venerdì 30 novembre 2007

GIUOCO, O GIOGO?

Il giuoco del: “PARADOSSO”
Domani, sarà il primo dicembre, quindi anche emotivamente, ci avviamo al Natale, giorno in cui si festeggia la nascita di nostro Signore Gesù Cristo.
È alquanto bizzarro, come noi tutti lo prendiamo come un giorno di particolare gioia, facciamo finta di essere più buoni, ci scambiamo auguri, baci e abbracci e a Santo Stefano, il più delle volte si ritorna a mandarsi a quel paese.
La particolarità, che noi troviamo, è che mentre per gli esseri umani è un giorno di particolare gioia, per il DIO SUPREMO, siamo sicuri che è una ricorrenza di tristi ricordi.
Già, Egli ha dato SUO figlio, in pasto ai lupi! E paradossalmente per tentare la salvezza dei lupi stessi! Sin dalla nascita, Gesù, è stato attentato alla vita con la strage degli innocenti, in quella occasione, lo salvò DIO stesso, facendolo emigrare in Egitto, ma anche se nei vangeli non è riportato nessun altro tentativo per eliminarlo, potete scommettere che sia stato l’unico fino alla crocifissione? Noi pensiamo di no! Certo essere sotto l’occhio vigile di DIO è vittoria assicurata, ma emotivamente e psicologicamente come ha potuto vivere i suoi trentatre anni?
Siamo sicuri, che il PADRE abbia accelerato la sua missione per riportarlo a Sé!
Il giorno più triste, è il giovedì santo? Non per il PADRE! Quello è il giorno in cui EGLI lo libera dalla schiavitù, dalle umiliazioni, dallo essere zimbello della legge che allora regnava.
Solo in uno dei vangeli, c’è un passo fondamentale e a mio avviso poco preso in considerazione, mi riferisco a quando Gesù incontra Pietro dopo la resurrezione.
Si può legger, come Gesù chieda a Pietro se fosse amato da lui e lo chiese per tre volte.
Per chiarire bene questo passo, bisogna tornare indietro, a quando Gesù, predice a Pietro che sarebbe stato da lui rinnegato per tre volte.
L’atto di rinnegare, Pietro lo fece e lo fece per tre volto prima del canto del gallo, Pietro in quella maniera, rinnegò: il PADRE, IL FIGLIO E LO SPIRITO SANTO.
Ma paradossalmente, Gesù, volle riabilitarlo, chiedendo per tre volte se fosse da lui amato.

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