sabato 17 novembre 2007

SENZA "TITOLO" OVVERO "LESSENZIALE" 9 P.

Arrivati all’indirizzo dato al taxista, le ragazze si accorsero di essere al centro della città, in un palazzo con la vista sull’Arno, entrarono dentro un portone e Aldo chiese al portiere di un certo Casalvini, il portiere rispose che era fuori Firenze, ma riconoscendo Aldo come amico di Casalvini disse - tenete, queste sono le chiavi, l’ho riconosciuta, so che lei ed il signor Casalvini siete come fratelli e sono sicuro che se non vi dessi le chiavi di casa, il signor Casalvini si arrabbierebbe molto - e dette le chiavi ad Aldo.
Salirono al terzo piano ed entrarono in un appartamento bellissimo, però si sentiva puzza di chiuso, così Silvia disse ad Aldo - beh con questo odore, direi che il tuo amico si sia assentato da Firenze, ormai da molto tempo - mostrando tutti e trentadue i denti, lui si mise a ridere e illustrò l’appartamento a Silvia e le ragazze dicendo - Questo non è l’appartamento in cui abita di solito, qui viene solo o per affari o per visitare Firenze, ero sicuro di non trovarlo in questa casa, comunque dopo gli telefono e lo avverto, quindi ripeto fate come se foste a casa vostra -
Martina, convinse la madre a farle uscire a fare una passeggiata per qualche acquisto e datesi una rinfrescata uscirono lasciando soli Aldo e Silvia, Aldo approfittò per fare un pisolino, così di li a poco uscì anche Silvia.
Verso le sette Aldo era seduto al computer e Silvia rientrò portando anche un paio di maglioni ad Aldo, lui la ringraziò con un bacio e ne indossò subito uno dicendo a Silvia, che il giorno seguente con le ragazze impegnate alla clinica loro sarebbero usciti per fare i turisti invitandola a fare un programma.
Il tempo non era perfetto per cenare sul balcone ma Aldo disse a Silvia che sarebbe stato bello ugualmente, quindi preparò tutto perfettamente il tavolo, le fiaccole, la luce non invadente, solo che disse che avrebbero dovuto accontentarsi di cibo surgelato, non era il massimo ma preferiva rimanere a cena in quella casa anziché andare in un ristorante.
Silvia vedendo che le figlie tardavano le cercò al telefono, Valentina disse che erano giù al portone quindi di stare tranquilla e di aprire la porta che stavano salendo.
Aldo spense il computer, mentre le ragazze entravano con delle buste in mano ed in testa due cappellini, portarono le buste nella camera da letto e quando videro il terrazzo con il tavolo imbandito, le fiaccole e tutto il resto furono molto felici e dissero ad Aldo che se era un modo di fare la corte alla loro mamma, avrebbero anche potuto uscire e lasciarlo solo con Silvia, ma subito presero i posti migliori a tavola, quelli con la vista della città tutta illuminata.
Fece accomodare anche Silvia dicendo che quella la sentiva casa sua e le donne sarebbero state delle ospiti fin quando volevano, poi si mise ai fornelli, aprì le buste delle linguine agli scampi surgelate ed in cinque minuti servì in tavola.
Nel frattempo le donne parlavano di trasmissioni televisive ed Aldo non interveniva nella discussione, ascoltando però attentamente gli interventi delle tre donne, ma fu Martina a chiamarlo in causa chiedendo cosa ne pensasse con una domanda ironica ma chiara al tempo stesso - una persona che ai giorni nostri fa il templare cosa ne pensa dei prodotti televisivi? - fatta da Martina, a cui Aldo aveva fatto delle confidenze, la domanda assumeva una valenza particolare, capiva che non era ironica come in apparenza sembrava, quindi non si sottrasse alla risposta - leggendo attentamente i disegni di alcune trasmissioni, appare come un disegno per far diventare tutti cretini, infedeli a cui tutto è permesso e lecito, sembra quasi che se non sei un adultero sei fuori dalla società, dal mondo che conta e va di moda, ovviamente gli spettatori seguono poi gli esempi, quindi avere un’amante è fico il divorzio si fa per sciocchezze, solo perché avere avuto più mariti o più mogli è in, però non chiedetemi altro vi prego non vorrei farvi vedere il mondo con i miei occhi, sarebbe un grande errore da parte mia.- Allora Valentina gli chiese - parlaci un poco di te, ti conosciamo da quando siamo nate ma non che sappiamo molte cose.- - mah non saprei cosa raccontarti di me, sono una persona semplicissima che però ha i suoi credo, sono pieno di incoerenze e penso che ogni uno di noi su questa terra abbia un ruolo ed il mio è quello di essere un grande, scusate il termine, stronzo, quindi come vedi c’è poco da dire su di me - non sapendo dove voleva arrivare Valentina Aldo fece notare alle ragazze che l’indomani avrebbero avuto una giornata particolare, quindi le invitò ad andare a dormire, loro accettarono il consiglio e dando un bacio alla madre iniziarono ad avviarsi, Martina batte la mano sulla spalla di Aldo, prese sotto braccio la gemella e si ritirarono nella loro stanza.
Rimasti soli Silvia chiese ad Aldo il perché di fronte alle ragazze si denigrasse sempre, ma lui non volle rispondere dicendole che al momento opportuno confidava nella sapienza divina e che se lui avesse saputo ballare in quel momento l’avrebbe invitata, lei rispose che era bravissima, a ballare il ballo del mattone e che gliene avrebbe dato conferma al più presto, ma che però gli sarebbe piaciuto imparare il valzer insieme a lui.
Lentamente e senza fretta rispogliarono il balcone, riponendo tutto al suo posto, poi Aldo prese una bottiglietta di spumante ed invitò Silvia, a finire la serata con un brindisi sul balcone, chiacchierando ancora un po’.
Silvia propose il brindisi, al futuro delle gemelle ed Aldo aggiunse - sia fatta la volontà di DIO!- Trascorsa un’altra oretta a discorrere serenamente, rientrarono per andare a dormire.
Erano le sei della mattina seguente quando si ritrovarono tutti in cucina per fare colazione, in casa non c’era latte quindi le gemelle decisero per un
tè, Aldo e Silvia presero il solito caffè chiedendo alle ragazze se avessero voluto farsi accompagnare, ma loro decisero che sarebbero andate all’appuntamento da sole, fecero colazione in fretta e furia per essere puntuali con Sandra, quindi si avviarono verso la stazione.
Silvia ed Aldo decisero di andare a visitare i giardini di Boboli, visto che il tempo lo permetteva.
Arrivate alla stazione puntuali, Martina e Valentina si recarono in testa al binario sette, attesero qualche minuto e videro il treno entrare in stazione, ben presto, tra la solita confusione di passeggeri, videro Sandra che agitava il braccio per farsi riconoscere nella confusione, le gemelle risposero al cenno e si incontraron .
Sandra era una ragazza molto disinvolta e socievole, dimostrava una ventina d’anni, con capelli lunghissimi e lisci, era alta e magra, proprio una bella ragazza, sembrava più adatta ad una passerella di miss che ad un compito come quello che svolgeva, le gemelle le offrirono un cappuccino al bar ed iniziarono a prendere confidenza, loro raccontarono a Sandra quale era il problema che avevano ed il perché lei, avrebbe dovuto essere accompagnata da loro nella sua giornata di attività di volontariato :- non ho nessun problema a farvi vedere una mia giornata, ma prima di iniziare, vorrei darvi un consiglio, anche se vi sarà difficile non fatevi coinvolgere emotivamente, non guardate le persone che incontrerete come dei malati, loro se ne accorgono e si commisererebbero, mentre il nostro scopo è il contrario, farli sentire liberi dal vincolo di malattia che li perseguita, ma adesso andiamo, ho un’amica a cui dobbiamo fare visita, sapete è una ragazzina di dieci anni ha problemi mentali, e la mattina vado a casa sua per farle compagnia mentre la mamma va a fare la spesa e le commissioni di casa, staremo lì un paio d’ore.-
Andarono a piedi ed arrivarono in un quarto d’ora, la signora che le accolse salutò Sandra con un bacio, Sandra presentò le gemelle alla signora che uscì subito di casa, facendo capire alle gemelle che il tempo di Sandra era prezioso anche per altre persone quindi non voleva abusarne, sottraendola ad altri.
- Dove si è nascosta Chiara? - disse con voce alta Sandra facendo finta di cercare la ragazzina in tutta la casa, e Chiara era come sempre sotto il tavolino della cucina - ciao, t’ho trovata eh, vieni ti presento due amiche che mi accompagnano - continuò giocando Sandra, la ragazzina era timida alla presenza di due estranee, Sandra gli disse come si chiamavano le sue amiche e ben presto la timidezza scomparve dalla ragazzina, così Sandra le disse di fare compagnia alle sue amiche perché lei sarebbe andata a prendere i colori e la carta da disegno nella cameretta.
Il panico, avvolse il viso delle gemelle alle parole di Sandra, rimanere in quella stanza e non sapere come comportarsi, non conoscendo quella ragazzina, Martina improvvisò facendo con la gemella uno di quei giochi che si fanno battendo le mani in coppia, la gemella la assecondò e poi rivolgendosi verso Chiara, le fece cenno di continuare insieme, con il sorriso sulle labbra, la ragazzina accettò l’invito e prese a dare schiaffi, ma sul bordo del tavolino e non sulle mani di Martina, così anche quei tre o quattro minuti che alle gemelle sembrarono un’eternità, passarono e Sandra tornò nella cucina facendo cenno alle gemelle che tutto andava bene.
Aperto l’album da disegno e visti i colori, la ragazzina dette sfogo al suo divertimento preferito, il disegno, si tuffo con i suoi colori nel foglio da disegno isolandosi completamente, Martina le dette una carezza sulla testa, ma fu immediatamente scacciata da Chiara, così Sandra spigò che non amava essere toccata, ma tranquillizzò Martina.
Questo fu l’inizio di una giornata molto diversa da quelle che normalmente trascorrevano le gemelle a Rapallo, con la ragazzina impegnata nel disegno, si fecero molte confidenze con Sandra, fin che la madre di Chiara tornò e iniziarono i preparativi per avviarsi verso la clinica, perché spiegò Sandra, avrebbero dovuto fare da intrattenimento ai bambini che si recavano nella clinica per le visite e le terapie periodiche. Chiara dette a Martina il disegno che aveva fatto e Martina ricordandosi di non toccarla la salutò mandandole un bacio con la mano.
Mentre Aldo e Silvia giocavano a fare i turisti a Firenze, armati di piantina della città, arrivò a Silvia un sms con la scritta: tutto ok stai tranquilla.

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