Non so, ma lo spero, che l’articolo di oggi della rubrica: quinto potere de il Messaggero di oggi, abbia attinenza, con quello di ieri e con il post, da me pubblicato: la RAI ha crisi economiche e siccome, non vorremmo vedere altre schifezze del tipo Alitalia, credo che tutti debbano dare un contributo.
Con l’avvento delle TV private, la RAI non ha solo lasciato il campo, ma addirittura agevolato l’espansione del potere mediatico alle concorrenti.
Perdita di posizione predominante sulla pubblicità, perdita di ascolti e di prodotti come lo sport, che la RAI non può permettersi di trasmettere, questo purtroppo è anche un problema politico, imputato a chi ha sempre remato a favore di concorrenti, nel nome di una libertà, che è solo per motivi storici e si potrebbe analizzarli tutti: travaso di potere.
C’è un patrimonio, di proprietà della RAI, che non viene messo sul mercato, ed è la sua storia.
Vanno molto di moda i laboratori, ma non c’è un canale televisivo, che fa da laboratorio a tutti coloro che fanno televisione, una università per Autori, Sceneggiatori, Giornalismo televisivo, Regia televisiva, insomma tutte quelle manovalanze che fanno di una semplice messa in onda, un piccolo capolavoro.
Quel programma: La Storia Siamo noi, è scaduto, se la storia non trova futuro, si stanno riducendo a fare biografie, di piccoli cretini volti televisivi: Ma che storia è questa? I Falqui, non li troverete più, se non mettete in ballo il vostro sapere.
Con l’applicazione del digitale terrestre, potrebbero essere di nuovo in discussione i diritti televisivi degli sport e quindi poter scegliere dove vedere una partita di calcio a pagamento, perché altrimenti è dittatura mediatica e credo che la costituzione lo vieti.
Non si possono obbligare Cittadini a acquistare pacchetti con altre cose che non vogliono vedere e se la libertà di scelta, è un valore, allora il prezzo deve essere accessibile all’individuo meno ricco.
Se domani siamo obbligati, ad avere un decoder, la decodificazione deve per valori istituzionali essere accessibile a tutti.
Quello che immagino, con una rivoluzione con internet e telefonia nella televisione, è per agevolare tutte le forme di imprese di comunicazione, a raggiungere tutti gli utenti, se messo nella banda di trasmissione televisiva, il collegamento internet, avrebbe un abbassamento dei costi all’utente, così come la telefonia e le emittenti televisive, devono essere autostrade per la comunicazione, dove si paga il solo pedaggio.
Si creerebbero consorzi di emittenti televisive e le aziende di telecomunicazioni, potrebbero mettere in vendita pacchetti o programmi a pagamento, con la possibilità di scelta da parte dell’utente e la comunicazione in questo modo, rivoluzionerebbe totalmente il mondo degli anziani, farsi prescrivere un ricetta mendica da casa, trasmessa per E-mail guardando in faccia il paziente a casa sua.
Le rivoluzioni sociali, purtroppo non possono tenere conto di piccoli imprenditori con l’animo da lupi e l’imprenditoria Italiana, mostra in continuazione che sta passando la mano a figli stupidi.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !
Con l’avvento delle TV private, la RAI non ha solo lasciato il campo, ma addirittura agevolato l’espansione del potere mediatico alle concorrenti.
Perdita di posizione predominante sulla pubblicità, perdita di ascolti e di prodotti come lo sport, che la RAI non può permettersi di trasmettere, questo purtroppo è anche un problema politico, imputato a chi ha sempre remato a favore di concorrenti, nel nome di una libertà, che è solo per motivi storici e si potrebbe analizzarli tutti: travaso di potere.
C’è un patrimonio, di proprietà della RAI, che non viene messo sul mercato, ed è la sua storia.
Vanno molto di moda i laboratori, ma non c’è un canale televisivo, che fa da laboratorio a tutti coloro che fanno televisione, una università per Autori, Sceneggiatori, Giornalismo televisivo, Regia televisiva, insomma tutte quelle manovalanze che fanno di una semplice messa in onda, un piccolo capolavoro.
Quel programma: La Storia Siamo noi, è scaduto, se la storia non trova futuro, si stanno riducendo a fare biografie, di piccoli cretini volti televisivi: Ma che storia è questa? I Falqui, non li troverete più, se non mettete in ballo il vostro sapere.
Con l’applicazione del digitale terrestre, potrebbero essere di nuovo in discussione i diritti televisivi degli sport e quindi poter scegliere dove vedere una partita di calcio a pagamento, perché altrimenti è dittatura mediatica e credo che la costituzione lo vieti.
Non si possono obbligare Cittadini a acquistare pacchetti con altre cose che non vogliono vedere e se la libertà di scelta, è un valore, allora il prezzo deve essere accessibile all’individuo meno ricco.
Se domani siamo obbligati, ad avere un decoder, la decodificazione deve per valori istituzionali essere accessibile a tutti.
Quello che immagino, con una rivoluzione con internet e telefonia nella televisione, è per agevolare tutte le forme di imprese di comunicazione, a raggiungere tutti gli utenti, se messo nella banda di trasmissione televisiva, il collegamento internet, avrebbe un abbassamento dei costi all’utente, così come la telefonia e le emittenti televisive, devono essere autostrade per la comunicazione, dove si paga il solo pedaggio.
Si creerebbero consorzi di emittenti televisive e le aziende di telecomunicazioni, potrebbero mettere in vendita pacchetti o programmi a pagamento, con la possibilità di scelta da parte dell’utente e la comunicazione in questo modo, rivoluzionerebbe totalmente il mondo degli anziani, farsi prescrivere un ricetta mendica da casa, trasmessa per E-mail guardando in faccia il paziente a casa sua.
Le rivoluzioni sociali, purtroppo non possono tenere conto di piccoli imprenditori con l’animo da lupi e l’imprenditoria Italiana, mostra in continuazione che sta passando la mano a figli stupidi.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !