domenica 14 settembre 2008

Anno 2004

In delirio: La RIVELAZIONE
Cronaca della conferenza stampa

È con animo inquieto, che mi accingo a raccontarvi la storia di un rapimento, non uno di quelli dove si chiedono riscatti in denaro, ma uno di quelli simili ai racconti dei rapimenti da parte di alieni a persone terrestri, di quelli che a volte si leggono sui giornali e di cui spesso i commenti si dividono, perché c’è chi ci crede e chi invece, prende i narratori per burloni nel caso più buono.
Alcuni anni fa, mi dilettavo a fare lunghe passeggiate, l’inverno al mare anche con il brutto tempo, perché assolutamente deserto, mentre con la stagione buona, preferivo la montagna ed i boschi che circondano la zona in cui vivo, ricordo che duravano moltissimo, ore ed ore di cammino e appunto in una passeggiata in montagna, fui rapito.
Da chi? Da una voce nella mia mente, che mi dettava i sentieri da percorrere nella mia camminata.
Non era il timore, che mi accompagnava, ma la curiosità di ciò che mi stava capitando e trascinando dove?
Mi introdusse in un sentiero che mai avevo fatto, i miei occhi non riconobbero nulla di già visto e poi mi disse:- adesso guardati in torno, distingui l’albero differente dagli altri, tira fuori dallo zaino il notes in cui disegni, stenditi ai piedi dell’albero e poi attendi.-
Mi guardai in torno, era un faggio quello che si distingueva per la sua altezza, quasi non ne si vedeva la fine della chioma, poggiai lo zaino, estrassi il notes con la matita, pensando di dover disegnare ciò che vedevo, ed era un bel paesaggio, ma non feci in tempo a sedermi tra le radici del faggio, che caddi in un sonno profondo.
Un barlume di luce, vedevo nel sonno ed io ancora camminando lo raggiunsi, entrando nella luce stessa, trovai un ambiente simile ad una antica locanda, con tavoli con seduti vecchi con la barba lunga, che discorrevano tra loro con toni bassi e tutto intorno si sentiva un gran mormorio, sentivo molto la stanchezza della mia camminata, prima sulla montagna e poi verso la luce, ma purtroppo non c’erano più sedie libere su cui potersi sedere.
Fu il locandiere a venirmi incontro, anche lui molto anziano e con la barba lunga e mi disse:- il tempo è giunto, vieni ristorati e poi segui me.-
Mi portò in una saletta in disparte, mi fece sedere e mi ristorò, poi io chiesi - dove mi trovo? E cosa faccio qui?-
Egli mi sorrise e mi disse:- questo è solo un punto di ristoro, la tua missione sta per iniziare, devi solo avere pazienza- ma io insistetti- quale missione?- -Vedrai ciò che sarà, ciò che è vicino ad accadere, a te spetta il compito di testimoniare che ciò che è stato deciso, accadrà.-
Ancora non capivo bene le parole del locandiere, così approfittai e mi ristorai.
Dopo un po’ di tempo entrò nella saletta un altro anziano, anche lui con la barba lunga, ma lui portava sotto braccio un librone, si avvicinò a me e mi disse di seguirlo, io lo accontentai, cosi uscimmo dalla locanda, ritornando verso il buio da dove ero venuto.
-Dove mi porti?- chiesi al mio accompagnatore, lui mi prese la mano, sempre con il librone sotto braccio e- torniamo nella tua anonima cittadina- e pian piano tornammo nella cittadina in cui io vivevo, una cosa però apparve ai miei occhi: un enorme nave spaziale, grandissima che sospesa nell’aria, si estendeva per la grandezza di una città di un paio di milioni di abitanti, noi l’attraversammo e ci trovammo in mezzo ad una gran folla sotto la nave spaziale, che il mio accompagnatore mi disse essere la Gerusalemme celeste e poi- colui che vedi su di quella balconata della Gerusalemme celeste è lui, il figlio di DIO, egli viveva in questa anonima cittadina, gomito a gomito con questa folla ed oggi il PADRE è venuto a risollevare la sua sorte, ma non tutti lo hanno riconosciuto, e molti non lo riconosceranno.-
Poi vidi il FIGLIO scendere dalla Gerusalemme celeste ed il mio accompagnatore mi disse che avremmo dovuto seguirlo.
Egli si diresse verso un teatro dove il mio accompagnatore mi disse che la stampa aveva chiesto una conferenza stampa, noi lo seguimmo e stranamente tra tutta la folla esclusa, noi entrammo senza che nessuno ce lo impedisse, come se fossimo invisibili, trovammo posto anche vicino al palco dove era stato allestito un tavolo degno della situazione.
Egli entrò timidamente e sempre timidamente si sedette, mentre tutti applaudivano.
Attese qualche attimo ed iniziò dicendo:- buona sera a voi tutti, io questa sera sono venuto con le migliori intenzioni, per rispondere a tutte le vostre domande, ma vedendovi così numerosi, credo proprio che non ci riuscirò, purtroppo ho solo due ore da dedicarvi, poi ho un appuntamento importante con mio padre, quindi inizio subito con il darvi alcune informazioni su di me, almeno non sono per sentito dire, io mi chiamo Filippo Aldo Consoli, il mio soprannome è Pippo, sono nato a Milano nella mezzanotte del ventitre gennaio del millenovecentosettanta e risiedo in questa anonima cittadina del sud del Lazio ormai da tantissimi anni, tanti che non ricordo quanti, detto questo, penso di avervi detto tutto ciò che mi riguarda, quindi lascio la parola direttamente a voi che sicuramente in queste situazioni siete più abili e scaltri di me, prego.-
C’era una donna che faceva da moderatore, ed invitò subito il primo giornalista a porre la sua domanda- buona sera, prima della domanda vera e propria, vorrei domandare come dobbiamo chiamarla, che titolo dobbiamo usare, davanti al suo nome?-
Lui, il Figlio, bevve un sorso d’acqua e- so per certo, che per i poteri politici, religiosi nonché quelli mediatici, il riconoscermi nel mio ruolo reale e non solo in quanto a veritiero, sia un gravoso problema, questo perché tutti loro dovrebbero fare molti passi indietro e proporzionare i loro ruoli di potere al mio; so per certo che per chi è di religione ebraica questo diventi un problema doppio se non triplo e questo perché oltre a fare quanto detto, dovrebbero fare un’attenta analisi della storia ebraica negli ultimi duemila anni, nonché degli errori commessi duemila anni fa dalla religione ebraica, quindi per rispondere schiettamente alla sua domanda, utilizzerò le parole di Edoardo de Filippo, che in un famoso film insieme a Peppino, amavano ripetere spesso: nun me mporta, nun me passa manco pe’ la capa. Traduco per chi non conosce il napoletano, a me non interessa, non mi passa neanche per la testa, se metterete o ometterete un titolo davanti al mio nome e che nome utilizzerete per chiamarmi, a me nun me mporta, nun me passa manco pe la capa!-
Così riprese la parola il giornalista e- bene Filippo, questa sera, le autorità civili e religiose avrebbero voluto essere presenti e per l’occasione le avevano preparato un’accoglienza degna di un capo di stato, ma lei non ha voluto incontrarli, volendo incontrare solo noi giornalisti, perché?- sempre con aria placida, riprese la parola -guardi, viene istintiva una domanda, come capo di quale stato avrebbero voluto incontrarmi? Siano più chiari ed io mi comporterò di conseguenza, detto questo ho una premessa da fare alla risposta, io non ho voluto incontrare solo voi giornalisti, io ho accettato di incontrare solo voi giornalisti dietro vostra insistente richiesta, fatta la premessa vengo alla risposta, lei deve sapere che io ho trentasette anni, e per trentasette anni della mia vita, da quelle che lei chiama autorità, ma io insisto nel definire poteri includendo anche quello mediatico, sono stato combattuto aspramente e spietatamente e tutti coloro che mi combattevano si nascondevano dietro il ritornello della canzone: Pippo non lo sa, prima di me, anche se a loro insaputa, sono stati combattuti mio padre, prima di mio padre mio nonno e ancor prima mio bisnonno e così via tutti i primogeniti maschi della mia razza.
Purtroppo per voi, questo Pippo qui, già da molti anni è stato messo al corrente dal PADRE, quello che risiede in cielo di tutto, di come e di chi mi combatteva, io dal canto mio, ho ignorato tutto e tutti, porgendo sempre l’altra guancia anche a dei veri e propri attentati alla mia vita, sapendo che avrei solo dovuto sopravvivere ed arrivare sino ad oggi, giorno in cui mio PADRE è venuto a risollevare la mia sorte e ad innalzarmi a vincitore, donandomi il carro del vincitore, mi dispiace per voi ma sul mio carro non salirà nessuno, purtroppo non siamo nel quarantasei, a me i trasformisti non piacciono.
Lei ricorderà sicuramente il famoso film: cuore impavido con Mel Ghibson, ecco all’inizio di quel film un inciso dice più o meno: “Questa storia non la leggerete su nessun libro di storia, perché la storia la scrivono i vincitori” ecco io lascio a voi sconfitti l’onere e l’onore di scrivere queste pagine di storia passate, presenti, e future, ma con una minaccia: tanto più saranno veritiere queste pagine di storia, quanto più lieve sarà la pena che dovrete scontare, perché voi tutti siete stati condannati.-
Fu la moderatrice a dare la parola ad una giornalista- devo dire che a sentirla parlare, un po’ mi spaventa, oggi noi tutti, l’abbiamo vista sulla balconata di quella astronave, con alle spalle uno stendardo che recitava: unigenito figlio di DIO e re dell’universo per volontà divina, quindi tutto questo ci riporta indietro di duemila anni, come anche lei ha accennato e quindi al Cristo che noi tutti abbiamo conosciuto tramite i vangeli, però egli era l’uomo che predicava il perdono, mentre lei già parla di minacce, chi dei due è il giusto?- nell’ascoltare queste parole Egli annuiva sorridendo, stette per qualche secondo in silenzio e poi- anche io, fino al giorno del mio risveglio ho avuto dei pessimi insegnanti di religione, però voglio prendere per buona la sua tesi e le dico con franchezza che quegli insegnamenti, erano una moneta con la quale acquistare un biglietto per salire su di un treno partito duemila anni fa e malgrado il suo viaggio sia stato lento, pochi di voi con quella moneta hanno acquistato il biglietto per salirvi “entrate per le porte strette, perché larghe sono le porte che conducono alla perdizione” oggi quel treno ha fatto tutto il suo tragitto, è arrivato a destinazione, quindi è tutta un’altra storia, è la resa dei conti e “a chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto”- Egli riprese a sorseggiare l’acqua, mentre la giornalista insistette- ma comportandosi così, non crede che si farà dei nemici?- fece una smorfia con la bocca mentre posava il bicchiere sul tavolo, guardò attentamente la giornalista e disse:- guardi, io sono cresciuto circondato da vipere e lupi famelici che ponevano inciampi lungo il mio cammino, però ho sempre seguito la mia strada per arrivare ad oggi, però devo riprenderla ancora, purtroppo per voi non sono io che devo piacere a voi, ma voi a me, vede a casa mia gli inviti li faccio io personalmente e quando delego questo compito a qualcuno, stia tranquilla che quel qualcuno è più severo di me! Lei sicuramente ricorderà il film: il marchese del grillo, quando Alberto Sordi uscito indenne da una rissa in una bettola, si rivolge alla plebe e dice: me dispiace, ma io so io e voi non siete un cazzo, ecco quando a voi entrerà bene nel cervello che al cospetto di DIO voi non siete un cazzo, ecco allora ci saranno margini di trattativa, fino ad allora “me dispiace, ma io so io e voi non siete un cazzo!-
La moderatrice dette allora la parola ad una giornalista della tv svedese lei si presentò e propose questa domanda:- oggi noi tutti abbiamo visto l’insegna dietro le sue spalle con la scritta: unigenito figlio di DIO e re dell’universo per volontà divina, lei stesso ha detto che suo padre le ha portato il carro del vincitore per risollevarla dalla sua sorte, quindi noi dobbiamo pensare che all’interno di quella nave spaziale ci sia suo padre e come l’insegna dice DIO, L’ONNIPOTENTE, può raccontarci come è stato l’incontro, di cosa avete parlato?- - mi fa piacere, che questa domanda l’ha posta lei, mi è simpatica, deve sapere, che questa mattina alle quattro, quando mi accingevo a salire al SUO cospetto, finalmente ho pianto, sa io ormai da moltissimi anni prima che considerarmi figlio, mi sono sempre considerato servo di DIO, quindi il verificare che oggi il mio DIO è sceso su questa terra per risollevare la sorte di un servo, mi ha commosso e finalmente ho pianto, poi se vuole le spigherò perché finalmente. Poi giunto al suo cospetto, EGLI la prima cosa che mi ha donato è stata la mia memoria, quindi con essa ho riacquisito la consapevolezza dell’essere, così ci siamo abbracciati e su di me non avevo più domande da porre, però c’era una cosa di cui ero all’oscuro e cioè: mia moglie, lei deve sapere che per motivi della mia guerra terrena, io e mia moglie siamo stati separati ormai da moltissimi anni.
