sabato 29 dicembre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "L'ESSENZIALE" 12 P.

Mentre le gemelle si avviarono al loro bus, Martina tirò fuori dalla tasca dei pantaloni le due scatoline che avevano ricevuto dal monaco, ne aprì una non sapendo cosa fare e ne guardò l’immagine e presa dall’entusiasmo gridò alla gemella - guarda, anche questo è San Michele!- e la gemella
- lo vedo, ma non capisco cosa ci sia da gridare - - Valentina, pensaci bene, il monaco non ci ha risposto con le parole, ma indicandoci la via giusta con questa immagine, è come se ci avesse detto che siamo servi del padrone giusto e non dei vignaioli perfidi non so se riesci a capire, Aldo disse che nessuno avrebbe mai parlato esplicitamente, ma di fare attenzione alle coincidenze, alle cose che accadono intorno a noi e che il senso delle risposte spesso è racchiuso nelle immagini - Valentina capì perfettamente la gemella ed aggiunse allora se il monaco si è comportato così, significa che anche tra loro sono divisi, insomma anche loro hanno più teorie a riguardo, ma che anche per loro tutto si svolge in segreto.-
Martina e Valentina, si affrettarono a prendere il loro bus, per poter raccontare tutto ad Aldo e vedere cosa ne pensava di ciò che a loro era accaduto.
Non ci volle molto, che si ritrovarono presso il portone dello stabile in cui soggiornavano e salite le scale del palazzo si trovarono proprio Aldo ad aprire la porta di casa, Valentina, con l’entusiasmo di una sedicenne che aveva scoperto qualcosa di importante, si mise subito a raccontare l’accaduto, ma lo fece con confusione, non facendo capire nulla ad Aldo, così intervenne Martina che con più calma spigò tutto, domandando cosa ne pensasse lui, che sorrideva durante il racconto e preoccupate aggiunsero - se può ritenersi una profezia, alla fine del racconto il figlio muore ucciso dai vignaioli e gettato fuori dalla vigna, sarà questo che attende il Re che noi vorremmo servire?- Aldo notò che le ragazze erano veramente preoccupate, ritenendo quella una profezia, ma al tempo stesso entusiaste di interpretare le cose non più razionalmente, La prima cosa che gli venne di fare era di tranquillizzarle quindi riprendendo la parabola, disse - la pietra riprovata dagli edificatori e poi divenuta pietra angolare, dove colui che vi cadrà sopra, si sfracellerà e quello sul quale essa cadrà ne sarà stritolato, in realtà è sempre il figlio, quindi pur dovendo soffrire molto la perfidia dei vignaioli, i disegni di DIO rispetto al Figlio sono ben altri, leggendo il vangelo di Luca e precisamente : la venuta del regno di DIO, si può capire che DIO, questa volta vuole il figlio vincitore su i suoi nemici - poi prese un quadretto dalla parete, era un’icona raffigurante la Sacra Famiglia e mostrandolo alle ragazze, chiese di guardarlo attentamente e dire cosa vedevano nel quadretto. Se lo passarono di mano le ragazze che dissero ad Aldo che era la rappresentazione della Sacra Famigli e nulla di più, allora prese la parola dicendo - seguitemi attentamente, in questo quadretto c’è Gesù che tiene in mano un libro, che si può interpretare come la legge di DIO, perché Lui è la legge di DIO su questa terra, Maria è raffigurata seduta e quindi più in basso rispetto a Lui, come se chiedesse a Gesù la legge, con aria di arroganza, essendo la madre, Giuseppe, appoggia Maria, invitando Gesù ad assecondare la richiesta della madre, ma Gesù rimane fermo sulla sua decisione, con lo sguardo severo, la legge è di DIO e Lui è il figlio, quindi ogni uno ha il suo ruolo, ruoli che non possono ne confondersi ne mischiarsi, ed ogni uno dei tre conosce il ruolo degli altri, quindi quando ci si incontra, pur sapendo che si è sudditi dello stesso Re, ogni uno ha un ruolo ben preciso, anche se in apparenza non si nota, tutto ciò è nell’intimo, perché più andrete avanti nella sapienza e più vi troverete sole con voi stesse, le vostre vie forse si divideranno ma sapete di essere gemelle, quindi sicure di essere figlie dello stesso padre e della stessa madre, uguali nella gerarchia, forse con idee diverse, ma agli occhi di vostro padre uguali.-
Valentina ascoltate attentamente le parole di Aldo chiese - capisco ciò che dici, ma qual è ai giorni nostri il ruolo di colui a cui dobbiamo essere fedeli?- - beh, il suo ruolo forse può sembrare il più semplice, essere un simbolo, la certezza per i fedeli, i veraci che la promessa di DIO è stata mantenuta, ma anche Lui ha ed ha avuto compiti ben precisi da svolgere, anche Lui è venuto su questa terra per lavorare, anche duramente, perché state tranquille ciò che chiede non è di essere onorato, ma riconosciuto, però ciò che vi sto dicendo, sono sicuro che lo capirete meglio nel futuro, andando avanti nella ricerca di vostro padre che a quanto sembra è un fedele servitore di DIO.- concluse così Aldo, dicendo alle gemelle che c’erano le partite di calcio e voleva vedere come erano finite.
Le ragazze andarono a rinfrescarsi e poi si chiusero nella loro stanza.
Silvia ricordò ad Aldo - carissimo hai promesso di portarmi al cinema, adesso vedo se anche le ragazze vogliono venire con noi - ma loro preferirono rimanere a riposarsi, per la cena si sarebbero arrangiate in casa, quindi loro avrebbero potuto provvedere diversamente, così salutate le gemelle uscirono di casa e si avviarono al cinema.
Stettero un paio d’ore al cinema ed usciti Silvia telefonò per vedere se le gemelle avessero cambiato idea, riguardo la cena, ma dissero di no e che stavano guardando la televisione in pigiama, quindi di stare tranquilla.
Silvia decise per una paninoteca, mangiare qualcosa di veloce per rientrare presto a casa, Aldo la assecondò e alle dieci circa entrarono in casa, le gemelle erano già a dormire e altrettanto fecero Aldo e Silvia.
Il mattino seguente, quando si incontrarono per la colazione, Silvia chiese alle gemelle se avessero voluto rimanere un altro giorno a Firenze, magari per fare acquisti in compagnia, ma loro decisero di rientrare a Rapallo prima possibile, se a lei non dispiaceva, così finita la colazione, riordinata e chiusa la casa, si ritrovarono dal portiere, Valentina lasciò al portiere una busta con all’interno gli abiti che aveva promesso ad Alessia, lasciò anche dei soldi con la richiesta al portiere di mandarli in lavanderia e farli recapitare ad Alessia, dandogli l’indirizzo della casa madre, dicendo al portiere che sarebbe stata una grande cortesia, il portiere rispose che l’avrebbe fatto sicuramente, poi salirono sul taxi per iniziare il ritorno a Rapallo.
Accomodatesi sul treno, le ragazze tirarono fuori i telefonini e si misero ad ascoltare musica, mentre Silvia ed Aldo discutevano degli orari dei treni, calcolando l’ora di arrivo a Rapallo, a Silvia le gemelle sembravano un poco dispiaciute di partire, ciò lo fece notare anche ad Aldo, lui disse
- probabilmente è stata una buona esperienza, questa di Firenze, il fatto che sembrano dispiaciute può significare che hanno fatto nuove amicizie, magari con Sandra o chissà anche le ragazze alla casa famiglia - e ciò in parte era vero.
Arrivarono a casa alle dodici e trenta e subito le gemelle presero in mano la cartellina che dette l’avvocato Cianelli, dettero uno sguardo ai documenti e trovarono il contatto con l’ufficio acquisti della DECISA s.p.a., pensando che dato il fatto che loro acquistavano tutti i prodotti dell’azienda agricola, di sicuro conoscevano il loro padre, se non addirittura, avesse qualcosa a che fare con la DECISA s.p.a., forse loro avrebbero potuto indirizzarle per il meglio.
Fu Martina a telefonare, gli passarono il signor Di Martino, direttore dell’ufficio acquisti, ma fu messa in attesa, al suo fianco Valentina continuava a darle consigli su cosa dire, insistendo sul fatto di non dire subito del padre, ma richiedere chiarimenti sulle vendite dei prodotti dell’azienda agricola alla DECISA s.p.a., dopo qualche minuto sentì dire alla cornetta - buon pomeriggio sono Di Martino in cosa posso essere utile- Martina fu presa un po’ alla sprovvista, mentre faceva cenno alla gemella di non essere infastidita e rispose balbettando - Buona sera, mi chiamo Martina Saltori e da qualche giorno ho, insieme a mia sorella, ricevuto in dono un’azienda agricola in località Santa Margherita Ligure, siamo venute a conoscenza che tutta la produzione di vino e di olio, viene acquistata dalla DECISA s.p.a., vorremmo sapere la situazione e le condizioni per il futuro, in pratica quello che vorremmo sono dei chiarimenti, sa siamo giovani e completamente all’oscuro di tutto - il signore ascoltò pazientemente e le ripose - guardi signorina, lei e sua sorella potete stare completamente tranquille, certo per telefono non posso mostrarle i contratti, che a vostra discrezione potrete rinnovare o sciogliere, ma se lei può lasciarmi un recapito, io le manderò un incaricato per illustrarvi bene la situazione e le condizioni del contratto - Martina chiese allora - andrebbe benissimo, ma noi abbiamo anche un altro problema, vede la donazione che abbiamo ricevuto, è da parte di nostro padre, ma direttamente dalla DECISA s.p.a. come possiamo noi rintracciare nostro padre, non sapendo il suo nome, speravamo che da voi potesse uscire qualcosa - il signore al telefono, chiese qualche minuto a Martina per informarsi meglio rimettendola in attesa, dopo un po’ riprese - Signorina, io ho provato ad informarmi tramite computer, ma queste sono informazioni che per telefono non le posso dare, perché ne sono all’oscuro anche io, se a lei e sua sorella fosse possibile venire qui a Latina vi prometto che mi metterò a disposizione anche per questo discorso, vede, la DECISA s.p.a. ha un ramo finanziario, che finanzia idee e progetti di imprenditori, se voi verrete qui io vi indirizzerò dai colleghi, più di questo non posso fare - -la capisco benissimo, ora vediamo per quando possiamo scendere a Latina e le farò sapere, grazie per la disponibilità - il signor Di Martino dette il suo numero diretto e salutò Martina .
Silvia ed Aldo si accostarono alle ragazze per ascoltare Martina, che si rivolse alla madre dicendo - riorganizziamo le valige, dobbiamo andare a Latina è li la sede della DECISA s.p.a., il signor Di Martino ha detto che si metterà a disposizione per tutto - Aldo intervenne dicendo - ma pensa tu, io abito a dieci km da Latina, abito allo scalo di Latina e non ne conoscevo nemmeno l’esistenza di quella società, volendo posso ospitarvi- Silvia si rivolse alle ragazze e disse - organizzate tutto voi due, io non posso non accompagnarvi, fatemi sapere. -
Non ci volle molto alle ragazze organizzare e la sera erano già pronte con gli orari dei treni ed i biglietti pronti, l’indomani sarebbero partiti alle otto.
Dopo la cena, Silvia preparò delle merendine con dei succhi di frutta per il viaggio, poi ben presto andarono tutti a dormire.
Alle sei e mezzo del mattino seguente erano tutti in cucina a fare colazione Aldo aveva ripreso la valigia di quando era arrivato a Rapallo, dicendo che lui poi si sarebbe fermato per un po’ a casa sua, per poi ritornare a Rapallo dopo una ventina di giorni, poco dopo si trovarono nuovamente sul treno, diretti a Roma e da li a Latina, Aldo si isolò completamente sul treno, si rifugiò in un sonno che lo tenne in disparte per tutto il viaggio, arrivati a Roma dovettero cambiare treno e prendere il locale per Latina, era ormai tardi per andare per uffici decisero quindi di andare direttamente a casa di Aldo, alla stazione di Latina scalo, non trovarono mezzi, cosi con le valige in mano dovettero fare un bel po’ di strada a piedi, entrarono nella città vecchia ed arrivati davanti un palazzotto di due piani, di cui il secondo era una mansarda, ben visibile perché arrivavano da una strada in discesa Aldo disse - ecco siamo arrivati - Martina chiese se lui abitava nella mansarda, ma lui rispose che era solo un appartamento e che lui viveva lì con la mamma ed il papà più una domestica.
Entrati in casa Aldo fece le presentazioni ed accompagnò le donne nelle loro stanze, il viaggio in treno le aveva stancate e dette appuntamento dopo un’ora per la cena.
La tavola era imbandita quando le ragazze accompagnate da Silvia scesero e fecero i complimenti ad Aldo per la casa e le camere nella mansarda che piacquero molto alle ragazze, a tavola Martina riconobbe la signora della foto che le dette l’investigatore e lo ricordò ad Aldo ridendo, trascorsero un paio d’ore a chiacchierare del più e del meno con i genitori di Aldo che disse che loro erano il suo lavoro, avendo i genitori anziani Aldo badava a loro con l’aiuto della domestica, ma ben presto la stanchezza portò tutti a letto.

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