sabato 29 dicembre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "L'ESSENZIALE" 12 P.

Mentre le gemelle si avviarono al loro bus, Martina tirò fuori dalla tasca dei pantaloni le due scatoline che avevano ricevuto dal monaco, ne aprì una non sapendo cosa fare e ne guardò l’immagine e presa dall’entusiasmo gridò alla gemella - guarda, anche questo è San Michele!- e la gemella
- lo vedo, ma non capisco cosa ci sia da gridare - - Valentina, pensaci bene, il monaco non ci ha risposto con le parole, ma indicandoci la via giusta con questa immagine, è come se ci avesse detto che siamo servi del padrone giusto e non dei vignaioli perfidi non so se riesci a capire, Aldo disse che nessuno avrebbe mai parlato esplicitamente, ma di fare attenzione alle coincidenze, alle cose che accadono intorno a noi e che il senso delle risposte spesso è racchiuso nelle immagini - Valentina capì perfettamente la gemella ed aggiunse allora se il monaco si è comportato così, significa che anche tra loro sono divisi, insomma anche loro hanno più teorie a riguardo, ma che anche per loro tutto si svolge in segreto.-
Martina e Valentina, si affrettarono a prendere il loro bus, per poter raccontare tutto ad Aldo e vedere cosa ne pensava di ciò che a loro era accaduto.
Non ci volle molto, che si ritrovarono presso il portone dello stabile in cui soggiornavano e salite le scale del palazzo si trovarono proprio Aldo ad aprire la porta di casa, Valentina, con l’entusiasmo di una sedicenne che aveva scoperto qualcosa di importante, si mise subito a raccontare l’accaduto, ma lo fece con confusione, non facendo capire nulla ad Aldo, così intervenne Martina che con più calma spigò tutto, domandando cosa ne pensasse lui, che sorrideva durante il racconto e preoccupate aggiunsero - se può ritenersi una profezia, alla fine del racconto il figlio muore ucciso dai vignaioli e gettato fuori dalla vigna, sarà questo che attende il Re che noi vorremmo servire?- Aldo notò che le ragazze erano veramente preoccupate, ritenendo quella una profezia, ma al tempo stesso entusiaste di interpretare le cose non più razionalmente, La prima cosa che gli venne di fare era di tranquillizzarle quindi riprendendo la parabola, disse - la pietra riprovata dagli edificatori e poi divenuta pietra angolare, dove colui che vi cadrà sopra, si sfracellerà e quello sul quale essa cadrà ne sarà stritolato, in realtà è sempre il figlio, quindi pur dovendo soffrire molto la perfidia dei vignaioli, i disegni di DIO rispetto al Figlio sono ben altri, leggendo il vangelo di Luca e precisamente : la venuta del regno di DIO, si può capire che DIO, questa volta vuole il figlio vincitore su i suoi nemici - poi prese un quadretto dalla parete, era un’icona raffigurante la Sacra Famiglia e mostrandolo alle ragazze, chiese di guardarlo attentamente e dire cosa vedevano nel quadretto. Se lo passarono di mano le ragazze che dissero ad Aldo che era la rappresentazione della Sacra Famigli e nulla di più, allora prese la parola dicendo - seguitemi attentamente, in questo quadretto c’è Gesù che tiene in mano un libro, che si può interpretare come la legge di DIO, perché Lui è la legge di DIO su questa terra, Maria è raffigurata seduta e quindi più in basso rispetto a Lui, come se chiedesse a Gesù la legge, con aria di arroganza, essendo la madre, Giuseppe, appoggia Maria, invitando Gesù ad assecondare la richiesta della madre, ma Gesù rimane fermo sulla sua decisione, con lo sguardo severo, la legge è di DIO e Lui è il figlio, quindi ogni uno ha il suo ruolo, ruoli che non possono ne confondersi ne mischiarsi, ed ogni uno dei tre conosce il ruolo degli altri, quindi quando ci si incontra, pur sapendo che si è sudditi dello stesso Re, ogni uno ha un ruolo ben preciso, anche se in apparenza non si nota, tutto ciò è nell’intimo, perché più andrete avanti nella sapienza e più vi troverete sole con voi stesse, le vostre vie forse si divideranno ma sapete di essere gemelle, quindi sicure di essere figlie dello stesso padre e della stessa madre, uguali nella gerarchia, forse con idee diverse, ma agli occhi di vostro padre uguali.-
Valentina ascoltate attentamente le parole di Aldo chiese - capisco ciò che dici, ma qual è ai giorni nostri il ruolo di colui a cui dobbiamo essere fedeli?- - beh, il suo ruolo forse può sembrare il più semplice, essere un simbolo, la certezza per i fedeli, i veraci che la promessa di DIO è stata mantenuta, ma anche Lui ha ed ha avuto compiti ben precisi da svolgere, anche Lui è venuto su questa terra per lavorare, anche duramente, perché state tranquille ciò che chiede non è di essere onorato, ma riconosciuto, però ciò che vi sto dicendo, sono sicuro che lo capirete meglio nel futuro, andando avanti nella ricerca di vostro padre che a quanto sembra è un fedele servitore di DIO.- concluse così Aldo, dicendo alle gemelle che c’erano le partite di calcio e voleva vedere come erano finite.
Le ragazze andarono a rinfrescarsi e poi si chiusero nella loro stanza.
Silvia ricordò ad Aldo - carissimo hai promesso di portarmi al cinema, adesso vedo se anche le ragazze vogliono venire con noi - ma loro preferirono rimanere a riposarsi, per la cena si sarebbero arrangiate in casa, quindi loro avrebbero potuto provvedere diversamente, così salutate le gemelle uscirono di casa e si avviarono al cinema.
Stettero un paio d’ore al cinema ed usciti Silvia telefonò per vedere se le gemelle avessero cambiato idea, riguardo la cena, ma dissero di no e che stavano guardando la televisione in pigiama, quindi di stare tranquilla.
Silvia decise per una paninoteca, mangiare qualcosa di veloce per rientrare presto a casa, Aldo la assecondò e alle dieci circa entrarono in casa, le gemelle erano già a dormire e altrettanto fecero Aldo e Silvia.
Il mattino seguente, quando si incontrarono per la colazione, Silvia chiese alle gemelle se avessero voluto rimanere un altro giorno a Firenze, magari per fare acquisti in compagnia, ma loro decisero di rientrare a Rapallo prima possibile, se a lei non dispiaceva, così finita la colazione, riordinata e chiusa la casa, si ritrovarono dal portiere, Valentina lasciò al portiere una busta con all’interno gli abiti che aveva promesso ad Alessia, lasciò anche dei soldi con la richiesta al portiere di mandarli in lavanderia e farli recapitare ad Alessia, dandogli l’indirizzo della casa madre, dicendo al portiere che sarebbe stata una grande cortesia, il portiere rispose che l’avrebbe fatto sicuramente, poi salirono sul taxi per iniziare il ritorno a Rapallo.
Accomodatesi sul treno, le ragazze tirarono fuori i telefonini e si misero ad ascoltare musica, mentre Silvia ed Aldo discutevano degli orari dei treni, calcolando l’ora di arrivo a Rapallo, a Silvia le gemelle sembravano un poco dispiaciute di partire, ciò lo fece notare anche ad Aldo, lui disse
- probabilmente è stata una buona esperienza, questa di Firenze, il fatto che sembrano dispiaciute può significare che hanno fatto nuove amicizie, magari con Sandra o chissà anche le ragazze alla casa famiglia - e ciò in parte era vero.
Arrivarono a casa alle dodici e trenta e subito le gemelle presero in mano la cartellina che dette l’avvocato Cianelli, dettero uno sguardo ai documenti e trovarono il contatto con l’ufficio acquisti della DECISA s.p.a., pensando che dato il fatto che loro acquistavano tutti i prodotti dell’azienda agricola, di sicuro conoscevano il loro padre, se non addirittura, avesse qualcosa a che fare con la DECISA s.p.a., forse loro avrebbero potuto indirizzarle per il meglio.
Fu Martina a telefonare, gli passarono il signor Di Martino, direttore dell’ufficio acquisti, ma fu messa in attesa, al suo fianco Valentina continuava a darle consigli su cosa dire, insistendo sul fatto di non dire subito del padre, ma richiedere chiarimenti sulle vendite dei prodotti dell’azienda agricola alla DECISA s.p.a., dopo qualche minuto sentì dire alla cornetta - buon pomeriggio sono Di Martino in cosa posso essere utile- Martina fu presa un po’ alla sprovvista, mentre faceva cenno alla gemella di non essere infastidita e rispose balbettando - Buona sera, mi chiamo Martina Saltori e da qualche giorno ho, insieme a mia sorella, ricevuto in dono un’azienda agricola in località Santa Margherita Ligure, siamo venute a conoscenza che tutta la produzione di vino e di olio, viene acquistata dalla DECISA s.p.a., vorremmo sapere la situazione e le condizioni per il futuro, in pratica quello che vorremmo sono dei chiarimenti, sa siamo giovani e completamente all’oscuro di tutto - il signore ascoltò pazientemente e le ripose - guardi signorina, lei e sua sorella potete stare completamente tranquille, certo per telefono non posso mostrarle i contratti, che a vostra discrezione potrete rinnovare o sciogliere, ma se lei può lasciarmi un recapito, io le manderò un incaricato per illustrarvi bene la situazione e le condizioni del contratto - Martina chiese allora - andrebbe benissimo, ma noi abbiamo anche un altro problema, vede la donazione che abbiamo ricevuto, è da parte di nostro padre, ma direttamente dalla DECISA s.p.a. come possiamo noi rintracciare nostro padre, non sapendo il suo nome, speravamo che da voi potesse uscire qualcosa - il signore al telefono, chiese qualche minuto a Martina per informarsi meglio rimettendola in attesa, dopo un po’ riprese - Signorina, io ho provato ad informarmi tramite computer, ma queste sono informazioni che per telefono non le posso dare, perché ne sono all’oscuro anche io, se a lei e sua sorella fosse possibile venire qui a Latina vi prometto che mi metterò a disposizione anche per questo discorso, vede, la DECISA s.p.a. ha un ramo finanziario, che finanzia idee e progetti di imprenditori, se voi verrete qui io vi indirizzerò dai colleghi, più di questo non posso fare - -la capisco benissimo, ora vediamo per quando possiamo scendere a Latina e le farò sapere, grazie per la disponibilità - il signor Di Martino dette il suo numero diretto e salutò Martina .
Silvia ed Aldo si accostarono alle ragazze per ascoltare Martina, che si rivolse alla madre dicendo - riorganizziamo le valige, dobbiamo andare a Latina è li la sede della DECISA s.p.a., il signor Di Martino ha detto che si metterà a disposizione per tutto - Aldo intervenne dicendo - ma pensa tu, io abito a dieci km da Latina, abito allo scalo di Latina e non ne conoscevo nemmeno l’esistenza di quella società, volendo posso ospitarvi- Silvia si rivolse alle ragazze e disse - organizzate tutto voi due, io non posso non accompagnarvi, fatemi sapere. -
Non ci volle molto alle ragazze organizzare e la sera erano già pronte con gli orari dei treni ed i biglietti pronti, l’indomani sarebbero partiti alle otto.
Dopo la cena, Silvia preparò delle merendine con dei succhi di frutta per il viaggio, poi ben presto andarono tutti a dormire.
Alle sei e mezzo del mattino seguente erano tutti in cucina a fare colazione Aldo aveva ripreso la valigia di quando era arrivato a Rapallo, dicendo che lui poi si sarebbe fermato per un po’ a casa sua, per poi ritornare a Rapallo dopo una ventina di giorni, poco dopo si trovarono nuovamente sul treno, diretti a Roma e da li a Latina, Aldo si isolò completamente sul treno, si rifugiò in un sonno che lo tenne in disparte per tutto il viaggio, arrivati a Roma dovettero cambiare treno e prendere il locale per Latina, era ormai tardi per andare per uffici decisero quindi di andare direttamente a casa di Aldo, alla stazione di Latina scalo, non trovarono mezzi, cosi con le valige in mano dovettero fare un bel po’ di strada a piedi, entrarono nella città vecchia ed arrivati davanti un palazzotto di due piani, di cui il secondo era una mansarda, ben visibile perché arrivavano da una strada in discesa Aldo disse - ecco siamo arrivati - Martina chiese se lui abitava nella mansarda, ma lui rispose che era solo un appartamento e che lui viveva lì con la mamma ed il papà più una domestica.
Entrati in casa Aldo fece le presentazioni ed accompagnò le donne nelle loro stanze, il viaggio in treno le aveva stancate e dette appuntamento dopo un’ora per la cena.
La tavola era imbandita quando le ragazze accompagnate da Silvia scesero e fecero i complimenti ad Aldo per la casa e le camere nella mansarda che piacquero molto alle ragazze, a tavola Martina riconobbe la signora della foto che le dette l’investigatore e lo ricordò ad Aldo ridendo, trascorsero un paio d’ore a chiacchierare del più e del meno con i genitori di Aldo che disse che loro erano il suo lavoro, avendo i genitori anziani Aldo badava a loro con l’aiuto della domestica, ma ben presto la stanchezza portò tutti a letto.

"DEDICATO" (se non sbaglio, l'ha scritta Fossati)

È molto tempo che non volo più, sono veramente molti anni, ma un ieri di qualche tempo fa, prendevo spesso l’aereo per andare a Cagliari, per motivi che non voglio più ricordare, era un volo Alitalia, anche per il ritorno a Fiumicino.
Ricordo il primo volo, capitai a fianco di una anziana signora che recitava il rosario, non fu un da incoraggio alla mia fifa per il primo volo.
Però ricordo, che dopo l’atterraggio a Cagliari, venne spontaneo un applauso, da parte di tutti i passeggeri, al comandante del aeroplano Alitalia.
Non so se quel rito viene ancora eseguito dai passeggeri, ma allora era di liberazione e di ringraziamento a non so chi.
Sicuramente al comandante, che aveva eseguito l’atterraggio con disinvoltura, ma anche alla fifa che svaniva nel toccare terra e l’applauso mi faceva capire che non era solo mia.
Tutto questo, si ripète per molti anni, in concomitanza con le festività che mi portavano a Cagliari, estive e invernali e che da molti anni non mi ci portano più.
Cara Alitalia, non so proprio quale futuro ti aspetti, ma vorrei dedicare un applauso ai tuoi comandanti, fin che ancora non sono sudditi, ma italici ed un ringraziamento al personale che mi ha sempre accolto con simpatia: GRAZIE: !

mercoledì 26 dicembre 2007

"L'EGO" ALLA RISCOSSA

Oggi, giorno che ricorda il primo martire, vogliamo e solo per oggi, sentirci importanti, più del politico di turno o, con il dovuto rispetto, più del presidente della repubblica: Napolitano e del Papa, inoltrando a tutti coloro che nella loro vita si sentono Gronchi Rosa, un messaggio di fine anno.
Siamo certi che il Gronchi Rosa, sia da secoli e lo rimarrà: il sottile filo di seta che lega la creazione di DIO a DIO stesso, per una nazione, è vitale quanto la colonna vertebrale per un essere umano e per una volta, sentiamoci importanti, quanto l’aria che respiriamo, perché per lo spirito noi siamo l’aria pura che regge la vita.
Egocentrici o razzisti? No! Realisti! Non dare falsa testimonianza, recita uno dei comandamenti e noi tutti testimoniamo la VERITA’, ovvero il figlio di DIO.
Giochiamo a crederci agenti segreti del Paradiso? E lo siamo! Perché lo SPIRITO, apprende da noi ciò che l’uomo con la sua arroganza e ipocrisia, nasconde a DIO.
Siamo il termometro della fede in DIO che misura l’equilibrio della salvezza divina.
Dal buffone di corte al più abile dialettico, un esercito leale che non cerca ribellione nella nazione, ma sperando nella salvezza divina, la serve incondizionatamente, perché nel nostro ego, è alto e pieno di consapevolezza lo spirito del servizio e non della ribellione.
Una canzone di Luciano Ligabue: “non è tempo per noi”, dice che forse non lo sarà mai e che noi abbiamo sogni belli e grandi, noi tre ci auguriamo ed auguriamo a tutti i Gronchi Rosa, che quei sogni non svaniscano mai dalle nostre menti.
BUON ANNO NUOVO!
GRONCHI ROSA


domenica 23 dicembre 2007

SIAMO: BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI

Per una volta, proprio quando il natale porta tutti ad essere più buoni, vogliamo essere: cattivi, perfidi e impertinenti, vogliamo speculare su una frase “famosa” del senatore a vita Andreotti, ovvero: “il potere logora chi non lo ha”.
I politici tutti, l’hanno fatta propria nei momenti di potere, proponendola come una frase che porta chi non ha potere a esasperati tentativi per delegittimare chi invece il potere lo ha.
Logora: sinonimi (consumata, sciupata, spelata) ovvero la popolazione italiana, che si ritrova a fare i conti con i piccoli centesimi di euro.
Noi popolo italiano eravamo e rimarremo l’obbiettivo di quella “famosa” frase e rimarremo consapevoli che il potere vorremmo venisse esercitato in nostro favore anziché il loro.
Un augurio di buon natale? Forse solo una speranza! Perché siamo certi che il potere non esercita potere su sé stesso.
BUON NATALE!

martedì 18 dicembre 2007

"L'INTELLETTUALE" con la sua "SPECULAZIONE"

Non parliamo di un reato, ma di un imperdonabile “peccato”, ovvero: l’estremismo della speculazione intellettuale.
Già ho fatto notare, la nostra poca simpatia, verso “l’intellettuale” pieno di sé, ed oggi cercheremo di giustificarne le ragioni.
L’intellettuale di cui parliamo oggi, è colui che non lascia scampo al pensiero contraddittorio, credendo che egli sia legge, si sono comportati così, tutti gli esseri umani che non avendo più possibili titoli da acquisire, si definirono Dei e loro tutti anche se per pudore non lo ammettono, nel loro ego lo si definiscono.
“L’estremista” intellettuale, per di più aggiunge al suo pensiero, il pensiero e le analisi fatte da chi per logica propone un pensiero contrario al suo, diventando dei veri e propri alleati nel combattere il “pensiero”, per sua logica non solo individuale, ma anche apprendibile a vari livelli da DIO! Si comportano cosi anche gli estremisti sportivi e lo si vede.
Quindi l’ateo estremista diventa alleato della religione estremista e viceversa, solo per combattere ciò che insieme ritengono il “nemico”, che è e rimarrà solo “pensiero” con il suo libero arbitrio, senza credere che la verità risieda solo ed esclusivamente il Lui! Siamo sicuri che proprio per combattere la potenziale onnipotenza dell’uomo, Dio la verità l’abbia frammentata.
Citeremo a memoria, (con il coraggio di essere inesatti a differenza dello speculatore intellettuale) senza rivisitare, una bella (per la religione ufficiale) brutta (per le nostre riflessioni) pagina degli atti degli apostoli, già pieni di Spirito Santo.
Cercandola, si potrà legger come gli apostoli, spingessero i fedeli a vendere i propri beni, per “ distribuire ai poveri?” o per acquisire potere? (nostra riflessione), si può leggere, che una coppia vendette tutti i beni, ma donò solo una parte del ricavato, nascondendone una parte per propri scopi.
Gli apostoli, scoperto ciò, sentenziano la loro morte.
Negli atti, si fa notare la potenza dello Spirito Santo, mentre a nostro avviso, si nota l’impossibilità da parte dell’essere umano a contenere, l’onnipotenza di DIO! Che se messa a disposizione di un estremista, diventa morte, mentre il “pensiero” lascia il libero arbitrio, scambiato con indifferenza, sapendo con certezza che esiste solo ed esclusivamente: l’infallibilità di un unico DIO!

