venerdì 30 novembre 2007

GIUOCO, O GIOGO?

Il giuoco del: “PARADOSSO”
Domani, sarà il primo dicembre, quindi anche emotivamente, ci avviamo al Natale, giorno in cui si festeggia la nascita di nostro Signore Gesù Cristo.
È alquanto bizzarro, come noi tutti lo prendiamo come un giorno di particolare gioia, facciamo finta di essere più buoni, ci scambiamo auguri, baci e abbracci e a Santo Stefano, il più delle volte si ritorna a mandarsi a quel paese.
La particolarità, che noi troviamo, è che mentre per gli esseri umani è un giorno di particolare gioia, per il DIO SUPREMO, siamo sicuri che è una ricorrenza di tristi ricordi.
Già, Egli ha dato SUO figlio, in pasto ai lupi! E paradossalmente per tentare la salvezza dei lupi stessi! Sin dalla nascita, Gesù, è stato attentato alla vita con la strage degli innocenti, in quella occasione, lo salvò DIO stesso, facendolo emigrare in Egitto, ma anche se nei vangeli non è riportato nessun altro tentativo per eliminarlo, potete scommettere che sia stato l’unico fino alla crocifissione? Noi pensiamo di no! Certo essere sotto l’occhio vigile di DIO è vittoria assicurata, ma emotivamente e psicologicamente come ha potuto vivere i suoi trentatre anni?
Siamo sicuri, che il PADRE abbia accelerato la sua missione per riportarlo a Sé!
Il giorno più triste, è il giovedì santo? Non per il PADRE! Quello è il giorno in cui EGLI lo libera dalla schiavitù, dalle umiliazioni, dallo essere zimbello della legge che allora regnava.
Solo in uno dei vangeli, c’è un passo fondamentale e a mio avviso poco preso in considerazione, mi riferisco a quando Gesù incontra Pietro dopo la resurrezione.
Si può legger, come Gesù chieda a Pietro se fosse amato da lui e lo chiese per tre volte.
Per chiarire bene questo passo, bisogna tornare indietro, a quando Gesù, predice a Pietro che sarebbe stato da lui rinnegato per tre volte.
L’atto di rinnegare, Pietro lo fece e lo fece per tre volto prima del canto del gallo, Pietro in quella maniera, rinnegò: il PADRE, IL FIGLIO E LO SPIRITO SANTO.
Ma paradossalmente, Gesù, volle riabilitarlo, chiedendo per tre volte se fosse da lui amato.

mercoledì 28 novembre 2007

I MIEI DECIBEL, SONO ANDATI IN TILT

Eh già, questa mattina, mentre leggevo il mio quotidiano preferito: IL MESSAGGERO, ascoltando buona musica e per l’esattezza: Dvorak, quartetto per archi numero 12, i decibel del mio impianto, sono andati letteralmente a fuoco, non vi dico lo spavento, sono rimasto turbato per tutta la giornata a tale fiammata.
Quindi da questa sera, andrò avanti solo con l’aiuto della memoria (musicalmente parlando) e chiedo scusa fin da ora se sarò un po’ smemorato.
Inoltre, ringrazio fin da ora chi cercherà di capire i miei sbagli musicali e riuscirà a correggerli.
Grazie, ma per il momento non potrò provvedere, sin quando il tecnico non riuscirà ad aggiustare i miei decibel!

martedì 27 novembre 2007

"QUANDO LA BANDA PASSò"

