sabato 29 dicembre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "L'ESSENZIALE" 12 P.

Mentre le gemelle si avviarono al loro bus, Martina tirò fuori dalla tasca dei pantaloni le due scatoline che avevano ricevuto dal monaco, ne aprì una non sapendo cosa fare e ne guardò l’immagine e presa dall’entusiasmo gridò alla gemella - guarda, anche questo è San Michele!- e la gemella
- lo vedo, ma non capisco cosa ci sia da gridare - - Valentina, pensaci bene, il monaco non ci ha risposto con le parole, ma indicandoci la via giusta con questa immagine, è come se ci avesse detto che siamo servi del padrone giusto e non dei vignaioli perfidi non so se riesci a capire, Aldo disse che nessuno avrebbe mai parlato esplicitamente, ma di fare attenzione alle coincidenze, alle cose che accadono intorno a noi e che il senso delle risposte spesso è racchiuso nelle immagini - Valentina capì perfettamente la gemella ed aggiunse allora se il monaco si è comportato così, significa che anche tra loro sono divisi, insomma anche loro hanno più teorie a riguardo, ma che anche per loro tutto si svolge in segreto.-
Martina e Valentina, si affrettarono a prendere il loro bus, per poter raccontare tutto ad Aldo e vedere cosa ne pensava di ciò che a loro era accaduto.
Non ci volle molto, che si ritrovarono presso il portone dello stabile in cui soggiornavano e salite le scale del palazzo si trovarono proprio Aldo ad aprire la porta di casa, Valentina, con l’entusiasmo di una sedicenne che aveva scoperto qualcosa di importante, si mise subito a raccontare l’accaduto, ma lo fece con confusione, non facendo capire nulla ad Aldo, così intervenne Martina che con più calma spigò tutto, domandando cosa ne pensasse lui, che sorrideva durante il racconto e preoccupate aggiunsero - se può ritenersi una profezia, alla fine del racconto il figlio muore ucciso dai vignaioli e gettato fuori dalla vigna, sarà questo che attende il Re che noi vorremmo servire?- Aldo notò che le ragazze erano veramente preoccupate, ritenendo quella una profezia, ma al tempo stesso entusiaste di interpretare le cose non più razionalmente, La prima cosa che gli venne di fare era di tranquillizzarle quindi riprendendo la parabola, disse - la pietra riprovata dagli edificatori e poi divenuta pietra angolare, dove colui che vi cadrà sopra, si sfracellerà e quello sul quale essa cadrà ne sarà stritolato, in realtà è sempre il figlio, quindi pur dovendo soffrire molto la perfidia dei vignaioli, i disegni di DIO rispetto al Figlio sono ben altri, leggendo il vangelo di Luca e precisamente : la venuta del regno di DIO, si può capire che DIO, questa volta vuole il figlio vincitore su i suoi nemici - poi prese un quadretto dalla parete, era un’icona raffigurante la Sacra Famiglia e mostrandolo alle ragazze, chiese di guardarlo attentamente e dire cosa vedevano nel quadretto. Se lo passarono di mano le ragazze che dissero ad Aldo che era la rappresentazione della Sacra Famigli e nulla di più, allora prese la parola dicendo - seguitemi attentamente, in questo quadretto c’è Gesù che tiene in mano un libro, che si può interpretare come la legge di DIO, perché Lui è la legge di DIO su questa terra, Maria è raffigurata seduta e quindi più in basso rispetto a Lui, come se chiedesse a Gesù la legge, con aria di arroganza, essendo la madre, Giuseppe, appoggia Maria, invitando Gesù ad assecondare la richiesta della madre, ma Gesù rimane fermo sulla sua decisione, con lo sguardo severo, la legge è di DIO e Lui è il figlio, quindi ogni uno ha il suo ruolo, ruoli che non possono ne confondersi ne mischiarsi, ed ogni uno dei tre conosce il ruolo degli altri, quindi quando ci si incontra, pur sapendo che si è sudditi dello stesso Re, ogni uno ha un ruolo ben preciso, anche se in apparenza non si nota, tutto ciò è nell’intimo, perché più andrete avanti nella sapienza e più vi troverete sole con voi stesse, le vostre vie forse si divideranno ma sapete di essere gemelle, quindi sicure di essere figlie dello stesso padre e della stessa madre, uguali nella gerarchia, forse con idee diverse, ma agli occhi di vostro padre uguali.-
Valentina ascoltate attentamente le parole di Aldo chiese - capisco ciò che dici, ma qual è ai giorni nostri il ruolo di colui a cui dobbiamo essere fedeli?- - beh, il suo ruolo forse può sembrare il più semplice, essere un simbolo, la certezza per i fedeli, i veraci che la promessa di DIO è stata mantenuta, ma anche Lui ha ed ha avuto compiti ben precisi da svolgere, anche Lui è venuto su questa terra per lavorare, anche duramente, perché state tranquille ciò che chiede non è di essere onorato, ma riconosciuto, però ciò che vi sto dicendo, sono sicuro che lo capirete meglio nel futuro, andando avanti nella ricerca di vostro padre che a quanto sembra è un fedele servitore di DIO.- concluse così Aldo, dicendo alle gemelle che c’erano le partite di calcio e voleva vedere come erano finite.
Le ragazze andarono a rinfrescarsi e poi si chiusero nella loro stanza.
Silvia ricordò ad Aldo - carissimo hai promesso di portarmi al cinema, adesso vedo se anche le ragazze vogliono venire con noi - ma loro preferirono rimanere a riposarsi, per la cena si sarebbero arrangiate in casa, quindi loro avrebbero potuto provvedere diversamente, così salutate le gemelle uscirono di casa e si avviarono al cinema.
Stettero un paio d’ore al cinema ed usciti Silvia telefonò per vedere se le gemelle avessero cambiato idea, riguardo la cena, ma dissero di no e che stavano guardando la televisione in pigiama, quindi di stare tranquilla.
Silvia decise per una paninoteca, mangiare qualcosa di veloce per rientrare presto a casa, Aldo la assecondò e alle dieci circa entrarono in casa, le gemelle erano già a dormire e altrettanto fecero Aldo e Silvia.
Il mattino seguente, quando si incontrarono per la colazione, Silvia chiese alle gemelle se avessero voluto rimanere un altro giorno a Firenze, magari per fare acquisti in compagnia, ma loro decisero di rientrare a Rapallo prima possibile, se a lei non dispiaceva, così finita la colazione, riordinata e chiusa la casa, si ritrovarono dal portiere, Valentina lasciò al portiere una busta con all’interno gli abiti che aveva promesso ad Alessia, lasciò anche dei soldi con la richiesta al portiere di mandarli in lavanderia e farli recapitare ad Alessia, dandogli l’indirizzo della casa madre, dicendo al portiere che sarebbe stata una grande cortesia, il portiere rispose che l’avrebbe fatto sicuramente, poi salirono sul taxi per iniziare il ritorno a Rapallo.
Accomodatesi sul treno, le ragazze tirarono fuori i telefonini e si misero ad ascoltare musica, mentre Silvia ed Aldo discutevano degli orari dei treni, calcolando l’ora di arrivo a Rapallo, a Silvia le gemelle sembravano un poco dispiaciute di partire, ciò lo fece notare anche ad Aldo, lui disse
- probabilmente è stata una buona esperienza, questa di Firenze, il fatto che sembrano dispiaciute può significare che hanno fatto nuove amicizie, magari con Sandra o chissà anche le ragazze alla casa famiglia - e ciò in parte era vero.
Arrivarono a casa alle dodici e trenta e subito le gemelle presero in mano la cartellina che dette l’avvocato Cianelli, dettero uno sguardo ai documenti e trovarono il contatto con l’ufficio acquisti della DECISA s.p.a., pensando che dato il fatto che loro acquistavano tutti i prodotti dell’azienda agricola, di sicuro conoscevano il loro padre, se non addirittura, avesse qualcosa a che fare con la DECISA s.p.a., forse loro avrebbero potuto indirizzarle per il meglio.
Fu Martina a telefonare, gli passarono il signor Di Martino, direttore dell’ufficio acquisti, ma fu messa in attesa, al suo fianco Valentina continuava a darle consigli su cosa dire, insistendo sul fatto di non dire subito del padre, ma richiedere chiarimenti sulle vendite dei prodotti dell’azienda agricola alla DECISA s.p.a., dopo qualche minuto sentì dire alla cornetta - buon pomeriggio sono Di Martino in cosa posso essere utile- Martina fu presa un po’ alla sprovvista, mentre faceva cenno alla gemella di non essere infastidita e rispose balbettando - Buona sera, mi chiamo Martina Saltori e da qualche giorno ho, insieme a mia sorella, ricevuto in dono un’azienda agricola in località Santa Margherita Ligure, siamo venute a conoscenza che tutta la produzione di vino e di olio, viene acquistata dalla DECISA s.p.a., vorremmo sapere la situazione e le condizioni per il futuro, in pratica quello che vorremmo sono dei chiarimenti, sa siamo giovani e completamente all’oscuro di tutto - il signore ascoltò pazientemente e le ripose - guardi signorina, lei e sua sorella potete stare completamente tranquille, certo per telefono non posso mostrarle i contratti, che a vostra discrezione potrete rinnovare o sciogliere, ma se lei può lasciarmi un recapito, io le manderò un incaricato per illustrarvi bene la situazione e le condizioni del contratto - Martina chiese allora - andrebbe benissimo, ma noi abbiamo anche un altro problema, vede la donazione che abbiamo ricevuto, è da parte di nostro padre, ma direttamente dalla DECISA s.p.a. come possiamo noi rintracciare nostro padre, non sapendo il suo nome, speravamo che da voi potesse uscire qualcosa - il signore al telefono, chiese qualche minuto a Martina per informarsi meglio rimettendola in attesa, dopo un po’ riprese - Signorina, io ho provato ad informarmi tramite computer, ma queste sono informazioni che per telefono non le posso dare, perché ne sono all’oscuro anche io, se a lei e sua sorella fosse possibile venire qui a Latina vi prometto che mi metterò a disposizione anche per questo discorso, vede, la DECISA s.p.a. ha un ramo finanziario, che finanzia idee e progetti di imprenditori, se voi verrete qui io vi indirizzerò dai colleghi, più di questo non posso fare - -la capisco benissimo, ora vediamo per quando possiamo scendere a Latina e le farò sapere, grazie per la disponibilità - il signor Di Martino dette il suo numero diretto e salutò Martina .
Silvia ed Aldo si accostarono alle ragazze per ascoltare Martina, che si rivolse alla madre dicendo - riorganizziamo le valige, dobbiamo andare a Latina è li la sede della DECISA s.p.a., il signor Di Martino ha detto che si metterà a disposizione per tutto - Aldo intervenne dicendo - ma pensa tu, io abito a dieci km da Latina, abito allo scalo di Latina e non ne conoscevo nemmeno l’esistenza di quella società, volendo posso ospitarvi- Silvia si rivolse alle ragazze e disse - organizzate tutto voi due, io non posso non accompagnarvi, fatemi sapere. -
Non ci volle molto alle ragazze organizzare e la sera erano già pronte con gli orari dei treni ed i biglietti pronti, l’indomani sarebbero partiti alle otto.
Dopo la cena, Silvia preparò delle merendine con dei succhi di frutta per il viaggio, poi ben presto andarono tutti a dormire.
Alle sei e mezzo del mattino seguente erano tutti in cucina a fare colazione Aldo aveva ripreso la valigia di quando era arrivato a Rapallo, dicendo che lui poi si sarebbe fermato per un po’ a casa sua, per poi ritornare a Rapallo dopo una ventina di giorni, poco dopo si trovarono nuovamente sul treno, diretti a Roma e da li a Latina, Aldo si isolò completamente sul treno, si rifugiò in un sonno che lo tenne in disparte per tutto il viaggio, arrivati a Roma dovettero cambiare treno e prendere il locale per Latina, era ormai tardi per andare per uffici decisero quindi di andare direttamente a casa di Aldo, alla stazione di Latina scalo, non trovarono mezzi, cosi con le valige in mano dovettero fare un bel po’ di strada a piedi, entrarono nella città vecchia ed arrivati davanti un palazzotto di due piani, di cui il secondo era una mansarda, ben visibile perché arrivavano da una strada in discesa Aldo disse - ecco siamo arrivati - Martina chiese se lui abitava nella mansarda, ma lui rispose che era solo un appartamento e che lui viveva lì con la mamma ed il papà più una domestica.
Entrati in casa Aldo fece le presentazioni ed accompagnò le donne nelle loro stanze, il viaggio in treno le aveva stancate e dette appuntamento dopo un’ora per la cena.
La tavola era imbandita quando le ragazze accompagnate da Silvia scesero e fecero i complimenti ad Aldo per la casa e le camere nella mansarda che piacquero molto alle ragazze, a tavola Martina riconobbe la signora della foto che le dette l’investigatore e lo ricordò ad Aldo ridendo, trascorsero un paio d’ore a chiacchierare del più e del meno con i genitori di Aldo che disse che loro erano il suo lavoro, avendo i genitori anziani Aldo badava a loro con l’aiuto della domestica, ma ben presto la stanchezza portò tutti a letto.