lunedì 17 dicembre 2007

PER "L'AVVOCATO" DEL DIAVOLO

Quanto è importante, per noi la nostra: Audrey hapburn principessa di “vacanze romane”? Ed è più importante per Lui, o per Voi tutti? Ieri, dopo la delusione della smagicata Roma, ho come sempre fatto un po’ di zapping, passando da Galasso (per sentire l’umore dei tifosi) a : buona domenica della Perego e proprio dalla Perego, si dibatteva un problema che a nostro vedere, potrebbe rivelarsi: problema.
La nostra principessa, è molto giovane al cospetto del nostro Lui, già maturo ed è a nostra conoscenza, che Lui è al quanto preoccupato, certo questo è un problema terreno, perché siamo consapevoli che nel REGNO dell’ALTISSIMO, il problema svanirebbe, ma di questo ne può essere certo solo Lui.
E la nostra principessa? È un tema assai preoccupante a nostro vedere, perché la scelta, non può essere costrizione, ma una scelta di solo ed esclusivo amore! La nostra principessa, importantissima per un ultimo legame tra DIO e la sua creazione (l’essere umano), non può e non deve nel modo più assoluto, sentirsi vittima sacrificale, di una umanità, per certi versi in decadenza.
E se la nostra principessa è in dubbio? Le consigliamo, di scegliere la “LIBERTA’”, perché rimanere liberi da vincoli terreni, è e rimarrà sempre ben visto da DIO! Che rimante, colui che sentenzia, a prescindere dal giudizio terreno, in qualsiasi forma avvenga.
P.S. (per la nostra principessa) vivi la tua giovane età per quello che ti senti, siamo sicurissimi, che rientri nei piani di DIO!è

sabato 15 dicembre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "L'ESSENZIALE" 11 P.

All’incontro con Sandra, Martina teneva a distanza la Gemella che quando si vedeva osservata da Martina, faceva segno con la mano alla tasta per dirle che era matta, poi si misero una alla destra di Sandra e l’altra alla sinistra continuando a beccarsi, Sandra si fermò e guardando le ragazze domandò cosa era successo, saputo l’accaduto cercò di sdrammatizzare e di riconciliarle, ma niente Martina era decisa a trascorrere quella giornata divisa dalla gemella, presero un bus per andare alla casa famiglia, dove avrebbero trascorso la giornata.
Era un palazzotto a due piani, con intorno un giardino, Sandra spiegò che erano una quindicina le ragazze ospitate in procinto di partorire, all’ingresso dello stabile, c’era una ragazza che dimostrava poco più dell’età delle gemelle, stava dando da mangiare a dei gattini, Sandra la presentò alle gemelle come Alessia, ospite della casa famiglia e lei fece subito dei complimenti al vestito di Valentina, dicendole che era bello e le stava bene, Sandra vedendo che le due legavano disse ad Alessia - senti, ti andrebbe di far fare un giro a Valentina presentandogli le altre ragazze del centro, io farò altrettanto con Martina - riuscendo così a dividere le gemelle senza litigi.
Alessia era al terzo mese di gravidanza, raccontò a Valentina che lei avrebbe voluto tenere il bambino, ma che il suo fidanzato che avrebbe sposato la domenica successiva, aveva solo dei lavori saltuari quindi ancora non aveva deciso cosa fare, se tenerlo o darlo ad un istituto per l’adozione.
Era molto cruda la realtà che si trovò Valentina, durante il giro, conobbe altre ragazze ed Alessia, per ogni una racconto per sommi capi la loro storia, chi era scappata di casa, chi era stata abbandonata dal padre del bambino, storie che alla fine si somigliavano tutte e tutte avevano una cosa in comune, la decisione di non abortire.
Alessia raccontò anche a Valentina che in precedenza aveva avuto problemi di alcol, ma che era stata recuperata dal personale e dai volontari della clinica San Michele.
Valentina dopo un’oretta che discorrevano, chiese ad Alessia - senti, veramente non saprei come dirlo, ma per il giorno del tuo matrimonio, ti farebbe piacere, indossare il vestito che ho in dosso, non ti offendere ti prego, ma visto che ti piace tanto…abbiamo anche la stessa taglia - Alessia la ringraziò molto ed accettò con gioia dicendole che sicuramente sarebbe stato l’unico regalo che avrebbe ricevuto .
Verso le dieci arrivò alla casa famiglia un monaco, che Alessia disse essere un cistercense e venne accolto nella grande cucina, alcune chiesero di confessarsi, altre invece aspettavano quella che loro chiamavano messa, ma che in realtà era più un incontro spirituale, un modo di fare catechesi, le ragazze domandavano, lui spiegava, lesse il vangelo e per l’esattezza la parabola de “i vignaioli perfidi” Martina ascoltata la lettura, si isolò completamente dalla discussione della parabola, iniziando a riflettere sulla stessa, ricordando i discorsi con Aldo e li mise in relazione alla parabola letta, chiedendosi quanto fosse una parabola e quanto potesse essere una profezia riportandola ai giorni nostri, domandandosi quindi: chi fossero
“i vignaioli perfidi” i servi ed il figlio del buon padre di famiglia, trovò una sola risposta certa, il buon padre di famiglia avrebbe potuto essere DIO ! Ma i servi, coloro che si ritenevano tali, come potevano essere sicuri di chi servissero, in teoria avrebbero potuto essere anche servi dei vignaioli? Perché tutto era avvolto dal mistero, dal segreto, se la parabola fosse attuale come Martina immaginava, come avrebbe potuto distinguere, capendo l’importanza del segreto? Si ripromise di avere un colloquio con il monaco alla fine di quella che le ragazze chiamavano messa.
Presto il monaco terminò, Martina cercò la sorella e le disse - vieni dobbiamo confessarci - Valentina non sapendo ciò che aveva in mente la sorella rispose bruscamente - come non avremmo dovuto neanche parlarci ed ora vuoi confessarti, addirittura insieme a me? - Martina vedendo che il monaco si apprestava ad andarsene insistette dicendo - devi seguirmi è molto importante, dobbiamo parlare al monaco in confessione, poi capirai cosa intendo - così accostarono il monaco e Martina chiese se avrebbero potuto confessarsi insieme, visto che erano gemelle e che facevano tutto insieme , anche i peccati.
Il monaco le guardo sorridendo e disse - Beh, ciò che mi chiedete non si può, però se a voi sta bene posso avere un colloquio con voi due insieme e tenere le confidenze come se fossero un segreto di confessione, ma niente assoluzione, ho tempo a disposizione quindi se volete ditemi tutto.-
Martina spiegò per prima cosa ciò cosa gli stava accadendo da qualche giorno, raccontò anche di come fossero state introdotte in quella ricerca da Aldo, delle sue idee in proposito, per poi esporre tutti i dubbi che le erano venuti durante la lettura della parabola, facendo notare al monaco ed alla gemella come lei aveva inquadrato la situazione.
Valentina seguiva attentamente le riflessioni della gemella, comprendendo perfettamente ciò che intendeva, ma il monaco si fece serio ed iniziò a rispondere ai dubbi delle gemelle - Non posso darvi la certezza che il figlio di DIO sia su questa terra ai giorni d’oggi, anzi dovrei negarlo del tutto, ma i disegni di DIO, sono misteriosi, non sono visibili a tutti, quindi come uomo, non voglio escluderlo del tutto. Voi richiedete con quale sicurezza di essere nel giusto si può servire un padrone, questo dovrete scoprirlo da sole affidandovi al buon DIO, io non posso indirizzavi alle certezze del vostro amico, spero mi capiate, ma tenete vi do una medaglietta pregando che vi protegga nella vostra ricerca, ma non chiedetemi altro - estrasse dalla tasca due scatoline, che loro senza guadarne l’immagine contenuta misero via, ringraziarono il monaco ma erano deluse della chiacchierata, il monaco salutò e se ne andò.
Si riunirono alle ragazze che iniziavano a preparare il pranzo, Sandra intratteneva suonando la chitarra e le gemelle aiutarono ad apparecchiare la tavola deluse perché senza spiegazione ai loro dubbi.
Nel frattempo Silvia rientrava in casa con in mano un gran mazzo di fiori e delle buste - ho preso qualcosa da mangiare in una rosticceria, lasagne e pollo allo spiedo, ti va bene?- Aldo che era ancora al computer fece cenno di sì facendo apprezzamenti al mazzo di fiori, Silvia cercò un vaso che però non trovò, quindi mise i fiori in una pentola al centro della tavola.
Fece presto silvia ad apparecchiare e servire le lasagne, chiamò Aldo che spense il computer e lavatosi le mani si accomodò per pranzare -hai ricevuto notizie dalle ragazze - chiese a Silvia, ma lei facendo cenno con la testa disse di no ed aggiunse - vorrei chiamarle per sapere, anche perché questa mattina litigavano, sono un po’ in pensiero e non so cosa fare.- Aldo vedendo lo sguardo preoccupato di Silvia, cercò di rassicurarla dicendole che probabilmente erano prese dalla situazione e che in certi casi non ci si accorge del tempo che passa, non pensando a chi può essere in pensiero, però la incoraggiò a telefonare alle ragazze, almeno per sapere a che ora sarebbero rientrate. Silvia prese il telefono e chiamò Valentina, dopo poco rispose e la madre disse - ciao tutto bene? - - si tutto bene, ci stiamo preparando per il pranzo ti avrei chiamata dopo, per dirti che verso le quattro torniamo a casa, tu cosa stai facendo? - - stiamo pranzando anche noi, allora restiamo in casa ad aspettarvi, ciao, ciao - e chiuse il telefono.
- Ti vedo rassicurata - notò Aldo - sai disse Silvia - non pensavo la prendessero così seriamente, chissà forse sono cresciute e non me ne sono accorta, a me tutte queste situazioni mi hanno messo apprensione, mentre loro vanno avanti con disinvoltura, sicure e decise ad arrivare alla meta, non vorrei fosse l’incoscienza dovuta all’età - - beh un poco di apprensione è giusto che ci sia da parte tua, ma le gemelle le hai cresciute bene, quindi devi iniziare a fidarti delle loro scelte, io ho parlato molto con Martina e devo dirti che è saggia per la sua età e così sono sicuro anche di Valentina, vedrai per loro sarà un’esperienza che le farà maturare e se un giorno troveranno il loro padre, solo allora, dalle loro reazioni capirai veramente tue figlie, ma ti prego non pensare a brutte cose.- Poi Aldo invitò Silvia ad iniziare a mangiare facendole notare che era già l’una e mezza quindi a breve le ragazze sarebbero tornate.
Erano le tre, quando Sandra con le gemelle arrivarono alla stazione, lì si sarebbero divise le loro strade, Sandra sarebbe tornata alla vita di sempre mentre le gemelle avrebbero continuato la loro ricerca, si salutarono calorosamente scambiandosi i numeri di telefono, le e-mail e gli indirizzi, ripromettendosi di incontrarsi, le gemelle invitarono Sandra anche a Rapallo, se avesse voluto trascorrere un fine settimana, poi Sandra salì sul treno ed il treno partì.

STIAMO LAVORANDO PER VOI... (con la Fantasia)

PROGETTO: “Sì Viaggiare… La libertà di viaggiare con la fantasia!”

