi dei manga, no, non come “spalmen” l’eroe di Elio e le storie tese, come eroe ho sempre preferito “mio cugino” sempre di Elio che con le sue storie incredibili mi fa sempre morire dal ridere, c’è bisogno anche di quello!
Ricordo che da ragazzo seguivo anche gli “sckiantos” o qualcosa di simile, gruppo demenziale di allora.
Già, la musica è sempre stato il mio debole, tutta nelle sue forme più strane, dal demenziale al rock, dallo jazz alla classica.
E devo dire che qui in Italia, è sempre stata di ottima fattura, grandi professionisti e grandi interpreti.
Tempo fa, venne a casa mia per ridipingere una stanza un imbianchino, più o meno della mia età, così per fargli piacere mentre lavorava misi della musica, quella che io ascolto abitualmente: i cantautori italiani e lui poverino ha retto un paio d’ore e poi mi ha chiamato dicendomi:- senti ma un po’ di musica americana non si può avere?- - come no!- risposi io - vieni puoi scegliere tu- lui mi seguì e niente, tra Tracy Chapman, Neil Young, Pink Floyd, Dylan, e molti altri, non trovò nulla di piacevole da ascoltare, però mi era rimasto un asso nella manica: Bob Marley, così lui, tornato al suo lavoro sconsolato e deluso del fatto che io non avessi la sua “musica americana”, lasciò a me la scelta della musica, allora rimasto solo gli ho sparato tutti i decibel che ho a disposizione con “no woman no cry”, così, mi sono riaffacciato per vedere se fosse di suo gradimento, ma lui niente non mi ha dato soddisfazione - a me, me piace quella più tosta- allora dispiaciuto e sconsolato sono tornato in camera mia a chiedermi se negli anni mi ero perso qualcosa, chissà, forse si!

domenica 2 settembre 2007

"ITALIANI D'ARGENTINA"

“ITALIANI D’ARGENTINA”
Uno dei miei cantautori preferiti, è Ivano Fossati, forse perché la sua musica, mi angoscia al punto giusto: come piace a me!
Ho un carattere particolare e fortunatamente Crystal Ship e Zerodieci sono come me, quindi andiamo molto d’accordo e in sintonia, ci capiamo al volo, anche nelle riflessioni, spesso facciamo viaggi in automobile, rimanendo per tutto il tragitto in silenzio, come se fossimo telepatici, chi è alla guida sa dove andare, chi è addetto a proporre musica nello stereo sa cosa mettere e chi è addetto a leggere sa cosa riferire, sono sicuro che se fossimo osservati, i nostri viaggi sarebbero di una noia mortale.
Siamo cresciuti insieme noi tre e ciò che ci ha legato nel tempo è stata la nostra insoddisfazione, di cosa?
Ieri notte, mentre rientravamo a casa, nello stereo, echeggiava “carte da decifrare”, bellissimo album di Ivano Fossati che consiglio di rispolverare per chi lo abbia, e all’ascolto della canzone “ITALIANI D’ARGENTINA”, Zerodieci ci ha fatto notare, come anche noi pur non essendolo, ci sentiamo emigranti, insomma, pur amando la nostra ITALIA e vivendoci abbastanza bene, ci sentiamo come pesci fuor d’acqua, appartenenti a qualcosa di diverso.
Noi speriamo molto in un mondo migliore, ma ciò in cui speriamo fermamente, è l’essere un domani accettati nel REGNO DI DIO!
Noi tre siamo fermamente convinti delle nostre idee in proposito, idee che ci hanno portato negli anni a guardare tutto con occhi diversi.
Fin dai nostri primi esperimenti, nel valutare le tesi che iniziavamo a leggere, ci siamo trovati tutti e tre d’accordo: “il nostro mondo non è questo in cui viviamo”.
Un grande dono che abbiamo ricevuto (sono sicuro da DIO) è il non essere dei fanatici delle nostre teorie e speriamo che ciò possa essere trasmesso ai nostri lettori, continueremo a “trasmettere da una casa d’Argentina” come dice la bella canzone, con l’animo di chi spera in un posto migliore!

sabato 1 settembre 2007

"UN SABATO QUALUNQUE"

Non sono seduto in quel caffè…! (come nella canzone dei formula tre)
Oggi è il primo giorno di settembre ed è sabato, uno di quei “sabato qualunque, ma sabato ITALIANO” come dice la canzone di: Sergio Caputo e come continua la canzone “l’oroscopo pronostica, eventi eccezionali”, ho già ordinato le pizze per noi tre per questa sera.
Ci siamo dati appuntamento per programmare le prossime ferie che avremo, già abbiamo tracciato un itinerario, ma dobbiamo metterlo sulla carta e valutare il tutto.
Quasi sicuramente la nostra prossima meta, sarà la Svezia, per noi che eravamo adolescenti negli anni settanta, la Svezia significa emancipazione sessuale.
Ricordo che allora chiunque avesse uno zio già adulto, riusciva a rimediare giornali un po’ spinti e tutti dicevano che la provenienza fosse SVEDESE!
Bei ricordi di allora, ricordo che io allora ero già innamorato di PIPPI CALZELUNGHE mi piaceva la sua emancipazione, la sua indipendenza, cosa proibita alle ragazzine ITALIANE.
Non che adesso lo siano, per lo più sono spregiudicate e questo non mi piace.
Però, ritornando ai ricordi di allora, anche in alcuni film della commedia ITALIANA, LA Svezia veniva proposta come una nazione in cui la donna era veramente libera, anche dallo scegliere il proprio pater e nel modo in cui più le garbava.
Con questo, non voglio dire che andando in Svezia, il nostro fascino “latino” colpirà! Ma se non altro avremo fatto anche questo tentativo ed essendo pienamente consapevoli, che le ragazze svedesi, a casa loro hanno una scelta migliore di noi tre (non siamo alti, non siamo biondi e soprattutto non abbiamo gli occhi azzurri come i bei principi azzurri), proveremo a proporci per quello che in realtà siamo e speriamo di essere riconosciuti per ciò.
Non sarebbe una drammatica delusione, il nostro fiasco in Svezia, ma una presa di consapevolezza, il nostro amore per quella nazione che tanto ci ha dato nella nostra gioventù, resterebbe inalterato.
P.S. fateci gli auguri.