venerdì 31 agosto 2007

"una follia di biada"

“CONFESSIONI DI ALONSO CHISCIANO”
“giro nel mio deserto e sto tranquillo, ho solo il vento per barriera…”.
Chissà quanti di voi, si sono sentiti come Alonso Chisciano nella canzone di Ivano Fossati? Noi tre ci sentiamo così oggi!
Visionando il nostro blog, ci sentiamo in pieno deserto, zero assoluto di commenti, il contatore della visualizzazione del profilo immobile e noi che continuiamo ad inserire post e ad avere conferme delle nostre tesi: siamo veramente pochi! E come dice il proverbio: meglio soli che…, quindi non ci resta che continuare a parlare al vento e lui si che sa ascoltare e sa dove portare i nostri post! Continueremo a farlo pur sapendo che all’isolato lettore che di tanto in tanto si affaccia sul nostro blog, possiamo apparire paradossali.
Ma guai a noi se ci abbattessimo, crediamo di essere nel giusto e quindi continueremo, non è stato così anche per Galilei?

giovedì 30 agosto 2007

COSA CI è RIMASTO?

Cosa ci è rimasto?
Oggi è il 30 agosto 2007, quasi trascorso un mese dal nostro primo post, sono finite le vacanze, quasi finita l’estate torrida e infuocata purtroppo e io mi trovo a casa con la giornata libera e spensierata, passata tutta a riascoltare la musica della mia gioventù, in vecchie musicassette, quella di “musica ribelle” di Eugenio Finardi e di “Patrizia” sempre di Finardi canzone che chissà quanti come me, hanno dedicato alla persona sbagliata, quella che avrebbe dovuto essere solo “la nave scuola” come dice più recentemente Luciano Ligabue nella canzone “lettera a “G” poi passare per “ventilazione” o per “la mia banda suona il Rock” di Ivano Fossati, passando poi per “l’odore degli zingari” e “non mi rompete” del Banco del Mutuo Soccorso, per passare poi ad un concerto di Bob Dylan “at budocan” del 28 febbraio 1978 a Tokio.
Insomma, quella di quando ancora non avevamo una principessa da apprezzare, ma che già risuonava nell’aria e tutti ci domandavamo quale sarebbe stata la nostra fine.
È vero, qualcuno diceva che “ci stavamo buttando via”, ma ascoltando una più recente canzone di Luciano Ligabue, “non è tempo per noi” anche io penso che “noi siamo bravi a raccoglierci”.
Molto, quasi tutto è cambiato da allora, qualcuno dice che coloro che dicevano che ci stavamo “buttando via”, già da qualche tempo, pensano al: “si salvi chi può”, hanno capito che quella che allora sembrava solo una farneticazione, si accosta sempre più alla “Realtà”, già, quello che veniva ritenuto uno “scellerato” che in molti, visionari e invasati, invece, allora riconoscevano un “LUI”, negli ultimi tempi ci ha dato segni che ci hanno rassicurato, sulla sua natura, non miracoli, non prodigi, ma “sapienza”, cosa molto rara.
Allora, avevamo solo nemici, anche acerrimi, che io a guardarli oggi, ne provo un po’ tenerezza, per la superbia che negli anni hanno dimostrato e per il loro modo che esercitano per apparire “buoni” nei giorni che stiamo vivendo, ma come dice Vasco Rossi nella canzone “gli spari sopra”, “è tutto scritto” e a noi non resta niente altro da fare, che leggere, tutto si può leggere, anche l’aria e quella che tira in questi tempi, per coloro che identifico Gronchi Rosa, è di attesa, che accada qualcosa di “scritto da altri, altre vite fa”.(frase di una canzone di Luciano Ligabue di cui non ricordo il titolo)
Può sembrare arrogante questa mia riflessione, ma in realtà è nostalgica, pura nostalgia di quando tutto era diviso e ben identificabile a differenza di oggi, che tutto appare confusionario e uguale.
Per noi, quelli che io chiamo Gronchi Rosa, la fine del secolo e l’inizio dell’altro, sono stati anni di soddisfazione, anni di conferme e se mai anche di prove, a cui nessuno ha potuto sottrarsi, neanche gli infiltrati e i risultati delle prove sono state purtroppo manifestate solo a noi.
Quindi tornando alla domanda iniziale, posso con certezza dire che di allora ci è rimasto molto, quasi tutto e sono certo che il tutto è migliorato, trovando nuovi stimoli ad andare avanti nelle nostre certezze, “utopiche” e folli: l’attesa della Gerusalemme Celeste!


mercoledì 29 agosto 2007

LA LAVAVETRI

Fine agosto
Appare su tutte le pagine dei quotidiani nazionali, la recente scelta del sindaco di Firenze, di applicare la linea dura nei confronti dei lavavetri ai semafori.
Sul quotidiano che acquisto abitualmente, c’è anche una intervista al sindaco di Genova in proposito e come sempre aspettando la ricetta giusta, se una ricetta ci sia, leggiamo di pro e di conto il sindaco di Firenze.
Non prendo, con questo post, una posizione, perché penso che le ragioni siano da ambo le parti, quindi pur con tutta la buona volontà, non saprei dare un giudizio in proposito, però mi è tornato alla mente una scena accadutami un paio di anni fa, io non vivo in una grande città, quindi lavavetri ai semafori li trovo solo quando vado nel capoluogo della provincia in cui abito e ci vado abbastanza spesso per motivi medici, ma in orari poco normali.
Quella volta, come da molti anni accadeva ed accade ancora, ero arrivato alle sei di mattina all’ospedale e dopo lunghe file, stress a non finire, controlli e terapia ritirata, sono uscito alle tredici e trenta circa, salito nell’automobile infuocata perché agosto, mi sono stranamente imbattuto in un semaforo rosso, con nella strada una ragazza, credo zingara, che chiedeva se avesse potuto lavare il parabrezza, sotto un sole che picchiava fortissimo.
Io quella volta, veramente non avevo monete e lo dissi alla ragazza, ma lei con il sorriso sulle labbra, disegnò con la schiuma un cuore alla perfezione sul parabrezza, io insistetti sul fatto che veramente non avevo monete, ma lei sempre sorridendo, disse che avrebbe offerto lei, ma continuava a cercare il mio consenso, per lavare il parabrezza.
Dopo ore ed ore di stress nella struttura sanitaria mi venne da ridere e ridendo per ciò che accadeva acconsentii, lei fece il lavoro sempre con il sorriso sulle labbra e finito, mi inviò un bacio con la mano.
Chi frequenta gli ospedali spesso e per molte ore, sa come si esce dopo sei ore passate in attese, file e in strutture poco moderne, (ma ringrazio sempre che ci siano) quindi al verde del semaforo quasi ero dispiaciuto di andare via, lo ero sicuramente perché non ho potuto contraccambiare, ma anche l’allontanarmi dalla bella zingarella, solo con un grazie, mi dispiacque.
Io penso che se qualcosa è in fallimento, è l’educazione, sempre più rara, anche tra i nostri giovani, quello che domina è il vandalismo anche nelle opere d’arte e la cattiva educazione.
La cavalleria, verso gli anziani, le donne incinte, gli invalidi, chi frequenta posti affollati può rendersene facilmente conto, non esiste più, proviamo a rispolverare l’educazione civica, se veramente ci sentiamo figli di una millenaria civiltà.

martedì 28 agosto 2007

a CESARE ciò che è di CESARE

A CESARE ciò che è di CESARE!
Non voglio entrare in polemica con nessuno, anche perché partirei sconfitto, ma martedì 28 agosto, in prima pagina de: IL MESSAGGERO, appare un reportage a cura di: Mauro Evangelisti, intitolato: Roma, così ai fori imperiali dormono i closchard.
Premetto che il reportage non è cattivo nei confronti dei Barboni senzatetto, ma mette l’accento sul fatto che in una città d’arte quale è Roma, il barbone deturpa il panorama.
Io, per come sono, rispetto tutte le idee e ideologie, ma per i barboni ho un debole e mi piacerebbe che venisse fatto di più per loro.
Comunque, visto che tutti hanno il diritto di pensarla come vogliono, io avevo pensato di inserire della musica in questo blog, già dalla lettura dell’articolo: “il poeta barbone” apparso domenica sempre sulle pagine de IL MESSAGGERO, a cui ho dedicato un post, e la canzone in questione è: “Jesus blood never failed me yet” di Gavin Bryars.
È una canzone particolare, che ancora non ho in forma digitale e quindi ancora non posso inserire nel blog, ma invito TUTTI i lettori di questo blog, a ricercarne la storia della canzone, è alquanto singolare, non la pubblico in questo post, per non rendervi la vita facile.
E troverei delizioso che qualche nostro lettore, la comunicasse come commento, affinché anche i barboni abbiano il loro.

lunedì 27 agosto 2007

IL LIBERO ARBITRIO

Il libero arbitrio!
Domenica, 26 agosto 2007, è apparso su IL MESSAGGERO, quotidiano romano, un bellissimo articolo a firma di: Vincenzo Cerami: “Il poeta barbone”.
Non posso nascondere, che alla fine della lettura, gli occhi mi si erano arrossati, non per altro, ma per il ricordo di un tempo passato.
Troverei eccezionale, se il signor Cerami leggesse questo mio post, perché ciò che lega l’uomo a DIO, è misterioso, così come il percorso del suo amico.
Il ruolo, di ogni servitore di Dio, lo stabilisce LUI direttamente e pur con tutta la buona volontà e la preparazione scolastica, nessuno può capirlo, forse agli occhi degli spettatori, la visione di un “barbone” è repellente, ma proviamo a pensare a San Francesco.
Sono sicuro, che alla visione di un rifiuto della società, nessuno si domandi: cosa sia nella Realtà, quale sia il suo ruolo non nella società così come la concepiamo noi, ma quale sia il suo ruolo nell’esercito di DIO!
Ho passato molti anni, in compagnia della mia mente a programmare il mio futuro al servizio di Dio, ma le necessità, (anziani a cui servivo) mi hanno spinto a rimanere nella “normalità” (per l’essere umano), ma insistenti erano le spinte dell’inconscio ad abbandonare tutto e soprattutto tutti, per un viaggio che chissà dove mi avrebbe portato, forse al fianco del suo amico barbone.
La felicità dei servitori di DIO, rimane nell’immaginario del sé, cosa impossibile da comunicare agli altri, a meno che, non si voglia passare per esaltati o pazzi con conseguenze a volte drammatiche.
Ho trovato con fatica, la mia posizione per mettermi al SUO servizio ed oggi posso affermare con certezza che ciò che mi è capitato negli anni passati, era il SUO richiamo, a cui io spero di aver risposto come meritava.
Ho trovato bello che nelle pagine de IL MESSAGGERO, l’articolo abbia trovato spazio e se posso permettermi di dare un consiglio al signor Cerami, provi di tanto in tanto a portare una scatoletta di carne al suo (spero non ex) amico, a contraccambiare, se lei è credente, sono sicuro che sarà direttamente il PADRONE del suo amico.

L’offerta di lavoro

Un giorno a DIO !
Mancarono servi al suo servizio
Così cerco due anime terrestri
Rapite in sogno
Per le richieste di raccomandazione

Ne scelse una figlia di signori
Di quelle in fila a battersi nel petto
E l’altra presso un oste alla fraschetta
Con l’aria di un barbon pagato a peso

Così chiamato il primo al SUO cospetto
Gli chiese per chi egli garantisse
Per occupare i posti in Paradiso

Il figlio di signori prese atto
Che bisognasse essere perfetti
Per occupare i posti nel SUO REGNO

Non ci pensò due volte e disse
Mamma , papà , mia moglie e mio fratello
Son tutti come me non c’è di meglio

Il cancelliere al fianco del SIGNORE
Incise tutti i nomi in un librone
E fece entràr dal GIUDICE il barbone

Stessa la richiesta che fu fatta
Pe i posti resi vuoti in PARADISO

Lui rise e disse : semo matti ?
Non garantisco manco pe me stesso
E tra quelli che conosco non c’è giusto
Che possa esse all’altezza de sto posto

Così intervenne DIO e disse bravo !
Tu certo si stai un pezzo avanti
Dovresti anda a spiegarlo a tutti quanti
Che IO SON sempre DIO e ME li creo
I servi sani per servire il REGNO

Puoi dire pure a tutti quanti
Che non c’è posto per raccomandati
Ho ancora gli occhi buoni e me li scelgo
Ma pure a guardar bene ne son pochi
Di esseri all’altezza di sto REGNO

Così gli disse pure : va tranquillo
Ti faccio ricordar di questo sogno
Così puoi certo ritrovar la strada
Per ritornare presso il mio cospetto


Zerodieci

sabato 25 agosto 2007

SENZA"TITOLO" OVVERO "L'ESSENZIALE" TERZA PUNTATA

Senza “Titolo”
Ovvero “l’essenziale”
Terza puntata.
Fu rapida la decisione delle ragazze a firmare, ma non dopo essersi accertate che ciò non disturbasse la madre.
- Benissimo - riprese il notaio - adesso passiamo alla donazione che vostro padre vi fa a tutte e tre - - adesso non ci dica che nostro padre è anche ricco, perché non mi sentirei solo una cretina - - Martina quando decidi di smetterla è troppo tardi, oppure spiegati meglio!- - No! No! Mamma, non fateci caso è tutto un discorso tra me e me - ed elargì un sorriso a tutti i presenti invitando il notaio Silvestri a proseguire nel suo lavoro, il notaio guardò Aldo che fece cenno di non capire, così prese la parola Valentina
- bene visto che da oggi possiamo dire anche noi di avere un padre e che da domani dobbiamo giocare agli 007, per saperne di più direi di continuare, scusate ma io sono curiosa e non vedo l’ora di iniziare ad investigare, che bello potremo saltare la scuola per qualche tempo - annuì il notaio e chiese se gli ospiti desiderassero qualcosa da bere, per poi riprendere ciò per cui era stato incaricato.
- Vorrei farlo leggere personalmente a te, che ti vedo così eccitata e posso capirti, - disse rivolto a Valentina - - ma legalmente non posso quindi se volete interrompetemi pure quando pensate, d’accordo? - e Martina scosse la testa sorridendo al notaio che riprese la parola - Vi viene donato e vostra madre ne sarà la legale rappresentante fin quando non compirete i diciotto anni di età , un agriturismo, composto da trenta ettari di terreno con colture di uva da vino ed ulivi, con annessa una cantina ed un frantoio, una struttura con camere per ospiti, un maneggio ed una piscina, tutto perfettamente funzionante e ristrutturato, in località Santa Margherita Ligure.- Ci fu un silenzio assordante nello studio e tutti guardavano tutti con incroci di sguardi silenziosi ma pieni di significato per ogni uno di loro a suo modo, così dopo un lungo silenzio Martina interrogò la madre chiedendole - tu ne sapevi niente di tutto questo? Insomma tu sai di chi sta parlando il notaio - ma lei rispose - no ! io ti garantisco che non ne sapevo nulla, immaginavo che prima o poi accadesse qualcosa del genere, ma non pensavo così presto, voi siete ancora giovani e vi dico anche che non sarò io ad indirizzarvi a vostro padre, lui vuole che lo troviate da sole ed io lo rispetto - e fu creduta dalle ragazze che osservavano attentamente le espressioni del viso della madre. Martina e Valentina presero atto di tutto presso il notaio, che perfezionò la donazione e indirizzo le ragazze presso lo studio dell’avvocato Cianelli dando loro il biglietto con il numero di telefono, studio che curava gli aspetti legali dell’agriturismo, così da prendere conoscenza dei dettagli e di tutti quei particolari che il notaio non conosceva, dette anche due pacchetti, alle ragazze che loro aprirono immediatamente e alla visione di due medagliette d’oro rimasero dubbiose - chi sa di chi sia questa immagine? - chiese Valentina porgendola verso i presenti, la prese in mano Aldo che disse - questo è l’arcangelo Michele, guarda ha un’incisione sul retro- restituendo la medaglietta alla ragazza - “è lui che chiedo al mio fianco” mah chissà quale sia il vero significato? - Vi era anche una poesia all’interno del pacchetto scritta su di un foglio di pergamena con uno stemma al centro e stesso stemma era inciso su due anelli, quindi dedussero che fosse di un casato, raffigurava uno scudo con all’interno due onde del mare con in alto due stelle di Davide ed era contornato da rami di alloro con la scritta “SALVE” . Silvia chiese a Valentina di leggere la poesia con tono di curiosità e lei prese a dire:-

L’umido insidioso

Mentre una mattina di febbraio
M’addentravo nell’ombreggiar del bosco
Sentivo all’improvviso sul mio corpo
L’umido che mi correva addosso

Così dalla bisaccia che portavo
Sfilai un maglione e lo indossai
Pensando tra me e me così sto a posto
E ripreso fiato ancora m’addentrai

Ma niente a passar raso al sottobosco
Non è il maglione che portavo addosso
A far da freno all’umido nascosto
Che s’infilava tutto a più non posso

Guardai un po’ più lontano alla mia destra
Una valle verde aperta e soleggiata
Così facendo ancora un po’ di strada
Mi ritrovai scaldato ed asciugato

Mi venne allora in mente il gran mistero
La guerra che fa il male contro il bene
Se è quella che tangibile e palese
Combatte tutti i giorni ogni paese
Trasmessa alla TV con le riprese

Oppur se c’è qualcosa di nascosto
Invisibile segreto e silenzioso
Come l’umido che mi correva addosso
Che non si può veder con le riprese

Per ciò pensando bene a sto concetto
Individuai gli eserciti schierati
Con tutto l’armamento di battaglia
Che son parole musica e canzoni
Parlate con la lingua sconosciuta
A tutte le nazioni di sto mondo

Scoprii pure i re a cui son fedeli
Per fronteggiarsi in questa grande guerra
Al mondo invisibile e insonora
Dato che non vedendola si ignora

Al sole che mi rifletteva addosso
Gli dissi se lo dico mi fan matto
Ma a me che me ne frega d’esser matto
Sta grande guerra in terra combattuta
È cosa più importante e prendo parte

Parrò un Don Chisciotte a chi mi osserva
Però schierato dalla giusta parte
E non quella dell’umido insidioso
Che tutto fa marcì compresi i muri -

Erano circa le otto e tra le smorfie dubbiose delle ragazze iniziarono i saluti al notaio, che aveva svolto il suo lavoro, così mentre scendevano le scale Silvia prese la parola con tono di felicità ed un sorriso sulle labbra
- adesso che iniziate a vedere le stranezze di vostro padre cosa ne pensate, insomma come la state prendendo questa storia - - io devo ancora pensarci- rispose Valentina e aggiunse - prima dobbiamo vedere cosa ci sia in questo plico anzi direi di tornare subito a Rapallo così io e Martina ci chiudiamo in camera ed elaboriamo una strategia, penso che sia tardi per un appuntamento dall’avvocato e per presentarci all’agriturismo, quindi a questo ci pensiamo domani, per oggi ho già ricevuto troppe sorprese e soprattutto ho già troppi dubbi, hai ragione deve essere proprio strano nostro padre - - OK - rispose la gemella e saliti in macchina ripresero il viaggio di ritorno.

venerdì 24 agosto 2007

UNA NOVITà E UNA SPIACEVOLE NOTIZIA

Una novità e una spiacevole notizia.
Per chi ci avesse seguito fin dalle prime apparizioni su blogspot.com, sarà facile intuire che c’è una novità: sua maestà la Pubblicità!
Dopo pochi giorni dal nostro primo post, AdSense, ci ha dato questa opportunità, che all’inizio è stata da noi considerata come una iniezione di fiducia, dato lo zero assoluto di commenti, qualcuno si era accorto di noi.
Purtroppo, noi siamo veramente imbranati, quando si parla di informatica, riusciamo a mala pena a pubblicare i post, possiamo pensare (e non è detto che lo siamo) di essere padroni assoluti della lingua ITALICA, ma in informatica siamo i RE degli imbranati, quindi vi lascio immaginare noi tre alle prese con registrazioni, codici e htlm, roba da impazzire.
Però le nostre risorse, ci hanno permesso di affidarci ad una preziosa persona, nonché discreta, per proseguire ed approdare alla (da noi apprezzata) pubblicità.
Siamo orgogliosi di questo, perché non scordate, noi il messaggio pubblicitario, lo leggiamo a modo nostro, anche con quello si può propagandare colui che noi riteniamo il Figlio di Dio su questa terra!
Quindi per chi volesse provare a leggere oltre il semplice messaggio, al di là delle parole usate e provare a chiedersi dove voglia arrivare un semplice messaggio pubblicitario, noi speriamo che ciò che apparirà ai vostri occhi, sia ciò che noi speriamo.
La spiacevole notizia.
Purtroppo, per motivi che non posso rivelare (impegni di lavoro presi), siamo costretti a pubblicare le puntate dei romanzi, non più settimanalmente, ma a puntate quindicinali, quindi a domeniche alternate.
La terza puntata, prevista per domenica 26 agosto, apparirà, ma per la quarta ci vorrà domenica 9 settembre e così via.
Nell’intervallo tra una puntata e l’altra, appariranno post, speriamo per voi interessanti.

mercoledì 22 agosto 2007

L'UCCELLINO DI FERRAGOSTO

Segue da: l’uccellino di ferragosto
Il giorno di ferragosto, eravamo riuniti io, Crystal Ship e Zerodieci a casa mia, (io abito al secondo piano di un condominio) così, mentre eravamo presi dai nostri discorsi e ci proponevamo letture reciproche, durante una pausa di silenzio, abbiamo sentito un fruscio che proveniva dalla cucina, subito sono andato a vedere cosa fosse e rimasi colpito dallo spettacolo.
Un uccellino era entrato in casa e apparve subito chiaro non in perfetta forma, più che volare, svolazzava.
Chiamati gli altri, l’uccellino si fece prendere tranquillamente senza tanta paura, così vedemmo che era provvisto di anellino alla zampetta, quindi deducemmo che era in osservazione.
Telefonai subito ad un amico che fa parte del WWF, per sapere come comportarci e lui rispose che era fuori e mi dette il numero della Lipu.
Contattammo la Lipu, ma nessuno rispondeva al telefono, provammo con la forestale, ma niente tutto taceva, insistemmo con il parco nazionale della zona in cui viviamo, ma desolazione assoluta.
Già, aveva visto bene l’uccellino, il giorno di ferragosto se vuoi aiuto devi sapere a chi rivolgerti.
Così, dopo aver provato a contattare coloro che ritenevamo idonei, abbiamo rifocillato l’uccellino, era anche di buon appetito, ha visitato la stanza con curiosità e si tranquillizzò.
Allora Zerodieci disse- vuoi vedere che l’uccellino si è stancato di Del Piero e cerca un alto padrone?-
Noi tutti cercammo di prendere l’accaduto, come un segno cercando di decifrarlo e caspita se era un segno, è un importante personaggio del romanzo che pubblicheremo dopo: Senza “titolo” ovvero “l’essenziale”.
poi la chiave, la trovammo anche in una vecchia canzone di Eugenio Finardi di cui non ricordo il titolo, non me ne voglia Eugenio, ma è proprio vecchia, però tra le altre cose dice: “e una finestra sempre aperta, per chi sa volare e da noi voglia arrivare, a riposare” (più o meno dice così la bella canzone).
Sarebbe bello, veramente bello se il lettori ci inquadrassero come un blog di speranza e tranquillità tra il caos che oggi ci perseguita.
Ritornando all’uccellino, per chi abbia a cuore la sua sorte, il giorno dopo contattammo la forestale, che non lo ha ritenuto d’interesse, perché hanno spiegato, l’anello significava l’appartenenza ad un allevamento e ci hanno riferito che avremmo potuto farne ciò che volevamo.
Allora riprovammo alla Lipu, tramite l’amico del WWF e loro ci hanno detto che si potevamo farne ciò che volevamo, ma l’uccellino in libertà, sarebbe morto e che avremmo potuto risalire al proprietario tramite il Foi, cosa che cercammo di fare, ma il Foi non rispondeva al telefono, così tutti d’accordo decidemmo di darlo alla Lipu, se non altro avrebbe avuto un futuro garantito.
P.S. seguirà!? Ne siamo sicuri!