“La forza della banda”, cantava Luciano Ligabue, è sempre stato il mio sogno, come per Totò: dirigere una banda.
Noi tre, insieme, dirigiamo una bandina, siamo direttori ed orchestrali contemporaneamente, con poche pretese e soprattutto con poche spese.
Quanto costa gestire gli orchestrali di una banda al completo? Penso proprio tanto, visto che oltre alle diarie, ci sono anche le spese di logistica.
E se poi è una banda che fa viaggi all’estero, le spese aumentano, ma almeno: rende in termini di produttività, o è solo un hobby? Insomma, gli elementi di una banda, si arricchiscono anche spiritualmente? Domande a cui non troveremo risposte, se non con l’entusiasmo che lasciano trasparire gli elementi della banda, quando sono impegnati a fare musica, sempre ascoltata volentieri!
La nostra bandina, nelle prove musicali che fa, inserisce anche brani non proprio bandistici, come ad esempio: “non fai più male” sempre di Ligabue, sperimentiamo musica rock che poi facciamo ascoltare in chiave bandistica a qualche nostro amico ed amica, ma tutto questo solo con cd, e senza la nostra presenza: vorrei essere una mosca, per poter vedere le loro facce! Sì, è vero poi ci fanno sapere che hanno apprezzato, ma siamo così anacronistici, che bisogna avere proprio molta pazienza, con noi tre!

lunedì 26 novembre 2007

"MA IL MIO MESTIERE è VIVERE LA VITA..."

“una donna per amico”
Eh già, la “polittica” ti toglie proprio tutto! Anche le amiche, lo sanno bene le donne “polittiche”, che sabato si sono presentate al corteo indetto contro ogni forma di violenza sulla donna! Per correttezza, io mi sono alternato tra Ferrara, che relazionava un libro del Papa ed il corteo trasmesso sulla 7, quindi anche il mio umore, era altalenante, un po’ serio (nell’ascoltare Ferrara) e un po’ “molto” divertito, nel vedere che le donne in trincea, difendevano l’appartenenza a nessun privilegio, con il coltello tra i denti, nei confronti di chi invece privilegi ne ha e molti!
Le donne della trincea, non prendono il taxi, loro prendono la metropolitana e il bus, stando fianco a fianco con il potenziale aguzzino, le donne in trincea, fanno lavori anche notturni che le mette a repentaglio, le donne in trincea, per necessità, sono costrette a frequentare potenziali aguzzini e ad esporsi a pericoli che le “polittiche” non conoscono!
Brave donne della “trincea”, le polittiche è ora che si arruolino ad una causa contro la violenza e senza apparire, possono, anzi dovrebbero farlo con più fervore nelle apposite aule.

venerdì 23 novembre 2007

HO VISTO UN "RE" (anche due, anche tre...)

“Povero RE! E povero anche il cavallo (sì beh, ah beh)”
Hanno ragione gli eredi al trono del regno d’Italia, bisogna restituire loro tutto, anche il debito pubblico degli italiani, che ha avuto inizio per la ricostruzione dell’Italia del dopo guerra!
Questa vicenda, ci ha fatto riflettere su cosa sia un “RE” agli occhi di DIO.
EGLI ne scelse tra il suo popolo (fin che GLIELO hanno concesso) usando criteri non rivelati, ma decifrabili nelle Sacre Scritture.
Quali erano le caratteristiche? Sicuramente l’umiltà! Essere umili significa riconoscere l’assoluta supremazia di DIO! Dopodichè, la giustezza, è un metro che serve per riconoscere i propri meriti.
Altra cosa essenziale, era la: fedeltà ai propri sudditi, sceglieva chi era disposto a morire per il proprio popolo! Poi c’era la riconoscenza, il popolo è lo specchio di tale orgoglio, (chi non è orgoglioso del proprio popolo, non merita l’orgoglio del popolo).
I Più famosi, sono stati Davide e Salomone, ma davvero crediamo che EGLI abbia smesso di incoronare RE? Noi, siamo sicuri di no!
Il FIGLIO, è anche detto il RE dei RE, ma chi sono i regnanti su cui egli esercita il ruolo di RE? È tutto il suo popolo! Tutti gli appartenenti al: “PICCOLO RESTO” sono RE! E REGINE! Ogni singolo servo verace di DIO, è in sé stesso un regno! Il regno di DIO su questa terra, che narrava il Cristo, era il suo stesso corpo.
“questo tempio, lo distruggerò e lo riedificherò in tre giorni”, non sono passati forse tre giorni per la resurrezione?
Comprendere il regno di DIO è cosa assai difficile, ecco perché il tempo che abbiamo a disposizione, non lo utilizziamo per comprendere i regni della terra.
Potremmo e non è detto che non lo faremo, scrivere un decalogo, su cosa significhi regnare, ma pensate che veramente basti essere eredi di una dinastia per essere un RE riconosciuto da DIO?


mercoledì 21 novembre 2007

TUTTE LE STRADA PORTANO A ROMA

Se son rose fioriranno (speriamo senza spine)
Allora, dopo molto tempo io, Crystal Ship e Zerodieci, ci siamo rincontrati con tempo a disposizione per poter discutere del nostro Blog! E per l’appunto ci siamo domandati se quelli che all’inizio erano i nostri scopi, dopo circa quattro mesi dal nostro primo post, siano stati se non altro sfiorati.
Il nostro vero obbiettivo, così come il motivo per cui abbiamo iniziato a pubblicare su internet, quando il tempo lo necessitava, quando abbiamo iniziato, è e rimarrà un nostro segreto.
Ma fin dall’inizio se ne sono aggiunti altri, come ad esempio portare all’evidenza ciò che noi notiamo con un velo di mistero, chissà, se a coloro che noi identifichiamo come Gronchi Rosa, se ne siano aggiunti altri, anche casualmente? Chissà, se sempre casualmente, qualcuno abbia imparato a leggere l’aria come noi tre? Chissà, se per qualcuno, vivere e appartenere ad un mistero, possa essere d’orgoglio? Comunque sia andata ai nostri lettori, noi tre auguriamo di elevarsi sempre più!
Ai novelli, (se ci sono) e a tutti i veraci, (se ESISTONO come noi crediamo) vorremmo dedicare una canzone di Luciano Ligabue, non “senza paura” che ancora non abbiamo avuto il piacere di ascoltare attentamente, ma: “questa è la mia vita”.
“Se vedi il mondo, diglielo: che siamo qua per un motivo noi!” recita la canzone: “Miss Mondo” sempre di Ligabue, e continua: “mandaci un bacio siamo tutti quanti qua” nessuno ce lo ha segnalato! Se non altro per simpatia, siamo coscienti dei nostri limiti, quindi se una miss, nel mondo vorrà mandarci un bacio, lo accetteremo e contraccambiamo con immensa felicità! CIAO!

martedì 20 novembre 2007

POST-DATATO

Non sapevamo dove inviarlo, (forse sì forse no!) lo abbiamo inviato a casa nostra.
Comunque, abbiamo festeggiato con i sette pasticcini e del buon caffè!
Gli anniversari li ricordiamo e li festeggiamo sempre!

sabato 17 novembre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "LESSENZIALE" 9 P.

Arrivati all’indirizzo dato al taxista, le ragazze si accorsero di essere al centro della città, in un palazzo con la vista sull’Arno, entrarono dentro un portone e Aldo chiese al portiere di un certo Casalvini, il portiere rispose che era fuori Firenze, ma riconoscendo Aldo come amico di Casalvini disse - tenete, queste sono le chiavi, l’ho riconosciuta, so che lei ed il signor Casalvini siete come fratelli e sono sicuro che se non vi dessi le chiavi di casa, il signor Casalvini si arrabbierebbe molto - e dette le chiavi ad Aldo.
Salirono al terzo piano ed entrarono in un appartamento bellissimo, però si sentiva puzza di chiuso, così Silvia disse ad Aldo - beh con questo odore, direi che il tuo amico si sia assentato da Firenze, ormai da molto tempo - mostrando tutti e trentadue i denti, lui si mise a ridere e illustrò l’appartamento a Silvia e le ragazze dicendo - Questo non è l’appartamento in cui abita di solito, qui viene solo o per affari o per visitare Firenze, ero sicuro di non trovarlo in questa casa, comunque dopo gli telefono e lo avverto, quindi ripeto fate come se foste a casa vostra -
Martina, convinse la madre a farle uscire a fare una passeggiata per qualche acquisto e datesi una rinfrescata uscirono lasciando soli Aldo e Silvia, Aldo approfittò per fare un pisolino, così di li a poco uscì anche Silvia.
Verso le sette Aldo era seduto al computer e Silvia rientrò portando anche un paio di maglioni ad Aldo, lui la ringraziò con un bacio e ne indossò subito uno dicendo a Silvia, che il giorno seguente con le ragazze impegnate alla clinica loro sarebbero usciti per fare i turisti invitandola a fare un programma.
Il tempo non era perfetto per cenare sul balcone ma Aldo disse a Silvia che sarebbe stato bello ugualmente, quindi preparò tutto perfettamente il tavolo, le fiaccole, la luce non invadente, solo che disse che avrebbero dovuto accontentarsi di cibo surgelato, non era il massimo ma preferiva rimanere a cena in quella casa anziché andare in un ristorante.
Silvia vedendo che le figlie tardavano le cercò al telefono, Valentina disse che erano giù al portone quindi di stare tranquilla e di aprire la porta che stavano salendo.
Aldo spense il computer, mentre le ragazze entravano con delle buste in mano ed in testa due cappellini, portarono le buste nella camera da letto e quando videro il terrazzo con il tavolo imbandito, le fiaccole e tutto il resto furono molto felici e dissero ad Aldo che se era un modo di fare la corte alla loro mamma, avrebbero anche potuto uscire e lasciarlo solo con Silvia, ma subito presero i posti migliori a tavola, quelli con la vista della città tutta illuminata.
Fece accomodare anche Silvia dicendo che quella la sentiva casa sua e le donne sarebbero state delle ospiti fin quando volevano, poi si mise ai fornelli, aprì le buste delle linguine agli scampi surgelate ed in cinque minuti servì in tavola.
Nel frattempo le donne parlavano di trasmissioni televisive ed Aldo non interveniva nella discussione, ascoltando però attentamente gli interventi delle tre donne, ma fu Martina a chiamarlo in causa chiedendo cosa ne pensasse con una domanda ironica ma chiara al tempo stesso - una persona che ai giorni nostri fa il templare cosa ne pensa dei prodotti televisivi? - fatta da Martina, a cui Aldo aveva fatto delle confidenze, la domanda assumeva una valenza particolare, capiva che non era ironica come in apparenza sembrava, quindi non si sottrasse alla risposta - leggendo attentamente i disegni di alcune trasmissioni, appare come un disegno per far diventare tutti cretini, infedeli a cui tutto è permesso e lecito, sembra quasi che se non sei un adultero sei fuori dalla società, dal mondo che conta e va di moda, ovviamente gli spettatori seguono poi gli esempi, quindi avere un’amante è fico il divorzio si fa per sciocchezze, solo perché avere avuto più mariti o più mogli è in, però non chiedetemi altro vi prego non vorrei farvi vedere il mondo con i miei occhi, sarebbe un grande errore da parte mia.- Allora Valentina gli chiese - parlaci un poco di te, ti conosciamo da quando siamo nate ma non che sappiamo molte cose.- - mah non saprei cosa raccontarti di me, sono una persona semplicissima che però ha i suoi credo, sono pieno di incoerenze e penso che ogni uno di noi su questa terra abbia un ruolo ed il mio è quello di essere un grande, scusate il termine, stronzo, quindi come vedi c’è poco da dire su di me - non sapendo dove voleva arrivare Valentina Aldo fece notare alle ragazze che l’indomani avrebbero avuto una giornata particolare, quindi le invitò ad andare a dormire, loro accettarono il consiglio e dando un bacio alla madre iniziarono ad avviarsi, Martina batte la mano sulla spalla di Aldo, prese sotto braccio la gemella e si ritirarono nella loro stanza.
Rimasti soli Silvia chiese ad Aldo il perché di fronte alle ragazze si denigrasse sempre, ma lui non volle rispondere dicendole che al momento opportuno confidava nella sapienza divina e che se lui avesse saputo ballare in quel momento l’avrebbe invitata, lei rispose che era bravissima, a ballare il ballo del mattone e che gliene avrebbe dato conferma al più presto, ma che però gli sarebbe piaciuto imparare il valzer insieme a lui.
