sabato 15 dicembre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "L'ESSENZIALE" 11 P.

All’incontro con Sandra, Martina teneva a distanza la Gemella che quando si vedeva osservata da Martina, faceva segno con la mano alla tasta per dirle che era matta, poi si misero una alla destra di Sandra e l’altra alla sinistra continuando a beccarsi, Sandra si fermò e guardando le ragazze domandò cosa era successo, saputo l’accaduto cercò di sdrammatizzare e di riconciliarle, ma niente Martina era decisa a trascorrere quella giornata divisa dalla gemella, presero un bus per andare alla casa famiglia, dove avrebbero trascorso la giornata.
Era un palazzotto a due piani, con intorno un giardino, Sandra spiegò che erano una quindicina le ragazze ospitate in procinto di partorire, all’ingresso dello stabile, c’era una ragazza che dimostrava poco più dell’età delle gemelle, stava dando da mangiare a dei gattini, Sandra la presentò alle gemelle come Alessia, ospite della casa famiglia e lei fece subito dei complimenti al vestito di Valentina, dicendole che era bello e le stava bene, Sandra vedendo che le due legavano disse ad Alessia - senti, ti andrebbe di far fare un giro a Valentina presentandogli le altre ragazze del centro, io farò altrettanto con Martina - riuscendo così a dividere le gemelle senza litigi.
Alessia era al terzo mese di gravidanza, raccontò a Valentina che lei avrebbe voluto tenere il bambino, ma che il suo fidanzato che avrebbe sposato la domenica successiva, aveva solo dei lavori saltuari quindi ancora non aveva deciso cosa fare, se tenerlo o darlo ad un istituto per l’adozione.
Era molto cruda la realtà che si trovò Valentina, durante il giro, conobbe altre ragazze ed Alessia, per ogni una racconto per sommi capi la loro storia, chi era scappata di casa, chi era stata abbandonata dal padre del bambino, storie che alla fine si somigliavano tutte e tutte avevano una cosa in comune, la decisione di non abortire.
Alessia raccontò anche a Valentina che in precedenza aveva avuto problemi di alcol, ma che era stata recuperata dal personale e dai volontari della clinica San Michele.
Valentina dopo un’oretta che discorrevano, chiese ad Alessia - senti, veramente non saprei come dirlo, ma per il giorno del tuo matrimonio, ti farebbe piacere, indossare il vestito che ho in dosso, non ti offendere ti prego, ma visto che ti piace tanto…abbiamo anche la stessa taglia - Alessia la ringraziò molto ed accettò con gioia dicendole che sicuramente sarebbe stato l’unico regalo che avrebbe ricevuto .
Verso le dieci arrivò alla casa famiglia un monaco, che Alessia disse essere un cistercense e venne accolto nella grande cucina, alcune chiesero di confessarsi, altre invece aspettavano quella che loro chiamavano messa, ma che in realtà era più un incontro spirituale, un modo di fare catechesi, le ragazze domandavano, lui spiegava, lesse il vangelo e per l’esattezza la parabola de “i vignaioli perfidi” Martina ascoltata la lettura, si isolò completamente dalla discussione della parabola, iniziando a riflettere sulla stessa, ricordando i discorsi con Aldo e li mise in relazione alla parabola letta, chiedendosi quanto fosse una parabola e quanto potesse essere una profezia riportandola ai giorni nostri, domandandosi quindi: chi fossero
“i vignaioli perfidi” i servi ed il figlio del buon padre di famiglia, trovò una sola risposta certa, il buon padre di famiglia avrebbe potuto essere DIO ! Ma i servi, coloro che si ritenevano tali, come potevano essere sicuri di chi servissero, in teoria avrebbero potuto essere anche servi dei vignaioli? Perché tutto era avvolto dal mistero, dal segreto, se la parabola fosse attuale come Martina immaginava, come avrebbe potuto distinguere, capendo l’importanza del segreto? Si ripromise di avere un colloquio con il monaco alla fine di quella che le ragazze chiamavano messa.
Presto il monaco terminò, Martina cercò la sorella e le disse - vieni dobbiamo confessarci - Valentina non sapendo ciò che aveva in mente la sorella rispose bruscamente - come non avremmo dovuto neanche parlarci ed ora vuoi confessarti, addirittura insieme a me? - Martina vedendo che il monaco si apprestava ad andarsene insistette dicendo - devi seguirmi è molto importante, dobbiamo parlare al monaco in confessione, poi capirai cosa intendo - così accostarono il monaco e Martina chiese se avrebbero potuto confessarsi insieme, visto che erano gemelle e che facevano tutto insieme , anche i peccati.
Il monaco le guardo sorridendo e disse - Beh, ciò che mi chiedete non si può, però se a voi sta bene posso avere un colloquio con voi due insieme e tenere le confidenze come se fossero un segreto di confessione, ma niente assoluzione, ho tempo a disposizione quindi se volete ditemi tutto.-
Martina spiegò per prima cosa ciò cosa gli stava accadendo da qualche giorno, raccontò anche di come fossero state introdotte in quella ricerca da Aldo, delle sue idee in proposito, per poi esporre tutti i dubbi che le erano venuti durante la lettura della parabola, facendo notare al monaco ed alla gemella come lei aveva inquadrato la situazione.
Valentina seguiva attentamente le riflessioni della gemella, comprendendo perfettamente ciò che intendeva, ma il monaco si fece serio ed iniziò a rispondere ai dubbi delle gemelle - Non posso darvi la certezza che il figlio di DIO sia su questa terra ai giorni d’oggi, anzi dovrei negarlo del tutto, ma i disegni di DIO, sono misteriosi, non sono visibili a tutti, quindi come uomo, non voglio escluderlo del tutto. Voi richiedete con quale sicurezza di essere nel giusto si può servire un padrone, questo dovrete scoprirlo da sole affidandovi al buon DIO, io non posso indirizzavi alle certezze del vostro amico, spero mi capiate, ma tenete vi do una medaglietta pregando che vi protegga nella vostra ricerca, ma non chiedetemi altro - estrasse dalla tasca due scatoline, che loro senza guadarne l’immagine contenuta misero via, ringraziarono il monaco ma erano deluse della chiacchierata, il monaco salutò e se ne andò.
Si riunirono alle ragazze che iniziavano a preparare il pranzo, Sandra intratteneva suonando la chitarra e le gemelle aiutarono ad apparecchiare la tavola deluse perché senza spiegazione ai loro dubbi.
Nel frattempo Silvia rientrava in casa con in mano un gran mazzo di fiori e delle buste - ho preso qualcosa da mangiare in una rosticceria, lasagne e pollo allo spiedo, ti va bene?- Aldo che era ancora al computer fece cenno di sì facendo apprezzamenti al mazzo di fiori, Silvia cercò un vaso che però non trovò, quindi mise i fiori in una pentola al centro della tavola.
Fece presto silvia ad apparecchiare e servire le lasagne, chiamò Aldo che spense il computer e lavatosi le mani si accomodò per pranzare -hai ricevuto notizie dalle ragazze - chiese a Silvia, ma lei facendo cenno con la testa disse di no ed aggiunse - vorrei chiamarle per sapere, anche perché questa mattina litigavano, sono un po’ in pensiero e non so cosa fare.- Aldo vedendo lo sguardo preoccupato di Silvia, cercò di rassicurarla dicendole che probabilmente erano prese dalla situazione e che in certi casi non ci si accorge del tempo che passa, non pensando a chi può essere in pensiero, però la incoraggiò a telefonare alle ragazze, almeno per sapere a che ora sarebbero rientrate. Silvia prese il telefono e chiamò Valentina, dopo poco rispose e la madre disse - ciao tutto bene? - - si tutto bene, ci stiamo preparando per il pranzo ti avrei chiamata dopo, per dirti che verso le quattro torniamo a casa, tu cosa stai facendo? - - stiamo pranzando anche noi, allora restiamo in casa ad aspettarvi, ciao, ciao - e chiuse il telefono.
- Ti vedo rassicurata - notò Aldo - sai disse Silvia - non pensavo la prendessero così seriamente, chissà forse sono cresciute e non me ne sono accorta, a me tutte queste situazioni mi hanno messo apprensione, mentre loro vanno avanti con disinvoltura, sicure e decise ad arrivare alla meta, non vorrei fosse l’incoscienza dovuta all’età - - beh un poco di apprensione è giusto che ci sia da parte tua, ma le gemelle le hai cresciute bene, quindi devi iniziare a fidarti delle loro scelte, io ho parlato molto con Martina e devo dirti che è saggia per la sua età e così sono sicuro anche di Valentina, vedrai per loro sarà un’esperienza che le farà maturare e se un giorno troveranno il loro padre, solo allora, dalle loro reazioni capirai veramente tue figlie, ma ti prego non pensare a brutte cose.- Poi Aldo invitò Silvia ad iniziare a mangiare facendole notare che era già l’una e mezza quindi a breve le ragazze sarebbero tornate.
Erano le tre, quando Sandra con le gemelle arrivarono alla stazione, lì si sarebbero divise le loro strade, Sandra sarebbe tornata alla vita di sempre mentre le gemelle avrebbero continuato la loro ricerca, si salutarono calorosamente scambiandosi i numeri di telefono, le e-mail e gli indirizzi, ripromettendosi di incontrarsi, le gemelle invitarono Sandra anche a Rapallo, se avesse voluto trascorrere un fine settimana, poi Sandra salì sul treno ed il treno partì.

Nessun commento: