sabato 11 agosto 2007

senza "titolo ovvero "l'essenziale prima puntata

Senza “Titolo”
Ovvero : L’Essenziale
Prima puntata.

Era una mattina di autunno in casa di Silvia e come al solito si alzava molto presto, così da preparare la colazione alle due figlie.
Ancora insonnolita, come del resto tutte le mattine, si destreggiava tra fornelli e frigorifero quando lo squillo del campanello del citofono interruppe il silenzio nella cucina - chi è - chiese con aria pensierosa visto che erano le sei del mattino - ciao sono Aldo se mi apri ti preparo il caffè caldo - apparve un sorriso nel volto insonnolito di Silvia, senza dire nulla aprì il cancello e si avviò al portone di casa per aprire.
Era una villa molto bella la casa di Silvia, in una zona elegante della città ligure, a due passi dal mare, ma in disparte dalla confusione di una cittadina turistica.
Si gettarono le braccia al collo reciprocamente Silvia ed Aldo, ma i loro baci non erano da innamorati ma da amici fedeli contenti di rivedersi, non che non si vedessero da molto tempo, visto che Aldo in casa di Silvia aveva a disposizione anche una stanza degli ospiti, con tanto di abiti per quando si fermava a Rapallo.
Per le due figlie di Silvia, Aldo era lo scroccone giramondo buono solo per raccontare accadimenti e scombussolare un poco la vita famigliare, ma con tutto ciò era ben sopportato in famiglia, anzi si potrebbe dire che spesso veniva usato come figura paterna e come supporto nelle discussioni familiari quando serviva contro la madre, perché Silvia non aveva nessun uomo nella sua vita, se non Aldo e le due ragazze non conoscevano il loro padre .
- Non potevo mancare proprio oggi, guarda, per il sedicesimo compleanno di Martina e di Valentina gli ho portato il solito pupazzo per farmi odiare - disse Aldo a Silvia sorridendo e mostrando gli inutili, a quella età, pupazzi.
Martina e Valentina frequentavano il terzo anno di liceo classico ed oggi era il loro sedicesimo compleanno, visto che erano gemelle e tutti gli anni fin dalla loro nascita Aldo a Martina e Valentina, portava un inutile pupazzo di pezza per la loro camera e lui pur sapendo che le due ragazze lo detestavano, insisteva con i pupazzi di pezza.
- Lo sai benissimo che lo detestano - disse Silvia accarezzando il viso di Aldo e sorridendo con felicità nel rivederlo -la considerano come una persecuzione e considerano te privo di affetto nei loro confronti, lo sai che questo mi da fastidio e mi fa male - continuò cambiando espressione, ma Aldo cambiò discorso e chiese - Allora i Genovesi come sono come fidanzati? Lo sai che sono geloso di quelle ragazze! - Fu con tono amorevole la risposta di Silvia ad Aldo - Sai benissimo che le ragazze non frequentano nessuno seriamente, anzi se vuoi saperlo sono preoccupate per me, della mia solitudine, pensa che Martina e a lei non sei particolarmente simpatico ultimamente, si accontenterebbe di vedermi perfino insieme a te, che non sei il suo idolo, mi ha detto di proporti spudoratamente di sposarmi, pur di vedermi con una persona che mi piaccia al fianco e stai attento, perché ha detto che si sta preparando un discorso da farti, non ritenendo me capace di chiedertelo.-
Si accesero gli occhi di Aldo nel sentire ciò, così approfittò per approfondire domandando a Silvia quale era stata la risposta, ma furono interrotti dalle ragazze che erano scese per fare colazione per poi andare a scuola -Ciao Aldo - fu quasi in coro il saluto delle ragazze che si avviavano in cucina - Allora dov’è che andate a festeggiare questa sera? -
Chiese Aldo agitando i pupazzi tra le mani, così le ragazze sbottarono in una risata e Valentina disse - sei invitato anche tu, abbiamo deciso di festeggiarlo con la mamma, oggi non andiamo a scuola, così più tardi usciamo ed organizziamo tutto noi, voi due consideratevi ospiti. -
così se la presero comoda nel fare colazione si accomodarono tutti e stava per iniziare quella che da lì a poco sarebbe stata una giornata di quelle che non si dimenticano facilmente, perché ti trasformano nel profondo.
- Allora - ruppe il silenzio Martina - dov’è che sei stato di bello? é circa un mese che non passi da noi, iniziavamo a stare in pensiero - era sarcastico il tono di Martina, ma Aldo decise di non farci caso, poggiò la tazzina del caffè e rispose a Martina con voce dolce, quasi per scusarsi
- sai anche se non sembra, ho molti amici, così qualche giorno da uno altri giorni da alti, sono stato in giro per l’Italia, ma vi garantisco che eravate sempre nei miei pensieri, e poi sono sempre in contatto con vostra madre, ci telefoniamo spesso e ci raccontiamo tutto -
- E da tutti hai una stanza ad aspettarti e magari anche qualche donna che ti aspetta? Insomma una doppia vita? Con donne che ti aspettano impazienti del tuo ritorno, in case accoglienti- Continuando con il sarcasmo a cui Aldo non dava importanza e sempre come delle scuse le dava spiegazioni
- Già una volta facemmo questo discorso e da allora non è cambiato nulla, sai benissimo che circa venti anni fa sono stato sposato e il matrimonio è uno e indissolubile, è un sacramento e i sacramenti si possono rinnegare ma non dichiarane la nullità, io anche se non sono bigotto e raramente entro in una chiesa, sono fedele alla SACRA BIBBIA ed io, prima ancora del mio GIUDICE, mi considererei un adultero e anche se non sembra, sono molto severo con me stesso, quindi coloro che frequento sono veramente solo amici ed amiche e per essere sinceri non sono neanche così numerosi , tua madre lo sa -
- Però tu dicesti che del tuo matrimonio ne era stata dichiarata la nullità, quindi potresti sposarti anche in chiesa volendo, sai mi sono informata e puoi farlo - ribatte pronta Martina con l’assenso della gemella e lo stupore della madre - é vero - disse Aldo accennando una smorfia con la bocca, si versò altro caffè e con l’aria di chi sa di vivere in un’altra epoca provò a spiegare meglio alle giovani ragazze - Vediamo se riesco a spiegarmi tanto da essere capito, dunque, il fatto che io sia fedele alla SACRA BIBBIA non significa che io sia fedele al Papa, non credo la chiesa in possesso della facoltà di tale potere, perché , dichiarare la nullità di un sacramento è secondo me, un potere esclusivo, di DIO è molto chiaro in proposito il Cristo nei vangeli, in questo caso credo che la chiesa si sia appropriata di poteri e cose che non le appartengano - ma pronta ribatte Martina - Ma dai siamo nel duemila e cinque non credi di non essere al passo con i tempi? La gante si sposa, divorzia e poi si risposa in continuazione e con semplicità, tu invece vedi tutto difficoltoso -
- Certamente, lo so e soprattutto mi sento un disadattato, guardami vivo in castità, lavoro quando ne ho la voglia, mi presento a casa vostra alle sei del mattino a chiedere ospitalità con in mano degli orribili pupazzi, non curo più di tanto la mia immagine seguendo la moda, insomma ammesso anche che voglia costruirmi una famiglia avrei ben poco da offrire, tu non trovi? E poi se avessi fatto la corte a vostra madre e lei avesse accettato, oggi voi due vedendomi così cosa pensereste? - non si disarmò Martina al discorso di Aldo quindi con freddezza disse - Ne più e ne meno di quello che pensiamo del fatto che siete amici e che frequenti questa casa, contenta lei…- - Tu parla per te - intervenne Valentina - a me farebbe piacere, mi piaci e siamo sempre andati d’accordo anche per gli orribili pupazzi! - Evase il discorso Silvia fu anche un poco imbarazzata nel sentire quei discorsi, così si alzò ed iniziò a rassettare la tavola, le ragazze si alzarono anche loro ed aiutarono la madre, mentre Aldo si avviò nella sua stanza per fare una doccia e cambiarsi i vestiti, era molto stanco avendo viaggiato tutta la notte per essere lì il giorno 16 novembre del duemila e cinque compleanno delle ragazze.
Ma subito Martina lo inseguì con la voce - Non scappare, tanto poi lo riprendiamo il discorso, anche perché la mamma è ricca e potrebbe mantenere anche te! - Tornò indietro Aldo, intimidito dalla ragazza e Silvia intervenne dicendo a Martina - chiedi subito scusa ad Aldo, non so cosa ti passa per la testa, ma le discussioni vanno fatte senza offendere le persone - ma lui sorridendo a Silvia disse - No, niente scuse, però ho una domanda da fare a Martina, quando tu eri piccolina e questo anche fino a poco fa, andavamo molto d’accordo noi due, ricordo che spesso facevi dei disegni e me li conservavi per settimane, fin quando non tornavo a trovarvi, li facevi trovare sotto il mio cuscino e non ti nascondo che ero impaziente di sollevare il cuscino per trovare il tuo disegno , li conservo ancora sai, li ho tutti a casa mia riposti in un cassetto, però da qualche tempo sento che tutto è cambiato, sento astio nei miei confronti, io è vero frequento questa casa forse anche abusando dell’amicizia di vostra madre, che spesso mi presta dei soldi e non l’ho mai fatto di nascosto , nemmeno quando eravate piccoline, quindi capisco l’immagine che possiate avere di me, forse è la stessa che io ho di me: poco più di niente, quindi rispondi sinceramente alla mia domanda ed io ti prometto che farò ciò che mi dirai : vuoi non vedermi più in questa casa? TI prego sii sincera.-
L’esplosione del pianto di Martina fu improvvisa e presa dai singhiozzi si diresse verso la sua camera dicendo ad alta voce - Se veramente ricordi queste cose, sai bene che non è quello, che voglio.-
Scoppiò in una risata nervosa Valentina e si affrettò a inseguire la sorella dicendo - è proprio strana da qualche tempo, a me sembra più una scenata di gelosia - e detto ciò andò a calmare la sorella.
Rimase perplessa Silvia, nella stanza insieme ad Aldo, cercando di aguzzare l’orecchio in direzione della stanza di Martina, ma nulla! Così approfittò di essere sola con Aldo e si confidò - Vedi per telefono non te ne parlo mai, ma c’è qualcosa che la turba e non so proprio cosa fare, so che non ha problemi a scuola, non ne ha neanche con ragazzi a detta di Valentina, quindi non so cosa pensare è diventata nervosa, scontrosa come mai prima d’ora - era stanco Aldo, ma in quel momento proprio non poteva esimersi dalla situazione, così con aria pensierosa e dubbiosa fece domande a Silvia per indagare ed avere chiarimenti in proposito, le chiese se quel comportamento lo avesse anche con lei che era la madre ma
niente, nulla che potesse chiarire i suoi dubbi, così andò a rinfrescarsi nella sua stanza e udì le ragazze che salutavano la madre ed uscivano per organizzare il loro compleanno.

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