Lentamente e senza fretta rispogliarono il balcone, riponendo tutto al suo posto, poi Aldo prese una bottiglietta di spumante ed invitò Silvia, a finire la serata con un brindisi sul balcone, chiacchierando ancora un po’.
Silvia propose il brindisi, al futuro delle gemelle ed Aldo aggiunse - sia fatta la volontà di DIO!- Trascorsa un’altra oretta a discorrere serenamente, rientrarono per andare a dormire.
Erano le sei della mattina seguente quando si ritrovarono tutti in cucina per fare colazione, in casa non c’era latte quindi le gemelle decisero per un
tè, Aldo e Silvia presero il solito caffè chiedendo alle ragazze se avessero voluto farsi accompagnare, ma loro decisero che sarebbero andate all’appuntamento da sole, fecero colazione in fretta e furia per essere puntuali con Sandra, quindi si avviarono verso la stazione.
Silvia ed Aldo decisero di andare a visitare i giardini di Boboli, visto che il tempo lo permetteva.
Arrivate alla stazione puntuali, Martina e Valentina si recarono in testa al binario sette, attesero qualche minuto e videro il treno entrare in stazione, ben presto, tra la solita confusione di passeggeri, videro Sandra che agitava il braccio per farsi riconoscere nella confusione, le gemelle risposero al cenno e si incontraron .
Sandra era una ragazza molto disinvolta e socievole, dimostrava una ventina d’anni, con capelli lunghissimi e lisci, era alta e magra, proprio una bella ragazza, sembrava più adatta ad una passerella di miss che ad un compito come quello che svolgeva, le gemelle le offrirono un cappuccino al bar ed iniziarono a prendere confidenza, loro raccontarono a Sandra quale era il problema che avevano ed il perché lei, avrebbe dovuto essere accompagnata da loro nella sua giornata di attività di volontariato :- non ho nessun problema a farvi vedere una mia giornata, ma prima di iniziare, vorrei darvi un consiglio, anche se vi sarà difficile non fatevi coinvolgere emotivamente, non guardate le persone che incontrerete come dei malati, loro se ne accorgono e si commisererebbero, mentre il nostro scopo è il contrario, farli sentire liberi dal vincolo di malattia che li perseguita, ma adesso andiamo, ho un’amica a cui dobbiamo fare visita, sapete è una ragazzina di dieci anni ha problemi mentali, e la mattina vado a casa sua per farle compagnia mentre la mamma va a fare la spesa e le commissioni di casa, staremo lì un paio d’ore.-
Andarono a piedi ed arrivarono in un quarto d’ora, la signora che le accolse salutò Sandra con un bacio, Sandra presentò le gemelle alla signora che uscì subito di casa, facendo capire alle gemelle che il tempo di Sandra era prezioso anche per altre persone quindi non voleva abusarne, sottraendola ad altri.
- Dove si è nascosta Chiara? - disse con voce alta Sandra facendo finta di cercare la ragazzina in tutta la casa, e Chiara era come sempre sotto il tavolino della cucina - ciao, t’ho trovata eh, vieni ti presento due amiche che mi accompagnano - continuò giocando Sandra, la ragazzina era timida alla presenza di due estranee, Sandra gli disse come si chiamavano le sue amiche e ben presto la timidezza scomparve dalla ragazzina, così Sandra le disse di fare compagnia alle sue amiche perché lei sarebbe andata a prendere i colori e la carta da disegno nella cameretta.
Il panico, avvolse il viso delle gemelle alle parole di Sandra, rimanere in quella stanza e non sapere come comportarsi, non conoscendo quella ragazzina, Martina improvvisò facendo con la gemella uno di quei giochi che si fanno battendo le mani in coppia, la gemella la assecondò e poi rivolgendosi verso Chiara, le fece cenno di continuare insieme, con il sorriso sulle labbra, la ragazzina accettò l’invito e prese a dare schiaffi, ma sul bordo del tavolino e non sulle mani di Martina, così anche quei tre o quattro minuti che alle gemelle sembrarono un’eternità, passarono e Sandra tornò nella cucina facendo cenno alle gemelle che tutto andava bene.
Aperto l’album da disegno e visti i colori, la ragazzina dette sfogo al suo divertimento preferito, il disegno, si tuffo con i suoi colori nel foglio da disegno isolandosi completamente, Martina le dette una carezza sulla testa, ma fu immediatamente scacciata da Chiara, così Sandra spigò che non amava essere toccata, ma tranquillizzò Martina.
Questo fu l’inizio di una giornata molto diversa da quelle che normalmente trascorrevano le gemelle a Rapallo, con la ragazzina impegnata nel disegno, si fecero molte confidenze con Sandra, fin che la madre di Chiara tornò e iniziarono i preparativi per avviarsi verso la clinica, perché spiegò Sandra, avrebbero dovuto fare da intrattenimento ai bambini che si recavano nella clinica per le visite e le terapie periodiche. Chiara dette a Martina il disegno che aveva fatto e Martina ricordandosi di non toccarla la salutò mandandole un bacio con la mano.
Mentre Aldo e Silvia giocavano a fare i turisti a Firenze, armati di piantina della città, arrivò a Silvia un sms con la scritta: tutto ok stai tranquilla.