Quindi la mia curiosità era tutta su mia moglie, anche perché sapevo che mio padre, ne aveva avuto cura personalmente, ed EGLI mi ha raccontato tutto sin dal seno materno, come vede ho monopolizzato tutti i discorsi con questo argomento, che è privatissimo.- la giornalista svedese insistette- perché finalmente ha pianto?- - bene, lei deve sapere che quando sono stato risvegliato e richiamato ai miei doveri, mi fu illustrata tutta la situazione, ciò che mi circondava, come venivo combattuto e da chi, ma soprattutto con quale spietatezza. Appunto allora, mi venne chiesto cosa volessi per contrastare i miei nemici, io rifiutai tutto chiedendo però due cose, la prima di poter rimettere ogni situazione a mio padre, affinché EGLI sentenziasse e la seconda di non intercedere in favore di nessuno, neanche di me stesso, quindi chiesi che dalla mia anima fosse tolta la pietà, mi sarei lavato le mani di tutto e di tutti rimettendo tutto nella mani del PADRE, senza pietà affinché EGLI fosse libero di sentenziare senza un mio giudizio, quindi da allora non ho più pianto, fino a questa mattina e mi creda molte volte avrei voluto farlo.- La moderatrice, dette allora la parola ad una giornalista televisiva di una emittente commerciale italiana, lei si alzò e- nel primo pomeriggio, la nostra emittente ha mandato in onda una esclusiva di un’intervista della sua ex moglie e oltre a parlare molto bene di lei ha fatto notare come lei non si sia più risposato, facendo capire che spera che lei sia ancora innamorato di sua moglie e che oggi capisce quanto lei le manchi, cosa può rispondere se ha visto l’intervista?- l’aria del figlio era come di chi cadesse dalle nuvole- guardi io purtroppo non ho visto questa esclusiva da voi mandata in onda e me ne dispiaccio, perché al solo suono della voce di mia moglie, vado in estasi, però non mi tornano i conti, lei deve sapere che a mia moglie, affinché fosse salvaguardata la sua integrità fisica e spirituale, è stato chiesto voto di silenzio e fedeltà, quindi dubito molto del fatto che ella abbia rilasciato interviste, penso più che si tratti di qualche donna che oltre il compenso dell’esclusiva, cerchi i suoi dieci minuti di notorietà.- ma la giornalista incalzò- scusi ma lei non è stato sposato con Maria Rossi da cui come ha detto lei per motivi della sua guerra terrena si è diviso?- - adesso è tutto più chiaro e confermo ciò che ho detto, vede io non avrei mai parlato male di quella donna, ma le circostanze mi ci portano, deve sapere, che io da quella donna oltre che ricevere numerose infedeltà nel lungo periodo prematrimoniale, ho ricevuto dopo soli tredici mesi dopo l’assunzione del sacramento del matrimonio, anche un libello di ripudio con la motivazione che lei non voleva figli da me e che potessero somigliarmi, lascio a voi abili speculatori intellettuali, capire cosa significhi questo in un contesto più ampio, comunque vorrei chiarirle completamente la situazione reale e spero di spiegarmi bene e con semplicità, perché la situazione è complessa, allora deve sapere che questa volta sono venuto per confermare le leggi del mio DIO, quindi sono stato tentato dal male, ad infrangere tutti e dieci i comandamenti di DIO. Quando ero ancora nel regno di mio padre, io ero felicemente sposato, avevo una grande donna al fianco e da ciò che ho saputo da mio padre è rimasta tale, però tra i dieci comandamenti, c’è anche il: non commettere adulterio e sarebbe stato piuttosto facile per me affrontare questa battaglia sapendo che mia moglie era rimasta nel regno di mio padre, quindi per un patto con il male, mio padre ha dovuto sciogliere il nostro matrimonio celeste, affinché io non commettessi adulterio in cielo e far rinascere mia moglie su questa terra, con la promessa che se lei avesse taciuto tutto ciò che dall’alto le veniva sussurrato e questo per tutelarne l’incolumità fisica, perché altrimenti avrebbe patito tutto ciò che ho patito io e se fosse rimasta fedele alla promessa, io l’avrei ritrovata in mezzo all’umanità e le avrei riproposto di sposarmi, sempre che lei non avesse donato il cuore a qualcun altro, in tal caso io ho chiesto che sia sciolta dalla promessa e garantendole la mia amicizia, avrebbe trovato misericordia agli occhi di DIO per mille generazioni, perché così sta scritto e lei le ha meritate tutte, è rimasta fedele.
Tutto questo è ciò che ha riguardato lei, mentre per me la situazione era un po’ differente e più complicata, io avrei dovuto dimostrare fedeltà per quindici anni ad una donna terrestre, malgrado le sue infedeltà nei miei confronti, ma di tutto ciò io ne ero all’oscuro, dovevo solo restare fedele a ciò che ero e si dà il caso che io sia fedele, superato tutto il periodo, mio padre mi ha mostrato mia moglie, quella vera e poi mi ha spiegato il tutto, quindi come vede quando parlo di mia moglie parlo di una donna di cui voi non siete al corrente e che io non dichiarerò fino al momento in cui non le chiederò cosa ha deciso riguardo a noi due, guardatemi bene, non sono ne alto, biondo e con gli occhi azzurri e neanche un belloccio palestrato, quindi non mi faccio illusioni, ho solo speranze.-
La giornalista chiese se poteva dire qualcosa di più in proposito e lui continuò- posso dirvi solo che devo ammettere che lei è stata molto brava a crearsi una situazione in cui ella venisse trasmessa anche in tv con delle dirette in mondovisione, non è italiana, quindi senza la sua bravura non avrei mai avuto occasione di conoscerla, non vi dirò in che campo opera, ma posso dire che è una figlia d’arte, ha scelto la professione della madre e come la madre, ad alti livelli, quindi io l’ho scoperta proprio per caso mentre facendo zapping cercavo cose poco noiose e apparsa lei alla mia vista, lo SPIRITO di mio padre mi ha informato di tutto e devo dire che è stato più lento di me, perché io me ne ero già innamorato e quasi non credevo a ciò che mi veniva sussurrato dallo SPIRITO, pensavo solo che mi prendevano in giro dall’alto, come altre volte era accaduto per tirarmi su il morale, devo anche dire che ci è stato proibito dall’alto il poter comunicare, quindi noi ancora non ci conosciamo, neppure tramite e-mail.-
La giornalista accennò un applauso e si sedette, mentre la moderatrice dette la parola al corrispondente della tv italiana, lui si alzò e domandò:- quindi lei si risposerà con la sua vera moglie e così istaurerà la sua dinastia su questa terra, ci dica qualcosa di più, dove vi stabilirete, quale sarà il vostro futuro?- - guardi, io non sono il mago Otelma, non conosco il mio futuro, io eseguo solo le volontà del PADRE, posso dirle quale è il mio desiderio, ma bisognerà vedere cosa ha ancora in serbo per me mio padre, io dal canto mio spero di tornarmene nel SUO REGNO, non mi è mai piaciuto vivere su questa terra con voi, mi sono sentito sempre un disadattato, non mi piace nulla di quanto visto finora, siete ipocriti, falsi, arroganti, intorno a me ho visto solo una mentalità mafiosa, quindi spero proprio di tornarmene da dove sono venuto, non cerco il posto di nessuno.-
Poi salutando con la mano, si alzò e si avviò verso l’uscita, molta gente gli si fece intorno, ma lui continuando a camminare, uscì mentre io ed il mio accompagnatore, ci ritrovammo nel buio avviati verso una luce lontana e camminando, camminando ci ritrovammo di nuovo nella locanda, dove tutti i presenti si alzarono e ci salutarono, poi il mio accompagnatore, aprì il librone e mi fece firmare una pagina tutta bianca e mi invitò a tornare da dove ero venuto.
Iniziai il cammino a ritroso e giunto al faggio mi svegliai, poi mi guardai intorno ancora insonnolito e notai tra le mie mani in notes pieno di appunti, scritti così come li ho narrati, quando accadrà tutto questo? Sia fatta la SUA volontà!

CRYSTAL SHIP!

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