"DEDICATO" (se non sbaglio, l'ha scritta Fossati)

È molto tempo che non volo più, sono veramente molti anni, ma un ieri di qualche tempo fa, prendevo spesso l’aereo per andare a Cagliari, per motivi che non voglio più ricordare, era un volo Alitalia, anche per il ritorno a Fiumicino.
Ricordo il primo volo, capitai a fianco di una anziana signora che recitava il rosario, non fu un da incoraggio alla mia fifa per il primo volo.
Però ricordo, che dopo l’atterraggio a Cagliari, venne spontaneo un applauso, da parte di tutti i passeggeri, al comandante del aeroplano Alitalia.
Non so se quel rito viene ancora eseguito dai passeggeri, ma allora era di liberazione e di ringraziamento a non so chi.
Sicuramente al comandante, che aveva eseguito l’atterraggio con disinvoltura, ma anche alla fifa che svaniva nel toccare terra e l’applauso mi faceva capire che non era solo mia.
Tutto questo, si ripète per molti anni, in concomitanza con le festività che mi portavano a Cagliari, estive e invernali e che da molti anni non mi ci portano più.
Cara Alitalia, non so proprio quale futuro ti aspetti, ma vorrei dedicare un applauso ai tuoi comandanti, fin che ancora non sono sudditi, ma italici ed un ringraziamento al personale che mi ha sempre accolto con simpatia: GRAZIE: !

mercoledì 26 dicembre 2007

"L'EGO" ALLA RISCOSSA

Oggi, giorno che ricorda il primo martire, vogliamo e solo per oggi, sentirci importanti, più del politico di turno o, con il dovuto rispetto, più del presidente della repubblica: Napolitano e del Papa, inoltrando a tutti coloro che nella loro vita si sentono Gronchi Rosa, un messaggio di fine anno.
Siamo certi che il Gronchi Rosa, sia da secoli e lo rimarrà: il sottile filo di seta che lega la creazione di DIO a DIO stesso, per una nazione, è vitale quanto la colonna vertebrale per un essere umano e per una volta, sentiamoci importanti, quanto l’aria che respiriamo, perché per lo spirito noi siamo l’aria pura che regge la vita.
Egocentrici o razzisti? No! Realisti! Non dare falsa testimonianza, recita uno dei comandamenti e noi tutti testimoniamo la VERITA’, ovvero il figlio di DIO.
Giochiamo a crederci agenti segreti del Paradiso? E lo siamo! Perché lo SPIRITO, apprende da noi ciò che l’uomo con la sua arroganza e ipocrisia, nasconde a DIO.
Siamo il termometro della fede in DIO che misura l’equilibrio della salvezza divina.
Dal buffone di corte al più abile dialettico, un esercito leale che non cerca ribellione nella nazione, ma sperando nella salvezza divina, la serve incondizionatamente, perché nel nostro ego, è alto e pieno di consapevolezza lo spirito del servizio e non della ribellione.
Una canzone di Luciano Ligabue: “non è tempo per noi”, dice che forse non lo sarà mai e che noi abbiamo sogni belli e grandi, noi tre ci auguriamo ed auguriamo a tutti i Gronchi Rosa, che quei sogni non svaniscano mai dalle nostre menti.
BUON ANNO NUOVO!
GRONCHI ROSA


domenica 23 dicembre 2007

SIAMO: BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI

Per una volta, proprio quando il natale porta tutti ad essere più buoni, vogliamo essere: cattivi, perfidi e impertinenti, vogliamo speculare su una frase “famosa” del senatore a vita Andreotti, ovvero: “il potere logora chi non lo ha”.
I politici tutti, l’hanno fatta propria nei momenti di potere, proponendola come una frase che porta chi non ha potere a esasperati tentativi per delegittimare chi invece il potere lo ha.
Logora: sinonimi (consumata, sciupata, spelata) ovvero la popolazione italiana, che si ritrova a fare i conti con i piccoli centesimi di euro.
Noi popolo italiano eravamo e rimarremo l’obbiettivo di quella “famosa” frase e rimarremo consapevoli che il potere vorremmo venisse esercitato in nostro favore anziché il loro.
Un augurio di buon natale? Forse solo una speranza! Perché siamo certi che il potere non esercita potere su sé stesso.
BUON NATALE!

martedì 18 dicembre 2007

"L'INTELLETTUALE" con la sua "SPECULAZIONE"

Non parliamo di un reato, ma di un imperdonabile “peccato”, ovvero: l’estremismo della speculazione intellettuale.
Già ho fatto notare, la nostra poca simpatia, verso “l’intellettuale” pieno di sé, ed oggi cercheremo di giustificarne le ragioni.
L’intellettuale di cui parliamo oggi, è colui che non lascia scampo al pensiero contraddittorio, credendo che egli sia legge, si sono comportati così, tutti gli esseri umani che non avendo più possibili titoli da acquisire, si definirono Dei e loro tutti anche se per pudore non lo ammettono, nel loro ego lo si definiscono.
“L’estremista” intellettuale, per di più aggiunge al suo pensiero, il pensiero e le analisi fatte da chi per logica propone un pensiero contrario al suo, diventando dei veri e propri alleati nel combattere il “pensiero”, per sua logica non solo individuale, ma anche apprendibile a vari livelli da DIO! Si comportano cosi anche gli estremisti sportivi e lo si vede.
Quindi l’ateo estremista diventa alleato della religione estremista e viceversa, solo per combattere ciò che insieme ritengono il “nemico”, che è e rimarrà solo “pensiero” con il suo libero arbitrio, senza credere che la verità risieda solo ed esclusivamente il Lui! Siamo sicuri che proprio per combattere la potenziale onnipotenza dell’uomo, Dio la verità l’abbia frammentata.
Citeremo a memoria, (con il coraggio di essere inesatti a differenza dello speculatore intellettuale) senza rivisitare, una bella (per la religione ufficiale) brutta (per le nostre riflessioni) pagina degli atti degli apostoli, già pieni di Spirito Santo.
Cercandola, si potrà legger come gli apostoli, spingessero i fedeli a vendere i propri beni, per “ distribuire ai poveri?” o per acquisire potere? (nostra riflessione), si può leggere, che una coppia vendette tutti i beni, ma donò solo una parte del ricavato, nascondendone una parte per propri scopi.
Gli apostoli, scoperto ciò, sentenziano la loro morte.
Negli atti, si fa notare la potenza dello Spirito Santo, mentre a nostro avviso, si nota l’impossibilità da parte dell’essere umano a contenere, l’onnipotenza di DIO! Che se messa a disposizione di un estremista, diventa morte, mentre il “pensiero” lascia il libero arbitrio, scambiato con indifferenza, sapendo con certezza che esiste solo ed esclusivamente: l’infallibilità di un unico DIO!

lunedì 17 dicembre 2007

PER "L'AVVOCATO" DEL DIAVOLO

Quanto è importante, per noi la nostra: Audrey hapburn principessa di “vacanze romane”? Ed è più importante per Lui, o per Voi tutti? Ieri, dopo la delusione della smagicata Roma, ho come sempre fatto un po’ di zapping, passando da Galasso (per sentire l’umore dei tifosi) a : buona domenica della Perego e proprio dalla Perego, si dibatteva un problema che a nostro vedere, potrebbe rivelarsi: problema.
La nostra principessa, è molto giovane al cospetto del nostro Lui, già maturo ed è a nostra conoscenza, che Lui è al quanto preoccupato, certo questo è un problema terreno, perché siamo consapevoli che nel REGNO dell’ALTISSIMO, il problema svanirebbe, ma di questo ne può essere certo solo Lui.
E la nostra principessa? È un tema assai preoccupante a nostro vedere, perché la scelta, non può essere costrizione, ma una scelta di solo ed esclusivo amore! La nostra principessa, importantissima per un ultimo legame tra DIO e la sua creazione (l’essere umano), non può e non deve nel modo più assoluto, sentirsi vittima sacrificale, di una umanità, per certi versi in decadenza.
E se la nostra principessa è in dubbio? Le consigliamo, di scegliere la “LIBERTA’”, perché rimanere liberi da vincoli terreni, è e rimarrà sempre ben visto da DIO! Che rimante, colui che sentenzia, a prescindere dal giudizio terreno, in qualsiasi forma avvenga.
P.S. (per la nostra principessa) vivi la tua giovane età per quello che ti senti, siamo sicurissimi, che rientri nei piani di DIO!è

sabato 15 dicembre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "L'ESSENZIALE" 11 P.

All’incontro con Sandra, Martina teneva a distanza la Gemella che quando si vedeva osservata da Martina, faceva segno con la mano alla tasta per dirle che era matta, poi si misero una alla destra di Sandra e l’altra alla sinistra continuando a beccarsi, Sandra si fermò e guardando le ragazze domandò cosa era successo, saputo l’accaduto cercò di sdrammatizzare e di riconciliarle, ma niente Martina era decisa a trascorrere quella giornata divisa dalla gemella, presero un bus per andare alla casa famiglia, dove avrebbero trascorso la giornata.
Era un palazzotto a due piani, con intorno un giardino, Sandra spiegò che erano una quindicina le ragazze ospitate in procinto di partorire, all’ingresso dello stabile, c’era una ragazza che dimostrava poco più dell’età delle gemelle, stava dando da mangiare a dei gattini, Sandra la presentò alle gemelle come Alessia, ospite della casa famiglia e lei fece subito dei complimenti al vestito di Valentina, dicendole che era bello e le stava bene, Sandra vedendo che le due legavano disse ad Alessia - senti, ti andrebbe di far fare un giro a Valentina presentandogli le altre ragazze del centro, io farò altrettanto con Martina - riuscendo così a dividere le gemelle senza litigi.
Alessia era al terzo mese di gravidanza, raccontò a Valentina che lei avrebbe voluto tenere il bambino, ma che il suo fidanzato che avrebbe sposato la domenica successiva, aveva solo dei lavori saltuari quindi ancora non aveva deciso cosa fare, se tenerlo o darlo ad un istituto per l’adozione.
Era molto cruda la realtà che si trovò Valentina, durante il giro, conobbe altre ragazze ed Alessia, per ogni una racconto per sommi capi la loro storia, chi era scappata di casa, chi era stata abbandonata dal padre del bambino, storie che alla fine si somigliavano tutte e tutte avevano una cosa in comune, la decisione di non abortire.
Alessia raccontò anche a Valentina che in precedenza aveva avuto problemi di alcol, ma che era stata recuperata dal personale e dai volontari della clinica San Michele.
Valentina dopo un’oretta che discorrevano, chiese ad Alessia - senti, veramente non saprei come dirlo, ma per il giorno del tuo matrimonio, ti farebbe piacere, indossare il vestito che ho in dosso, non ti offendere ti prego, ma visto che ti piace tanto…abbiamo anche la stessa taglia - Alessia la ringraziò molto ed accettò con gioia dicendole che sicuramente sarebbe stato l’unico regalo che avrebbe ricevuto .
Verso le dieci arrivò alla casa famiglia un monaco, che Alessia disse essere un cistercense e venne accolto nella grande cucina, alcune chiesero di confessarsi, altre invece aspettavano quella che loro chiamavano messa, ma che in realtà era più un incontro spirituale, un modo di fare catechesi, le ragazze domandavano, lui spiegava, lesse il vangelo e per l’esattezza la parabola de “i vignaioli perfidi” Martina ascoltata la lettura, si isolò completamente dalla discussione della parabola, iniziando a riflettere sulla stessa, ricordando i discorsi con Aldo e li mise in relazione alla parabola letta, chiedendosi quanto fosse una parabola e quanto potesse essere una profezia riportandola ai giorni nostri, domandandosi quindi: chi fossero
“i vignaioli perfidi” i servi ed il figlio del buon padre di famiglia, trovò una sola risposta certa, il buon padre di famiglia avrebbe potuto essere DIO ! Ma i servi, coloro che si ritenevano tali, come potevano essere sicuri di chi servissero, in teoria avrebbero potuto essere anche servi dei vignaioli? Perché tutto era avvolto dal mistero, dal segreto, se la parabola fosse attuale come Martina immaginava, come avrebbe potuto distinguere, capendo l’importanza del segreto? Si ripromise di avere un colloquio con il monaco alla fine di quella che le ragazze chiamavano messa.
Presto il monaco terminò, Martina cercò la sorella e le disse - vieni dobbiamo confessarci - Valentina non sapendo ciò che aveva in mente la sorella rispose bruscamente - come non avremmo dovuto neanche parlarci ed ora vuoi confessarti, addirittura insieme a me? - Martina vedendo che il monaco si apprestava ad andarsene insistette dicendo - devi seguirmi è molto importante, dobbiamo parlare al monaco in confessione, poi capirai cosa intendo - così accostarono il monaco e Martina chiese se avrebbero potuto confessarsi insieme, visto che erano gemelle e che facevano tutto insieme , anche i peccati.
Il monaco le guardo sorridendo e disse - Beh, ciò che mi chiedete non si può, però se a voi sta bene posso avere un colloquio con voi due insieme e tenere le confidenze come se fossero un segreto di confessione, ma niente assoluzione, ho tempo a disposizione quindi se volete ditemi tutto.-
Martina spiegò per prima cosa ciò cosa gli stava accadendo da qualche giorno, raccontò anche di come fossero state introdotte in quella ricerca da Aldo, delle sue idee in proposito, per poi esporre tutti i dubbi che le erano venuti durante la lettura della parabola, facendo notare al monaco ed alla gemella come lei aveva inquadrato la situazione.
Valentina seguiva attentamente le riflessioni della gemella, comprendendo perfettamente ciò che intendeva, ma il monaco si fece serio ed iniziò a rispondere ai dubbi delle gemelle - Non posso darvi la certezza che il figlio di DIO sia su questa terra ai giorni d’oggi, anzi dovrei negarlo del tutto, ma i disegni di DIO, sono misteriosi, non sono visibili a tutti, quindi come uomo, non voglio escluderlo del tutto. Voi richiedete con quale sicurezza di essere nel giusto si può servire un padrone, questo dovrete scoprirlo da sole affidandovi al buon DIO, io non posso indirizzavi alle certezze del vostro amico, spero mi capiate, ma tenete vi do una medaglietta pregando che vi protegga nella vostra ricerca, ma non chiedetemi altro - estrasse dalla tasca due scatoline, che loro senza guadarne l’immagine contenuta misero via, ringraziarono il monaco ma erano deluse della chiacchierata, il monaco salutò e se ne andò.
Si riunirono alle ragazze che iniziavano a preparare il pranzo, Sandra intratteneva suonando la chitarra e le gemelle aiutarono ad apparecchiare la tavola deluse perché senza spiegazione ai loro dubbi.
Nel frattempo Silvia rientrava in casa con in mano un gran mazzo di fiori e delle buste - ho preso qualcosa da mangiare in una rosticceria, lasagne e pollo allo spiedo, ti va bene?- Aldo che era ancora al computer fece cenno di sì facendo apprezzamenti al mazzo di fiori, Silvia cercò un vaso che però non trovò, quindi mise i fiori in una pentola al centro della tavola.
Fece presto silvia ad apparecchiare e servire le lasagne, chiamò Aldo che spense il computer e lavatosi le mani si accomodò per pranzare -hai ricevuto notizie dalle ragazze - chiese a Silvia, ma lei facendo cenno con la testa disse di no ed aggiunse - vorrei chiamarle per sapere, anche perché questa mattina litigavano, sono un po’ in pensiero e non so cosa fare.- Aldo vedendo lo sguardo preoccupato di Silvia, cercò di rassicurarla dicendole che probabilmente erano prese dalla situazione e che in certi casi non ci si accorge del tempo che passa, non pensando a chi può essere in pensiero, però la incoraggiò a telefonare alle ragazze, almeno per sapere a che ora sarebbero rientrate. Silvia prese il telefono e chiamò Valentina, dopo poco rispose e la madre disse - ciao tutto bene? - - si tutto bene, ci stiamo preparando per il pranzo ti avrei chiamata dopo, per dirti che verso le quattro torniamo a casa, tu cosa stai facendo? - - stiamo pranzando anche noi, allora restiamo in casa ad aspettarvi, ciao, ciao - e chiuse il telefono.
- Ti vedo rassicurata - notò Aldo - sai disse Silvia - non pensavo la prendessero così seriamente, chissà forse sono cresciute e non me ne sono accorta, a me tutte queste situazioni mi hanno messo apprensione, mentre loro vanno avanti con disinvoltura, sicure e decise ad arrivare alla meta, non vorrei fosse l’incoscienza dovuta all’età - - beh un poco di apprensione è giusto che ci sia da parte tua, ma le gemelle le hai cresciute bene, quindi devi iniziare a fidarti delle loro scelte, io ho parlato molto con Martina e devo dirti che è saggia per la sua età e così sono sicuro anche di Valentina, vedrai per loro sarà un’esperienza che le farà maturare e se un giorno troveranno il loro padre, solo allora, dalle loro reazioni capirai veramente tue figlie, ma ti prego non pensare a brutte cose.- Poi Aldo invitò Silvia ad iniziare a mangiare facendole notare che era già l’una e mezza quindi a breve le ragazze sarebbero tornate.
Erano le tre, quando Sandra con le gemelle arrivarono alla stazione, lì si sarebbero divise le loro strade, Sandra sarebbe tornata alla vita di sempre mentre le gemelle avrebbero continuato la loro ricerca, si salutarono calorosamente scambiandosi i numeri di telefono, le e-mail e gli indirizzi, ripromettendosi di incontrarsi, le gemelle invitarono Sandra anche a Rapallo, se avesse voluto trascorrere un fine settimana, poi Sandra salì sul treno ed il treno partì.

STIAMO LAVORANDO PER VOI... (con la Fantasia)

PROGETTO: “Sì Viaggiare… La libertà di viaggiare con la fantasia!”

CHAT MULTIFUNZIONALE (SOLAMENTE Testo, NO WebCam e Chat Vocale), dove attraverso il viaggio e la visita delle maggiori Piazze italiane, si può conoscere luoghi e persone.

PIAZZE PRINCIPALI: (iniziali e provvisorie)
- Piazza di Spagna (ROMA)
- Piazza del Plebiscito \ Galleria San Carlo (NAPOLI)
- Piazza San Marco (VENEZIA)
- Piazza del Duomo (MILANO)

Si inizia da un’Agenzia di Viaggi, la “Economy Class”, dove attraverso la registrazione al sito, si riceve un “PASS” (una Carta d’Identità \ Passaporto, con NICKNAME, SESSO ed un’IDENTITA’ VIRTUALE, [mentre al sito ci si registra tramite informazioni personali, reali]).
Inoltre si riceve un PRIMO BIGLIETTO (per Aereo o Treno, A\R), con destinazione, la piazza, da dove si vuole iniziare.


REGOLE:
@ETICHE
1. La registrazione al sito non è accessibile ai minori di anni 16.
2. E’ escluso qualsiasi uso della moneta reale; ma solo della moneta virtuale, ovvero il tempo trascorso in chat.
2.a La moneta virtuale consiste nell’acquisizione di una tratta di un viaggio, a proprio scelta e dal
posto in cui ci si trova di un viaggio (Aereo o in Treno), per un’altra piazza; a rischio di rimanerci se non si è acquisito con il tempo trascorso in chat, l’acquisizione del biglietto della tratta di ritorno.
3. L’ISCRIZIONE ALLA CHAT RICHIEDE SENSO CIVICO E ETICA MORALE, PENA
L’ESCLUSIONE DALLA CHAT O SU RICHIESTA DELL’UTENTE IMPORTUNATO!
3.a Per il resto delle regole della chat, ci rimettiamo a tutte le regole vigenti a disposizione.

@GESTIONALI
1. All’iscrizione si sceglie l’agenzia di appartenenza, da dove sarà erogato il PRIMO BIGLIETTO di A\R gratuito.
N.B. Il ritorno si può barattare con un viaggio per una tratta a propria scelta di un’altra piazza
italiana, presso un’Agenzia di Viaggi “Economy Class”, a rischio di rimanerci se non si è provvisti
del tempo trascorso in CHAT, per acquisire un’altra tratta a scelta.
2. L’acquisizione di una tratta di viaggio in (Aereo o in Treno), si ha ogni 30 minuti trascorsi in del tempo trascorso in CHAT, per acquisire un’altra tratta a scelta.
3. Luoghi esterni alle Piazze e o all’Agenzie di Viaggi “Economy Class”, non sono contemplati nella CHAT, quindi: Bar, Negozi e ogni luogo dove nella realtà serve la moneta, sono accessibili; ma significano la momentanea uscita dalla CHAT. Si rimane comunque online, ma si è “invisibili”; e dopo 5 minuti, il contatore della presenza si arresta. (ESEMPIO: Sfuggire ad un’utente non
desiderato o una semplice pausa).

...AVREMMO VOLUTO FARE QUESTO REGALO AL VOSTRO COMPUTER PER NATALE MA IL PROGETTO E' AL QUANDO DIFFICOLTOSO, SPERIAMO PER UN FUTURO PROSSIMO!...

ACCETTIAMO CONSIGLI E AIUTO AVENDO BEN PRESENTE CHE IL PROGETTO E' SENZA FINI DI LUCRO.





IL "BALLERINO" DI FILA

Troviamo assai appropriata, alla situazione politica attuale, una vecchia canzone di Ivano Fossati, di cui non ricordo il titolo, ma ricordo benissimo il ritornello che recita così: “non è facile danzare, in un corpo di ballo di oltre centomila, non è facile da fare…”.
Essere ballerino di fila, non cercando di diventare solisti, ci rendiamo conto che è assai dura, (ne siamo la testimonianza) ma all’opinione pubblica si rischia di apparire distruttori di un’ipotetica soluzione alla stasi politica della nazione.
Corrono più forte di noi in tutta Europa, anche se non da lepri, quindi rischiamo di rimanere indietro in tutti i campi.
La parte che ci interessa di più, è sicuramente l’impoverimento della popolazione, la difficoltà di quelle che a suo tempo venivano definite masse, a sopportare il peso economico della vita quotidiana.
Inizia veramente ad essere dura e se si esamina bene il problema, ci si può rendere conto che veramente non è il solito lagnarsi della plebe.
Leggendo e guardando programmi che trattano la politica, possiamo notare un certo qualunquismo (purtroppo è quello che appare) ai temi importanti o se non altro necessari alla vita quotidiana delle masse.
Appare più necessario ed importante, il feudo del regno, i sudditi (rincretiniti), firmano tutto da nuovi partiti a nomi di nuove repubbliche, da proposte di legge a referendum, come se fosse più necessario cambiare parole dei fogli scritti, anziché trovare una forma di patto di collaborazione tra politica e industria, per risollevare una situazione piuttosto critica, noi speriamo vivamente che la nostra Italia non collassi, ma un qualsiasi critico obbiettivo, credo che già lo stia diagnosticando.
Tutti vanno alla ricerca di meriti, credo che nessuno si faccia più l’esame di coscienza, che serve se non altro a stare in pace con la coscienza (personale), perché la storia, non credo risparmierà critiche, anche dure al protezionismo politico di questi anni.

lunedì 10 dicembre 2007

L'ARBITRO "CORNUTO"

Intendiamoci bene, a scanzo di equivoci, noi tre, siamo stati, lo siamo e lo resteremo in eterno: “cornuti”, anche per legittima difesa, festeggiamo sempre e con entusiasmo San Martino!
Però ricordo bene, che da bambino, quando assistevo alle partite di vari sport, l’offesa più oltraggiosa era dire: “arbitro cornuto”.
Andando avanti negli anni, si sentiva dire: “venduto” fino all’evoluzione: “mafioso”, già di strada ne hanno fatta anche gli arbitri fino ad arrivare ad essere: “politicizzati”, inseriti in una: “politica sportiva” alquanto discutibile.
Tutti credono di avere un rimedio, all’e-o-rrore arbitrale, propongono rimedi elettronici e di alta tecnologia per arginarli, ma il dibattito rimane aperto.
Io personalmente, ieri ho tradito la magica ROMA, rendendola “cornuta” dedicandomi a spupazzare mia nipotina che non vedo spesso, quindi apprendo solo dai giornali e la critica all’arbitro non se la risparmiano.
Noi tre, speriamo che l’arbitro, rimanga genuinamente, solo “cornuto”, credendo che l’errore sia parte di uno sport tanto amato dalla gente e che anche l’errore rimanga tale e non diventi orrore.
Diciamoci la verità, non è anche sportivo poter urlare: “arbitro cornuto” essendo sicuri che non sia: “venduto?”
I grandi campioni, dicono che per vincere ci vuole anche una buona dose di fortuna, e la fortuna, ha gli occhi bendati, quindi quando l’arbitro non vede, fa semplicemente il giuoco della: “fortuna” (degli altri).

venerdì 7 dicembre 2007

A BRANCO, FOX & CO. (quelli seri, però)

Un passatempo della mia giovinezza, era l’astrologia, allora ero veramente appassionato delle stelle, non che oggi non lo sono più, ma allora mi dilettavo con libri e letture di astrologia.
E ricordo un particolare, (mi smentiscano gli astrologi se non è vero, mi farebbe piacere e capirete il perché) che Saturno, rappresentava il Padre o qualcosa di simile, quindi averlo in opposizione o in quadratura, significa avere uno scontro con il Padre.
Nel mio crescere, ho notato che ogni volta che accadeva questo, Lui aveva dei contraddittori, con chi? (lascio a voi immaginare) in questo tempo, Lui ha saturno come? Sicuramente non in buono aspetto e noi che conosciamo la sua carta astrale, possiamo rilevare che abbia degli scontri, con il Padre! Tale Padre tale Figlio, recita un vecchio proverbio, ma se sono tutti e due testoni? Chi la spunterà? Sarà questione di compromesso? E su che cosa?
Perché capitano tutte a me? Si potrebbe dire in questi casi.
Le liti tra padre e figli, nelle famiglie sono all’ordine del giorno, la differenza generazionale non fa sconti a nessuno e guai se non fosse così, ma tra Loro due cosa c’è che porta allo scontro? Crediamo, che il loro scontrarsi significhi più di un diverbio, quello scontrarsi è la salvezza del SUO POPOLO.
È difficile spiegare ciò e noi ci proveremo, non esisterebbero ostacoli se non li ponesse il PADRE, e non ci sarebbe vinto se non lo ponesse il Padre davanti al Figlio, il male conosce bene l’avversario e quindi ne resterebbe alla larga.
Il conflitto tra PADRE e FIGLIO è non solo necessario, ma purtroppo l’unico mezzo a disposizione al bene purtroppo.
Nel caos quotidiano, solo il PADRE può riconoscere il Figlio e solo il FIGLIO può riconoscere il PADRE, diventano obbiettivi di scontro reciproco, ma il loro legame e viscerale e il direttore d’orchestra è solo ed esclusivamente il PADRE!
Questo è uno dei motivi per cui Lui ama il PADRE a prescindere da Lui e dalla sua vita, cinico fino in fondo, fino all’estremo!

martedì 4 dicembre 2007

IL RISO FA BUON SANGUE

Ricordate il nostro post che parlava di una potenziale Audreuy Hepburn, principessa Anna nel film “vacanze romane”? Bene, noi vi dicemmo, che eravamo sicuri di una Lei, potenziale futura sposa di Lui.
I Gronchi Rosa, l’hanno scovata e ce la raccontano, utilizzando i canali che in precedenza vi abbiamo illustrato, anche con la pubblicità, però.
Usando, ciò che ci è più caro, ovvero la satira, gli amici di Lui, preferiscono prendersi in giro, piuttosto che prendere in giro la nostra Lei, raccontandocela, solo con le informazioni meteo.
Vorremmo ridere di Lei, che diamine, avrà anche Lei dei difetti? E poi siamo sicuri che Lei non abbia la coda di paglia e come dice Benigni: “Silvio, si fa per scherzare” e di scherzi Lui ne ha accettati molti.
FIFONI (comunicazione interna) siamo sicuri che Lui vuole ridere anche di Lei a cui mandiamo i nostri auguri, sicuri che la penserebbe come noi.
P.S. creativi, dateve da fa!

domenica 2 dicembre 2007

tutte pazze per le WINX

Una nota acqua minerale, che viene pubblicizzata sul quotidiano che acquisto abitualmente, (non so se è permesso dirne il nome, quindi non lo dico) propone, il fenomeno del momento: “sei pronta a festeggiare il tuo compleanno con le Winx?”, streghette arruolate nel bene, per combattere il male.
E così, è esplosa la Winx-mania, tutta italiana, che sta facendo il giro del mondo.
Dal giornalaio in cui mi servo abitualmente, trovo spesso mamme che con le loro bimbe, cercano di tutto sulle Winx, dalle figurine agli album da disegno.
Devono essere proprio brave queste Winx, se sono riuscite a trovare tanto successo.
Ho sentito un’intervista all’ideatore del fenomeno Winx e nell’ascoltarlo ho notato che sembrava anche un po’ sorpreso e le descrive come belle eleganti ed ha aggiunto, poco balestrate da saper stare sui tacchi.
Che stia nascendo una vera rivoluzione culturale della donna, grazie alle Winx?

sabato 1 dicembre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "L'ESSENZIALE" 10 P.

Ciò rassicurò Silvia che cercò di godersi ancora di più quella inaspettata vacanza Fiorentina.
Aldo regalò a Silvia un mezza giornata molto romantica e suggestiva, la portò a passeggio per il centro e si misero a guardare le vetrine, Silvia pensava continuamente alle figli , ma Aldo cercava sempre di distrarla, convinto che le ragazze fossero in buone mani, tanto che Silvia se ne fece una ragione e promise di non tirare più fuori il discorso gemelle, fino alla sera che ben presto arrivò.
Erano circa le sette quando a Silvia arrivò una telefonata da Valentina -dove siete, noi siamo a casa e iniziamo ad essere in pensiero - disse tramite telefono, Silvia disse alla figlia di iniziarsi a preparare che dopo poco sarebbero passate a prenderle per andare a cena e così fecero.
Mentre il taxi attendeva, Silvia chiamò dal citofono le figlie che ben presto scesero e salirono sul taxi, si fecero consigliare un buon ristorante dal taxista e partirono.
Trovarono il volto delle gemelle sereno e spensierato come se nulla le avesse turbate e ciò fece piacere a Silvia che le sedeva accanto, Valentina disse alla gemella che trovava strano che ancora non avessero chiesto nulla, ma Silvia ed Aldo avevano deciso così, avrebbero appreso solo ciò che le gemelle volevano far loro sapere, senza domande, ecco il motivo del loro ritardo, dare alle gemelle il tempo per discutere la giornata trascorsa, da sole, senza nessuno che interferisse nelle loro impressioni.
Il giorno dopo sarebbe stata domenica, quindi Aldo immaginando che le ragazze volessero visitare la città chiese - allora qual è il programma turistico di domani?- - Nessuno, noi domani abbiamo un appuntamento con Sandra - rispose Valentina - a bene allora andrete in giro per la città con lei, siete diventate amiche?- Continuò Aldo, ma Valentina riprese - no Sandra ci ha detto, che lei la domenica va in un centro che ospita ragazze in procinto di partorire, dove un’associazione le distoglie dal farle abortire e le ospita fino al parto, poi chi da il figlio in adozione e chi lo tiene , lei con altre ragazze vanno a fare volontariato lì la domenica mattina, l’assistenza psicologica la dà la clinica San Michele e lei ha aderito al progetto.-
Il taxista si fermò indicando ai passeggeri il ristorante, raccomandandosi di dire al ristoratore che li aveva portati Ubaldo e di sicuro li avrebbe trattati bene, pagato e ringraziato il taxista entrarono e si accomodarono al tavolo.
C’era una ragazza che li accolse portando loro il menù e consigliò loro la zuppa di farro, che era la specialità della casa, il suo consiglio fu accettato ed iniziarono ad attendere la zuppa, Martina spezzo il silenzio dicendo ad Aldo - sai tutte quelle cose che ci hai detto sulla massoneria, sui templari, sui diversi modi di comunicare? beh io penso che Sandra ne sia al corrente, abbiamo parlato molto durante questa giornata e sembrava che su noi due ne sapesse più lei che noi, sembrava ci conoscesse già, durante il pranzo era come se volesse darci dei consigli su come interpretare le cose intorno a noi, ci faceva sentire come se fossimo qualcosa d’importante, anche Valentina ha avuto la stessa impressione, poi è successa una cosa strana nella sala d’aspetto, c’era della musica e sembrava che le canzoni che trasmettevano parlassero di noi, come se fossimo un mondo a parte, un qualcosa di importante che deve sopravvivere, malgrado i cattivi, sembrava questo il senso di tutte le canzoni messe insieme come in un collage, tu che ne pensi, ti sembro strana?- -No per nulla strana, ma vedi di tenere a mente che se si è importanti ed un mondo a parte, lo si è tutti insieme, quindi fai bene attenzione a non cadere nell’egocentrismo e se un giorno ne avrai la conferma potresti scambiarla con la follia, altrimenti dovrai fare affidamento solo sulla fede in Dio, perché nessuno vi parlerà mai esplicitamente.- La cameriera servì in tavola la zuppa di farro e cercò di allacciare discorso con Aldo parlando per minuti di Ubaldo e spiegò tutto della zuppa, sembrava gli facesse un po’ il filo a cui Aldo non si sottraeva affatto, poi augurò una buona cena e andò in altri tavoli ma sempre con l’occhio ad Aldo.
- Hai fatto colpo sulla ragazza o vieni spesso in questo ristorante? - gli chiese Valentina facendogli l’occhietto e lui - ma dai potrebbe essere mia figlia per quanto è giovane - e quella sera le gemelle stettero tutto il tempo a prendere in giro Aldo, chiamando continuamente la cameriera al tavolo e prima che se ne andassero invitarono la cameriera a fare un brindisi con loro, inventando che era il compleanno di Aldo, a cui lei dette gli auguri.
Tutto quel prenderlo in giro, fece molto piacere ad Aldo, che volendo far durare la serata il più possibile, propose di tornare a casa a piedi, così da fare un giro per Firenze.
Le gemelle, passavano da discorsi seri, raccontando la giornata trascorsa, in compagnia di Sandra a battute sciocche prendendo in giro sia la madre che Aldo.
Di Sandra raccontarono che la sera faceva un corso per diventare restauratrice, per cui il giorno aveva tempo da dedicare al volontariato, cosa che prendeva seriamente.
Erano esauste quando aprirono la porta di casa, quindi andarono subito a dormire e ben presto furono seguite da Silvia, mentre Aldo si mise al computer, stette lì un’oretta e poi andò a dormire anche lui.
La mattina seguente Aldo fu svegliato da un vocio che proveniva dalla cucina, si alzò dal letto e raggiunse le donne, stavano discutendo degli abiti che indossavano, Martina trovava che la gemella si era vestita troppo elegante per l’occasione e che sapendo che andavano a trovare ragazze che per la maggior parte sbandate e disperate, non era il caso di farlo, Valentina invece diceva che lei la domenica si vestiva sempre più elegantemente del resto dei giorni, per lei era diventata un’abitudine e che anche quel giorno non vi avrebbe rinunciato.
Era una situazione nuova agli occhi di Aldo, perché vedeva Martina veramente arrabbiata con la gemella, cosa che non gli era capitata mai prima di quella mattina, ma tanto arrabbiata che disse alla gemella che durante la giornata avrebbero dovuto essere divise e non appiccicate come di solito facevano, ognuna sarebbe stata per conto proprio.
Uscirono di casa ancora beccandosi a vicenda, cosa che fece ridere sia Silvia che Aldo, - allora ti hanno detto per che ora rientrano?- Domandò Aldo - - no! hanno detto di tenerci in contatto telefonico, ma quello che mi preoccupa è come rientrano, se continuano a litigare per tutta la giornata, immagino come andrà a finire - rispose Silia porgendo il caffè ad Aldo che riprese la parola - senti io questa mattina devo sbrigare un po’ di cose al computer, ieri ho letto la posta e devo rispondere quindi ho tutta la mattinata occupata, tu cosa fai? - - Caro Aldo io farò le cose che tutte le domeniche faccio da sola, andrò a messa, cercherò un fioraio e dopo una passeggiata rientrerò per preparare il pranzo, se troverò negozi aperti farò un po’ di spesa.- e data la risposta si avviò per prepararsi ad uscire.

venerdì 30 novembre 2007

GIUOCO, O GIOGO?

Il giuoco del: “PARADOSSO”
Domani, sarà il primo dicembre, quindi anche emotivamente, ci avviamo al Natale, giorno in cui si festeggia la nascita di nostro Signore Gesù Cristo.
È alquanto bizzarro, come noi tutti lo prendiamo come un giorno di particolare gioia, facciamo finta di essere più buoni, ci scambiamo auguri, baci e abbracci e a Santo Stefano, il più delle volte si ritorna a mandarsi a quel paese.
La particolarità, che noi troviamo, è che mentre per gli esseri umani è un giorno di particolare gioia, per il DIO SUPREMO, siamo sicuri che è una ricorrenza di tristi ricordi.
Già, Egli ha dato SUO figlio, in pasto ai lupi! E paradossalmente per tentare la salvezza dei lupi stessi! Sin dalla nascita, Gesù, è stato attentato alla vita con la strage degli innocenti, in quella occasione, lo salvò DIO stesso, facendolo emigrare in Egitto, ma anche se nei vangeli non è riportato nessun altro tentativo per eliminarlo, potete scommettere che sia stato l’unico fino alla crocifissione? Noi pensiamo di no! Certo essere sotto l’occhio vigile di DIO è vittoria assicurata, ma emotivamente e psicologicamente come ha potuto vivere i suoi trentatre anni?
Siamo sicuri, che il PADRE abbia accelerato la sua missione per riportarlo a Sé!
Il giorno più triste, è il giovedì santo? Non per il PADRE! Quello è il giorno in cui EGLI lo libera dalla schiavitù, dalle umiliazioni, dallo essere zimbello della legge che allora regnava.
Solo in uno dei vangeli, c’è un passo fondamentale e a mio avviso poco preso in considerazione, mi riferisco a quando Gesù incontra Pietro dopo la resurrezione.
Si può legger, come Gesù chieda a Pietro se fosse amato da lui e lo chiese per tre volte.
Per chiarire bene questo passo, bisogna tornare indietro, a quando Gesù, predice a Pietro che sarebbe stato da lui rinnegato per tre volte.
L’atto di rinnegare, Pietro lo fece e lo fece per tre volto prima del canto del gallo, Pietro in quella maniera, rinnegò: il PADRE, IL FIGLIO E LO SPIRITO SANTO.
Ma paradossalmente, Gesù, volle riabilitarlo, chiedendo per tre volte se fosse da lui amato.

mercoledì 28 novembre 2007

I MIEI DECIBEL, SONO ANDATI IN TILT

Eh già, questa mattina, mentre leggevo il mio quotidiano preferito: IL MESSAGGERO, ascoltando buona musica e per l’esattezza: Dvorak, quartetto per archi numero 12, i decibel del mio impianto, sono andati letteralmente a fuoco, non vi dico lo spavento, sono rimasto turbato per tutta la giornata a tale fiammata.
Quindi da questa sera, andrò avanti solo con l’aiuto della memoria (musicalmente parlando) e chiedo scusa fin da ora se sarò un po’ smemorato.
Inoltre, ringrazio fin da ora chi cercherà di capire i miei sbagli musicali e riuscirà a correggerli.
Grazie, ma per il momento non potrò provvedere, sin quando il tecnico non riuscirà ad aggiustare i miei decibel!

martedì 27 novembre 2007

"QUANDO LA BANDA PASSò"

“La forza della banda”, cantava Luciano Ligabue, è sempre stato il mio sogno, come per Totò: dirigere una banda.
Noi tre, insieme, dirigiamo una bandina, siamo direttori ed orchestrali contemporaneamente, con poche pretese e soprattutto con poche spese.
Quanto costa gestire gli orchestrali di una banda al completo? Penso proprio tanto, visto che oltre alle diarie, ci sono anche le spese di logistica.
E se poi è una banda che fa viaggi all’estero, le spese aumentano, ma almeno: rende in termini di produttività, o è solo un hobby? Insomma, gli elementi di una banda, si arricchiscono anche spiritualmente? Domande a cui non troveremo risposte, se non con l’entusiasmo che lasciano trasparire gli elementi della banda, quando sono impegnati a fare musica, sempre ascoltata volentieri!
La nostra bandina, nelle prove musicali che fa, inserisce anche brani non proprio bandistici, come ad esempio: “non fai più male” sempre di Ligabue, sperimentiamo musica rock che poi facciamo ascoltare in chiave bandistica a qualche nostro amico ed amica, ma tutto questo solo con cd, e senza la nostra presenza: vorrei essere una mosca, per poter vedere le loro facce! Sì, è vero poi ci fanno sapere che hanno apprezzato, ma siamo così anacronistici, che bisogna avere proprio molta pazienza, con noi tre!

lunedì 26 novembre 2007

"MA IL MIO MESTIERE è VIVERE LA VITA..."

“una donna per amico”
Eh già, la “polittica” ti toglie proprio tutto! Anche le amiche, lo sanno bene le donne “polittiche”, che sabato si sono presentate al corteo indetto contro ogni forma di violenza sulla donna! Per correttezza, io mi sono alternato tra Ferrara, che relazionava un libro del Papa ed il corteo trasmesso sulla 7, quindi anche il mio umore, era altalenante, un po’ serio (nell’ascoltare Ferrara) e un po’ “molto” divertito, nel vedere che le donne in trincea, difendevano l’appartenenza a nessun privilegio, con il coltello tra i denti, nei confronti di chi invece privilegi ne ha e molti!
Le donne della trincea, non prendono il taxi, loro prendono la metropolitana e il bus, stando fianco a fianco con il potenziale aguzzino, le donne in trincea, fanno lavori anche notturni che le mette a repentaglio, le donne in trincea, per necessità, sono costrette a frequentare potenziali aguzzini e ad esporsi a pericoli che le “polittiche” non conoscono!
Brave donne della “trincea”, le polittiche è ora che si arruolino ad una causa contro la violenza e senza apparire, possono, anzi dovrebbero farlo con più fervore nelle apposite aule.

venerdì 23 novembre 2007

HO VISTO UN "RE" (anche due, anche tre...)

