Carissimo amore mio, è da poche ore, iniziato il 31 Dicembre di questo 2009, tra non molto inizierà il nuovo anno e mi sto facendo raccontare da mio Padre, un po’ di cose che riguardano le bimbe.
Pare che diventino ogni giorno più vivaci e giocarellone, iniziano ad esplorare i loro ambienti ma tu… sei spesso in apprensione, sei protettiva come tutte le mamme, ma ti mette ansia e temi per loro.
È bello sapere questo e vorrei assistere, magari per darti il cambio nel seguire le bimbe, affinché tu riesca a rilassarti e acquisire serenità, ma ciò non è possibile.
Quindi ti racconto un periodo accadutomi.
Sai, molti anni fa, quando il tutto mi venne spiegato, io ero in preda al panico, perché mi veniva spiegato tutto ciò che mi combatteva e come, quanta cattiveria mi veniva scaricata contro e qualche mese prima, ero stato vittima di un incidente automobilistico un po’ dubbio.
Quindi ero veramente terrorizzato, qualche settimana, la passai in casa per ristabilirmi dopo l’incidente automobilistico, ma guarito e già in cura da psichiatri, uscivo poco di casa.
Allora, viaggiavo molto, andavo a trovare amici in tutta Italia, ne avevo uno per ogni città e mia sorella, mi regalò una sveglia da viaggio (poi capirai cosa centra).
Anche nelle sedute psichiatriche, rimanevo terrorizzato, sai molti erano convinti che io dovessi tacere, ma la mia salvezza è stata il contrario: parlare, ero preda del terrore.
Una mattina, dai che mi rigiravo nel letto, rifiutando di alzarmi, a letto mi sentivo al sicuro, ma mio Padre, mi disse: “dai Pippo, andiamo a farci una passeggiata, è una bella giornata, andiamo al mare” io con molta paura, ubbidii ed iniziai a vestirmi pensando ai pericoli.
LUI mi disse: “Pippo, guarda sul comodino, cosa c’è?” la mia sveglia da viaggio risposi e LUI “dimmi cosa leggi nelle scritte dei pulsanti” tra le altre cose, vi era la scritta: “RESET” e lo dissi a mio Padre.
Allora mi disse: “guarda, sappiamo che hai paura di prendere l’automobile e di uscire di casa, quindi metti la sveglia in tasca e al minimo accenno di pericolo, premi il pulsante RESET, noi arriveremo prima che tu sia in pericolo”.
Io lo feci e trascorsi tutta la giornata al mare, con la mano in tasca ed il dito sul pulsante RESET, sempre in apprensione e guardandomi intorno, quindi intervenne di nuovo mio Padre: “Pippo, inizi a sentirti al sicuro?” io risposi di sì, ma sempre teso come le corde di un violino.
Allora mi disse: “sai, se hai così paura e ti senti teso, prova a rilassarti un po’, ti garantisco, che anche se solo penserai di premere il pulsante RESET, noi arriveremo all’istante, basta che tu porti la sveglia sempre con te in tasca.
Fatto sta, che con quella sveglia in tasca, iniziai a uscire da casa, e riprendere una vita quasi normale, ci volle del tempo affinché le paure svanissero definitivamente, ma sempre con quella sveglia in tasca.
Un giorno dimenticai la sveglia che era di quelle elettroniche, nella tasca della camicia di jeans e la misi in lavatrice a lavare, la sveglia si guastò e dovetti gettarla, ma quel giorno, avevo riacquistato la mia serenità e sai la sveglia, la portavo solo per abitudine.
Non che voglia consigliarti di essere menefreghista delle bimbe, ma sii più rilassata e cerca di non far diventare una malattia, la tua apprensione per loro, tranquillizzati.
Non vorrei annoiarti raccontandoti altri particolari, ma spero che il vostro 2010 sia semplicemente scorrevole, con tanti sorrisi ed emozioni fatte di gioie, ciao e Buon Fine Anno: Filippo.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !
Pare che diventino ogni giorno più vivaci e giocarellone, iniziano ad esplorare i loro ambienti ma tu… sei spesso in apprensione, sei protettiva come tutte le mamme, ma ti mette ansia e temi per loro.
È bello sapere questo e vorrei assistere, magari per darti il cambio nel seguire le bimbe, affinché tu riesca a rilassarti e acquisire serenità, ma ciò non è possibile.
Quindi ti racconto un periodo accadutomi.
Sai, molti anni fa, quando il tutto mi venne spiegato, io ero in preda al panico, perché mi veniva spiegato tutto ciò che mi combatteva e come, quanta cattiveria mi veniva scaricata contro e qualche mese prima, ero stato vittima di un incidente automobilistico un po’ dubbio.
Quindi ero veramente terrorizzato, qualche settimana, la passai in casa per ristabilirmi dopo l’incidente automobilistico, ma guarito e già in cura da psichiatri, uscivo poco di casa.
Allora, viaggiavo molto, andavo a trovare amici in tutta Italia, ne avevo uno per ogni città e mia sorella, mi regalò una sveglia da viaggio (poi capirai cosa centra).
Anche nelle sedute psichiatriche, rimanevo terrorizzato, sai molti erano convinti che io dovessi tacere, ma la mia salvezza è stata il contrario: parlare, ero preda del terrore.
Una mattina, dai che mi rigiravo nel letto, rifiutando di alzarmi, a letto mi sentivo al sicuro, ma mio Padre, mi disse: “dai Pippo, andiamo a farci una passeggiata, è una bella giornata, andiamo al mare” io con molta paura, ubbidii ed iniziai a vestirmi pensando ai pericoli.
LUI mi disse: “Pippo, guarda sul comodino, cosa c’è?” la mia sveglia da viaggio risposi e LUI “dimmi cosa leggi nelle scritte dei pulsanti” tra le altre cose, vi era la scritta: “RESET” e lo dissi a mio Padre.
Allora mi disse: “guarda, sappiamo che hai paura di prendere l’automobile e di uscire di casa, quindi metti la sveglia in tasca e al minimo accenno di pericolo, premi il pulsante RESET, noi arriveremo prima che tu sia in pericolo”.
Io lo feci e trascorsi tutta la giornata al mare, con la mano in tasca ed il dito sul pulsante RESET, sempre in apprensione e guardandomi intorno, quindi intervenne di nuovo mio Padre: “Pippo, inizi a sentirti al sicuro?” io risposi di sì, ma sempre teso come le corde di un violino.
Allora mi disse: “sai, se hai così paura e ti senti teso, prova a rilassarti un po’, ti garantisco, che anche se solo penserai di premere il pulsante RESET, noi arriveremo all’istante, basta che tu porti la sveglia sempre con te in tasca.
Fatto sta, che con quella sveglia in tasca, iniziai a uscire da casa, e riprendere una vita quasi normale, ci volle del tempo affinché le paure svanissero definitivamente, ma sempre con quella sveglia in tasca.
Un giorno dimenticai la sveglia che era di quelle elettroniche, nella tasca della camicia di jeans e la misi in lavatrice a lavare, la sveglia si guastò e dovetti gettarla, ma quel giorno, avevo riacquistato la mia serenità e sai la sveglia, la portavo solo per abitudine.
Non che voglia consigliarti di essere menefreghista delle bimbe, ma sii più rilassata e cerca di non far diventare una malattia, la tua apprensione per loro, tranquillizzati.
Non vorrei annoiarti raccontandoti altri particolari, ma spero che il vostro 2010 sia semplicemente scorrevole, con tanti sorrisi ed emozioni fatte di gioie, ciao e Buon Fine Anno: Filippo.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !