giovedì 11 novembre 2010

EMME, ti chiedo una promessa, l'essere umano, non lo conoscono neppure gli psichiatri

Ciao EMME, ho appena visto alla TV, dei bambini che stanno portando al fallimento mentale, promettimi che con le nostre pupattole tu non lo farai.
EMME, come avrai notato, non ho mai espresso desideri, sul modo di far crescere le pupattole, non sono possessivo, se cadono e piangono, credo sia giusto e bene, che imparino a rialzarsi da sole, poi ancora che sappiano prendere le sconfitte cadendo, imparando i loro limiti e quindi crescono conoscendo anche ciò che le potrebbe sconfiggere, ma devi farmi una promessa.
Spero di non andare contro tuoi principi, ma lo studio delle pupattole al momento opportuno, dovrai sceglierlo in maniera che comporti i computer, come aiuto estremo, non come strumento principale alla loro crescita intellettuale.
Ho appena visto alla TV, una classe scolastica, che considera il computer, come strumento unico alla loro crescita, di piccoli uomini e donne, quella condizione di studio, per noi: io e le pupattole è morte della nostra creatività, della nostra manualità.
Ti faccio una confidenza EMME, io ero sposato con una insegnante, laureata in Pedagogia con indirizzo psicologico e quello già nei primissimi anni novanta era motivo di litigio.
Lei era innamoratissima, di un professore universitari, se ricordo il nome: Dominaci, e con lui studiava per la laurea e da quanto ricordo io, erano molto affascinati dall’utilizzo come strumento principale del computer per lo studio e lo sviluppo intellettivo dei bambini.
Facevamo delle litigate incredibili per questo motivo, io continuo a pensare, che nella fase di sviluppo intellettivo dei bambini, il computer deve rimanere un giocattolo, non uno strumento su cui appoggiare la creatività del cervello.
Vedi EMME, per noi trovare alternative di sviluppo di un problema è fondamentale, cosa che il computer limita.
L’esperienza scolastica più efficace alla mia crescita dell’infanzia, la ho avuta in una scuola di periferia, con un maestro, che insegnava la manualità, ci fece costruire di tutto, anche una macchina per stampare il giornalino di classe, quella è la maniera con cui noi impariamo.
Dobbiamo anche fallire nei compiti, per poi trovare strade alternative alla risoluzione dei problemi.
EMME ti chiedo solo questo, promettimi che cercherai di non mettere le pupattole nelle mani di gente fallita, che cerca nei bambini, solo un motivo per sentirsi realizzata, facendo loro utilizzare un computer paralizzando la loro mente in giochi schematici della vita, la VITA è fantasia! Creatività! Alternativa! Alla risoluzione dei problemi.
EMME, in questo sono pronto a scontrarmi con la tua mentalità, se è relegata a uno schermo di computer.
Io stesso, ancora non trovo fascino da questo strumento che utilizzo solo come strumento di comunicazione, eppure ho nipoti espertissimi di questo strumento, ma mai ho avuto voglia di aumentare la mia conoscenza di questo strumento, perché ne ho realizzato i limiti, che costringerebbero me all’impotenza mentale, impotenza di fantasia, impotenza di analisi della Vita, che è tutto all’infuori che uno stupido cursore comandato all’interno di un perimetro dello schermo, fuori (e quindi anche di testa) non può andare, conosce solo l’interno della macchina, noi invece conosciamo: L’Anima.
EMME, ti chiedo scusa, se sei arrabbiata, ma questo è il mio desiderio, sperando non costringa te a dover fare scelte in proposito, spero tu la pensi come me. Ciao, Filippo.
Gronchi Rosa, crystal Ship e Zerodieci: !

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