venerdì 12 settembre 2008

Lettera ad Eluana Englaro

Cara Eluana, vorrei farti sapere alcune cose, che credo sia diventato ormai un dovere, prima che una volontà, molti ti devono la loro confessione, anche non volendo.
Ormai sei diventata, tuo malgrado un simbolo e i simboli, spesso vengono mal utilizzati, ma tu, purtroppo non puoi opporti, non puoi esprimere le tue volontà e anche nel caso lo facessi, sarebbero solo oggetto di discussione e non di realizzazione.
Devi sapere, che per come la vedo io e soprattutto per come la so io, conosco il modo in cui DIO opera in alcune persone e vorrei tranquillizzare coloro che ti amano e lo dimostrano come i tuoi genitori, sul tuo stato, sai il terrore più grande che ho, non è la mia morte, ma il dolore fisico, anche di una semplice estrazione dentale, ma so che DIO, in quelle circostanze, divide con lo Spirito il corpo dall’anima, così che il dolore fisico non esiste, perché nel SUO Regno, non esiste dolore.
Sai Eluana, se io al posto tuo avrei dovuto scegliere un ruolo da giocare, avrei scelto il tuo e non quello di oche pronte a darsi per una fotografia, tu stai ponendo un grande tema a tutti, forse questo Ai tuoi genitori può non far piacere e anche giustamente si arrabbieranno per le mie parole, ma le vie di DIO, purtroppo in questo mondo, molto spesso sono di dolore e loro lo vivono quotidianamente.
Sono sicuro, che il loro dolore vissuto, abbia pagato sufficientemente anche il peggiore dei tuoi peccati se tu lo abbia commesso ed anche i loro.
Purtroppo Eluana, non do ragione a nessuno, perché tutti hanno ragione e te lo dico in sincerità, sapendo ciò che dico, se DIO si ponesse al banco del giudice per la tua condizione, farebbe decide i contendenti, perché EGLI giudicherebbe dopo, solo il sentimento di chi a commesso ciò.
Sai, molti anni fa, ma proprio tanti e ti dico questo per farti sapere come la penso, diventai donatore di organi e fu una scelta che se pur fatta in giovane età, mai rinnegai, perché ricordo ed ero piccolissimo che il parroco che mi dava catechismo, diceva che chi dona la sua vita per salvarne altre, conquista la vita eterna ed io ho sempre mirato a quella.
Quindi, anche se su di me venisse commesso un errore da parte dei medici, quell’errore lo avrei accettato come errore e non come atto malvagio nei miei confronti.
p.s. sai io gioco a fare l’agente segreto del Paradiso e se la situazione è come immagino, puoi dire al mio capo o almeno ricordarlo che quaggiù è un inferno e che anche radersi la barba è una vera scocciatura? Ciao un bacione: F.(errovie) di S.(tato)

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