CHAT MULTIFUNZIONALE (SOLAMENTE Testo, NO WebCam e Chat Vocale), dove attraverso il viaggio e la visita delle maggiori Piazze italiane, si può conoscere luoghi e persone.

PIAZZE PRINCIPALI: (iniziali e provvisorie)
- Piazza di Spagna (ROMA)
- Piazza del Plebiscito \ Galleria San Carlo (NAPOLI)
- Piazza San Marco (VENEZIA)
- Piazza del Duomo (MILANO)

Si inizia da un’Agenzia di Viaggi, la “Economy Class”, dove attraverso la registrazione al sito, si riceve un “PASS” (una Carta d’Identità \ Passaporto, con NICKNAME, SESSO ed un’IDENTITA’ VIRTUALE, [mentre al sito ci si registra tramite informazioni personali, reali]).
Inoltre si riceve un PRIMO BIGLIETTO (per Aereo o Treno, A\R), con destinazione, la piazza, da dove si vuole iniziare.


REGOLE:
@ETICHE
1. La registrazione al sito non è accessibile ai minori di anni 16.
2. E’ escluso qualsiasi uso della moneta reale; ma solo della moneta virtuale, ovvero il tempo trascorso in chat.
2.a La moneta virtuale consiste nell’acquisizione di una tratta di un viaggio, a proprio scelta e dal
posto in cui ci si trova di un viaggio (Aereo o in Treno), per un’altra piazza; a rischio di rimanerci se non si è acquisito con il tempo trascorso in chat, l’acquisizione del biglietto della tratta di ritorno.
3. L’ISCRIZIONE ALLA CHAT RICHIEDE SENSO CIVICO E ETICA MORALE, PENA
L’ESCLUSIONE DALLA CHAT O SU RICHIESTA DELL’UTENTE IMPORTUNATO!
3.a Per il resto delle regole della chat, ci rimettiamo a tutte le regole vigenti a disposizione.

@GESTIONALI
1. All’iscrizione si sceglie l’agenzia di appartenenza, da dove sarà erogato il PRIMO BIGLIETTO di A\R gratuito.
N.B. Il ritorno si può barattare con un viaggio per una tratta a propria scelta di un’altra piazza
italiana, presso un’Agenzia di Viaggi “Economy Class”, a rischio di rimanerci se non si è provvisti
del tempo trascorso in CHAT, per acquisire un’altra tratta a scelta.
2. L’acquisizione di una tratta di viaggio in (Aereo o in Treno), si ha ogni 30 minuti trascorsi in del tempo trascorso in CHAT, per acquisire un’altra tratta a scelta.
3. Luoghi esterni alle Piazze e o all’Agenzie di Viaggi “Economy Class”, non sono contemplati nella CHAT, quindi: Bar, Negozi e ogni luogo dove nella realtà serve la moneta, sono accessibili; ma significano la momentanea uscita dalla CHAT. Si rimane comunque online, ma si è “invisibili”; e dopo 5 minuti, il contatore della presenza si arresta. (ESEMPIO: Sfuggire ad un’utente non
desiderato o una semplice pausa).

...AVREMMO VOLUTO FARE QUESTO REGALO AL VOSTRO COMPUTER PER NATALE MA IL PROGETTO E' AL QUANDO DIFFICOLTOSO, SPERIAMO PER UN FUTURO PROSSIMO!...

ACCETTIAMO CONSIGLI E AIUTO AVENDO BEN PRESENTE CHE IL PROGETTO E' SENZA FINI DI LUCRO.





IL "BALLERINO" DI FILA

Troviamo assai appropriata, alla situazione politica attuale, una vecchia canzone di Ivano Fossati, di cui non ricordo il titolo, ma ricordo benissimo il ritornello che recita così: “non è facile danzare, in un corpo di ballo di oltre centomila, non è facile da fare…”.
Essere ballerino di fila, non cercando di diventare solisti, ci rendiamo conto che è assai dura, (ne siamo la testimonianza) ma all’opinione pubblica si rischia di apparire distruttori di un’ipotetica soluzione alla stasi politica della nazione.
Corrono più forte di noi in tutta Europa, anche se non da lepri, quindi rischiamo di rimanere indietro in tutti i campi.
La parte che ci interessa di più, è sicuramente l’impoverimento della popolazione, la difficoltà di quelle che a suo tempo venivano definite masse, a sopportare il peso economico della vita quotidiana.
Inizia veramente ad essere dura e se si esamina bene il problema, ci si può rendere conto che veramente non è il solito lagnarsi della plebe.
Leggendo e guardando programmi che trattano la politica, possiamo notare un certo qualunquismo (purtroppo è quello che appare) ai temi importanti o se non altro necessari alla vita quotidiana delle masse.
Appare più necessario ed importante, il feudo del regno, i sudditi (rincretiniti), firmano tutto da nuovi partiti a nomi di nuove repubbliche, da proposte di legge a referendum, come se fosse più necessario cambiare parole dei fogli scritti, anziché trovare una forma di patto di collaborazione tra politica e industria, per risollevare una situazione piuttosto critica, noi speriamo vivamente che la nostra Italia non collassi, ma un qualsiasi critico obbiettivo, credo che già lo stia diagnosticando.
Tutti vanno alla ricerca di meriti, credo che nessuno si faccia più l’esame di coscienza, che serve se non altro a stare in pace con la coscienza (personale), perché la storia, non credo risparmierà critiche, anche dure al protezionismo politico di questi anni.

lunedì 10 dicembre 2007

L'ARBITRO "CORNUTO"

Intendiamoci bene, a scanzo di equivoci, noi tre, siamo stati, lo siamo e lo resteremo in eterno: “cornuti”, anche per legittima difesa, festeggiamo sempre e con entusiasmo San Martino!
Però ricordo bene, che da bambino, quando assistevo alle partite di vari sport, l’offesa più oltraggiosa era dire: “arbitro cornuto”.
Andando avanti negli anni, si sentiva dire: “venduto” fino all’evoluzione: “mafioso”, già di strada ne hanno fatta anche gli arbitri fino ad arrivare ad essere: “politicizzati”, inseriti in una: “politica sportiva” alquanto discutibile.
Tutti credono di avere un rimedio, all’e-o-rrore arbitrale, propongono rimedi elettronici e di alta tecnologia per arginarli, ma il dibattito rimane aperto.
Io personalmente, ieri ho tradito la magica ROMA, rendendola “cornuta” dedicandomi a spupazzare mia nipotina che non vedo spesso, quindi apprendo solo dai giornali e la critica all’arbitro non se la risparmiano.
Noi tre, speriamo che l’arbitro, rimanga genuinamente, solo “cornuto”, credendo che l’errore sia parte di uno sport tanto amato dalla gente e che anche l’errore rimanga tale e non diventi orrore.
Diciamoci la verità, non è anche sportivo poter urlare: “arbitro cornuto” essendo sicuri che non sia: “venduto?”
I grandi campioni, dicono che per vincere ci vuole anche una buona dose di fortuna, e la fortuna, ha gli occhi bendati, quindi quando l’arbitro non vede, fa semplicemente il giuoco della: “fortuna” (degli altri).

