lunedì 24 agosto 2009

Questione di colori "sintetici"

Qualche giorno fa, ho visto una mostra di pittura, dove alcuni colori erano predominanti e per l’esattezza, il Nero ed il Rosso.
Bisogna dire, che mi sono interessato di più alle persone, che erano presenti alla mostra, guardavo le loro espressioni, le pose ed anche come si mostravano alla visione.
Beh, alla fine, nella mia mente, era apparso più completo, il discorso dell’insieme: quadri e spettatori, l’insieme proponeva un intenso discorso anche un po’ inquietante.
Questo perché? Beh, l’artista delle opere, vuole esprimere nelle opere, una sua lingua, che non usa completamente, si esprime solo parzialmente con le tele, trovavo tutti i quadri incompleti.
Se solo l’artista, si esprimesse con un linguaggio meno moderno che non con l’astratto, le opere diverrebbero d’arte.
Ma questo è un problema della modernità, tutti vogliono esprimersi in inglese, credendo di essere più colti e poi come dicono i giornali, alle università, devono fare corsi di Italiano, perché gli studenti, non sanno parlare.
Conoscere la propria lingua, significa conoscere anche quelle straniere, o almeno avendone le capacità, poterla tradurre, con conoscenza di scelta di vocabolo da usare al posto giusto.
Se non si conosce ed usa la propria lingua, ma se ne cerca altra, per comunicare, spesso commette un errore, come l’artista su citato, anziché allargare il suo pubblico, rende dubbioso un pubblico si maggiore di numero, ma anche ignorante.
Sono sicuro, che se l’artista che ho visto alla mostra, tornasse agli acquarelli alle origini, potrebbe intraprendere un nuovo percorso, forse più lento, ma arriverebbe all’astratto, portandosi dietro molti esperti.
Però i quadri mi piacevano, bei colori.
Filiipo.
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !

P.S. anche questo post è astratto, ma estratto dalla lingua madre, anche un po’ arcaica.

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