“Povero RE! E povero anche il cavallo (sì beh, ah beh)”
Hanno ragione gli eredi al trono del regno d’Italia, bisogna restituire loro tutto, anche il debito pubblico degli italiani, che ha avuto inizio per la ricostruzione dell’Italia del dopo guerra!
Questa vicenda, ci ha fatto riflettere su cosa sia un “RE” agli occhi di DIO.
EGLI ne scelse tra il suo popolo (fin che GLIELO hanno concesso) usando criteri non rivelati, ma decifrabili nelle Sacre Scritture.
Quali erano le caratteristiche? Sicuramente l’umiltà! Essere umili significa riconoscere l’assoluta supremazia di DIO! Dopodichè, la giustezza, è un metro che serve per riconoscere i propri meriti.
Altra cosa essenziale, era la: fedeltà ai propri sudditi, sceglieva chi era disposto a morire per il proprio popolo! Poi c’era la riconoscenza, il popolo è lo specchio di tale orgoglio, (chi non è orgoglioso del proprio popolo, non merita l’orgoglio del popolo).
I Più famosi, sono stati Davide e Salomone, ma davvero crediamo che EGLI abbia smesso di incoronare RE? Noi, siamo sicuri di no!
Il FIGLIO, è anche detto il RE dei RE, ma chi sono i regnanti su cui egli esercita il ruolo di RE? È tutto il suo popolo! Tutti gli appartenenti al: “PICCOLO RESTO” sono RE! E REGINE! Ogni singolo servo verace di DIO, è in sé stesso un regno! Il regno di DIO su questa terra, che narrava il Cristo, era il suo stesso corpo.
“questo tempio, lo distruggerò e lo riedificherò in tre giorni”, non sono passati forse tre giorni per la resurrezione?
Comprendere il regno di DIO è cosa assai difficile, ecco perché il tempo che abbiamo a disposizione, non lo utilizziamo per comprendere i regni della terra.
Potremmo e non è detto che non lo faremo, scrivere un decalogo, su cosa significhi regnare, ma pensate che veramente basti essere eredi di una dinastia per essere un RE riconosciuto da DIO?


mercoledì 21 novembre 2007

TUTTE LE STRADA PORTANO A ROMA

Se son rose fioriranno (speriamo senza spine)
Allora, dopo molto tempo io, Crystal Ship e Zerodieci, ci siamo rincontrati con tempo a disposizione per poter discutere del nostro Blog! E per l’appunto ci siamo domandati se quelli che all’inizio erano i nostri scopi, dopo circa quattro mesi dal nostro primo post, siano stati se non altro sfiorati.
Il nostro vero obbiettivo, così come il motivo per cui abbiamo iniziato a pubblicare su internet, quando il tempo lo necessitava, quando abbiamo iniziato, è e rimarrà un nostro segreto.
Ma fin dall’inizio se ne sono aggiunti altri, come ad esempio portare all’evidenza ciò che noi notiamo con un velo di mistero, chissà, se a coloro che noi identifichiamo come Gronchi Rosa, se ne siano aggiunti altri, anche casualmente? Chissà, se sempre casualmente, qualcuno abbia imparato a leggere l’aria come noi tre? Chissà, se per qualcuno, vivere e appartenere ad un mistero, possa essere d’orgoglio? Comunque sia andata ai nostri lettori, noi tre auguriamo di elevarsi sempre più!
Ai novelli, (se ci sono) e a tutti i veraci, (se ESISTONO come noi crediamo) vorremmo dedicare una canzone di Luciano Ligabue, non “senza paura” che ancora non abbiamo avuto il piacere di ascoltare attentamente, ma: “questa è la mia vita”.
“Se vedi il mondo, diglielo: che siamo qua per un motivo noi!” recita la canzone: “Miss Mondo” sempre di Ligabue, e continua: “mandaci un bacio siamo tutti quanti qua” nessuno ce lo ha segnalato! Se non altro per simpatia, siamo coscienti dei nostri limiti, quindi se una miss, nel mondo vorrà mandarci un bacio, lo accetteremo e contraccambiamo con immensa felicità! CIAO!

martedì 20 novembre 2007

POST-DATATO

Non sapevamo dove inviarlo, (forse sì forse no!) lo abbiamo inviato a casa nostra.
Comunque, abbiamo festeggiato con i sette pasticcini e del buon caffè!
Gli anniversari li ricordiamo e li festeggiamo sempre!

sabato 17 novembre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "LESSENZIALE" 9 P.

Arrivati all’indirizzo dato al taxista, le ragazze si accorsero di essere al centro della città, in un palazzo con la vista sull’Arno, entrarono dentro un portone e Aldo chiese al portiere di un certo Casalvini, il portiere rispose che era fuori Firenze, ma riconoscendo Aldo come amico di Casalvini disse - tenete, queste sono le chiavi, l’ho riconosciuta, so che lei ed il signor Casalvini siete come fratelli e sono sicuro che se non vi dessi le chiavi di casa, il signor Casalvini si arrabbierebbe molto - e dette le chiavi ad Aldo.
Salirono al terzo piano ed entrarono in un appartamento bellissimo, però si sentiva puzza di chiuso, così Silvia disse ad Aldo - beh con questo odore, direi che il tuo amico si sia assentato da Firenze, ormai da molto tempo - mostrando tutti e trentadue i denti, lui si mise a ridere e illustrò l’appartamento a Silvia e le ragazze dicendo - Questo non è l’appartamento in cui abita di solito, qui viene solo o per affari o per visitare Firenze, ero sicuro di non trovarlo in questa casa, comunque dopo gli telefono e lo avverto, quindi ripeto fate come se foste a casa vostra -
Martina, convinse la madre a farle uscire a fare una passeggiata per qualche acquisto e datesi una rinfrescata uscirono lasciando soli Aldo e Silvia, Aldo approfittò per fare un pisolino, così di li a poco uscì anche Silvia.
Verso le sette Aldo era seduto al computer e Silvia rientrò portando anche un paio di maglioni ad Aldo, lui la ringraziò con un bacio e ne indossò subito uno dicendo a Silvia, che il giorno seguente con le ragazze impegnate alla clinica loro sarebbero usciti per fare i turisti invitandola a fare un programma.
Il tempo non era perfetto per cenare sul balcone ma Aldo disse a Silvia che sarebbe stato bello ugualmente, quindi preparò tutto perfettamente il tavolo, le fiaccole, la luce non invadente, solo che disse che avrebbero dovuto accontentarsi di cibo surgelato, non era il massimo ma preferiva rimanere a cena in quella casa anziché andare in un ristorante.
Silvia vedendo che le figlie tardavano le cercò al telefono, Valentina disse che erano giù al portone quindi di stare tranquilla e di aprire la porta che stavano salendo.
Aldo spense il computer, mentre le ragazze entravano con delle buste in mano ed in testa due cappellini, portarono le buste nella camera da letto e quando videro il terrazzo con il tavolo imbandito, le fiaccole e tutto il resto furono molto felici e dissero ad Aldo che se era un modo di fare la corte alla loro mamma, avrebbero anche potuto uscire e lasciarlo solo con Silvia, ma subito presero i posti migliori a tavola, quelli con la vista della città tutta illuminata.
Fece accomodare anche Silvia dicendo che quella la sentiva casa sua e le donne sarebbero state delle ospiti fin quando volevano, poi si mise ai fornelli, aprì le buste delle linguine agli scampi surgelate ed in cinque minuti servì in tavola.
Nel frattempo le donne parlavano di trasmissioni televisive ed Aldo non interveniva nella discussione, ascoltando però attentamente gli interventi delle tre donne, ma fu Martina a chiamarlo in causa chiedendo cosa ne pensasse con una domanda ironica ma chiara al tempo stesso - una persona che ai giorni nostri fa il templare cosa ne pensa dei prodotti televisivi? - fatta da Martina, a cui Aldo aveva fatto delle confidenze, la domanda assumeva una valenza particolare, capiva che non era ironica come in apparenza sembrava, quindi non si sottrasse alla risposta - leggendo attentamente i disegni di alcune trasmissioni, appare come un disegno per far diventare tutti cretini, infedeli a cui tutto è permesso e lecito, sembra quasi che se non sei un adultero sei fuori dalla società, dal mondo che conta e va di moda, ovviamente gli spettatori seguono poi gli esempi, quindi avere un’amante è fico il divorzio si fa per sciocchezze, solo perché avere avuto più mariti o più mogli è in, però non chiedetemi altro vi prego non vorrei farvi vedere il mondo con i miei occhi, sarebbe un grande errore da parte mia.- Allora Valentina gli chiese - parlaci un poco di te, ti conosciamo da quando siamo nate ma non che sappiamo molte cose.- - mah non saprei cosa raccontarti di me, sono una persona semplicissima che però ha i suoi credo, sono pieno di incoerenze e penso che ogni uno di noi su questa terra abbia un ruolo ed il mio è quello di essere un grande, scusate il termine, stronzo, quindi come vedi c’è poco da dire su di me - non sapendo dove voleva arrivare Valentina Aldo fece notare alle ragazze che l’indomani avrebbero avuto una giornata particolare, quindi le invitò ad andare a dormire, loro accettarono il consiglio e dando un bacio alla madre iniziarono ad avviarsi, Martina batte la mano sulla spalla di Aldo, prese sotto braccio la gemella e si ritirarono nella loro stanza.
Rimasti soli Silvia chiese ad Aldo il perché di fronte alle ragazze si denigrasse sempre, ma lui non volle rispondere dicendole che al momento opportuno confidava nella sapienza divina e che se lui avesse saputo ballare in quel momento l’avrebbe invitata, lei rispose che era bravissima, a ballare il ballo del mattone e che gliene avrebbe dato conferma al più presto, ma che però gli sarebbe piaciuto imparare il valzer insieme a lui.
Lentamente e senza fretta rispogliarono il balcone, riponendo tutto al suo posto, poi Aldo prese una bottiglietta di spumante ed invitò Silvia, a finire la serata con un brindisi sul balcone, chiacchierando ancora un po’.
Silvia propose il brindisi, al futuro delle gemelle ed Aldo aggiunse - sia fatta la volontà di DIO!- Trascorsa un’altra oretta a discorrere serenamente, rientrarono per andare a dormire.
Erano le sei della mattina seguente quando si ritrovarono tutti in cucina per fare colazione, in casa non c’era latte quindi le gemelle decisero per un
tè, Aldo e Silvia presero il solito caffè chiedendo alle ragazze se avessero voluto farsi accompagnare, ma loro decisero che sarebbero andate all’appuntamento da sole, fecero colazione in fretta e furia per essere puntuali con Sandra, quindi si avviarono verso la stazione.
Silvia ed Aldo decisero di andare a visitare i giardini di Boboli, visto che il tempo lo permetteva.
Arrivate alla stazione puntuali, Martina e Valentina si recarono in testa al binario sette, attesero qualche minuto e videro il treno entrare in stazione, ben presto, tra la solita confusione di passeggeri, videro Sandra che agitava il braccio per farsi riconoscere nella confusione, le gemelle risposero al cenno e si incontraron .
Sandra era una ragazza molto disinvolta e socievole, dimostrava una ventina d’anni, con capelli lunghissimi e lisci, era alta e magra, proprio una bella ragazza, sembrava più adatta ad una passerella di miss che ad un compito come quello che svolgeva, le gemelle le offrirono un cappuccino al bar ed iniziarono a prendere confidenza, loro raccontarono a Sandra quale era il problema che avevano ed il perché lei, avrebbe dovuto essere accompagnata da loro nella sua giornata di attività di volontariato :- non ho nessun problema a farvi vedere una mia giornata, ma prima di iniziare, vorrei darvi un consiglio, anche se vi sarà difficile non fatevi coinvolgere emotivamente, non guardate le persone che incontrerete come dei malati, loro se ne accorgono e si commisererebbero, mentre il nostro scopo è il contrario, farli sentire liberi dal vincolo di malattia che li perseguita, ma adesso andiamo, ho un’amica a cui dobbiamo fare visita, sapete è una ragazzina di dieci anni ha problemi mentali, e la mattina vado a casa sua per farle compagnia mentre la mamma va a fare la spesa e le commissioni di casa, staremo lì un paio d’ore.-
Andarono a piedi ed arrivarono in un quarto d’ora, la signora che le accolse salutò Sandra con un bacio, Sandra presentò le gemelle alla signora che uscì subito di casa, facendo capire alle gemelle che il tempo di Sandra era prezioso anche per altre persone quindi non voleva abusarne, sottraendola ad altri.
- Dove si è nascosta Chiara? - disse con voce alta Sandra facendo finta di cercare la ragazzina in tutta la casa, e Chiara era come sempre sotto il tavolino della cucina - ciao, t’ho trovata eh, vieni ti presento due amiche che mi accompagnano - continuò giocando Sandra, la ragazzina era timida alla presenza di due estranee, Sandra gli disse come si chiamavano le sue amiche e ben presto la timidezza scomparve dalla ragazzina, così Sandra le disse di fare compagnia alle sue amiche perché lei sarebbe andata a prendere i colori e la carta da disegno nella cameretta.
Il panico, avvolse il viso delle gemelle alle parole di Sandra, rimanere in quella stanza e non sapere come comportarsi, non conoscendo quella ragazzina, Martina improvvisò facendo con la gemella uno di quei giochi che si fanno battendo le mani in coppia, la gemella la assecondò e poi rivolgendosi verso Chiara, le fece cenno di continuare insieme, con il sorriso sulle labbra, la ragazzina accettò l’invito e prese a dare schiaffi, ma sul bordo del tavolino e non sulle mani di Martina, così anche quei tre o quattro minuti che alle gemelle sembrarono un’eternità, passarono e Sandra tornò nella cucina facendo cenno alle gemelle che tutto andava bene.
Aperto l’album da disegno e visti i colori, la ragazzina dette sfogo al suo divertimento preferito, il disegno, si tuffo con i suoi colori nel foglio da disegno isolandosi completamente, Martina le dette una carezza sulla testa, ma fu immediatamente scacciata da Chiara, così Sandra spigò che non amava essere toccata, ma tranquillizzò Martina.
Questo fu l’inizio di una giornata molto diversa da quelle che normalmente trascorrevano le gemelle a Rapallo, con la ragazzina impegnata nel disegno, si fecero molte confidenze con Sandra, fin che la madre di Chiara tornò e iniziarono i preparativi per avviarsi verso la clinica, perché spiegò Sandra, avrebbero dovuto fare da intrattenimento ai bambini che si recavano nella clinica per le visite e le terapie periodiche. Chiara dette a Martina il disegno che aveva fatto e Martina ricordandosi di non toccarla la salutò mandandole un bacio con la mano.
Mentre Aldo e Silvia giocavano a fare i turisti a Firenze, armati di piantina della città, arrivò a Silvia un sms con la scritta: tutto ok stai tranquilla.

martedì 13 novembre 2007

"CORE" CERCASI

Lettera aperta al Signor Hicks.
Da tifoso a finanziere, caro signor Hicks, noi tutti siamo affascinati dalle Vostre imprese nell’alta finanza, ma la as ROMA, è altra cosa!
Voi siete nel calcio, ed in vari sport americani, ma la as ROMA è altra cosa!
Non lo è stata la Juventus della famiglia Agnelli, non lo sarà mai neppure il Milan del cav. Berlusconi, o l’Internazionale di Moratti, la as ROMA è ALTRA COSA!
Anche se meno blasonata, la asROMA, lo sanno solo i romanisti cosa sia in realtà!
Nell’alta finanza, “ce vole er pelo ar core”, ma per la as ROMA, “ce vole er core”!
Nel tempo delle trattative, con la famiglia Sensi, si informi delle cose della as ROMA, che sò solo pe li romanisti.
E se Voi Vi accorgete che siete de razza e volete diventà romanista, “BEN VENUTO TRA NOI”, ma ricordate sempre che la as ROMA è altra cosa!
Se Vorrete gestire la as ROMA, come una qualsiasi azienda da reddito: “lassatece stà come stamo” che nelle mani della famiglia Sensi ci troviamo benissimo!
Non vorremmo svegliarci come i cugini laziali, con un presidente che non amano, noi il nostro lo AMIAMO!

domenica 11 novembre 2007

SAN MARTINO

COMUNQUE SIA ANDATA, NOI TRE ABBIAMO FESTEGGIATO CON CASTAGNE E BUON VINO ROSSO!

LA DOMENICA INPERFETTA

AVREBBE POTUTO ESSERE LA DOMENICA PERFETTA!

sabato 3 novembre 2007

senza "TITOLO"ovvero "L'ESSENZIALE" 8 P.

Prima di rientrare a casa passarono alla stazione per vedere gli orari dei treni , decidendo di partire con comodo alle dieci del mattino seguente, a Firenze sarebbero arrivati alle dodici e se per il pomeriggio non avessero ottenuto un appuntamento con qualche dirigente della clinica San Michele, sarebbero rimasti anche il giorno seguente , fu prendendo questi accordi che tornarono a casa per poi andare subito a dormire.
Il mattino seguente, Aldo che di solito era mattiniero , dormì un po’ di più, si alzò giusto in tempo per prendere un caffè al volo, con alle spalle uno zainetto che si era preparato la sera prima, perché le donne erano già pronte per partire, Silvia chiuse per bene la casa, il cancello e si avviarono verso la stazione.
Sul treno è vietato fumare ed Aldo quella mattina essendosi alzato tardi non aveva acceso la sua sigaretta mattutina quindi soffrì un po’ durante il viaggio, le ragazze nel frattempo ascoltavano musica dal telefonino e Silvia leggeva la sua rivista preferita, mancava poco all’arrivo e Valentina provò a telefonare alla clinica cercando la signora Salpieri c’era il suo nome nella cartellina che l’avvocato Cianelli lasciò a Silvia, lei rispose e Martina si presentò, la signora Salpieri saputo che stavano recandosi a Firenze disse a Martina - sono felice che state venendo a Firenze, guarda facciamo una cosa, se voi ci riuscite ad essere qui in clinica per le sedici io vi attendo, altrimenti possiamo vederci domani, se a voi sta bene.- Martina rispose senza interrogare la sorella - grazie è molto gentile da parte sua, penso che sicuramente veniamo direttamente in clinica, comunque se troviamo problemi per oggi le faccio un colpo di telefono,
a risentirci, grazie.-
Ben presto il treno entrò in stazione, e ad accoglierli a Firenze ci fu un acquazzone improvviso con anche del temporale, cercarono un taxi ma ci misero del tempo per trovarne uno, mentre attendevano, le ragazze decisero di recarsi direttamente alla clinica, così si sarebbero levate subito il pensiero, per poi mettersi a fare le turiste in visita a Firenze.
Dato l’indirizzo al taxista, furono informate che era alla periferia e ci sarebbe voluto un po’ di tempo perché c’era traffico per il brutto tempo.
Durante il tragitto, le ragazze fecero la lista di ciò che avrebbero voluto vedere nel tempo libero ed ogni uno diceva la sua proposta tanto che siccome le cose erano molte Silvia promise alle ragazze di rimanere un paio di giorni per farle evadere dal problema che pensava le tormentasse.
Quando il taxi imboccò il viale per entrare nella clinica ci fu un po’ di silenzio perché nessuno sapeva ciò che le aspettava.
Entrate, chiesero della signora Salpieri, l’addetto alla ricezione telefonò e disse di accomodarsi nella stanza d’attesa, non passarono più di cinque minuti che videro una signora quarantenne che si presentò dicendo - mi aspettavo una vostra visita, ma non così presto, sono stata informata del cambio di proprietà della struttura in Liguria e sapevo anche che era divenuta proprietà di due ragazze, ma non sapevo così graziose - Valentina si presentò e presentò anche gli altri alla signora Salpieri, che accennò un inchino a cui Aldo rispose.
- Seguitemi - riprese la signora - vi faccio visitare la clinica e sono a completa disposizione delle vostre domande - mentre seguivano la signora Martina fece notare alla madre che lo stomaco le borbottava, per la fame, allora la signora Salpieri disse loro - sentite mi è venuta un’idea, su questo piano c’è una mensa, se avete fame possiamo andare a mangiare qualcosa, sono sicura che sia la maniera più giusta per iniziare questa visita e conoscere bene la struttura, ve ne spigherò le finalità - le ragazze accettarono e quindi seguirono la Signora, ritrovandosi in una specie di fast food, tanto che non sembrava di essere all’interno di una clinica psichiatrica, videro anche una ragazza che suonava la chitarra, la signora Salpieri nel vedere le ragazze che osservavano la chitarrista la chiamò, presentandola come una volontaria, scambiarono qualche battuta e lei tornò a suonare mentre loro iniziarono a pranzare, Martina disse alla signora Salpieri - senta noi abbiamo ricevuto quella struttura a Santa margherita Ligure, non le nascondo che nel sapere il tipo di ospiti che riceve siamo rimaste un po’ scioccate, insomma quale è il nostro compito? Probabilmente le sembreremo superficiali, ma se siamo qui è per avere le idee chiare, per farci un’idea precisa, spero che lei mi capisca.- ricevette un sorriso come risposta dalla signora Salpieri che aggiunse - state tranquille io vi capisco, non dovete sentirvi inquiete per i vostri dubbi, le vostre paure, guardatevi intorno in questa sala, riuscite a distinguere i medici dai pazienti? In questa struttura si curano tutte le dipendenze, escluse quelle da droghe che si fanno in appositi centri a cui noi offriamo personale specializzato, si curano anche i ritardati mentali, io sono la responsabile di tutti i progetti esterni a questa clinica, e si cerca per quel che si può di far sentire esseri umani i pazienti e non rifiuti della società, le strutture come quella che voi avete ricevuto, servono per svolgere il nostro lavoro in un clima diverso, diciamo vacanziero, io vi faccio una proposta, se voi lo vorrete domani vi affido a Sandra, la ragazza che suona la chitarra e la seguirete in una delle sue giornate, perché penso che ciò sia meglio delle mie spiegazioni, per farvi rendere conto bene ciò che può aspettarvi, non vorrei fare la parte di chi vuole convincervi a fare una scelta, al posto di un’altra, vi farò da guida in questa visita ma per il resto sarete voi a decidere, vi sta bene così?- Non ci volle molto per decidere alle due ragazze, accettarono la proposta .
Così chiamata Sandra la chitarrista, si misero d’accordo per la mattina alle sette, a Firenze alla stazione, in testa al binario sette, perché Sandra veniva da fuori.
Finito di pranzare fecero un giro veloce ma completo della clinica e le ragazze iniziarono a pensare che forse il loro timore era esagerato.
Erano circa le quattro quando salutata la signora Salpieri uscirono dalla clinica, fecero chiamare un taxi dall’addetto alla ricezione ed uscirono ad attendere.
Fu breve l’attesa del taxi ed Aldo dette l’indirizzo al taxista, dicendo che li vi abitava un suo amico e che se avesse saputo che essendo a Firenze fosse andato in albergo di certo lui, si sarebbe arrabbiato, Martina fece notare ad Aldo - di sicuro sarà anche un tuo grande amico, ma ci presentiamo a casa sua in quattro, non ti sembra che siamo troppi - - no state tranquille, ha una casa molto grande e se in casa non ha gia ospiti, cosa che dubito fortemente, sarà felicissimo di ospitarci, vedrete - rassicuro Aldo.

giovedì 1 novembre 2007

è razzismo contro "GLI ANGELI"

Gli angeli all’inferno
Nella SACRA BIBBIA, si può leggere come solo il FIGLIO DI DIO, può riscattare tutto il popolo di DIO, senza pagare un solo centesimo.
Non abbiamo voluto leggere dell’accaduto a ROMA, della donna aggredita da un rom, perché non vorremmo trovare scuse a tale gesto, da una politica buonista, crediamo che non bastino i pacchetti contro la violenza, che tanto vengono sbandierati come rimedio allo sbando generale.
Noi tre, ci sentiamo succubi della poca serietà con cui anche gli amministratori locali, cerchino sempre di nascondere un problema che sta arrivando al limite della sopportazione.
Che le donne siano sempre state vittime delle violenze, è cosa risaputa, ma oggi c’è una cosa in più: la malvagità.
La donna, non è più solo oggetto del desiderio, ma è divenuta oggetto su cui sfogare la propria malvagità di popolazioni che nella loro civiltà non contemplino l’umanità! Dovrebbe essere nostro dovere insegnarlo loro, ma per buonismo e per razzismo al contrario, facciamo finta di essere tutti uguali.
No cari politici noi tre non ci sentiamo uguali neanche a voi, che rifiutate di affrontare il problema seriamente!
Pensiamo che esistano razzisti seri, che pur essendolo, siano dotate di umanità e di pensiero costruttivo, affinché si possa convivere, ma anche di non razzisti che chiudono gli occhi, perché limitati di pensiero.
I buoni, non possono rimanere vittime dei cattivi, soltanto perché siete incapaci di difenderli.
L’etica razziale sotto cui vi nascondete, sono sicuro, che sarà il macigno che vi “stritolerà” (biblicamente parlando) non nascondete i problemi ma affrontateli, altrimenti quella che è stata la culla della civiltà, diverrà solo terra di conquista per barbari malvagi.

lunedì 29 ottobre 2007

TORMENTO DI UN PACIFICO (non pacifista)

Tormento di un pacifico

“ Io pongo il mio arco nelle nubi
servirà di segno
del patto fra me e la terra “
iniziò così una nuova alleanza

ma chi ? Ditemi chi ?
ha osato infrangerla ?
Chi , ha osato anche in mio nome rinnegarla ?
Chi ha messo me !
In condizione di poter servire solo altri re ?
Chi ha confuso le vie
Che io non possa più ritrovarle ?

TU dicesti “ IO SONO UN DIO GELOSO ! “
Bene : mi hanno rubato a TE !
Non ero forse oggetto del TUO patrimonio ?
Non era forse TUA e solo TUA la creazione ?

Immobile rimango
Per non servire altri re
In silenzio rimango
Per non onorare altri re
Sordo rimango
Al richiamo di altri re
Cieco rimango all’immagine di altri re
Che la moltitudine confonde con TE !


Zerodieci

L'ALBERO DELLA "CUCCAGNA"

Ogni albero ha la sua “cuccagna”
Finalmente, è finita la festa del cinema di ROMA, nelle pagine riservate alla cultura del quotidiano che acquisto abitualmente, avevano monopolizzato tutto.
È con grande piacere, che oggi ho letto in quelle pagine de “IL MESSAGGERO”: “FILOSOFI, PRET-A-PORTER” di Luigi Vaccari.
L’ho letto con piacere e devo dire in proposito e per correttezza, che da sempre gli intellettuali, non mi sono simpatici, sarà per l’aria da saputi, sarà perché lo sono veramente, ma non mi sono simpatici.
Trovo normalissimo, per come osservo la vita, che i filosofi e non solo loro, si trovino a parlare, magari di un: “POMODORO”, con aria intellettuale, anche in TV, non fanno altro che cercare il: dottor, il professor, l’onorevole, il presidente, il cavaliere, il direttore o quanti più titoli si conoscano per essere presentati, vergognandosi di apparire semplicemente per signor, o signora.
Mi tornano alla mente, quelle feste paesane, dove si trovano ancora giochi come: la corsa dei sacchi, la gara degli spaghetti, la gara delle pignatte e il famoso albero della cuccagna.
Ne ho vista una recentemente, questa estate di quelle feste e dopo tutte le gare, si è passati alla premiazione e dopo aver premiato i vincitori delle gare, si è passati alla premiazione di chi aveva permesso lo svolgimento delle gare, quindi gli amministratori locali.
Non contenti di questo, hanno premiato coloro che hanno offerto i doni per le premiazioni, poi è arrivato il turno della premiazione ai presentatori, alla fine, le gare erano dei semplici pretesti per essere premiati tra loro, solo per appartenere a: ?.
Così, alla fine risulta, che compare giobbitto, che ha chiesto a compare belletto, un premio per la gara dell’albero della cuccagna, ha ricevuto una targa d’argento, mentre colui che con fatica è riuscito a scalare l’albero untuoso, ha dovuto affettare il prosciutto con tutto il cocuzzaro.
Essere semplicemente signori e Totò diceva che signori si nasce, non è denigrante, ma se lo si è REALMENTE, significa più delle premiazioni che nella vita si danno, anche religiose.
DIO cercò e trovò uomini GIUSTI, senza che fossero stati presentati LUI da chi che sia e senza raccomandazioni gli uomini GIUSTI, furono trovati, ma con tutti questi titoli, credo che oggi sia molto difficile.