venerdì 7 dicembre 2007

A BRANCO, FOX & CO. (quelli seri, però)

Un passatempo della mia giovinezza, era l’astrologia, allora ero veramente appassionato delle stelle, non che oggi non lo sono più, ma allora mi dilettavo con libri e letture di astrologia.
E ricordo un particolare, (mi smentiscano gli astrologi se non è vero, mi farebbe piacere e capirete il perché) che Saturno, rappresentava il Padre o qualcosa di simile, quindi averlo in opposizione o in quadratura, significa avere uno scontro con il Padre.
Nel mio crescere, ho notato che ogni volta che accadeva questo, Lui aveva dei contraddittori, con chi? (lascio a voi immaginare) in questo tempo, Lui ha saturno come? Sicuramente non in buono aspetto e noi che conosciamo la sua carta astrale, possiamo rilevare che abbia degli scontri, con il Padre! Tale Padre tale Figlio, recita un vecchio proverbio, ma se sono tutti e due testoni? Chi la spunterà? Sarà questione di compromesso? E su che cosa?
Perché capitano tutte a me? Si potrebbe dire in questi casi.
Le liti tra padre e figli, nelle famiglie sono all’ordine del giorno, la differenza generazionale non fa sconti a nessuno e guai se non fosse così, ma tra Loro due cosa c’è che porta allo scontro? Crediamo, che il loro scontrarsi significhi più di un diverbio, quello scontrarsi è la salvezza del SUO POPOLO.
È difficile spiegare ciò e noi ci proveremo, non esisterebbero ostacoli se non li ponesse il PADRE, e non ci sarebbe vinto se non lo ponesse il Padre davanti al Figlio, il male conosce bene l’avversario e quindi ne resterebbe alla larga.
Il conflitto tra PADRE e FIGLIO è non solo necessario, ma purtroppo l’unico mezzo a disposizione al bene purtroppo.
Nel caos quotidiano, solo il PADRE può riconoscere il Figlio e solo il FIGLIO può riconoscere il PADRE, diventano obbiettivi di scontro reciproco, ma il loro legame e viscerale e il direttore d’orchestra è solo ed esclusivamente il PADRE!
Questo è uno dei motivi per cui Lui ama il PADRE a prescindere da Lui e dalla sua vita, cinico fino in fondo, fino all’estremo!

martedì 4 dicembre 2007

IL RISO FA BUON SANGUE

Ricordate il nostro post che parlava di una potenziale Audreuy Hepburn, principessa Anna nel film “vacanze romane”? Bene, noi vi dicemmo, che eravamo sicuri di una Lei, potenziale futura sposa di Lui.
I Gronchi Rosa, l’hanno scovata e ce la raccontano, utilizzando i canali che in precedenza vi abbiamo illustrato, anche con la pubblicità, però.
Usando, ciò che ci è più caro, ovvero la satira, gli amici di Lui, preferiscono prendersi in giro, piuttosto che prendere in giro la nostra Lei, raccontandocela, solo con le informazioni meteo.
Vorremmo ridere di Lei, che diamine, avrà anche Lei dei difetti? E poi siamo sicuri che Lei non abbia la coda di paglia e come dice Benigni: “Silvio, si fa per scherzare” e di scherzi Lui ne ha accettati molti.
FIFONI (comunicazione interna) siamo sicuri che Lui vuole ridere anche di Lei a cui mandiamo i nostri auguri, sicuri che la penserebbe come noi.
P.S. creativi, dateve da fa!

domenica 2 dicembre 2007

tutte pazze per le WINX

Una nota acqua minerale, che viene pubblicizzata sul quotidiano che acquisto abitualmente, (non so se è permesso dirne il nome, quindi non lo dico) propone, il fenomeno del momento: “sei pronta a festeggiare il tuo compleanno con le Winx?”, streghette arruolate nel bene, per combattere il male.
E così, è esplosa la Winx-mania, tutta italiana, che sta facendo il giro del mondo.
Dal giornalaio in cui mi servo abitualmente, trovo spesso mamme che con le loro bimbe, cercano di tutto sulle Winx, dalle figurine agli album da disegno.
Devono essere proprio brave queste Winx, se sono riuscite a trovare tanto successo.
Ho sentito un’intervista all’ideatore del fenomeno Winx e nell’ascoltarlo ho notato che sembrava anche un po’ sorpreso e le descrive come belle eleganti ed ha aggiunto, poco balestrate da saper stare sui tacchi.
Che stia nascendo una vera rivoluzione culturale della donna, grazie alle Winx?

sabato 1 dicembre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "L'ESSENZIALE" 10 P.

Ciò rassicurò Silvia che cercò di godersi ancora di più quella inaspettata vacanza Fiorentina.
Aldo regalò a Silvia un mezza giornata molto romantica e suggestiva, la portò a passeggio per il centro e si misero a guardare le vetrine, Silvia pensava continuamente alle figli , ma Aldo cercava sempre di distrarla, convinto che le ragazze fossero in buone mani, tanto che Silvia se ne fece una ragione e promise di non tirare più fuori il discorso gemelle, fino alla sera che ben presto arrivò.
Erano circa le sette quando a Silvia arrivò una telefonata da Valentina -dove siete, noi siamo a casa e iniziamo ad essere in pensiero - disse tramite telefono, Silvia disse alla figlia di iniziarsi a preparare che dopo poco sarebbero passate a prenderle per andare a cena e così fecero.
Mentre il taxi attendeva, Silvia chiamò dal citofono le figlie che ben presto scesero e salirono sul taxi, si fecero consigliare un buon ristorante dal taxista e partirono.
Trovarono il volto delle gemelle sereno e spensierato come se nulla le avesse turbate e ciò fece piacere a Silvia che le sedeva accanto, Valentina disse alla gemella che trovava strano che ancora non avessero chiesto nulla, ma Silvia ed Aldo avevano deciso così, avrebbero appreso solo ciò che le gemelle volevano far loro sapere, senza domande, ecco il motivo del loro ritardo, dare alle gemelle il tempo per discutere la giornata trascorsa, da sole, senza nessuno che interferisse nelle loro impressioni.
Il giorno dopo sarebbe stata domenica, quindi Aldo immaginando che le ragazze volessero visitare la città chiese - allora qual è il programma turistico di domani?- - Nessuno, noi domani abbiamo un appuntamento con Sandra - rispose Valentina - a bene allora andrete in giro per la città con lei, siete diventate amiche?- Continuò Aldo, ma Valentina riprese - no Sandra ci ha detto, che lei la domenica va in un centro che ospita ragazze in procinto di partorire, dove un’associazione le distoglie dal farle abortire e le ospita fino al parto, poi chi da il figlio in adozione e chi lo tiene , lei con altre ragazze vanno a fare volontariato lì la domenica mattina, l’assistenza psicologica la dà la clinica San Michele e lei ha aderito al progetto.-
Il taxista si fermò indicando ai passeggeri il ristorante, raccomandandosi di dire al ristoratore che li aveva portati Ubaldo e di sicuro li avrebbe trattati bene, pagato e ringraziato il taxista entrarono e si accomodarono al tavolo.
C’era una ragazza che li accolse portando loro il menù e consigliò loro la zuppa di farro, che era la specialità della casa, il suo consiglio fu accettato ed iniziarono ad attendere la zuppa, Martina spezzo il silenzio dicendo ad Aldo - sai tutte quelle cose che ci hai detto sulla massoneria, sui templari, sui diversi modi di comunicare? beh io penso che Sandra ne sia al corrente, abbiamo parlato molto durante questa giornata e sembrava che su noi due ne sapesse più lei che noi, sembrava ci conoscesse già, durante il pranzo era come se volesse darci dei consigli su come interpretare le cose intorno a noi, ci faceva sentire come se fossimo qualcosa d’importante, anche Valentina ha avuto la stessa impressione, poi è successa una cosa strana nella sala d’aspetto, c’era della musica e sembrava che le canzoni che trasmettevano parlassero di noi, come se fossimo un mondo a parte, un qualcosa di importante che deve sopravvivere, malgrado i cattivi, sembrava questo il senso di tutte le canzoni messe insieme come in un collage, tu che ne pensi, ti sembro strana?- -No per nulla strana, ma vedi di tenere a mente che se si è importanti ed un mondo a parte, lo si è tutti insieme, quindi fai bene attenzione a non cadere nell’egocentrismo e se un giorno ne avrai la conferma potresti scambiarla con la follia, altrimenti dovrai fare affidamento solo sulla fede in Dio, perché nessuno vi parlerà mai esplicitamente.- La cameriera servì in tavola la zuppa di farro e cercò di allacciare discorso con Aldo parlando per minuti di Ubaldo e spiegò tutto della zuppa, sembrava gli facesse un po’ il filo a cui Aldo non si sottraeva affatto, poi augurò una buona cena e andò in altri tavoli ma sempre con l’occhio ad Aldo.
- Hai fatto colpo sulla ragazza o vieni spesso in questo ristorante? - gli chiese Valentina facendogli l’occhietto e lui - ma dai potrebbe essere mia figlia per quanto è giovane - e quella sera le gemelle stettero tutto il tempo a prendere in giro Aldo, chiamando continuamente la cameriera al tavolo e prima che se ne andassero invitarono la cameriera a fare un brindisi con loro, inventando che era il compleanno di Aldo, a cui lei dette gli auguri.
Tutto quel prenderlo in giro, fece molto piacere ad Aldo, che volendo far durare la serata il più possibile, propose di tornare a casa a piedi, così da fare un giro per Firenze.
Le gemelle, passavano da discorsi seri, raccontando la giornata trascorsa, in compagnia di Sandra a battute sciocche prendendo in giro sia la madre che Aldo.
Di Sandra raccontarono che la sera faceva un corso per diventare restauratrice, per cui il giorno aveva tempo da dedicare al volontariato, cosa che prendeva seriamente.
Erano esauste quando aprirono la porta di casa, quindi andarono subito a dormire e ben presto furono seguite da Silvia, mentre Aldo si mise al computer, stette lì un’oretta e poi andò a dormire anche lui.
La mattina seguente Aldo fu svegliato da un vocio che proveniva dalla cucina, si alzò dal letto e raggiunse le donne, stavano discutendo degli abiti che indossavano, Martina trovava che la gemella si era vestita troppo elegante per l’occasione e che sapendo che andavano a trovare ragazze che per la maggior parte sbandate e disperate, non era il caso di farlo, Valentina invece diceva che lei la domenica si vestiva sempre più elegantemente del resto dei giorni, per lei era diventata un’abitudine e che anche quel giorno non vi avrebbe rinunciato.
Era una situazione nuova agli occhi di Aldo, perché vedeva Martina veramente arrabbiata con la gemella, cosa che non gli era capitata mai prima di quella mattina, ma tanto arrabbiata che disse alla gemella che durante la giornata avrebbero dovuto essere divise e non appiccicate come di solito facevano, ognuna sarebbe stata per conto proprio.
Uscirono di casa ancora beccandosi a vicenda, cosa che fece ridere sia Silvia che Aldo, - allora ti hanno detto per che ora rientrano?- Domandò Aldo - - no! hanno detto di tenerci in contatto telefonico, ma quello che mi preoccupa è come rientrano, se continuano a litigare per tutta la giornata, immagino come andrà a finire - rispose Silia porgendo il caffè ad Aldo che riprese la parola - senti io questa mattina devo sbrigare un po’ di cose al computer, ieri ho letto la posta e devo rispondere quindi ho tutta la mattinata occupata, tu cosa fai? - - Caro Aldo io farò le cose che tutte le domeniche faccio da sola, andrò a messa, cercherò un fioraio e dopo una passeggiata rientrerò per preparare il pranzo, se troverò negozi aperti farò un po’ di spesa.- e data la risposta si avviò per prepararsi ad uscire.