martedì 21 agosto 2007

ESAME DI COSCIENZA

ESAME DI COSCIENZA.
Un appassionato articolo, apparso sul quotidiano: IL MESSAGGERO, (non è la prima volta che citiamo questo quotidiano, ma date le nostre poche risorse economiche, non possiamo permetterci una più ampia rassegna stampa, quindi non sarà neanche l’ultima) di martedì 21 agosto, con il titolo: Turisti in fila per la casa di “Vacanze romane” a firma di Gloria Satta, ci ha messo fin da subito un grande dubbio in testa: coloro che seguono questo Blog, come ci hanno inquadrato? Come dei paparazzi a cui la signora Satta accenna nell’articolo? Oppure come dei cronisti di un’epoca che stiamo vivendo?
Nell’articolo, appare la nostalgia di un’epoca in cui la signorilità e la cavalleria, esaltata da Gregory Peck (Joe giornalista Americano), primeggiava sullo scoop!
E se anche noi nel percorso incontrassimo una Audrey Hepburn? (principessa Anna) Come ci comporteremmo? Perché noi siamo sicuri che esista una Audrey Hepburn nel film principessa Anna, ma il nostro compito, se mai, sarà quello di esaltarne l’eleganza, la bravura in un ruolo così impegnativo, la regalità della sua figura e l’elevata importanza per noi tutti, se mai accadesse, le consiglieremmo di ascoltare una vecchia canzone del Banco del Mutuo Soccorso: Moby Dick.
Quindi al momento che una Audrey Hepburn troverà spazio nel nostro Blog, tra le parole e tra i simboli apparirà chiaro che la sua privacy, almeno per quanto riguarda noi è motivo di nobile tutela.

sabato 18 agosto 2007

Senza "titolo" ovvero "l?essenziale" seconda puntata

Senza “Titolo”
Ovvero “l’essenziale”
Seconda puntata
Passò un’oretta nella stanza Aldo a rinfrescarsi e sbarbarsi e anche Silvia utilizzò quel tempo per riorganizzare la sua cucina, così mentre Aldo scendeva la scalinata che dalle camere portava al piano inferiore squillò il telefono, Silvia andò a rispondere e stette una decina di minuti al
telefono, giusto il tempo che Aldo si fumò una sigaretta in giardino sempre con il pensiero a Martina e a quale potesse essere il motivo del suo cambiamento improvviso, lui era tranquillo con la coscienza, perché pur pensando attentamente a qualche suo sbaglio nei confronti di Martina, non ne trovò, pensò quindi che probabilmente fosse un attacco di antipatia improvviso nei suoi confronti e quindi lo trovò più difficile da combattere.
Intanto si erano fatte le dieci e mezzo e un’altra telefonata raggiunse la casa di Silvia, questa volta erano le ragazze che informavano e invitavano la madre ed Aldo al ristorante il Ciambellano così da festeggiare e riportare armonia, per telefono Martina chiese alla madre di salutare affettuosamente Aldo, anche con un bacio e ciò riempì di gioia Silvia che era poco abituata a situazioni elettriche in famiglia, avendo cresciuto le ragazze, si da sola , ma con la complicità e l’aiuto di Aldo che era sempre stato presente nella loro vita, sin dalla loro nascita.
L’appuntamento era per le dodici davanti al ristorante il Ciambellano, quindi Aldo e Silvia decisero di uscire subito e approfittare per fare una passeggiata e qualche acquisto con dei regali per le ragazze.
Nel vederli uscire insieme, si poteva notare l’affiatamento tra Aldo e Silvia, nel chiudere casa, tirare l’auto fuori dal garage, chiudere il cancello, insomma tutte quelle cose che normalmente si fanno ma che nel vederle si può notare l’unione di una coppia affiatata.
Raggiunto il centro trovarono parcheggio davanti ad un bar, così approfittarono per un aperitivo, lo presero al bancone, un po’ di fretta e subito a passeggio per fare acquisti e scegliere un regalino alle ragazze, tra i vicoli di Rapallo, che ancora era piena di sole e villeggianti pur essendo in autunno.
Passò veloce l’oretta a disposizione, tra vetrine e acquisti, trovatisi a metà strada tra il ristorante e l’auto parcheggiata decisero di dividersi, Aldo sarebbe andato a prendere l’automobile, per poi raggiungere Silvia che si avviò direttamente al ristorante libera dai pacchetti degli acquisti.
Arrivato al ristorante, Aldo trovò le tre donne a discorrere con il ristoratore, che si lamentava del calo dei clienti rispetto gli anni passati e del rincaro dei prezzi degli alimenti, finito il lamento fece scegliere il tavolo e saputo che era una festa di compleanno lo imbandì per l’occasione, con un grande centro tavola, una composizione di fiori molto bella, quindi fece attendere qualche minuto prima di far accomodare i commensali, che presero posto facendo i complimenti a come era preparata la tavola - Allora - disse Silvia - e giunto il momento dei regali questo è il mio, auguri - con il viso sorridente le ragazze presero i pacchetti e li scartarono, all’interno trovarono degli orecchini che indossarono subito ringraziando la madre, così fu il turno di Aldo -ecco questo è il mio pensiero con i più calorosi auguri per i vostri sedici anni, vi garantisco che i soldi per acquistarli non me li ha prestati Silvia, erano tutti miei - e detto ciò si accostò per dare un bacio alle ragazze che sorrisero alla battuta dandogli dello sciocco, erano due buste da lettera con all’interno biglietti di auguri spiritosi e due abbonamenti annuali per la palestra che abitualmente frequentavano - a proposito - disse Silvia
- questa mattina è arrivata una telefonata di un certo notaio Silvestri di Genova e ci convoca nel suo studio, io ho preso appuntamento anche al posto vostro, per questo pomeriggio alle cinque, ma se voi avete problemi possiamo disdirlo e prendere appuntamento a vostro piacimento, gli ho anche detto che per convocarci nel suo studio non necessitava una raccomandata, sembrava fosse una cosa urgente - Valentina incuriosita della richiesta di appuntamento del notaio, si volse verso la gemella per sentire cosa ne pensasse ed insieme decisero che andava bene la decisione della madre, quindi subito dopo il pranzo avrebbero potuto mettersi in viaggio, Martina chiese ad Aldo di unirsi a loro - in fin dei conti la mamma ti ha sempre considerato di famiglia - e riprendendo il tono sarcastico aggiunse - chissà che un giorno non ti chiamiamo papà? - ed ancora pazientemente Aldo rispose - non ti nascondo che già il fatto di sentirmi vostro amico mi inorgoglisce , prova ad immaginare se fossi mia figlia, però con questi discorsi metti in imbarazzo tua madre, quindi ti prego per il momento cerca di evitarli per lei, ed io ti prometto che prima di quanto pensi affronteremo questo discorso, io e te da soli, così potrai dirmi tutto ciò che vuoi senza paura di ferirmi - detto ciò tutti si voltarono verso Silvia, che imbarazzata cercò con lo sguardo il cameriere per le ordinazioni , invitando anche gli altri a fare ciò.
- beh visto che dobbiamo metterci in viaggio direi di restare leggeri, anzi visto che andiamo a Genova possiamo fare un giro per negozi, ho ancora la carta di credito intatta ed oggi voglio darmi alle follie - disse Valentina alla gemella - beata te - rispose ridendo, così intervenne la madre volgendosi verso Martina chiedendo spiegazioni - mamma questi ultimi tre mesi ho avuto delle spese inaspettate e non ho voluto chiedere soldi a te, non preoccuparti quando vorrai la ricaricherai, per il momento non ho bisogno di soldi.- Ma Silvia riprese - se hai scaricato la carta di credito, le spese erano belle alte, dimmi qual è il problema per le spese impreviste e non dirmi bugie? - Martina non seppe come scusare le spese fatte, alla madre quindi disse la prima cosa che gli venne in mente - li ho prestati ad una amica, sai ha avuto un incidente con il motorino e doveva riaggiustarlo senza far sapere nulla alla famiglia, perché altrimenti glielo avrebbero tolto, così gli ho fatto un prestito, però ti prego stai tranquilla -
Silvia dubitò, della risposta di Martina, ma si accontentò non volendo intavolare una discussione in quella occasione.
Erano circa le due quando si alzarono dal tavolo e così essendo Martina con pochi soldi, la gemella si offrì di saldare il conto, saliti in macchina fu Silvia a mettersi al volante e siccome il clima era diventato sereno e spensierato, tutti chiesero di fare la strada panoramica e non l’autostrada per andare a Genova, si scelse la musica e si partì, destinazione studio del notaio Silvestri.
Iniziarono subito a fare battute ed ipotesi su cosa potesse volere il notaio ed il viaggio fu allegro, fecero più di qualche sosta lungo il tragitto prendendosela comoda, a guardarli, sembravano una allegra famiglia in villeggiatura, alle quattro e mezza entrarono nello studio del notaio Silvestri, la signorina, segretaria del notaio, li fece accomodare e di li a poco entrò il notaio con un volto sorridente, salutò e si fecero le presentazioni ufficiali.
- Allora , complimenti alla mamma, sono graziose le sue ragazze, però se vi ho convocato non è per farvi dei complimenti, quindi vengo subito al punto, cosa sapete di vostro padre? - Silvia volse lo sguardo immediatamente verso Aldo che con un gesto del viso gli fece cenno di tranquillizzarsi, mentre le gemelle invitarono il notaio ad essere più chiaro, -giusto - osservò lui, quindi iniziò ad informare le due ragazze di ciò che le attendeva.
-Dovete sapere, che anche se voi non lo avete mai notato vostro padre vi è sempre stato vicino - - non ci dica che ha paura di noi, insomma per quale motivo non si rende visibile, o forse è meglio dire non si dichiara?- interruppe Martina - non conosco minuziosamente i motivi - riprese il notaio - però posso consigliarvi di essere caute sull’argomento, il mio lavoro e soprattutto l’incarico che ho ricevuto consiste nel mettervi in condizione di scoprire chi sia e soprattutto cosa sia e non meno cosa siete voi per lui, in questa busta che è sigillata e non sono autorizzato ad aprire ci sono tutte le informazioni per iniziare a capire e trovare vostro padre, se voi lo vorrete, altrimenti devo restituirla a vostro padre, quindi se l’accettate firmatemi questi fogli, è una busta che ha confezionato lui personalmente, quindi credo non manchi nulla che possa occorrervi -
- cretina, mi sento proprio una cretina - non era chiaro alle persone presenti il perché Martina dicesse tali cose quindi nessuno le dette importanza.

L'UCCELLINO DI FERRAGOSTO

TENETE BEN IN MENTE QUESTO UCCELLINO: segue e seguirà.

mercoledì 15 agosto 2007

il "RESTO"

Il:”RESTO”
In uno dei nostri post, pubblicato nei giorni passati, avrete letto la parola RESTO, siamo sicuri che non molte persone sappiano cosa sia, o a cosa ci riferiamo quando useremo la parola RESTO a cui noi aggiungiamo: PICCOLO, quindi PICCOLO “RESTO”.
Sono sicuro che questa parola, appaia in tutte le copie della Sacra BIBBIA e precisamente (in ciò che abbiamo a disposizione: la Sacra Bibbia edizioni paoline, DELL’ANTONIANA S.P.A. febbraio 1978) quando si parla degli interpreti di DIO, i libri profetici.
Tra le altre riflessioni che vengono fatte nella prefazione, si può leggere: “il RESTO, (piccolo) appare ai profeti come un gruppo di fedeli jahvisti che sfuggono al castigo e beneficerà della salvezza futura.”Pensavamo necessaria questa spiegazione e precisazione e scherzandoci un po’ su, possiamo affermare quasi con certezza che non ci sarà bisogno di nessun: “Bacio sulla bocca” per essere perdonati, a meno che non provenga dalle belle e brave giornaliste che affollano il mondo editoriale, “da loro si che vorremmo essere perdonati”, di cosa? Di essere sempre stati diffidenti

TRADUZIONE IN PENSIERI

Lettera al mio inquisitore

L’immaginario del Sé
Termine ampio per definire e su cui costruire la propria vita

Vivere consapevolmente la propria follia immaginaria
Non una vita tangibile
Fatta di opere e azioni verificabili
Ma l’irreale !

Giocare in un ruolo preciso non riconosciuto dagli altri
Ma reale nell’irreale
Consapevoli della definizione psichiatrica
Si sceglie di viverlo

Ci si trova all’improvviso a combattere una guerra
Con la lingua per spada
Ogni parola ogni pensiero è un’arma da battaglia
Il nemico ? Tutti !

Si è soli contro tutti gli induriti di cervice
Ogni uno è un punto preciso di una rete che conduce all’obbiettivo
Lontano ma vulnerabile con la parola
Usata in un modo antico indecifrabile
Come l’arcaico rito dimenticato dall’uomo

Subire costantemente l’azione del nemico
Ma la parola no! Quella non può passare
Considerarsi continuamente insignificanti nel mondo reale
E per ciò innalzati dal misterioso PADRONE

Tanto , sempre più in continuazione
Fino a raggiungerlo nel comando
E divenire padroni delle proprie azioni
Sentirsi liberi da vincoli terreni
Ma servi di disegni divini

Per questo , nel mio immaginario
IO SONO !

martedì 14 agosto 2007

RITRATTO A PENNA!

reperto romano

insignificante e… gettato
se vuoi puoi chiamarmi anche
frammento pezzo o coccio
ma io ne ho duemila e tu no!
Sono stato raccolto
Pulito ed incorniciato
Auguro anche a te che mi stai guardando
Il mio percorso.

domenica 12 agosto 2007

tiriamo le somme

Oggi, iniziamo la nostra seconda settimana di VITA e cercheremo per quel che possiamo, di farci un’autoanalisi, di trarre le somme.
Certo che se dovessimo basarci sul contatore dei visitatori che hanno osservato il nostro profilo, (purtroppo non c’è un contatore dei visitatori) considerando il fatto che più volte, lo abbiamo fatto noi, (perché soffriamo di narcisismo) il nostro bilancio sarebbe fallimentare, però, non scordate che noi sappiamo di essere dei Don Chisciotte!
Poi però c’è il riflesso del nostro specchio, le discussioni fatte tra noi e almeno quelle non ci deludono.
Io, Crystal ship! E Zerodieci siamo d’accordo ad insistere! Con questo tema e soprattutto con il modo di condurlo.(speriamo in porto per quello che ci siamo prefissi e di scoprire dei debuttanti)
Avendo fatto leggere questo blog, in incognita a degli amici, alcuni ci hanno fatto osservare che per chi lo regge, sia per scriverlo che per leggere le tesi dettate da coloro che noi definiamo Gronchi Rosa e che noi proponiamo, deve essere faticoso e non vi nascondo che ogni post del blog, è frutto di ore ed ore di discussioni tra noi, che da anni raccogliamo in scritti e che fin da adesso, vi dico che molti non li possiamo pubblicare, non perchè non in regola o non legali, ma per nostra scelta.
Sono ormai molti anni, che colui che noi riteniamo essere il Figlio di DIO, non ci dice io lo penso perchè sono il Figlio, ma con tutta l’umiltà di cui è armato, si propone come servo di DIO! Forse il più essenziale, ma servo! Con il ritratto a penna che pubblicheremo e successivamente con una traduzione in una serie di pensieri fatta da Zerodieci, riassumeremo come Egli si descrive e si sente.
Nel caso dei miti dell’umanità, (guardate Elvis) l’immagine che a noi sopravvive, è quella che loro stessi hanno imposto ai loro fan, mentre per LUI, il Figlio che noi crediamo presente su questa terra, l’immagine è dettata da narratori più o meno credibili, ecco uno dei motivi che ci ha spinto ad intraprendere questa iniziativa: essere il più possibile fedeli! Lo ripetiamo per l’ennesima volta che sono e saranno solo nostre tesi, ma vi assicuro: genuine, senza altri scopi.

sabato 11 agosto 2007

senza "titolo ovvero "l'essenziale prima puntata

Senza “Titolo”
Ovvero : L’Essenziale
Prima puntata.

