lunedì 13 luglio 2009

Cardiologia, canzone di Francesco De Gregori (la dedico a mio Padre)

Che si gioca
Per vincere
E non si gioca
Per partecipare

Che è ferito
E non cade
Ma continua
Ad andare

E a sbattersi
Nel buio
E a farsi
Vedere

E a sanguinare
Di nascosto
E a pagare
Da bere
A goccia
A goccia

Ma tu guarda
Il mio cuore
Mangiato

L’amore
Ha sempre
Fame
Non lo avevi
Notato

E dice sempre
Con disinvoltura

Senza paura
Dice
Mai

Senza paura
Mai

Che si veste
Di bianco
Per scandalizzare

E compra rose
A dozzine

E fa curvare
I pianeti

E fa piegare
Le schiene

Che si gioca
Per vincere
E chi vince
È perduto

Con una chiave
Ed un numero
In mano

Tutta la notte
Aspettare
Un saluto
E a pensare
Ti amo

Che raccoglie
Conchiglie

Dopo
La mareggiata

E il cielo
È ancora scuro
Ma la notte
È passata

E macina
La sabbia
Dentro
I mulini a vento

E che non ha
Mai fetta
E che non ha
Mai tempo

E poi

L’amore
Indecente

Che si lascia
Guardare

L’amore
Prepotente
Che si deve fare
E gli amori
Ormai passati
E ancora
Vivi nella
Mente

Che dell’amore
Non si butta
Niente

Francesco De Gregori

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