giovedì 25 ottobre 2007

L'AIETTO

Troviamo assai patetico, da parte della Chiesa il voler trovare scuse a ciò che nei secoli ci hanno consegnato, ovvero: il processo dei TEMPLARI.
Filippo il bello, si sa che ne è stato l’artefice del loro annientamento, ma restituirne l’onore, solo dopo 700 anni, è alquanto imbarazzante.
La storia, così come ci è pervenuta per secoli senza gli elementi che sono stati recentemente pubblicati, ci hanno condizionato il giudizio, storico e umano delle vicende accadute.
I TEMPLARI, sono stati amati solo da chi non si è lasciato condizionare da chi ne ha prima sfruttato la fedeltà, verso la SACRA ROMANA CHIESA, e poi sempre per profitto ne ha assecondata e agevolata la disfatta.
Ho letto, che qualcuno, oggi chiede delle scuse, che io spero non arrivino, perché dalle nostre parti si dice: “che te voi rifà co l’aietto” per meglio dire, non c’è scusa che tenga.
In un vecchio film: cuore impavido, si leggeva all’inizio un inciso, che più o meno recitava così: “la storia che vedrete, non la leggerete in nessun libro di storia, perché la storia la scrivono i vincitori.
Non vorremmo che anche oggi, coloro che sono i vincitori continuino a scrivere la storia, io avrei preferito che tutto ciò fosse rimasto negli archivi.
Certo, per uno storico, quei 5400 euro del costo del volume che continuerà ad alimentare le casse degli ex accusatori, saranno ben spesi, ma quella stessa cifra, sarà, per chi come noi tre crede fermamente nel REGNO DIVINO, tutto ciò che riusciranno ad incassare per gli atti compiuti.

domenica 21 ottobre 2007

foto "GRAFIA"

Non credo siamo mancati a molti, però dal nostro ultimo post, è passato un po’ di tempo e questo perché chi come noi ha a che fare con anziani, si può imbattere con ospedali e medici per tempi prolungati che quindi occupano tutto il tempo di cui si dispone.
A titolo informativo, questa volta non era nulla di grave, ma di tempo ne occorrerà ancora.
Quindi per occupare il tempo in cui mancheremo non pubblicando post, vorremmo deliziarvi di una foto-“GRAFIA” piuttosto singolare, che rivolgeremo ai più esperti, ma dando a chi vuole cimentarsi con la “GRAFIA” alcune indicazioni.
Rammentate cosa era il bisnonno del personaggio del romanzo che stiamo pubblicando: Aldo? E poi osservate attentamente il bambino ritratto nella foto-“GRAFIA” scattata nel 1919, appena terminata la prima guerra mondiale.
Poi provate ad immaginare a come voler comunicare ai posteri un mistero, uno che io definisco “Gronchi Rosa” saprebbe leggere la foto-“GRAFIA” in questione, anzi sono sicuro che ne sarà già a conoscenza ed oggi vorrei proporla ad un pubblico più ampio.
Tenete sempre a mente che la comunicazione è sempre stata essenziale affinché “LUI” sia sopravvissuto alle avversità della vita.
Non vi diciamo come abbiamo reperito questa foto-“GRAFIA”, ma ve la proponiamo cercando di solleticare la vostra fantasia.

L'AVVENIRE

PLOTONE DEL PIEMONTE REAL CAVALLERIA, SUPERSTITI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE 1919

sabato 20 ottobre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "L'ESSENZIALE" 7 P.

Così di li a poco erano tutti nel soggiorno ed Aldo era pronto per fare una foto alle ragazze che all’unisono soffiarono spegnendo le candeline, servirono la torta e stapparono lo spumante brindando ai loro felici sedici anni di vita.
Ma ridendo e scherzando si fece tardi, così Silvia decise di lasciare tutto da riordinare, quindi si prepararono per andare a Santa Margherita Ligure, per incontrare l’avvocato Cianelli e visitare l’agriturismo a loro donatogli.
Con pazienza riuscirono a trovare l’agriturismo, azienda “colle Bata” luogo dell’appuntamento, imboccarono il viale d’ingresso ed arrivati al casale trovarono due signori che chiacchieravano, che vedendoli arrivare gli andarono incontro, scesi dalla macchina fecero le presentazioni il più anziano si presentò come il fattore dell’azienda mentre il più giovane ed era giovanissimo, titubante e quasi tremolante si presentò per avvocato Cianelli .
Il fattore disse che non c’erano ospiti perché la stagione era finita, infatti operavano come agriturismo da maggio a settembre, mentre per il resto dell’anno si sviluppava il lavoro di una normale azienda agricola, fece accomodare tutti in casa sua ed era molto ospitale, così accomodatisi tutti, l’avvocato tirò fuori dalla borsa una cartellina con all’interno dei documenti ed iniziò dicendo - allora la prima cosa da dirvi è che questo non è un agriturismo qualsiasi, qui fino ad oggi e se voi vorrete potete continuare, si sono ospitate persone speciali e precisamente disabili e ritardati mentali - stette per qualche secondo in silenzio osservando l’espressioni dei volti, ma tutti rimasero impassibil , quindi continuò - in questo posto si praticano terapie con animali e riabilitazione in un clima di vacanza , questa azienda è all’interno di un circuito, tutto ciò che produce lo acquista la Decisa s.p.a., per poi distribuirlo alle altre aziende del circuito, in pratica se voi deciderete di rimanere nel circuito non dovrete preoccuparvi di nulla, ne della contabilità ne di niente vi arriveranno solo i proventi, perché anche le buste paga dei dipendenti partono dalla Decisa s.p.a., l’organizzazione del personale sanitario specializzato per gli ospiti, è sotto la direzione della clinica San Michele di Firenze, pertanto prima di qualsiasi decisione vi consiglio di informarvi completamente, perché questo non è un posto di svago qualsiasi, ma si sta anche a contatto con il dolore, però voi avete la facoltà di modificarlo a vostro piacimento, ne avete anche tutto il tempo e se vorrete uscire dal circuito ne avete la libertà- iniziarono le domande delle ragazze ma per le più lui non poteva rispondere non essendo a conoscenza delle risposte e ad altre domande rispondeva che era campo di altri settori della Decisa s.p.a., l’avvocato invitò il fattore a guidare le ragazze in un giro di ricognizione e lui con orgoglio di fare parte dell’azienda iniziò ad illustrare la disposizione dell’azienda .
Fece vedere anche una struttura attrezzata a palestra, la piscina e fu poi il turno dei cavalli dicendo alle ragazze che se volevano le avrebbe portate a visitare i terreni a cavallo, ma loro promisero di farlo un altro giorno con più tempo a disposizione.
Il giro non occupò molto tempo ed in breve si ritrovarono al parcheggio dove c’erano ad attenderle la madre, Aldo e l’avvocato che parlottavano tra di loro, nel frattempo aveva dato a Silvia la cartellina con i documenti, quando si ritrovarono, l’avvocato riprese a dire alle ragazze - ascoltate bene, voi non dovete sentirvi in obbligo di niente in questa faccenda, se volete potete anche rivendere tutto e sappiate fin da ora che la Decisa s.p.a. è disposta ad acquistare, comunque il mio numero lo avete, quindi per ogni problema io sono a vostra completa disposizione - nel frattempo stava facendo buio e l’avvocato salutò tutti e ricordò alle ragazze che avevano tutto il tempo necessario per le decisioni, entrò in macchina e andò via.
Rimasero ancora una decina di minuti a chiacchierare con il fattore e lui si fece dare l’indirizzo di casa dicendo che avrebbe fatto recapitare del vino e dell’olio che erano i prodotti principali dell’azienda, si scambiarono anche i numeri di telefono, poi i quattro salirono in macchina e partirono.
Quella ventina di km. Li fecero tacendo, tanto che Silvia provò ad introdurre qualche argomento per sentire le opinioni delle ragazze, ma loro troncavano subito i discorsi, quindi pensò che le ragazze erano rimaste sconvolte e le capiva, ritrovarsi a sedici anni ed ereditare qualcosa che ti fa vedere la sofferenza della vita, non è facile accettarlo, a quella età si gettano le basi per progetti a lunga scadenza e provava ad immaginare le ragazze che fino a ieri erano spensierate e piene di vita, assorte nel progetto che il padre a loro proponeva, così senza preavviso, senza iniziazione, certo era vero che avrebbero potuto disfarsene o fare dei cambiamenti, ma cosa avrebbero scelto sembrava in quei momenti un gran problema per le ragazze e ad impressione della madre, una prova troppo gravosa.
Arrivarono a casa in silenzio e sempre silenziosi si distribuirono per casa Martina si sedette nel divano e accese la televisione, Valentina andò al computer nella sua stanza e Silvia ed Aldo si misero a riordinare la casa, cosa che non avevano fatto dopo pranzo, le ragazze fecero sapere che non avevano appetito così Silvia ed Aldo stuzzicarono del formaggio con il pane.
Stette un oretta al computer Valentina, poi con aria pensierosa scese anche lei, si presentò alla gemella e disse - abbiamo deciso, dobbiamo informarci meglio e saperne di più dell’attività della clinica San Michele insomma, quale potrebbe essere il nostro compito nell’agriturismo solo loro possono dircelo, ho provato a vedere su internet ma niente solo informazioni generali non entrano nello specifico.- Martina la ascoltò attentamente poi prese la parola - veramente noi non abbiamo parlato per niente, quindi se mai hai deciso, comunque sono d’accordo con te, credo che l’unica soluzione sia di andare personalmente a Firenze e farci illustrare meglio la situazione - e rivolgendosi alla madre che nel frattempo si era seduta al suo fianco con una rivista in mano disse - puoi portarci a Firenze alla clinica San Michele?- Annuiva la madre mentre le ragazze parlavano e rispose che lei aveva promesso di essere al loro fianco in questa vicenda, quindi potevano contare su di lei, però gli fece anche un discorso per prepararle ad una delusione, lei le aveva cresciute ed in cuor suo le vedeva ancora bambine, quindi temeva che prendessero una decisione non calcolando la serietà della circostanza e che a livello psicologico lo avrebbero poi scontato.
Le gemelle interrogarono anche Aldo su cosa ne pensava - non so cosa sia giusto fare, del resto le scelte devono rimanere solo vostre, però sapete io faccio delle stranezze quando ho qualche dubbio, sapete io mi affido sempre alla sapienza divina, in questo caso prenderei la Bibbia, con un soffio aprirei una pagina a caso e dalla lettura cercherei di capire quale consiglio il mio Dio mi da, cosa si aspetta da me, ma voi mi conoscete io non sono razionale, però non mi affido a Dio per avere una scusante ai miei fallimenti, lo faccio perché penso di essere parte dei suoi disegni e che anche se la scelta fatta potrebbe rivelarsi un fallimento io lo considererei solo in apparenza un fallimento, perché il suo disegno di sicuro è stato compiuto, pur rimanendo misterioso e segreto ai nostri occhi.- e finito di parlare Aldo accarezzo le due ragazze, Valentina prese in mano la medaglietta di San Michele che portava nella catenina e ne lesse l’incisione, un po’ giù di corda disse alla gamella - vedi questa incisione, in questo momento la sento veramente appropriata, vorrei tanto la certezza che in questa vicenda sia la mio fianco, chissà se noi due siamo degne di una cosa così grande? - Allora Aldo approfitto - beh questo forse è anche il quesito che si pone vostro padre, magari non proprio se ne siete degne, ma quale sia la vostra indole se siete pronte ad essere nella stessa lunghezza d’onda, in sintonia con le sue scelte, dal notaio avete ricevuto un plico dal quale ancora non ne avete ricavato nulla e quella forse è la sua lunghezza d’onda come se fosse una lingua da imparare, se lui vi ha fatto quel dono dell’agriturismo, probabilmente dalla vostra scelta ne trarrà delle conclusioni, in maniera che se non siete voi nella stessa lunghezza d’onda di vostro padre, sarà lui a capire e raggiungere la vostra, io non mi preoccuperei più di tanto, anzi sapete cosa vi dico andiamo tutti al pub a sentire un po’ di musica e passare una serata spensierata, da domani ritornerete sull’argomento.- Accettarono tutte la proposta, risollevate dalle ipotesi di Aldo .
Trascorsero una bella serata in compagnia di buona musica, si misero anche d’accordo per la partenza per Firenze, ma decisero di andare in treno e viaggiare senza apprensioni, decisi a far si che il viaggio avrebbe dovuto essere una gita e non un viaggio di lavoro e che nulla li avrebbe portati all’inquietudine .

"LADRI" di ANIME

Non so se ho capito bene, ma a quanto pare, in ITALIA vorrebbero fare un albo per l’iscrizione obbligatoria di tutti coloro che possiedono un BLOG! (se sono male informato chiedo scusa in anticipo).
Noi tre, scriviamo sotto pseudonimo e possibilmente in anonimato, questo perché, siamo convinti che la manifestazione di idee e di ideali, in ITALIA non sia possibile senza pagare un caro prezzo.
In questo momento, sto rubando tempo a cose più importanti, ma era assolutamente necessario che dicessi cosa ne pensiamo.
Per l’esattezza, noi tre pensiamo che siete: “ladri” di anime! Volendo a tutti i costi sapere chi e cosa ci sia dietro dei blog scomodi.
Certo anche noi pensiamo che debba esserci serietà nello scrivere, senza offendere e soprattutto senza infamare persone, ma il volere a tutti i costi dare un nome a tutto ciò che appare su internet, significa: “rubare” l’anima al pensiero!
Smetteremo di pubblicare in tale circostanza, sapendo di farvi un favore.

domenica 7 ottobre 2007

l'attentato al "REGNO"

Quella che ci accingiamo a scrivere, non è storia, nemmeno leggenda, ma una semplice fiaba sprigionata dalla nostra fantasia.
A seconda di chi la leggerà, ci saranno sentimenti, sprigionati nei nostri confronti anche di odio.
Partiremo, dal presupposto che: “e se satana fosse donna?” saremo più chiari, se DIO avesse avuto come moglie una donna che abbia commesso adulterio nei suoi confronti, cercando di toglierlo dal trono? DIO, come è scritto, ha creato l’uomo a sua immagine, quindi possiamo dedurre che anche la terra sia ad immagine del SUO REGNO e non solo, ma anche la vita terrena sia ad immagine del REGNO di DIO.
Quindi noi immaginiamo, una famiglia REALE, dove anche l’adulterio si sia insinuato, complici la moglie, ed il SUO angelo preferito.
Spodestare DIO, sarebbe secondo noi, stato l’obbiettivo della moglie e del SUO angelo preferito.
Quindi da lì, la cacciata degli angeli dal PARADISO! Nulla è scritto di ciò che noi immaginiamo, ma alcuni elementi ce lo fanno credere, quale è il motivo del comandamento: non commettere adulterio? Secondo noi è proprio il fatto che un’adultera spodesta il RE!