martedì 13 novembre 2007

"CORE" CERCASI

Lettera aperta al Signor Hicks.
Da tifoso a finanziere, caro signor Hicks, noi tutti siamo affascinati dalle Vostre imprese nell’alta finanza, ma la as ROMA, è altra cosa!
Voi siete nel calcio, ed in vari sport americani, ma la as ROMA è altra cosa!
Non lo è stata la Juventus della famiglia Agnelli, non lo sarà mai neppure il Milan del cav. Berlusconi, o l’Internazionale di Moratti, la as ROMA è ALTRA COSA!
Anche se meno blasonata, la asROMA, lo sanno solo i romanisti cosa sia in realtà!
Nell’alta finanza, “ce vole er pelo ar core”, ma per la as ROMA, “ce vole er core”!
Nel tempo delle trattative, con la famiglia Sensi, si informi delle cose della as ROMA, che sò solo pe li romanisti.
E se Voi Vi accorgete che siete de razza e volete diventà romanista, “BEN VENUTO TRA NOI”, ma ricordate sempre che la as ROMA è altra cosa!
Se Vorrete gestire la as ROMA, come una qualsiasi azienda da reddito: “lassatece stà come stamo” che nelle mani della famiglia Sensi ci troviamo benissimo!
Non vorremmo svegliarci come i cugini laziali, con un presidente che non amano, noi il nostro lo AMIAMO!

domenica 11 novembre 2007

SAN MARTINO

COMUNQUE SIA ANDATA, NOI TRE ABBIAMO FESTEGGIATO CON CASTAGNE E BUON VINO ROSSO!

LA DOMENICA INPERFETTA

AVREBBE POTUTO ESSERE LA DOMENICA PERFETTA!

sabato 3 novembre 2007

senza "TITOLO"ovvero "L'ESSENZIALE" 8 P.

Prima di rientrare a casa passarono alla stazione per vedere gli orari dei treni , decidendo di partire con comodo alle dieci del mattino seguente, a Firenze sarebbero arrivati alle dodici e se per il pomeriggio non avessero ottenuto un appuntamento con qualche dirigente della clinica San Michele, sarebbero rimasti anche il giorno seguente , fu prendendo questi accordi che tornarono a casa per poi andare subito a dormire.
Il mattino seguente, Aldo che di solito era mattiniero , dormì un po’ di più, si alzò giusto in tempo per prendere un caffè al volo, con alle spalle uno zainetto che si era preparato la sera prima, perché le donne erano già pronte per partire, Silvia chiuse per bene la casa, il cancello e si avviarono verso la stazione.
Sul treno è vietato fumare ed Aldo quella mattina essendosi alzato tardi non aveva acceso la sua sigaretta mattutina quindi soffrì un po’ durante il viaggio, le ragazze nel frattempo ascoltavano musica dal telefonino e Silvia leggeva la sua rivista preferita, mancava poco all’arrivo e Valentina provò a telefonare alla clinica cercando la signora Salpieri c’era il suo nome nella cartellina che l’avvocato Cianelli lasciò a Silvia, lei rispose e Martina si presentò, la signora Salpieri saputo che stavano recandosi a Firenze disse a Martina - sono felice che state venendo a Firenze, guarda facciamo una cosa, se voi ci riuscite ad essere qui in clinica per le sedici io vi attendo, altrimenti possiamo vederci domani, se a voi sta bene.- Martina rispose senza interrogare la sorella - grazie è molto gentile da parte sua, penso che sicuramente veniamo direttamente in clinica, comunque se troviamo problemi per oggi le faccio un colpo di telefono,
a risentirci, grazie.-
Ben presto il treno entrò in stazione, e ad accoglierli a Firenze ci fu un acquazzone improvviso con anche del temporale, cercarono un taxi ma ci misero del tempo per trovarne uno, mentre attendevano, le ragazze decisero di recarsi direttamente alla clinica, così si sarebbero levate subito il pensiero, per poi mettersi a fare le turiste in visita a Firenze.
Dato l’indirizzo al taxista, furono informate che era alla periferia e ci sarebbe voluto un po’ di tempo perché c’era traffico per il brutto tempo.
Durante il tragitto, le ragazze fecero la lista di ciò che avrebbero voluto vedere nel tempo libero ed ogni uno diceva la sua proposta tanto che siccome le cose erano molte Silvia promise alle ragazze di rimanere un paio di giorni per farle evadere dal problema che pensava le tormentasse.
Quando il taxi imboccò il viale per entrare nella clinica ci fu un po’ di silenzio perché nessuno sapeva ciò che le aspettava.
Entrate, chiesero della signora Salpieri, l’addetto alla ricezione telefonò e disse di accomodarsi nella stanza d’attesa, non passarono più di cinque minuti che videro una signora quarantenne che si presentò dicendo - mi aspettavo una vostra visita, ma non così presto, sono stata informata del cambio di proprietà della struttura in Liguria e sapevo anche che era divenuta proprietà di due ragazze, ma non sapevo così graziose - Valentina si presentò e presentò anche gli altri alla signora Salpieri, che accennò un inchino a cui Aldo rispose.
- Seguitemi - riprese la signora - vi faccio visitare la clinica e sono a completa disposizione delle vostre domande - mentre seguivano la signora Martina fece notare alla madre che lo stomaco le borbottava, per la fame, allora la signora Salpieri disse loro - sentite mi è venuta un’idea, su questo piano c’è una mensa, se avete fame possiamo andare a mangiare qualcosa, sono sicura che sia la maniera più giusta per iniziare questa visita e conoscere bene la struttura, ve ne spigherò le finalità - le ragazze accettarono e quindi seguirono la Signora, ritrovandosi in una specie di fast food, tanto che non sembrava di essere all’interno di una clinica psichiatrica, videro anche una ragazza che suonava la chitarra, la signora Salpieri nel vedere le ragazze che osservavano la chitarrista la chiamò, presentandola come una volontaria, scambiarono qualche battuta e lei tornò a suonare mentre loro iniziarono a pranzare, Martina disse alla signora Salpieri - senta noi abbiamo ricevuto quella struttura a Santa margherita Ligure, non le nascondo che nel sapere il tipo di ospiti che riceve siamo rimaste un po’ scioccate, insomma quale è il nostro compito? Probabilmente le sembreremo superficiali, ma se siamo qui è per avere le idee chiare, per farci un’idea precisa, spero che lei mi capisca.- ricevette un sorriso come risposta dalla signora Salpieri che aggiunse - state tranquille io vi capisco, non dovete sentirvi inquiete per i vostri dubbi, le vostre paure, guardatevi intorno in questa sala, riuscite a distinguere i medici dai pazienti? In questa struttura si curano tutte le dipendenze, escluse quelle da droghe che si fanno in appositi centri a cui noi offriamo personale specializzato, si curano anche i ritardati mentali, io sono la responsabile di tutti i progetti esterni a questa clinica, e si cerca per quel che si può di far sentire esseri umani i pazienti e non rifiuti della società, le strutture come quella che voi avete ricevuto, servono per svolgere il nostro lavoro in un clima diverso, diciamo vacanziero, io vi faccio una proposta, se voi lo vorrete domani vi affido a Sandra, la ragazza che suona la chitarra e la seguirete in una delle sue giornate, perché penso che ciò sia meglio delle mie spiegazioni, per farvi rendere conto bene ciò che può aspettarvi, non vorrei fare la parte di chi vuole convincervi a fare una scelta, al posto di un’altra, vi farò da guida in questa visita ma per il resto sarete voi a decidere, vi sta bene così?- Non ci volle molto per decidere alle due ragazze, accettarono la proposta .
Così chiamata Sandra la chitarrista, si misero d’accordo per la mattina alle sette, a Firenze alla stazione, in testa al binario sette, perché Sandra veniva da fuori.
Finito di pranzare fecero un giro veloce ma completo della clinica e le ragazze iniziarono a pensare che forse il loro timore era esagerato.
Erano circa le quattro quando salutata la signora Salpieri uscirono dalla clinica, fecero chiamare un taxi dall’addetto alla ricezione ed uscirono ad attendere.
Fu breve l’attesa del taxi ed Aldo dette l’indirizzo al taxista, dicendo che li vi abitava un suo amico e che se avesse saputo che essendo a Firenze fosse andato in albergo di certo lui, si sarebbe arrabbiato, Martina fece notare ad Aldo - di sicuro sarà anche un tuo grande amico, ma ci presentiamo a casa sua in quattro, non ti sembra che siamo troppi - - no state tranquille, ha una casa molto grande e se in casa non ha gia ospiti, cosa che dubito fortemente, sarà felicissimo di ospitarci, vedrete - rassicuro Aldo.

giovedì 1 novembre 2007

è razzismo contro "GLI ANGELI"

Gli angeli all’inferno
Nella SACRA BIBBIA, si può leggere come solo il FIGLIO DI DIO, può riscattare tutto il popolo di DIO, senza pagare un solo centesimo.
Non abbiamo voluto leggere dell’accaduto a ROMA, della donna aggredita da un rom, perché non vorremmo trovare scuse a tale gesto, da una politica buonista, crediamo che non bastino i pacchetti contro la violenza, che tanto vengono sbandierati come rimedio allo sbando generale.
Noi tre, ci sentiamo succubi della poca serietà con cui anche gli amministratori locali, cerchino sempre di nascondere un problema che sta arrivando al limite della sopportazione.
Che le donne siano sempre state vittime delle violenze, è cosa risaputa, ma oggi c’è una cosa in più: la malvagità.
La donna, non è più solo oggetto del desiderio, ma è divenuta oggetto su cui sfogare la propria malvagità di popolazioni che nella loro civiltà non contemplino l’umanità! Dovrebbe essere nostro dovere insegnarlo loro, ma per buonismo e per razzismo al contrario, facciamo finta di essere tutti uguali.
No cari politici noi tre non ci sentiamo uguali neanche a voi, che rifiutate di affrontare il problema seriamente!
Pensiamo che esistano razzisti seri, che pur essendolo, siano dotate di umanità e di pensiero costruttivo, affinché si possa convivere, ma anche di non razzisti che chiudono gli occhi, perché limitati di pensiero.
I buoni, non possono rimanere vittime dei cattivi, soltanto perché siete incapaci di difenderli.
L’etica razziale sotto cui vi nascondete, sono sicuro, che sarà il macigno che vi “stritolerà” (biblicamente parlando) non nascondete i problemi ma affrontateli, altrimenti quella che è stata la culla della civiltà, diverrà solo terra di conquista per barbari malvagi.