Era una mattina di autunno in casa di Silvia e come al solito si alzava molto presto, così da preparare la colazione alle due figlie.
Ancora insonnolita, come del resto tutte le mattine, si destreggiava tra fornelli e frigorifero quando lo squillo del campanello del citofono interruppe il silenzio nella cucina - chi è - chiese con aria pensierosa visto che erano le sei del mattino - ciao sono Aldo se mi apri ti preparo il caffè caldo - apparve un sorriso nel volto insonnolito di Silvia, senza dire nulla aprì il cancello e si avviò al portone di casa per aprire.
Era una villa molto bella la casa di Silvia, in una zona elegante della città ligure, a due passi dal mare, ma in disparte dalla confusione di una cittadina turistica.
Si gettarono le braccia al collo reciprocamente Silvia ed Aldo, ma i loro baci non erano da innamorati ma da amici fedeli contenti di rivedersi, non che non si vedessero da molto tempo, visto che Aldo in casa di Silvia aveva a disposizione anche una stanza degli ospiti, con tanto di abiti per quando si fermava a Rapallo.
Per le due figlie di Silvia, Aldo era lo scroccone giramondo buono solo per raccontare accadimenti e scombussolare un poco la vita famigliare, ma con tutto ciò era ben sopportato in famiglia, anzi si potrebbe dire che spesso veniva usato come figura paterna e come supporto nelle discussioni familiari quando serviva contro la madre, perché Silvia non aveva nessun uomo nella sua vita, se non Aldo e le due ragazze non conoscevano il loro padre .
- Non potevo mancare proprio oggi, guarda, per il sedicesimo compleanno di Martina e di Valentina gli ho portato il solito pupazzo per farmi odiare - disse Aldo a Silvia sorridendo e mostrando gli inutili, a quella età, pupazzi.
Martina e Valentina frequentavano il terzo anno di liceo classico ed oggi era il loro sedicesimo compleanno, visto che erano gemelle e tutti gli anni fin dalla loro nascita Aldo a Martina e Valentina, portava un inutile pupazzo di pezza per la loro camera e lui pur sapendo che le due ragazze lo detestavano, insisteva con i pupazzi di pezza.
- Lo sai benissimo che lo detestano - disse Silvia accarezzando il viso di Aldo e sorridendo con felicità nel rivederlo -la considerano come una persecuzione e considerano te privo di affetto nei loro confronti, lo sai che questo mi da fastidio e mi fa male - continuò cambiando espressione, ma Aldo cambiò discorso e chiese - Allora i Genovesi come sono come fidanzati? Lo sai che sono geloso di quelle ragazze! - Fu con tono amorevole la risposta di Silvia ad Aldo - Sai benissimo che le ragazze non frequentano nessuno seriamente, anzi se vuoi saperlo sono preoccupate per me, della mia solitudine, pensa che Martina e a lei non sei particolarmente simpatico ultimamente, si accontenterebbe di vedermi perfino insieme a te, che non sei il suo idolo, mi ha detto di proporti spudoratamente di sposarmi, pur di vedermi con una persona che mi piaccia al fianco e stai attento, perché ha detto che si sta preparando un discorso da farti, non ritenendo me capace di chiedertelo.-
Si accesero gli occhi di Aldo nel sentire ciò, così approfittò per approfondire domandando a Silvia quale era stata la risposta, ma furono interrotti dalle ragazze che erano scese per fare colazione per poi andare a scuola -Ciao Aldo - fu quasi in coro il saluto delle ragazze che si avviavano in cucina - Allora dov’è che andate a festeggiare questa sera? -
Chiese Aldo agitando i pupazzi tra le mani, così le ragazze sbottarono in una risata e Valentina disse - sei invitato anche tu, abbiamo deciso di festeggiarlo con la mamma, oggi non andiamo a scuola, così più tardi usciamo ed organizziamo tutto noi, voi due consideratevi ospiti. -
così se la presero comoda nel fare colazione si accomodarono tutti e stava per iniziare quella che da lì a poco sarebbe stata una giornata di quelle che non si dimenticano facilmente, perché ti trasformano nel profondo.
- Allora - ruppe il silenzio Martina - dov’è che sei stato di bello? é circa un mese che non passi da noi, iniziavamo a stare in pensiero - era sarcastico il tono di Martina, ma Aldo decise di non farci caso, poggiò la tazzina del caffè e rispose a Martina con voce dolce, quasi per scusarsi
- sai anche se non sembra, ho molti amici, così qualche giorno da uno altri giorni da alti, sono stato in giro per l’Italia, ma vi garantisco che eravate sempre nei miei pensieri, e poi sono sempre in contatto con vostra madre, ci telefoniamo spesso e ci raccontiamo tutto -
- E da tutti hai una stanza ad aspettarti e magari anche qualche donna che ti aspetta? Insomma una doppia vita? Con donne che ti aspettano impazienti del tuo ritorno, in case accoglienti- Continuando con il sarcasmo a cui Aldo non dava importanza e sempre come delle scuse le dava spiegazioni
- Già una volta facemmo questo discorso e da allora non è cambiato nulla, sai benissimo che circa venti anni fa sono stato sposato e il matrimonio è uno e indissolubile, è un sacramento e i sacramenti si possono rinnegare ma non dichiarane la nullità, io anche se non sono bigotto e raramente entro in una chiesa, sono fedele alla SACRA BIBBIA ed io, prima ancora del mio GIUDICE, mi considererei un adultero e anche se non sembra, sono molto severo con me stesso, quindi coloro che frequento sono veramente solo amici ed amiche e per essere sinceri non sono neanche così numerosi , tua madre lo sa -
- Però tu dicesti che del tuo matrimonio ne era stata dichiarata la nullità, quindi potresti sposarti anche in chiesa volendo, sai mi sono informata e puoi farlo - ribatte pronta Martina con l’assenso della gemella e lo stupore della madre - é vero - disse Aldo accennando una smorfia con la bocca, si versò altro caffè e con l’aria di chi sa di vivere in un’altra epoca provò a spiegare meglio alle giovani ragazze - Vediamo se riesco a spiegarmi tanto da essere capito, dunque, il fatto che io sia fedele alla SACRA BIBBIA non significa che io sia fedele al Papa, non credo la chiesa in possesso della facoltà di tale potere, perché , dichiarare la nullità di un sacramento è secondo me, un potere esclusivo, di DIO è molto chiaro in proposito il Cristo nei vangeli, in questo caso credo che la chiesa si sia appropriata di poteri e cose che non le appartengano - ma pronta ribatte Martina - Ma dai siamo nel duemila e cinque non credi di non essere al passo con i tempi? La gante si sposa, divorzia e poi si risposa in continuazione e con semplicità, tu invece vedi tutto difficoltoso -
- Certamente, lo so e soprattutto mi sento un disadattato, guardami vivo in castità, lavoro quando ne ho la voglia, mi presento a casa vostra alle sei del mattino a chiedere ospitalità con in mano degli orribili pupazzi, non curo più di tanto la mia immagine seguendo la moda, insomma ammesso anche che voglia costruirmi una famiglia avrei ben poco da offrire, tu non trovi? E poi se avessi fatto la corte a vostra madre e lei avesse accettato, oggi voi due vedendomi così cosa pensereste? - non si disarmò Martina al discorso di Aldo quindi con freddezza disse - Ne più e ne meno di quello che pensiamo del fatto che siete amici e che frequenti questa casa, contenta lei…- - Tu parla per te - intervenne Valentina - a me farebbe piacere, mi piaci e siamo sempre andati d’accordo anche per gli orribili pupazzi! - Evase il discorso Silvia fu anche un poco imbarazzata nel sentire quei discorsi, così si alzò ed iniziò a rassettare la tavola, le ragazze si alzarono anche loro ed aiutarono la madre, mentre Aldo si avviò nella sua stanza per fare una doccia e cambiarsi i vestiti, era molto stanco avendo viaggiato tutta la notte per essere lì il giorno 16 novembre del duemila e cinque compleanno delle ragazze.
Ma subito Martina lo inseguì con la voce - Non scappare, tanto poi lo riprendiamo il discorso, anche perché la mamma è ricca e potrebbe mantenere anche te! - Tornò indietro Aldo, intimidito dalla ragazza e Silvia intervenne dicendo a Martina - chiedi subito scusa ad Aldo, non so cosa ti passa per la testa, ma le discussioni vanno fatte senza offendere le persone - ma lui sorridendo a Silvia disse - No, niente scuse, però ho una domanda da fare a Martina, quando tu eri piccolina e questo anche fino a poco fa, andavamo molto d’accordo noi due, ricordo che spesso facevi dei disegni e me li conservavi per settimane, fin quando non tornavo a trovarvi, li facevi trovare sotto il mio cuscino e non ti nascondo che ero impaziente di sollevare il cuscino per trovare il tuo disegno , li conservo ancora sai, li ho tutti a casa mia riposti in un cassetto, però da qualche tempo sento che tutto è cambiato, sento astio nei miei confronti, io è vero frequento questa casa forse anche abusando dell’amicizia di vostra madre, che spesso mi presta dei soldi e non l’ho mai fatto di nascosto , nemmeno quando eravate piccoline, quindi capisco l’immagine che possiate avere di me, forse è la stessa che io ho di me: poco più di niente, quindi rispondi sinceramente alla mia domanda ed io ti prometto che farò ciò che mi dirai : vuoi non vedermi più in questa casa? TI prego sii sincera.-
L’esplosione del pianto di Martina fu improvvisa e presa dai singhiozzi si diresse verso la sua camera dicendo ad alta voce - Se veramente ricordi queste cose, sai bene che non è quello, che voglio.-
Scoppiò in una risata nervosa Valentina e si affrettò a inseguire la sorella dicendo - è proprio strana da qualche tempo, a me sembra più una scenata di gelosia - e detto ciò andò a calmare la sorella.
Rimase perplessa Silvia, nella stanza insieme ad Aldo, cercando di aguzzare l’orecchio in direzione della stanza di Martina, ma nulla! Così approfittò di essere sola con Aldo e si confidò - Vedi per telefono non te ne parlo mai, ma c’è qualcosa che la turba e non so proprio cosa fare, so che non ha problemi a scuola, non ne ha neanche con ragazzi a detta di Valentina, quindi non so cosa pensare è diventata nervosa, scontrosa come mai prima d’ora - era stanco Aldo, ma in quel momento proprio non poteva esimersi dalla situazione, così con aria pensierosa e dubbiosa fece domande a Silvia per indagare ed avere chiarimenti in proposito, le chiese se quel comportamento lo avesse anche con lei che era la madre ma
niente, nulla che potesse chiarire i suoi dubbi, così andò a rinfrescarsi nella sua stanza e udì le ragazze che salutavano la madre ed uscivano per organizzare il loro compleanno.