LA MELA BACATA

Cosa intendiamo per peccato originale? È stato commesso realmente da Adamo ed Eva?
Noi tre, ce lo siamo chiesto già da moltissimo tempo e le conclusioni a cui siamo arrivati, ci piacciono (forse solo per comodo), cercheremo di riassumerle con semplicità.
Noi, partiamo dall’indiscutibile fatto che DIO, sia infinitamente buono! Quindi nella sua infinita bontà, non avrebbe mai posto un divieto assoluto alla sua creazione: l’essere umano, quello di non mangiare il frutto nel modo più assoluto, EGLI non avrebbe mai posto una tentazione così grande, la tentazione, ha ben altre origini e non quelle di DIO.
Secondo noi , DIO pose una condizione: di non mangiarne, quando nel frutto c’era la positività, ben interpretata nel celebre dipinto del Caravaggio: natura morta con cesto di frutta, dove in primo piano, c’è una mela bacata.(probabilmente qualcuno dirà come il nostro cervello)
In quelle condizioni, il frutto, aveva ben altre funzioni: quelle di contenere ciò che avrebbe dovuto essere: il cibo per gli uccelli, ovvero il male.
“se ne mangerete, ne morirete” Adamo ed Eva, mangiando il frutto, hanno contaminato la creazione fatta a sua immagine con il male, scacciato dal SUO REGNO e non eliminato, sempre per la SUA infinita bontà.(prima o poi entreremo anche nell’argomento: la caduta degli angeli)
Quindi quello che prima era separato: male e bene, da quel momento si è unito e quindi DIO ha dovuto salvaguardare il SUO REGNO, lasciando l’essere umano che con l’atto si era imbestialito, regredendo ad animale, ad un lungo processo di evoluzione, ecco perché troviamo elementi validi anche nella teoria di Darwin.
Noi, pensiamo che Adamo ed Eva, non abbiano commesso il peccato originale, ma lo abbiano assunto, il peccato all’origine, è stato commesso da chi voleva usurpare il REGNO a DIO volendo prenderne il posto, quindi da qui si torna alla: caduta degli angeli, ed anche qui, abbiamo teorie a riguardo e vi promettiamo che le pubblicheremo quanto prima.


sabato 6 ottobre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "L'ESSENZIALE" 6 P.

Anche quella mattina, Aldo si alzò presto, ormai era come un rito prepararsi il caffè in completa solitudine e sorseggiarlo in compagnia di una sigaretta, ma quando scese in cucina trovò Martina ai fornelli che preparava il caffè, - se non scendevi sarei venuta a svegliarti con un buon caffè - ed Aldo gli dette il buon giorno accomodandosi ad aspettare il caffè di Martina che aggiunse - sei pronto per la corsetta mattutina? - - e no, ieri hai parlato di una passeggiata, so di essere un ottimo camminatore, ma anche un pessimo corridore - - scherzavo e poi correndo non si discorre bene, dai prendi il caffè e andiamo - fece un solo sorso del caffè di Martina, quindi si avviarono alla porta ed uscirono, appena fuori casa si accese una sigaretta e Martina agitò la mano sorridendo e facendo finta che il fumo le desse fastidio, così Aldo rispondendo al sorriso le chiese cosa c’era di tanto segreto che le altre non potessero sentire e lei rispose
- veramente non so come iniziare, sono un poco imbarazzata - - ma dai interruppe Aldo - mi conosci da una vita - - è proprio quello il nocciolo della questione, vedi…- e tentennando cercava il coraggio, poi d’improvviso - tu e la mamma avete mai fatto sesso?- Aldo fece una smorfia con la bocca e scoppiò a ridere e sempre ridendo disse - non mi dirai che ora che vostro padre si è rifatto vivo inizi a preoccuparti dell’unione famigliare, dimmi sei gelosa di me? - e lei si arrabbiò un pochino e con un tono serio disse - adesso ti racconto una cosa, ma devi promettere che non la dirai mai alla mamma ne a Valentina prometti?- Aldo promise e lei continuò - poco prima di pasqua la mamma mi dette una busta da imbucare alle lettere, dicendo che erano auguri di buona pasqua per te, però accadde che mi cadde in una pozzanghera e si inzuppo tutta, così io la aprii per riscriverne un’altra con le stesse parole e dovetti leggere, all’interno c’era anche una breve lettera per te ed io la lessi, trovai scritte alcune cose che mi scioccarono ed oggi ancora non so spiegarmi.- - se posso aiutarti, io non ho problemi - incoraggiò la ragazza Aldo, notando gli occhi arrossati, lei fece qualche passo veloce tanto da poter superare Aldo, mettendosi faccia a faccia con lui e bloccandolo sul posto disse
- c’era scritto parlandoti di noi, tue figlie, così io decisi di prendere un investigatore privato e farti seguire.-
-Adesso capisco perché ce l’avevi tanto con me - interruppe Aldo, dando una carezza a Martina che sentendosi a disagio guardava in terra - Martina, devi credermi io non ho mai fatto sesso con tua madre, adesso capisco anche perché sei al verde con la carta di credito, io non so come tu consideri me ma io a te e Valentina vi considero figlie, c’ero quando siete nate, c’ero anche al vostro primo passo alla vostra prima parola e ci sono oggi nella ricerca di vostro padre come c’ero il vostro primo giorno di scuola, con tua madre lo stesso, guai a chi la tocca perché per me è più di una moglie, dopo il fallimento del mio matrimonio, ho conosciuto tua madre e subito siamo diventati, non solo amici ma complici esiste un rapporto tra di noi che ci lega come se fossimo moglie e marito e ti garantisco che io con colei che sposai non ebbi mai, spero che tu mi capisca - si senti sollevata Martina e riprendendo a passeggiare al fianco di Aldo con tono più armonioso disse - spero che ti somigli il mio papà - e dette un bacio ad Aldo che rosso in viso perché emozionato disse - questo è il più bel complimento che io abbia mai ricevuto, devi sapere che la causa della nullità del mio matrimonio si basava tutto su questo, lei non voleva figli che potessero somigliarmi - allora Martina mise un braccio in torno al collo di Aldo e sbotto a ridere ed Aldo le chiese - allora dimmi, quali segreti nascondo, secondo l’investigatore? - :- era proprio questo che mi faceva ridere - disse Martina tirando fuori delle foto dallo zainetto e continuò - guarda questa foto, chi è la signora? - - questa è mia mamma, non ti avrà mica detto che faccio l’accompagnatore per soldi, di anziane signore? Vedo che ci ha seguito in ospedale, sai una volta al mese mia madre deve fare un prelievo di sangue, nulla di grave ma deve farlo, poi a chi tocca - e Martina - questo secondo lui potrebbe essere tuo figlio e siete ritratti insieme ad una signora che potrebbe essere una delle tante - - beh questo è vero, è una delle tante sai ho tre sorelle e questa è la più grande si chiama Anna, porta lo stesso nome di mia nonna, l’ha conosciuta anche tua madre una ventina di anni fa - e ridendo e scherzando Martina seguitò
- Questa secondo lui dovrebbe essere l’ultima conquista, guarda ha anche il pancione - - no , qui sbaglia, l’ultima conquista è la bimba che porta in grembo, lei è mia sorella Alessandra e tra poco sarò zio per la tredicesima volta, ho anche due fratelli, ma ora guardami negli occhi perché sto per dirti una cosa importante, per come ragiono io, io ho solo due figlie te e Valentina, forse alla fine delle vostre ricerche voi due mi allontanerete, però sappi che per me voi due resterete sempre le mie uniche figlie, ma dimmi quel imbroglione quanto ti ha sfilato? - E preoccupata Martina disse - se lo sa la mamma mi uccide, tremila euro in più riprese, diceva che era difficile rintracciarti e che raramente uscivi, quindi era sempre appostato ad aspettarti e che pur facendo domande su di te nessuno sapeva nulla , quindi ti è stato dietro per una ventina di giorni, ma hai promesso di non dire nulla alla mamma ti prego - - stai tranquilla, ma solo ad un patto, che tu prenda questa carta di credito ci sono mille euro è usa e getta, cosi non farai preoccupare tua madre, poi se a me servissero soldi io posso chiederli a tua madre, va bene? - lei accettò e lui la invitò ad entrare in una pasticceria, perché visto che in precedenza non avevano spento le candeline avrebbero dovuto farlo oggi lei e la sorella.
Tra Martina e Aldo il più goloso era lui cosi ci misero molto tempo a scegliere la torta, perché una sembrava più buona dell’altra, fecero battute spiritose a più riprese tanto che entrambi si accorsero di aver ritrovato l’armonia che li legava.
Ripresero la strada del ritorno e l’atmosfera era serena così Martina chiese
- toglimi una curiosità, me lo devi, visto che ho passato gli ultimi mesi a farti inseguire e poi a me puoi confidarlo, come fai a sapere tutte quelle cose sui templari, sulla massoneria, dimmelo ti prego, sei un templare? -
era diventata veramente una passeggiata quella che stavano facendo ed Aldo non tentò minimamente di evadere la risposta quindi facendo un piccolo sospiro iniziò dicendo - No! Non sono ne un templare ne un massone, mio bisnonno era un massone, ma in famiglia lo seppero solo dopo la sua morte, e questo mi ha sempre affascinato, come del resto mi hanno sempre affascinato i templari e la loro storia non so se possa essere possibile, ma io credo che alcune persone ci nascano, la vita del massone ed anche quella del templare è una infinita ricerca verso la sapienza divina
e quella sapienza, io credo che possa essere raggiunta anche per dono divino, direttamente da DIO senza tanti preamboli, ti da delle prove e dei pesi da sopportare, dispone di te a suo piacimento, spesso senti il SUO modo di essere severo e proprio in quei momenti senti la SUA grandezza, fino a farti sentire la SUA onnipotenza e capisci che l’essere umano è poco più di un verme, ecco io mi quando penso a Dio mi sento poco più di un verme, però capisci di essere entrato nel circuito della sapienza divina e questo non significa che si sappia tutto, ma sempre a SUO piacimento ti svela cose, dalle più sciocche alle più segrete, così si inizia a vedere il mondo con altri occhi, in apparenza cinici o senza interessi, comprendi la Bibbia in maniera diversa e ne senti l’attualità, poi si diventa folli, ma così folli che si è certi della venuta su questa terra, della Gerusalemme celeste, beh se ci penso bene però non è molto comodo il posto in cui ci si scopre.- fu secca Martina - ti voglio bene - si guardarono si sorrisero e si accorsero di essere tornati a casa, ma Martina domandò ancora - quindi tu credi di far parte di quello che tu definisci circuito della sapienza? - Aldo le fece cenno di sedersi ad una panchina del giardinetto di casa per continuare a dire - guarda, non si tratta di crederci, ma ne si ha la certezza, è vero non si hanno mai prove tangibili che puoi verificare, devi servirti della fede, ma ti accorgi di tante coincidenze, soprattutto se il tuo maestro è DIO, EGLI ti pone dei compiti come ad uno scolaro ed anche se può sembrare sacrilego il metodo che ho scelto io per eseguire i compiti da LUI assegnatimi è stato di ritornare bambino, prendere tutto per gioco e quando sento i Suoi sussurri nelle orecchie, gli rispondo anche con battute spiritose proprio come farei con mio padre, è vero questo non lo permette a tutti, ma solo ai suoi servi a quelli che un giorno ne dovranno rispondere direttamente a LUI ed io in un dialogo di sussurri con LUI un giorno GLI chiesi che al momento del giudizio che mi riguardava, fosse stato più severo che con gli altri, perché se era vero ciò che mi aveva illustrato, i miei sbagli compromettevano altri Suoi servi, quello che nella Bibbia viene chiamato “piccolo resto” i Fedeli, i Veraci che ancora oggi è come se vivessero nelle catacombe, da quella richiesta passarono degli anni, ma una sera mentre pregavo un sussurro mi mise al corrente della mia assoluzione. Sono stato sincero con te e potrei raccontare accadimenti che sembrerebbero frutto di schizofrenia, quindi anche io chiedo a te di prendere ciò che ti ho raccontato e di conservarlo come farebbe un confessore, ma ora entriamo in casa.-
Entrando in casa trovarono Valentina al telefono, era lei a tenere i contatti con l’avvocato Cianelli e stavano confermando l’appuntamento per il pomeriggio alle quattro, in tavola era tutto pronto e Valentina esultò nel vedere la torta, mise meticolosamente le candeline e prese dall’argenteria un vassoio per posare la torta, organizzò nel soggiorno con dei calici ed una bottiglia di spumante, prese dal servizio buono i piattini e raggiunse gli altri in cucina per pranzare .
Mentre Silvia serviva in tavola, sentiva Martina e Aldo discorrere serenamente e non poche volte notò Martina abbracciare Aldo mostrandole l’affetto che Silvia sperava ritrovasse verso di lui, ne dedusse quindi che si erano chiariti senza litigare.
Valentina mise fretta a tutti nel mangiare, perché diceva di essere impaziente per spegnere le candeline ed esprimere il desiderio e che tra tre che ne aveva in mente, ancora non si decideva quale avrebbe scelto .