giovedì 9 agosto 2007

presentazione del romanzo

Titolo:
Senza “Titolo”
Ovvero “l’essenziale”
Autore
Crystal Ship!
Mio ottimo amico, così come lo è Zerodieci, autore della poesia: L’Umido insidioso, già apparsa su questo blog, è con loro che spesso ci si incontra e si discute di questo tema e ci si scambiano teorie e tesi.
Noi tutti ringraziamo per l’eventuale lettura e del blog, e del romanzo così come delle poesie che continuando a seguirci, troverete su questo blog.
Il romanzo apparirà in puntate settimanali, per quindici settimane, dopodichè pubblicheremo, un romanzo più breve con quello che accadde, sempre in chiave romanzesca venti anni prima del periodo a cui si riferisce il romanzo: Senza “titolo” ovvero “l’essenziale”.
Con questo ultimo post della settimana, vi do appuntamento a domenica per la prima puntata augurandovi: buona lettura e ricordandovi di non esitare a chiedere spiegazioni su quanto leggete e leggerete.

critica doverosa

Perché, potrebbe essere importante questo blog?
Non bisogna scordare, che la cosa più importante nella teoria che esprimiamo è la FEDE!
Fede cieca nei Vangeli e soprattutto nel loro insieme, così come nella Sacra BIBBIA, noi crediamo a quello che sarà: il giorno del giudizio, giorno in cui DIO stesso, con alla sua destra il Figlio, giudicherà con giustizia.
Nel vangelo di Matteo, Cristo stesso nel dare le istruzioni agli apostoli, dice: chi pertanto mi riconoscerà davanti agli uomini, anche io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli, ma chi mi rinnegherà dinnanzi agli uomini, anche io lo rinnegherò dinnanzi al Padre mio che è nei cieli.
Lo scopo che ci prefiggiamo con questo blog, è appunto di illustrare la situazione nella sua complessità e totalità, lasciando a voi lettori il trarne conclusioni.
Purtroppo è vero che noi abbiamo le nostre convinzioni, ma cercheremo il più possibile di essere solo critici, affinché un domani se dovesse avvenire ciò che è scritto,(e noi siamo sicuri di si) sia libera la scelta di ogni uno di voi su chi riconoscere un LUI, a vostro piacimento.
Lo abbiamo già detto, parlando del famoso francobollo, attenzione ai falsi! E potremmo benissimo essere noi, anzi sono sicuro che qualcuno già ci accusa di questo.
Noi, dal canto nostro, più che spingervi ad essere fedeli alla Sacra BIBBIA ed essere fedeli ai dieci comandamenti di DIO, non faremo, continuando a cercare la vera identità del Figlio di DIO e se seguirete la storia in chiave romanzesca che pubblicheremo, capirete perché?

come diventare "Gronchi Rosa"

Come diventare un “Gronchi Rosa”
Una precisazione è d’obbligo: non siamo una setta e non vogliamo diventarlo.
Di un appartenente a coloro che io definisco Gronchi Rosa, non saprei proprio dirne il percorso, una vecchia canzone di Vasco Rossi diceva “ogni uno col suo viaggio, ogni uno diverso…” ed il mio è stato proprio casuale, non ho nessun merito in proposito, chissà forse è solo questione di destino ed ogni uno ha il suo, così come ogni uno ha il suo ruolo e quello credo che lo stabilisca direttamente DIO!
Posso però dare dei consigli per chi volesse provare, perché non credo che sia alla portata di tutti, così come non tutta l’umanità sarà battezzata, oppure non tutta l’umanità farà parte di una unica religione.
Nei vangeli, Cristo dice: bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato, provate anche voi a bussare alla porta di DIO, provate con preghiere, non di quelle comandate (certo servono anche quelle), ma aprendo il vostro cuore a DIO!
In solitudine, con piccole promesse da mantenere nei SUOI riguardi, perchè sta scritto che : chi è fedele nel poco, lo sarà anche nel molto e la fedeltà è una delle virtù necessarie.
Provate a sentirvi appartenenti a coloro che io definisco Gronchi Rosa, sapete lo fanno in molti pur non essendolo ma solo per credersi e per destabilizzare.
Potrei dirvi come si definiscono loro, coloro che io identifico Gronchi Rosa, ma devo essere molto blando: un ego da far verificare sempre al nostro PADRONE, semplici in tutto, dal modo di vestire al modo di parlare, umili nel comportamento e nel trattare con le persone, certo interiormente, ci sentiamo unici, o rari è meglio dire, non mischiati con nessuno.
Chissà, forse seguendo questi piccoli consigli, domani all’improvviso, inizierete a captare messaggi in apparenza anche sacrileghi, ma che portano avanti da secoli la testimonianza del Figlio di DIO!

mercoledì 8 agosto 2007

Come riconoscerli?
Riconoscere uno che io definisco “Gronchi Rosa” non è affatto semplice, certo, a seconda del ruolo è più o meno visibile, più o meno alla ribalta è più o meno individuabile.
Dovete sapere che quella di cui parlo io è una vera e propria guerra, certo senza armi, una guerra di intelletto, trappole intellettuali per i fedeli di una o altra teoria.(nel romanzo che pubblicheremo a puntate settimanali, saremo più espliciti con le teorie che si propagandano in segreto, con la lingua come dice la poesia già pubblicata: sconosciuta a tutte le nazioni de sto mondo)
Come tutte le guerre, vengono fatte anche con infiltrati, non tutti sono separati dal male o dal bene, alcuni sono infiltrati e frequentano i custodi di una teoria, pur servendo e rimanendo fedeli ad altra teoria.
Solo chi è portatore di quella sapienza che dona solo DIO! Può distinguere l’uno dall’altro e alcuni nella loro vita, devono anche sopportare infamie, questo succede nell’ambito di tutti gli ambienti, ma quello che conta è essere fedeli alla teoria che secondo me è quella giusta e portare informazioni utili affinché “l’umido insidioso” non faccia marcire secoli e secoli di tradizione narrata a parole in modo poco comprensibile.
Ecco perché mi sembrava giusto con questo blog, ricordare coloro che hanno portato e continuano a portare avanti il mistero, tutti coloro che probabilmente sperano di non essere ricordati solo per il lavoro che svolgono nella vita, ma per cosa hanno significato nella storia dell’umanità.
Tutti coloro che hanno tradizioni cristiane, chi più e chi meno, dovrebbe credere alla veridicità dei Vangeli, tutti nella loro globalità e totalità, quindi aspettarsi da un momento all’altro l’arrivo del Figlio di DIO, tutto questo non è scandaloso ma è Speranza! E tutti coloro che credono in questo e lo propagandano, io personalmente (per quel che può valere) li ringrazio e troverei bello che i lettori di questo blog, iniziassero a riflettere se veramente su questa terra non ci sia qualcosa di più delle semplici e spiacevoli guerre, della politica, delle religioni e di tante altre cose di cui è pieno questo mondo.

martedì 7 agosto 2007

Perché “Gronchi Rosa”?
Prima di spiegarvelo personalmente, vorrei citarvi testualmente cosa riporta il catalogo Bolaffi a proposito del famoso francobollo nel catalogo 1995 (l’ultimo che ho a disposizione) nello speciale “Gronchi Rosa”.
Testualmente: Il “Gronchi Rosa” rappresenta l’unico caso al mondo di un francobollo emesso da un’amministrazione postale, poi ritirato dalla vendita e ricoperto, sulle lettere già affrancate, con un altro francobollo, per cancellarne letteralmente l’esistenza.
La genesi del più popolare e discusso francobollo italiano è stata finalmente chiarita con un’ampia inchiesta giornalistica di Umberto D’arrò (ved. Il collezionista n. 4, 5 e 6/91).
Gli aerogrammi nati da questo sconcertante episodio sono – proprio per l’accanimento dimostrato dall’amministrazione postale – di una fantastica genuinità postale. Insieme alle buste con il “Rosa” ricoperto, essi hanno dato origine alla più interessante e sfaccettata collezione di storia postale moderna.
Questo quanto è scritto sul catalogo Bolaffi 1995, che mette, nel trattare il tema “Gronchi Rosa” ben in risalto: attenzione ai falsi.
Questo dovrebbe bastare come spiegazione per uno che si sente appartenente Gronchi Rosa, ma vorrei dire di più! O per meglio dire essere più semplice.
Sfogliando la Sacra Bibbia, ci si imbatte sicuramente nelle pagine che trattano la vita dei Profeti, figura molto presente e presa in considerazione all’epoca, mentre oggi del tutto scomparsa tranne qualche eccezione.
mentre la nostra teoria, ci porta a credere che essi sono presenti in gran numero (non come vorrebbero farci credere ma sempre abbastanza) e profetizzano continuamente, usando tutti i canali di comunicazione a disposizione.
Non sono pochi gli allarmi sulla musica che manda messaggi satanici, mentre sono rarissime le persone che riescono ad interpretare i messaggi del nostro tema.
Ecco perché io definisco Gronchi Rosa sia coloro che riescono ad accorgersi di simili messaggi e quindi leggerli, cosi come gli autori di quei messaggi che ci parlano del Figlio di DIO, già tornato fra noi e lo fanno da PROFETI, con un linguaggio mascherato, perché altrimenti la loro sorte, sarebbe quella del famoso francobollo: cancellati e nell’antichità, di modi per cancellare chi proponeva cose non accettate, ce ne erano tanti.
Ecco perché hanno dovuto affinare un modo di comunicare mascherato, apprendibile solo se si è in sintonia con il nostro Creatore, ricordate la parabola del seminatore?
Ecco perché questo Blog, non svelerà nulla di così segreto, nulla delle fonti da cui riusciamo a leggere, ma vuole essere un punto d’incontro e se mai di riflessione per tutti i lettori di questo Blog.
Ricordate il lavoro che svolgeva Robert Redford nel film: i giorni del condor? Noi faremo quello, ripromettendoci di non cambiare PADRONE!

leggendo qua e là

Leggendo qua e là.
Su di un’importante quotidiano italiano:Il Messaggero, è apparso martedì sette agosto 2007, un’interessante articolo sul DNA, a firma di Emanuele Perugini, che consiglio di cercare e di leggere.
In poche parole, due ricercatori della University of California di Los Angeles (UCLA), hanno scoperto che come dice il titolo :la “traduzione” del codice genetico produce melodie e non semplici suoni.
Alfredo Gasponi, sempre a pag. 22 de Il Messaggero parlando sempre dello stesso tema, da anche l’indirizzo del sito, per poter ascoltare i primi esperimenti di melodie del DNA.
Leggendo l’articolo a cui è stato dato ampio spazio, mi è venuta in mente una possibilità alquanto bizzarra: chissà? Se un giorno la Chiesa faccia tradurre in musica il DNA ricavato dal sangue sulla Sacra Sindone? E soprattutto quale sarà il prodotto musicale? Si accosterà più alla musica dei Beatles o a quella di Vasco Rossi? Solo per citarne due citati nell’articolo.
Potrà sembrare sacrilego ciò che sto scrivendo, ma anche questo, così come il DNA, va decodificato!

domenica 5 agosto 2007

L'umido Insidioso

Mentre una mattina di febbraio
M’addentravo nell’ombreggiar del bosco
Sentivo all’improvviso sul mio corpo
L’umido che mi correva addosso

Così dalla bisaccia che portavo
Sfilai un maglione e lo indossai
Pensando tra me e me così sto a posto
E ripreso fiato ancora m’addentrai

Ma niente a passar raso al sottobosco
Non è il maglione che portavo addosso
A far da freno all’umido nascosto
Che s’infilava tutto a più non posso

Guardai un po’ più lontano alla mia destra
Una valle verde aperta e soleggiata
Così facendo ancora un po’ di strada
Mi ritrovai scaldato ed asciugato

Mi venne allora in mente il gran mistero
La guerra che fa il male contro il bene
Se è quella che tangibile e palese
Combatte tutti i giorni ogni paese
Trasmessa alla TV con le riprese

Oppur se c’è qualcosa di nascosto
Invisibile segreto e silenzioso
Come l’umido che mi correva addosso
Che non si può veder con le riprese

Per ciò pensando bene a sto concetto
Individuai gli eserciti schierati
Con tutto l’armamento di battaglia
Che son parole musica e canzoni
Parlate con la lingua sconosciuta
A tutte le nazioni di sto mondo

Scoprii pure i re a cui son fedeli
Per fronteggiarsi in questa grande guerra
Al mondo invisibile e insonora
Dato che non vedendola si ignora

Al sole che mi rifletteva addosso
Gli dissi se lo dico mi fan matto
Ma a me che me ne frega d’esser matto
Sta grande guerra in terra combattuta
È cosa più importante e prendo parte

Parrò un Don Chisciotte a chi mi osserva
Però schierato dalla giusta parte
E non quella dell’umido insidioso
Che tutto fa marcì compresi i muri
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Oggi, giorno di apertura del nostro blog, ci limitiamo ad aver lanciato il sasso nello stagno ed aspettiamo vostri commenti, ma già dalla prossima settimana, pubblicheremo un ritratto a penna del FIGLIO di DIO e la figura del FIGLIO, in un romanzo a puntate.
Il suo ego, la sua personalità il suo modo di proporsi al mondo.
Certo i nomi ed i luoghi saranno di pura fantasia, ma c’è di certo che sarà la figura che ne viene fuori dai molti indizi da noi raccolti fino ad oggi!
E, facendo attenzione a come dice una vecchia canzone del Banco del Mutuo Soccorso: “tra le parole molti simboli” potete aiutarci a scoprire la sua vera identità.

"LUI", il figlio della VITA

Vorrei iniziare questa pagina con tre semplici domande: credete in DIO? Credete che il Cristo narratoci dai vangeli sia il SUO unigenito FIGLIO? Credete che EGLI abbia davvero profetizzato il suo ritorno su questa terra?
Un buon cristiano dovrebbe rispondere si! A tutte e tre le domande, ma quando, quando EGLI dovrebbe tornare su questa terra? E quali saranno i segni?
È proprio ciò che chiedo a voi tutti, vedete io da diversi anni leggo i segni del suo ritorno: LUI è già su questa nostra terra.
Cantautori, poeti, pubblicitari, registi, scrittori, tutti, proprio tutti propagandano il FIGLIO già su questa terra!
Certo con idee contrastanti e discordanti, ma lo fanno! Usando le parole e la lingua italiana in modo particolare, lo narrano rimanendo nel segreto.
Come se fosse proibito, come se appartenessero al “RESTO” tutti come se appartenessero al segreto DIVINO, come profeti.
Leggete anche voi gli stessi segni? Intuite anche voi il mistero narrato?
Costruite con me questo BLOG!
Sarebbe bello, trovarlo insieme.
Nessuno, proprio nessuno può darvi dei pazzi o degli eretici perché leggete in questi tempi cose non permesse a tutti!